Bicarbonato di sodio

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Le pratiche qui descritte non sono accettate dalla scienza medica ufficiale, potrebbero pertanto essere inefficaci o dannose per la tua salute. Sei l'unico responsabile dell'utilizzo che ne fai. Queste informazioni, hanno solo un fine informativo: leggi le avvertenze.

Indice

[modifica] Un Utile Rimedio Naturale

[modifica] Un po' di Storia

"Si dovette attendere la fine del 18° secolo, quando Nicolas Le Blanc, con una formula reagente di sale, acido solforico, carbone e pietra calcarea, convertì il sale in soda. Le quantità di soda aumentarono sensibilmente ed andarono ad alimentare la nascente industria. I prodotti di tale processo potevano essere utilizzati immediatamente senza lavaggio preliminare.

I problemi di questo metodo consistevano negli scarti altamente tossici (solfato di sodio, acido cloridrico ed ossido di carbonio) che ne derivavano e nel fatto che richiedeva una serie di operazioni ad alta temperatura.

Il processo Le Blanc venne sostituito dal più ecologico ed economico procedimento Solvay messo a punto da Ernest Solvay nel 1863. Non erano necessarie elevate temperature per trasformare il sale ed il calcare in bicarbonato di sodio ed inoltre non risultavano sottoprodotti tossici. Questo divenne l'unico, modo di produzione della soda e del bicarbonato in Europa dove ancora oggi numerose sono le sodiere attive. Allo stesso tempo l'impresa che portava il suo nome, è diventata oggi un Gruppo chimico e farmaceutico di portata mondiale."

[modifica] Che cos'è, a cosa serve

Il bicarbonato è un sale piuttosto diffuso in natura, ricavato dalle ceneri di alcuni tipi di alghe o di piante che sgorgano da rocce ricche di sodio; fà parte anche della composizione della saliva dove, neutralizzando gli acidi scaturiti dalla decomposizione della placca batterica, protegge lo smalto dei denti, ed è prodotto soprattutto dal pancreas.

Da non confondere con il Carbonato di sodio, ed altri affini, rimandiamo alla lista completa su Wikipedia.

Questi preziosi prodotti naturali, i "carbonati", venivano ricavati dalle ceneri delle piante: da qui il termine anglosassone di "Soda Ash". Quando le nostre nonne usavano la cenere come detergente, non facevano altro che impiegare un miscuglio di carbonati, di sodio e di potassio.

[modifica] pH del tubo digerente

Qual'è il suo compito? Quello di riportare il giusto pH nel tubo digerente, neutralizzando l'acidità dei cibi ingeriti, che potrebbero corrodere le pareti di stomaco e intestino. Per questo fa parte dei processi biochimici che intervengono sugli alimenti già in parte digeriti e che riequilibrano il grado di acidità di tutto l'apparato digerente.

[modifica] altri usi

Grazie alla composizione alcalina, questo sale è utile in vari contesti:

  • nell' industria, dov'è impiegato per la produzione paste dentifricie e detersivi.
  • nella pulizia della casa
  • nei trattamenti cosmetici "fai da te", e nella cura naturale di vari disturbi.
  • E' rinfrescante e purificante, si addice particolarmente alle epidermidi grasse; se ne sciogliete nell'acqua calda della vasca una dose pari a un etto e mezzo, diventerà un ottimo "defatigante" e un aiuto contro i dolori articolari. Inoltre, ha anche un effetto levigante sulla pelle, per cui si può usarlo al posto delle solite spugnette abrasive: il bicarbonato fà meno male, ed è efficiente in ugual modo se non migliore.

Ci sono numerosi altri impieghi per questa sostanza. Concentrandoci sulla salute, per la "cura naturale", abbiamo:

  • Digestione: E' l'impiego più tradizionale del bicarbonato di sodio. Attenzione però alla preparazione del rimedio: meglio non scioglierlo in acqua, perchè in questa formulazione, a contatto con l'acido cloridrico presente nello stomaco, sviluppa anidride carbonica, e così favorisce aerofagia e gonfiori. Per evitare questi problemi, scioglierlo in una spremuta di arance o limoni, e berlo dopo la scomparsa della schiuma bianca. In questo modo praticamente si ottiene il citrato di sodio, un buon antiacido che serve a migliorare la digestione senza provocare gonfiori.
  • Raffreddori: Per decongestionare le vie aeree superiori, liberare il naso e combattere la raucedine, sono utili i "suffumigi", che vanno preparati con due cucchiaini di bicarbonato di sodio per litro di acqua bollente. Bisogna respirarne i vapori con la testa coperta da un asciugamano per almeno dieci minuti.
  • Sorriso smagliante: Il bicarbonato porta la saliva al giusto grado di acidità (il cosiddetto fattore pH a 5,5), contrastando l'acidità sviluppata dagli alimenti e formando uno strato protettivo sui denti proteggendo dalla carie. Al posto del dentifricio preparato appositamente con questa sostanza, potete versarne una piccola quantità sullo spazzolino bagnato e utilizzarlo così per non più di "due volte" alla settimana. Se lo si fà più spesso infatti, si corre il rischio di graffiare lo smalto dei denti.
  • Igiene intima: Un ambiente vaginale troppo acido facilita le infezioni da candida. Per cui, al fine di ristabilire il giusto pH, sono utili i lavaggi "alcanilizzanti" a base di bicarbonato di sodio. Bisogna semplicemente versarne un cucchiaio in un litro d'acqua ed effettuare lavaggi locali.
  • Irritazioni cutanee: Gli impacchi freschi di bicarbonato aiutano a ristabilire il corretto pH della pelle. Pertanto, è utile per alleviare i fastidi di un disturbo frequente nei bambini, cioè la "sudamina" : praticamente un fenomeno per il quale il sudore, non riuscendo a evaporare correttamente, provoca eruzioni cutanee, bollicine pruriginose e macchioline rosse, in particolare su pancia e fondo schiena. Io ho fatto spesso gli impacchi freschi ai miei due bimbi, con ottimi risultati.
  • Unghie a posto: Per pulirle perfettamente, basta versare un pò di bicarbonato sullo spazzolino per unghie inumidito e strofinare accuratamente. Per mantenere morbide le pellicine, invece, basta bagnare leggermente un pò di bicarbonato e sfregarlo attorno alle unghie.
  • Gambe affaticate: Per alleviare l'indolenzimento serale di gambe e piedi, sono molto utili i pediluvi tiepidi, preparati con due cucchiai di bicarbonato per ogni litro d'acqua; tenere completamente in ammollo gambe e piedi almeno per dieci minuti.
  • Sotto la doccia: Sotto la doccia alcuni detergenti ricchi di tensioattivi (cioè quelli molto schiumogeni) sono troppo aggressivi e, soprattutto con un utilizzo frequente, possono irritare la pelle e la cute. Per ovviare a tutto ciò, al momento dell'uso si possono diluire questi detergenti con l'aggiunta di acqua e un pò di bicarbonato.

[modifica] controindicazioni

Ci sono anche delle controindicazioni: per esempio, non bisogna eccedere nelle quantità per via interna, soprattutto se si soffre di insufficienza renale e di pressione alta.

[modifica] Cancro, Tumori e Bicarbonato di Sodio

Si apprezza da quest'estratto dai veda e si evince come già anticamente gli indiani utilizzassero il bicarbonato di sodio per curare varie forme e patologie di cancro e tumori.

[modifica] Perchè utilizzare il bicarbonato di sodio

"La ragione di fondo e i motivi che suggeriscono contro i tumori una terapia con bicarbonato di sodio è l’idea che, pur con il concorso di una miriade di fattori concausali variabili, il loro sviluppo e la loro proliferazione locale e a distanza hanno una causa esclusivamente fungina.

Al momento, contro i funghi, a mio avviso, non è dato opporre nessun rimedio utile se non proprio il bicarbonato di sodio.

Gli antifungini attualmente in commercio, infatti, non rispondono alla necessità di penetrare nelle masse (ad eccezione forse delle prime somministrazioni di azoli o di amfotercina B per via parenterale), in quanto sono concepiti per un’azione solo su un piano stratificato di tipo epiteliale. Sono quindi incapaci di incidere in aggregati miceliali disposti in senso volumetrico, e per di più mascherati dalla reazione connettivale che tenta di circoscriverli.

I funghi sono poi in grado di mutare velocemente la propria struttura genetica. Dopo una prima fase di sensibilità nei confronti dei fungicidi, riescono in breve tempo a codificarli e a metabolizzarli senza riceverne ulteriore nocumento; anzi paradossalmente anche beneficiando del loro alto potere tossico nei confronti dell’organismo.

Il bicarbonato di sodio, invece, dotato di un’altissima diffusibilità e privo di quella complessità strutturale facilmente codificabile dai funghi, mantiene a lungo le proprie capacità di penetrazione dentro le masse, anche e soprattutto per la velocità con cui le disgrega, cosa che rende loro impossibile un minimo adattamento sufficiente a difendersi.

La terapia con bicarbonato dovrebbe essere impostata subito a grosse dosi, in maniera continua, a cicli e senza pause, in un’opera di distruzione che dovrebbe procedere dall’inizio alla fine senza interruzioni almeno per 7-8 giorni per un primo ciclo, tenendo presente che una massa di 2-3-4 centimetri comincia a regredire consistentemente dal 3° al 4° giorno, e crolla dal 4° al 5°.

In genere il limite massimo della dose che può essere raggiunto in una seduta si aggira intorno ai 500 cc di bicarbonato di sodio al 5%, con la possibilità di aumentare o diminuire la dose del 20% in funzione della corposità dell’individuo da trattare, e in presenza di localizzazioni plurime su cui suddividere una maggiore quantità di sali.

C’è da sottolineare che le dosi indicate, proprio perché innocue, sono le stesse utilizzate senza problemi da oltre 30 anni in una miriade di altre situazioni morbose

Per potenziare al massimo l’efficacia del bicarbonato di sodio, sarebbe utile sempre somministrarlo direttamente sulle lesioni o sugli organi invasi da una neoplasia.

Ciò è possibile mediante l’arteriografia selettiva (visualizzazione di un’arteria specifica) e mediante il posizionamento di port-a-cath arteriosi (vaschette in raccordo col catetere). Queste metodologie consentono di posizionare un cateterino direttamente nell’arteria che nutre la massa neoplastica, permettendo di somministrare alte dosi di bicarbonato di sodio nei recessi più profondi dell’organismo.

In questo modo quasi tutti gli organi possono essere trattati e possono beneficiare di una cura con i sali di bicarbonato, innocua, rapida ed efficace, ad eccezione solo di alcuni distretti ossei come vertebre e costole, dove la perfusione arteriosa, essendo esigua, non permette il raggiungimento di dosi sufficienti.

L’arteriografia selettiva rappresenta quindi un’arma estremamente potente contro i funghi, che può essere usata sempre e comunque nelle neoplasie, primo perché è indolore e non lascia postumi, secondo perché prevede rischi d’esecuzione molto bassi.

In alcuni tumori c’è la possibilità di curarli in maniera più semplice.

  1. Tumore della vescica: È il più facile da trattare e risponde sempre. Occorre posizionare dentro la vescica un catetere vescicale, mediante il quale somministrare le soluzioni di bicarbonato di sodio al 5%, alla dose di 100-250 cc. al giorno per 5 giorni. Il ciclo può essere ripetuto più volte, con intervalli di sospensione di 7-10 giorni. Continuando, gli intervalli vanno gradatamente allungati fino alla fine della terapia.Durante le somministrazioni è bene far ruotare il paziente in tutte le posizioni, per consentire alla soluzione di bicarbonato di arrivare in tutte le parti della vescica.
  2. Tumore della lingua, delle gengive, del palato e delle tonsille. In questi casi, se la lesione neoplastica è superficiale, basta fare degli sciacqui con bicarbonato di sodio (1 cucchiaino in un bicchiere d’acqua; 10 minuti 2 volte al giorno).
  3. Tumore del polmone. Spesso le masse polmonari regrediscono con le soluzioni di bicarbonato di sodio al 5% per via endovenosa. In particolare sono più sensibili quelle di dimensioni inferiori a 4 cm e le lesioni metastatiche.Il ciclo di terapia è di 5-6 giorni (500 cc. a goccia veloce), 4 giorni di pausa, poi a giorni alterni per 2 settimane.
  4. Tumori del cervello. Anche queste neoplasie, primitive o metastatiche, sono sensibili al bicarbonato di sodio al 5% endovena, da somministrarsi con le stesse modalità del tumore polmonare.
  5. Tumori dello stomaco. Se la neoplasia è sviluppata solo dentro la cavità dell’organo, in genere regredisce con l’assunzione di 1 cucchiaino di bicarbonato di sodio in un bicchiere d’acqua, 2 volte al giorno, al mattino a digiuno e prima di cena.
  6. Tumori della pelle. Tutti i tipi istologici delle neoplasie della pelle come melanomi, epiteliomi e altri, regrediscono spesso fino alla guarigione, mediante spennellature di tintura di iodio, da effettuarsi due volte al dì per 20-30 giorni sulla lesione. Il ciclo va ripetuto per tre volte ogni volta che cade l’escara formata dalle applicazioni precedenti."

[modifica] Fonte

  • Dr. Tullio Simoncini, oncologo.

Dettagli del suo libro: Titolo: Il cancro è un fungo. La rivoluzione nella cura dei tumori Autore: Simoncini Tullio Editore: Lampis Data di Pubblicazione: 2005 ISBN: 8887241082 ISBN-13: 9788887241082 Pagine: 256

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