Camillo Rovere

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Mafia di Stato: La P2

Indice

Mio padre La Rovere Camillo, in data 25/07/1955, è deceduto a causa di omicidio messo in atto dalla mafia di stato, cioe' la P2.

Chi vuole conoscere dettagli in merito, visioni l'art.7 del mio blog:



Mio padre e' stato lasciato morire di sete


Le testimonianze sono state volutamente insabbiate e il processo e' stato archiviato con la motivazione "ignoti gli autori del reato"

a tutti gli effetti, mio padre e' stato investito dall'agente della polstrada di chieti Cuzzi Umberto, che era di pattuglia insieme a di Donato Silverio (amico intimo di mio cugino La Rovere Remo).

Pertanto, appare evidente che mio padre e' stato vittima di un omicidio , messo in atto dalla mafia di stato, cioe' la P2.


I maggiori esponenti della p2 sono gli ex nobili e il vaticano.

La p2 e' la maggiore azionista di tutte le banche è infiltrata in tutti i partiti e li controlla le elezioni sono una presa in giro


La p2 comunica mediante la pubblicita' tv, le scenette sono tutte in codice;

quando deve comunicare fatti gravi, fa esplodere delle bombe ad alto potenziale posizionate sugli appennini.

Queste esplosioni generano dei terremoti devastanti.


Nel 1975 mia madre, D'antonio Yolanda, aveva depositato un'istanza per chiedere la riapertura delle indagini relative alla morte di mio padre, in quanto erano emerse nuove prove di accusa nei confronti dei responsabili. Il capitano dei carabinieri Modica Antonino ( amico intimo di mio cognato Toto Diego) era stato incaricato della riapertura delle indagini.

Siccome mio cognato, Totò Diego, precedentemente aveva percepito degli indennizzi irregolari per la morte di mio padre, il capitano Modica, ha redatto un rapporto con notizie false, facendo insabbiare nuovamente il processo.

Chi vuole conoscere dettagli in merito puo' visionare l'art.9 del mio blog: la-rovere-franca-rosa-maria.Over-blog.Com ho postato anche il rapporto del Capitano Modica n.388/1 datato 27/06/1975


Un parente di mio cognato, quando mio padre e' stato coinvolto nell'incidente a seguito del quale ha perso la vita, era di servizio come Maresciallo di Finanza a Sulmona, cittadina vicina a Scafa e sapeva che i responsabili dell'incidente erano 2 agenti della polizia stradale.

Costui ha raccontato i fatti a Totò Diego, il quale ha chiesto subito di sposare mia sorella. Il matrimonio e' stato celebrato entro pochi mesi; mio cognato conosceva la verita' sulla morte di mio padre, ma non ha parlato, sfruttando la situazione a suo vantaggio, accettando un risarcimento tacito irregolare.


In relazione all'omicidio di mio padre, il quotidiano il tempo in data 13 dicembre 1975, ha pubblicato un articolo datato 12 dicembre 1975, in cui dichiara erroneammente che mio padre era un maresciallo dei carabinieri e definisce me, mia madre e mia sorella Maria Pia come delle visionarie.

Il citato articolo e' stato da me pubblicato nell'art.9 del mio blog:


di: Ins. La Rovere Franca Rosa Maria Viale G.D'Annunzio N.13 Int.7 66100 Chieti Tel. 871/565067

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