Medelogia

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Principale libro di Medelogia

La Medelogia (dal greco μηδέν, mēdén, nulla, niente e λόγος, lògos, parola, discorso) è una disciplina fondata da Federico Divino per applicare alla modernità la filosofia e la pratica Mādhyamaka. Il precursore della Medelogia è il filosofo indiano Nāgārjuna, uno dei più grandi pensatori del buddhismo, tale da essere chiamato “il secondo Buddha”. Nagarjuna, secondo Divino, è stato il vero fondatore della psicoanalisi, ma così come la psicoanalisi di Freud e successive diramazioni (in particolare Jung) non ha saputo esprimere il pieno del suo potenziale, allo stesso modo la “filosofia della via di mezzo” di Nagarjuna, il Madhyamaka, non ha avuto gli sviluppi che meritava, divenendo la base della “religione” buddhista Mahayana, un esito non voluto da Nagarjuna che, come il Buddha storico, non era interessato a fondare una religione, ma una pratica filosofica. Tutto questo è argomentato nel libro di medelogia “Il Buddhismo Riformato”. La Medelogia nasce per ritornare a Nagarjuna. Viene fondata nel 2014 da Federico Divino, studioso di psicoanalisi e al tempo laureando in Orientalistica presso La Sapienza di Roma. Divino aveva intenzione di recuperare la filosofia di Nagarjuna, dimostrare che essa era la vera psicoanalisi e restituire quest’ultima ai medeisti, i ricercatori di “sapienza” (che sia sophia per i greci o prajna per gli indiani) il diritto ed il dovere di praticare la psicoanalisi. Divino inizia così a pubblicare alcuni libri, in cui argomenta il debito di Freud e Jung nei confronti del buddhismo e soprattutto del Madhyamaka. Ne “La Madre di Psiche” (Enigma edizioni, 2016) e ne “Il Buddhismo Riformato” (Enigma edizioni, 2017) sono presenti numerosi capitoli e tabelle comparative a sostegno di questa tesi. Dopo aver dimostrato che la psicoanalisi era stata anticipata da Nagarjuna i libri propongono anche la nascita della Medelogia, ormai ufficialmente esistente come pratica filosofica. Mede-logia significa anche “lo studio del mezzo”, in onore alla “via di mezzo”, la filosofia di Nagarjuna (Madhyamaka). Per coloro che non vogliono tenere la filosofia per loro stessi, ma sono anche consapevoli del valore che potrebbe avere per altri esseri umani, Divino ha pensato che i counsellor, gli psicologi analitici o gli psicoanalisti finanche ai programmatori neuro-linguisti, avrebbero potuto beneficiare della Medelogia attraverso una pratica di consulto filosofico-analitico. La psicoanalisi su base Medelogica si chiama Ipsoanalisi, ossia analisi delle cose come sono in sé stesse. L’Ipsoanalisi non è una psicoterapia per l’Italia, che ha imposto una legge ridicola che accomuna la psicoterapia alla medicina, ma del resto non potevamo aspettarci nessuna azione onesta da parte dello stesso paese che ancora non riconosce la naturopatia come medicina autentica. In altri paesi europei, dove è possibile laurearsi in medicina naturale (all’università e non in qualche istituto privato dal valore ufficiale quasi nullo) e fregiarsi del titolo di “medico” anche se si è naturopati allora è anche possibile per gli psicoanalisti poter praticare la psicoterapia senza sottostare al diktat delle società psicologiche che hanno consentito alla medicina allopatica di monopolizzare la cura dell’anima; ed è in questi paesi che Divino auspica che il valore terapeutico della Medelogia, ossia l’Antropoiatria (la cura per l’essere umano) possa esprimersi al meglio. Per gli italiani, sfortunati, esiste comunque l’Ipsoanalisi, che non può definirsi in altro modo se non “consulto filosofico”, ma il cui valore umano è formidabile. Esiste ovviamente un training specializzato per ipsoanalisti, ma attualmente sta ancora prendendo forma, sebbene sia stato anticipato nel libro “Medelogia e Ipsoanalisi”. La Medelogia si basa sulle idee di Nagarjuna applicate alla psicoanalisi e rielaborate da Federico Divino nei suoi principali libri: “Il Buddhismo Riformato”, “La Madre di Psiche” e “Piaghe del Pensiero”, i primi tre testi di Medelogia e, attualmente, i più importanti. Oltre al Vacuismo, l’Anitya, l’Advaita e la Śūnyatā la Medelogia ha come assunto fondamentale il valore “terapeutico” (in senso filosofico) della Karuna, la Grande Compassione, il valore più importante anche del buddhismo, ribadito svariate volte da Divino nei suoi testi. Mede-logia significa anche “studio del mede“, termine che in Giapponese antico significa “Amore” e che riprende la negazione greca μηδέ per indicare in un ottica di vacuismo buddhista rinnovato, lo studio della Śūnyatā.

[modifica] Proposte della Medelogia

Nelle principali opere di Medelogia sono stati rivolti numerosi appelli alla politica e soprattutto alla psichiatria, alla medicina e alla filosofia. Tra questi messaggi ricordiamo i più forti:

  • Invito al mondo della psichiatria a considerare la guerra come una malattia mentale (ptolemopatia) la quale sarebbe un derivato del cupio dissolvi, e che però affliggerebbe anche tutti i funzionari di un qualsiasi comparto militare, dai semplici poliziotti ai militati. Per la Medelogia, "concepire e accettare psicologicamente che la violenza, in qualsiasi sua forma, possa essere utilizzata come mezzo per ottenere un risultato di qualsiasi genere è in realtà una delle forme più gravi di psicosi, e tutti coloro che ne soffrono sono un pericolo per l'equilibrio della pace". Gli esponenti della Medelogia hanno spesso dichiarato che la malattia più diffusa al mondo non è né il cancro né la depressione, bensì la ptolemopatia.
  • Invito al mondo accademico a riformarsi a partire dalle sue basi, abolendo le convenzioni accademiche per la stesura dei lavori "scientifici"
  • Invito al mondo della psicoanalisi a dissolversi e ad accettare in massa la verità della Medelogia
  • Invito agli ordini professionali, da quello dei medici a quello degli psicologi finanche a quello degli avvocati, ad auto-abolirsi
  • Invito al mondo della filosofia a smetterla di considerare i laureati in filosofia dei filosofi o degli esperti di filosofia

Secondo Federico Divino l’essere umano ha una sua natura che possiamo definire tathāgatagarbha (natura intrinseca), rappresentante tendenze inconsce che formano una complessa struttura metafisica dove hanno origine emozioni ed azioni. La Coscienza possiede un’etica empatica e reputa ad esempio ingiuste le ‘leggi della natura’ di sopravvivenza, dove vince il più forte e gli animali si mangiano l’uno con l’altro e dove morte e sofferenza sussistono quotidianamente. L’uomo si è estraniato dalla natura quindi e come analizza Divino non è più integrabile con essa, e può solo trovare un modo per conviverci in armonia. D’altra parte l’uomo non riesce più a vivere in armonia nemmeno nella società che si è costruito, che è divenuta alienante e totalmente disarmonizzata e l’uomo si sente quindi in grande disagio fisico, psichico e interiore arrivando nel tempo a sviluppare sempre più gravi nevrosi e disfunzioni psichiche-patologiche, soprattutto dall’avvento delle tecnologie con le quali si è creata una sempre maggiore dipendenza spesso schizofrenica (vds. uso spasmodico di tv, pc, cellulari, i-pad etc. con i relativi effetti nocivi di assorbimento prolungato di onde elettromagnetiche che, secondo i miei studi ventennali, ho cercato di dimostrare quanto siano cancerogene e nocive per il SNC, metabolismo, sistema immunitario, oltre che squilibrare l’energia della persona), che hanno reso l’uomo stesso una sorta di robot e macchina senza ‘anima e psiche’ (che in tal caso subisce manipolazione subliminale e condizionamento) e hanno disabituato l’uomo ad utilizzare le sue immense facoltà psichiche (ad oggi vengono difatti utilizzate solo in minima percentuale proprio a causa della dipendenza da tecnologie; quante persone per fare semplici calcoli usano la calcolatrice e non più la mente!) e della sua permanenza in ambienti chiusi, dove la natura non ‘entra’. Si fa notare come già popolazioni antiche greche e giapponesi avevano intuito il danno derivante dall’uso di tecnologie I Greci avevano compreso il conflitto tra uomo e natura tra natura e ‘techne’. Il confronto dell’uomo con l’esterno è per lui fonte di angoscia ed egli quando si mette di fronte a uno specchio e ‘acquisisce coscienza di sé’, in cui il sé non è altro che un insieme per Divino di vari fattori fisiologici e psicologici. L’uomo si confronta con la sua ‘non eternità’ e deterioramento fisico e ciò che lo angoscia di più è la paura della morte fisica, non conoscendo ciò che avviene dopo che lo spirito lascia l’involucro (corpo) ed è messo di fronte quindi anche all’impermanenza e continua trasformazione delle cose. Così il Sé non permane dopo la morte fisica, essendo un semplice costrutto ed è quindi impermanente, così tutti i fenomeni che ci circondano e sono interdipendenti tra loro, trasmutano. Il fiore esiste perché così è concepito nella nostra mente come concetto linguistico, ed associando al fiore una serie di fenomeni interdipendenti, come il petalo, il gambo. Il profumo e così via, convinti che tale concetto sia uguale per tutti mentre non è così poiché la percezione e definizione ed attribuzione cambia a seconda delle culture e accezioni linguistiche e se consideriamo poi che un fiore è anche fatto di cellule e a sua volta di nucleo, mitocondri, dna, atomi, particelle subatomiche fino a giungere ad un’unica matrice luminoso vibratoria che compone tutte le particelle e quindi ciò che vediamo e ci circonda infine, ovvero la realtà ‘materiale’ non è altro che un aggregato di luci e suoni che creano differenti categorie che sono arbitrarie e individuali e non universali, e alla fine tutto ha in comune una medesima matrice. Il fiore pertanto da dove inizia? Dal petalo, o dal gambo o radice? Così la Natura stessa non è altro che un costrutto della nostra mente esattamente come il singolo fiore e qualsiasi altra cosa per noi visibile e che ci circonda non è altro quindi che una costruzione e realizzazione della nostra Psiche e l’uomo infine è succube dei suoi stessi limiti.

[modifica] Opere di Medelogia

  • Divino, Federico : Fondamenti di Psicologia Buddhista. Sette concetti per una terapia meditativa, Edizioni Etiche Nuova Coscienza, 2020
  • Divino, Federico : Mondo Sacro. Alterità e identità in Antropologia archetipica, Edizioni Etiche Nuova Coscienza, 2019
  • Divino, Federico : La Danza degli Archetipi. Riflessioni di Psicoantropologia Filosofica, Edizioni Etiche Nuova Coscienza, 2019
  • Divino, Federico : La Vera Psicoterapia. Indagine sull'Arte Medica Perfetta, Edizioni Etiche Nuova Coscienza, 2018
  • Divino, Federico : Piaghe del Pensiero. Introduzione alla Medelogia, Ferrari Editore, 2018
  • Divino, Federico: Lezioni di Medelogia. Dieci insegnamenti per la consapevolezza,Edizioni Etiche Nuova Coscienza (Associazione Naturalia), 2018
  • Divino, Federico : L'archetipo di Brahmā. La linguistica archetipica nella comprensione della schizofrenia, Studia Hermetica Journal, SHJ VIII, 1, 2018
  • Divino, Federico : Axis Mundī et Anima Mundī. Yoga, Shamanesimo e Psicoterapia buddhista nella comprensione della Nevrosi, 2018 (attualmente inedito)
  • Dioscuro, Eugenio: Medelogia e Ipsoanalisi. Un manifesto per la psicoanalisi laica, Enigma Edizioni, 2018
Opere che hanno preceduto la Medelogia

Opere considerate "canoniche" dagli studiosi di Medelogia ma che sono state scritte prima della fondazione della Medelogia o da autori che non hanno aderito alla Medelogia, ma che hanno prodotto contenuti di vitale importanza per la Medelogia contemporanea. Nāgārjuna è ufficialmente considerato il fondatore della Medelogia in tempi antichi. La Medelogia contemporanea si considera una ri-fondazione del pensiero di Nāgārjuna applicato alla modernità e riportato al messaggio originario, dunque lontano dalle derivazioni religiose che ne sono scaturite.

  • Nāgārjuna : Mūla-madhyamaka-kārikā (conosciuto anche come Madhyamaka-kārikā, Prajñāmamūlamadhyamakakārikā o Madhyamaka-śāstra, cin. 中論 Zhōnglùn, giapp. Chūron, tib. dBu-ma rtsa-ba'i thsig le'ur byas-pa shes-rab ces-bya-ba, Le stanze del cammino di mezzo), composta in 448 strofe divise in 27 sezioni, è una critica serrata agli Abhidharma delle scuole del Buddhismo dei Nikaya.
  • Nāgārjuna : Vigrahavyāvartanī (Lo sterminio degli errori).
  • Nāgārjuna : Śunyātāsaptati (Le settanta stanze sulla vacuità).
  • Nāgārjuna : Yuktiṣāṣṭika (Sessanta stanze sulla coerenza).
  • Nāgārjuna : Vaidalyaprakaraṇa (Commento al Vaidalyasutra).
  • Nāgārjuna : Pratītyasamutpādahṝdayakārika (Gli elementi della Coproduzione condizionata).
  • Nāgārjuna : Bodhicittavivaraṇa (Trattato sulla mente illuminata).
  • Nāgārjuna : Bodhisaṃbhāra (I requisiti per l'illuminazione).
  • Detlef, Lauf : Il libro tibetano dei morti, Edizioni Mediterranee, 1992.
  • Galimberti, Umberto : Psichiatria e fenomenologia, Milano, Feltrinelli, 1979; 1999.
  • Galimberti, Umberto : La terra senza il male. Jung: dall'inconscio al simbolo, Milano, Feltrinelli, 1984; 2001.
  • Galimberti, Umberto : Psiche e techne. L'uomo nell'età della tecnica, Milano, Feltrinelli, 1999.

[modifica] Pagine correlate

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