Piramidi cinesi

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Nel 1945 il pilota James Gaussman, diretto verso la base di Assam in India, avvistò quella che è famosa come la Piramide Bianca: la fotografò. La foto di Gaussman rimase in un archivio militare per 40 anni, poi Brian Crowley la pubblicò nel suo libro The Face on Mars (La faccia su Marte).

Ufficialmente però, la storia delle piramidi cinesi inizia nel 1947, quando il colonnello Maurice Sheehan fotografò da un'aereo, un DC3 in volo sopra la Cina, ciò che sembrava essere una piramide (la sua descrizione venne pubblicata dal New York Times, nel marzo dello stesso anno).

Nel 1950, studiosi dell’accademia di Pechino esplorarono otto tumuli dei primi re Chou di Anyang, nella zona di HouChiaChuang fra cui la tomba di Wu Kuang (il complesso è a nord del fiume Huan, nell’Honan settentrionale).

Tra gli scavi cinesi ufficialmente riconosciuti a Xian, vale la pena evidenziare quello effettuato nel 1960, quando il Ministero della Cultura decise di scavare almeno una delle tombe piramidali della dinastia T'ang (618-907 d.C.), situata a circa 80 km a nord di Xian. Si riuscì a entrare nella camera funeraria e si trovarono un sarcofago e reperti in ceramica. Vi erano anche alcune pitture murali in buono stato, che raffiguravano scene di vita alla corte dei T'ang.

Pochi metri prima di accedere alla camera sepolcrale, venne scoperta una grande lastra di pietra recante un'iscrizione che, decifrata, indicò il nome dello scheletro nel sarcofago. Si trattava, dunque, della Principessa Yung T'ai, che si suicidò insieme al suo sposo ed al cognato l'8 ottobre del 701 d.C.

Nel 1994, l'esploratore tedesco Hartwig Hausdorf, autore del libro "Die Weisse Pyramide" (La piramide bianca), scalò una piramide situata tra la città di Xian e il suo aeroporto e dalla cima potè individuare altre 20 piramidi (le stesse di Schroder e Maman). Hausdorf dice anche che ci sono oltre 100 piramidi nelle pianure di Qin Chuan, nella valle di Qin Lin, vicino a Xiangyang, a Shandong, nella montagna di Taibai.

L'archeologia occidentale si è così accorta che in Cina ci sono centinaia di piramidi (circa 500) di terra a gradoni, solitamente coperte di alberi.

Sembra che già all'epoca della costruzione queste piramidi venivano piantumate in modo da mimetizzarle e ancora oggi il governo cinese opera una specie di cover-up sull’argomento, per cui le ricerche archeologiche (soprattutto quelle straniere) faticano ad ottenere i permessi relativi.

Da notare è il fatto che la zona dove si addensano la maggior parte delle piramidi (lo Shanxi) è una finestra naturale per il lancio dei satelliti ed il loro rientro in atmosfera e infatti qui è ubicato uno dei quattro centri spaziali cinesi (il Taiyuan Satellite Launch Center - TSLC). Sembra che la parte superiore della maggior parte delle piramidi sia piatta ed in qualche caso con strutture rettangolari (come quelle Maya o le zigurrat mesopotamiche).

Il prof. Wang Shiping, del Museo Storico di Shanxi, suppone che le piramidi cinesi facciano parte di un gigantesco sistema di sacre linee chiamate Feng Shui o Sacre vie del Dragone e che siano allineate per raffigurare la costellazione di Orione (come le piramidi di Giza, in Egitto). Ma ai cinesi in genere non piace parlare delle loro piramidi, le considerano tombe e scavando temono di attirarsi maledizioni. Infatti la tomba dell'Imperatore Giallo non è ancora stata aperta. Il direttore del museo dove è custodito l'esercito di terracotta, ha spiegato che è più prudente attendere qualche decennio, in modo da realizzare una tecnologia tale da poter eseguire l’apertura della tomba senza danneggiarla.

Altre piramidi si troverebbero nel deserto del Gobi. Il prof. Rudenko G. ha scoperto nelle vicinanze della Mongolia Esterna tombe (Kurgan), i cui resti sono visibili nel Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo. La più interessante, sita a Pazyrik, è detta "Kurgan V". Al suo interno sono stati rinvenuti strumenti musicali, gioielli, cibi, una mummia di una donna e di un uomo di tipo europeo perfettamente conservate. Nel deserto del Gobi l'archeologo Stern Aurel trovò carte celesti risalenti a 20.000 anni fa, dipinti raffiguranti Indios dell’America Meridionale ed alcuni vasi pieni di mercurio. In seguito alle rilevazioni effettuate in quella regione da alcuni studiosi sovietici, riguardanti vaste zone con porzioni di terra vetrificata, Jacques Bergier ha ipotizzato che la civiltà del deserto sia stata distrutta da una guerra combattuta utilizzando veicoli aerei e esplosivi atomici (come narrano i testi Indù, vedi Harappa e Mohenjo-daro). In effetti i Cinesi si tramandano leggende circa un popolo magico chiamato "Hsia" che popolava il mondo molto tempo fa.

Nota: il mercurio si utilizza ancora oggi nel processo di estrazione dell'oro e l'oro era il materiale che gli alieni cercavano sulla terra secondo Zecharia Sitchin.

[modifica] In Ufologia

Vari ufologi sostengono che Teotihuacan, la necropoli di Giza e le piramidi cinesi siano disposte come la cintura di Orione.

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