Frate Atanasio/Frutta
Da Naturpedia.
L'uso delle frutta nella medicina fu adoperato fino dai tempi più remoti per le sostanze minerali e le molte vitamine che esse contengono. Ne riporterò qui alcune delle più importanti, seguendo le indicazioni degli scrittori più recenti che trattano questa materia.
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Arancio
Citrus aurantium, L. Dell'arancio si usano le foglie, i fiori e i frutti non maturi come medicina, e anche la scorza dei frutti maturi. Le foglie e i fiori si usano in infusione (20-40 gr. in 200 di acqua) come antispasmodici, antinevralgici (Corea), nell'isterismo, nella gastralgia, nell'insonnia e nelle coliche intestinali. I frutti non maturi e la scorza dei maturi si usano come amari nelle difficili digestioni, dovute a inerzia della mucosa intestinale o a meteorismo, e nella convalescenza di gravi malattie. Dose: i frutti non maturi in ragione di 20-30 gr. in 200 di spirito di vino. Se ne beve un bicchierino o due al giorno diluito con un po' d'acqua. La scorza intera macerata nel vino o in infuso nell'acqua. Dose come sopra, cioe: dai 20 ai 30 grammi.
Limone
Citrus limonium, L. La scorza del limone torrefatta e ridotta in polvere serve contro le febbri intermittenti. Dose: 30 gr. in 1 quarto di litro d'acqua bollente. Le limonate si danno ai febbricitanti che hanno ritenzione di orina; al succo e più consigliabile aggiungere il miele in luogo dello zucchero, perchè il miele contiene l'essenza di molte piante aromati che raccolte dall'industriosa ape. Questo succo giova assai nell'uricemia, nella gotta, nella trombosi, ed essendo molto ricco di vitamine ha azione antisettica, diuretica, antiscorbutica, astringente. Tra le altre virtù, il succo di limone contribuisce all'eleganza del viso, giacche la sua applicazione fa scomparire le macchie gialle e talvolta guarisce anche l'acne che lo deturpa.
Mandorlo
Amygdalus communis, L. II frutto di mandorle dolce torrefatto, polverizzato e bollito nell'acqua, da una specie di caffè assai nutritivo, non eccitante, per soggetti a temperamento nervoso e sanguigni. Questa polvere mescolata con il latte, brodo, minestra, riesce utilissima ai bambini, ai convalescenti e alle persone deboli e delicate. Il suo olio si adopera in piccole dosi come lenitivo e lassativo; in dosi maggiori nelle costipazioni viscerali ostinate.
Melo (Pomo)
Pyrus malus, L. La mela per la sua composizione chimica (clorofilla resinoide, zucchero, gomma, acido malico, tannico) è molto indicata agli uricemici, ai sofferenti di renella, calcoli, gotta, artrite e reumatismo. Contenendo anche fosforo contrihuisce a rendere lucida la mente. La mela cruda, dopo l'arancia e il limone, è il miglior disinfettante della bocca e della gola.
Melo cotogno
Cydonia vulgaris, Pers. La polpa di questo frutto è medicinale per l'acido tannico, acido malico e zucchero che contiene. Per essere astringente si usa con buon effetto il decotto, tagliando i frutti in piccoli pezzi. Giova nella diarrea, disscnteria cronica, nell'emottisi, nei disturbi di digesione e nella metrorragia. Il decotto dei semi presta un efficace collirio in tutte le infiammazioni degli occhi. La sua gelatina e utile nell'acidità di stomaco. I semi bolliti nell'acqua sono emollienti, e si usano con vantaggio nelle screpolature delle mani, delle mammelle, nella risipola, nelle emorroidi in fiammate, e nell'eczema delle mani.
Nespolo
Mespilus germanica, L. Del nespolo sono medicinali le foglie e i frutti. Le foglie sono astringenti e stomachiche. Si fa il decotto per gargarismi nelle infiammazioni della bocca e della gola. I frutti, oltre essere saporiti e rinfrescanti, sono pure diuretici. Se non sono maturi, servono contro le emorragie interne. I semi sono velenosi per l'acido prussico e cianidrico che contengono; quindi non mangiabili.
Pero
Pyrus communis, L. II pero è leggermente lassativo e calmante il calore interno. I frutti cotti con zucchero si consigliano ai convalescenti, perchè nutritivi e di facile digestione. Contengono tracce di ferro, di iodio e di fosforo che sono sostanze facilmente assimilabili. Sono pure pettorali e si preparano decotti o sciroppi contro la tosse e per facilitare l'espetto- razione.
Pesco
Amygdalus persica, L. Il pesco, ben maturo, e nutritivo, rinfrescante, diuretico e lassativo. Quindi indicato nei calori estivi, nei temperamenti sanguigni e per tutti i sani e ammalati. Mangiarne però con moderazione, perchè l'abuso porterebbe a debolezza di stomaco e a gonfiore di stomaco.
Pomodoro
Solanum lycopersicum, L. Il pomodoro è salutare, nutritivo e conviene specialmente ai temperamenti biliosi e sofferenti d'emorroidi. E' ure diuretico e lassativo, favorendo cosi l'eliminazione dell'acido urico dall'intestino e dai reni. Contro le emorroidi si prendono parti uguali di pomodoro e grasso di maiale; si cuoce adagino, finche sia evaporata l'acqua; indi si aggiunge una seconda volta altrettanto di pomodoro fresco, cuocendo come prima; si filtra e si conserva per uso locale.
Prugne o Susine
Prunus domestica, L. Le prugne sono lassative e si usano cotte in acqua zuccherata o con il vino. Per renderle più efficaci, come lassative, si può aggiungervi un po' di senna o di manna. I semi sono vermifughi e calmanti. Le foglie sono diuretiche e febbrifughe, un po' lassative ed efficaci contro i vermi intestinali. Si prescrive il decotto di 25-30 gr. in 1 litro d'acqua o di latte.
Vite
Vitis vinifera, L. Anche l'uva è molto medicinale, usata gia dai medici fin dall'antichità . E' emolliente, lassativa, nutriente, pettorale; quindi consigliata nell'idropisia, negli ingorghi di fegato e di milza, nella gastrite e nell'enterite. Mangiata in quantità rilevante, la mattina a digiuno, vince le forti costipazioni di ventre, specialmente quando s'inghiottiscono le bucce ben masticate. Nella stanchezza di mente o dei muscoli per troppo lavoro intellettuale o manuale, come pure nell'anemia, nelle alte pressioni sanguigne, nell'uricemia, nella gotta, nell'indurimento delle arterie, l'uva presta ottimi servizi. La polpa dell'uva, unita a olio rosato, dà un unguento efficace contro i foruncoli maligni. Le vinacce, tolte dal torchio e ancora in fermentazione, servono per infangature totali o parziali contro l'artrite e la sciatica.
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Trento (1931)