Nomenclatura piante

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Nel linguaggio scientifico per indicare una pianta (o qualsiasi altro essere vivente) si usano due nomi in latino: è il principio che sta alla base della cosiddetta nomenclatura binomia "ideata" dallo scienziato svedese Linneo che nel diciottesimo secolo applicò questo sistema a tutte le piante allora conosciute. Prendiamo come esempio la Saxifraga lingulata: esistono molte piante simili in natura, ma con la combinazione "Saxifraga"+"lingulata" si vuole intendere proprio quella (e soltanto quella). Il primo nome, scritto sempre con iniziale maiuscola, indica il genere; mentre il secondo, la specie. Il genere comprende alcune specie che hanno delle caratteristiche in comune, ma che differiscono per altri caratteri. Le sassifraghe ad esempio hanno tutte fiori con struttura molto simile, ma se osserviamo le foto delle diverse specie, noteremo che queste possono avere dimensioni, aspetto e foglie molto diverse tra loro. La specie comprende tutte quelle piante simili tra loro che possono fecondarsi l'una con l'altra, dando origine a discendenti anch'essi simili ai genitori. I due nomi (genere e specie) scritti in corsivo sono spesso seguiti da un nome di persona che identifica lo studioso che per primo diede quel nome a quella specie. Ad esempio, l'abbreviazione L. sta proprio per Linneo, "inventore" della nomenclatura binomia.


Questa definizione breve, fa parte dei nostri Dizionari; non va quindi sviluppata nè ampliata, come succede invece per le altre voci. Solo se presenta degli errori grammaticali o di contenuto modificala per correggerla, o segnalala nell'apposita sezione
Fonte: http://floradelmatese.blogspot.it/
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