Frate Atanasio/Piante officinali

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Non occorre dirlo che per dedicarsi di proposito all'erboristeria è assolutamente necessario non solo conoscere le piante ed erbe medicamentose così in generale, ma di saper discernere secondo la diversità del clima, del terreno, dell'altitudine e della località le piante d'una stessa specie. Giacchè è provato che la forma, il colore e le dimensioni, come pure la potenzialità terapeutica dipendono da questi fattori. Cosi pure l'erborista deve porre grande attenzione per non confondere una pianta medicamentosa con altra di specie affine, il che è molto facile ad avverarsi non solo con piante d'una stessa famiglia, ma anche con quelle di famiglia e generi diversi. E questa precauzione oculata deve aversi sempre presente, trattandosi di piante velenose (per esempio Veratrum album e Gentiana lutea, ecc. ). L'Erborista deve usare questa pratica specialmente con le piante o erbe già essiccate, perchè, in tale stato, rappresentano forme e colori diversi dallo stato verde. Quindi l'obbligo di tenerle separate le une dalle altre, e mettervi per tempo a ciascuna la propria etichetta.

Di qui anche la necessità di conoscere le parti utilizzabili della pianta, se si debba cioè raccoglierla intera, o le foglie, o i fiori, o le sommità fiorite o la corteccia, radici, rizomi, semi, bacche, libro, o una o più di queste parti combinate insieme.

Indice

Epoca della raccolta

La raccolta si deve iniziare allorchè la pianta o le parti di essa che interessano contengono il massimo dei principi attivi.

L'epoca della raccolta varia secondo le diverse piante, e secondo le diverse parti d'una stessa pianta che si vuole utilizzare. Per avere un raccolto più o meno abbondante, più o meno ricco di principi attivi, si deve fare attenzione alla qualità del terreno, al clima, al luogo e anche alla coltivazione. In quanto alla coltivazione si fa notare che le piante spontanee sono più ricche di principi attivi che non quelle coltivate, a meno che la coltura si faccia in un ambiente voluto dall'attitudine e dal terreno delle piante spontanee. Nella raccolta delle foglie, dei fiori e sommità fiorite si deve fare attenzione di non danneggiare le piante.

Le radici, i tuberi, i bulbi e i rizomi devono essere interi, ben puliti e ben conservati.

Ogni raccolta deve farsi in giornate serene o almeno asciutte.

Le radici, i tuberi, i bulbi e i rizomi si raccolgono preferibilmente in primavera, quando incominciano a spuntare le foglie, o in autunno, dopo la caduta delle foglie o del caule, se la pianta e biennale. Generalmente però si preferisce l'autunno, perchè in tale stagione le radici sono più ricche di succo. Per il medesimo titolo si raccolgono pure d'autunno le cortecce e le parti legnose: anzi, per queste, e preferibile l'inverno. Gli steli e le foglie si raccolgono in principio di fioritura, perchè prima le piante sarebbero troppo pregne di acqua; più tardi invece, i principi attivi passerebbero nei fiori.

I fiori vengono raccolti al tempo della fecondazione, cioè quando si aprono.

Le foglie e i fiori delle labiate si raccolgono quando le piante sono in piena fioritura.

Per quanto riguarda la raccolta dei frutti e dei semi si consiglia di prenderli a perfetta maturità, fatta eccezione delle piante ombrellifere i cui semi devono raccogliersi prima della maturazione, perchè non avendo la maturazione simultanea, andrebbero perduti i semi più sviluppati. I ritardatari si possono maturare con l'essiccazione.

E questi semi, perchè di maturazione irregolare, devono essiccarsi al sole. Le foglie, specialmente se sono destinate al commercio, devono essere monde, cioè senza picciolo.

Essiccazione

In via generale l'essiccazione delle foglie, dei fiori e delle piante erbacee si fa all'ombra, in ambienti arieggiati e difesi dall'azione diretta dei raggi solari. Le piante aromatiche possono, in un primo tempo, esporsi al sole, mai a bagnomaria o al forno; tutt'al più, in via eccezionale, si possono essiccare in una stanza riscaldata. Le radici, i tuberi, i rizomi devono essiccarsi al sole, o nelle stufe, o nei forni, badando bene pero che nei forni non vengano cotti o addirittura abbruciati. Per l'essiccazione sia all'ombra che al sole o al forno, è necessario che la pianta, o i fiori, o le radici siano bene distese; e prima di mettere a fissa dimora la parte di pianta che si vuol utilizzare, deve essere talmente secca, che stropicciandola, si possa polverizzare. Perchè le piante, le foglie e i fiori possano mantenere, nel miglior modo possibile, il colore, e quindi renderle commerciabili, non si devono mai pressare nello stato verde in ceste o altro, ma praticare subito l'essiccazione giusta le norme qui prescritte.

Per l'essiccazione di radici, bulbi, rizomi, tuberi e cortecce, è necessario siano tagliati in pezzetti orizzontali o verticali, secondo le prescrizioni farmacologiche. L'essiccazione di piante minute o acquose si fa legandole a mazzetti e sospendendole in aria a una corda. Prima dell'essiccazione delle piante è necessario praticare accuratamente la pulitura, la lavatura, se occorre, e lo scarto delle parti marce o deteriorate.

Modo di preparare le droghe

Già dopo la prima edizione di questo mio libro, alcuni de' miei lettori si lamentarono di non aver trovato in alcune piante la dose specifica da adoperarsi per ogni singolo preparato. Altri mi domandarono la distinzione che passa tra the o infuso e decotto, come pure la spiegazione delle parole estratto, tintura, succo, tisana, ecc.

Cercherò di accontentare tutti nel miglior modo possibile, sempre persuaso, però, di non arrivarvi, perchè so che certuni sono un po' troppo esigenti e capricciosetti come scattanti bambini. Dirò, primieramente, che la dose per ogni the o infuso ordinariamente è di 8-10 gr. quando, in questo libro, non è indicato altrimenti e anche quando non fosse indicata dose alcuna. Questa dose può essere aumentata o diminuita a piacimento dell'individuo, secondo la propria costituzione fisica e l'effetto che produce. Tutto questo per le piante ed erbe non venefiche, perchè per le venefiche è necessario stare all'indicazione o consultare il medico.

The, Infuso, Infusione

Il the, o infuso, o infusione consiste nel versare acqua bollente (un quarto di litro) in un recipiente nel quale sia stata messa in precedenza la pianta sminuzzata, avendo cura di coprirlo subito per impedire l'evaporazione. Dopo circa 15 minuti si filtra e si zucchera, o meno, secondo i gusti. In via generale però si ha fretta di gustare il preparato, e io consiglierei a far bollire per 2 minuti la droga, tenendola sott'acqua con una forchetta e lasciandola sedare, come sopra, per soli 5 minuti. Per certe piante, specialmente amare, è consigliabile usare una seconda volta, aggiungendovene meta di nuove.

Decotto o Decozione

Il decotto o decozione, l'indica la stessa parola, si fa con il bollire la pianta o le piante a completa cottura, ossia dai 20 ai 40 minuti, notando che se per un decotto si adoperano piante molli e dure (ad esempio: rizomi, radici), queste devono esser bollite prima delle molli (foglie e fiori), riuscendo così più efficace il decotto.

Estratto

Si ha l'estratto di una pianta, quando si adoperano dei solventi, che possono essere acquosi, idroalcoolici, alcoolici ed eterei, conforme se si adopera acqua distillata, o alcool diluito, o solo alcool, o etere.

Tintura

La tintura si ottiene mettendo a macerazione la pianta ridotta in polvere nell’alcool. Questa operazione si compie in due volte, e precisamente: si mette la droga nella metà dell'alcool che si vuol adoperare per 4-5 giorni, poi si versa in un recipiente, immettendovi l'altra metà di alcool per altri 5 giorni; indi si versa, si spreme il residuo, si uniscono insieme i due liquidi, e poi si filtrano.

Succo

II succo si ottiene spremendo la pianta verde in un torchietto o in un mortaio, badando che la pianta sia ben lavata e sufficientemente tagliuzzata. La pasta ottenuta si spreme in un sacchetto di tela. Il succo così ottenuto, si deve chiarificare con il metterlo in un vaso di vetro e immergerlo in acqua quasi bollente, finchè sia chiarificato. Quando poi è raffreddato, si filtra, si imbottiglia, mettendovi sopra un piccolo strato di olio d'olivo, si tappa ermeticamente e si pone in luogo fresco e asciutto. Mancando l'alcool, specialmente alla gente povera, si procede alla stessa operazione con vino generoso ad alta gradazione. Per piante e radici mucillagginose, viscose è necessario pestarle, inumidirle con acqua e lasciarle per qualche tempo in macerazione prima della spremitura.

Tisana

La tisana e una pozione nella quale il principio attivo è in piccola quantità, e si può prendere senza alcun inconveniente.



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