Manuale pratico di medicina naturale/Parti Delicate

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Il nostro corpo presenta alcune parti molto 'delicate' .

Come nel prossimo capitolo ci addentreremo nei rimedi naturali universali utilizzati per guarire di forma generica qualsiasi sintomo o malattia, abbiamo deciso di dedicare prima qui uno spazio per queste parti perchè per esse ci saranno al contrario degli accorgimenti specifici più appropriati da tenere in conto.

Indice

i Denti

  • Al posto del dentifricio, provate fragole schiacciate sullo spazzolino. Vi stupirete dei risultati. Questa è la ricetta migliore: provate! Potete anche congelarle, pure già ridotte in purea se preferite, e raschiare poi con un cucchiaio un po prima dell'uso. Se le usate intere, potete sfregare lo spazzolino direttamente sulla fragola; tuttavia, tenete presente che non basta mangiarle, bisogna raschiare con lo spazzolino sul dente per rimuovere lo sporco. (sull'importanza dello spazzolino, anche usato 'a secco', vi rimandiamo ai libri del Dottor Ermanno Acht. Pur non essendo igienista, anch'egli predicava infatti un sistema alternativo diverso per la salute e la cura dell' igiene dentale ) Nei suoi libri, editi fra gli anni '80/'90 grazie a una campagna d'informazione del Corriere della Sera, asserisce che il dentifricio non serve a niente e che l'unica azione in grado di salvare i propri denti dalle carie, è un'adeguata e corretta forma di spazzolarli.. a secco: ossia, senza niente; col solo spazzolino.
  • Altri rimedi tradizionali sono: melanzane, buccia di mela, argilla (di quella buona) e, cenere naturale (poca però!), ossia: ottenuta bruciando solo legna e basta. Anche la Salvia, la Lavanda, il Prezzemolo e il Timo hanno buona fama. Quest'ultimo, sarebbe poi l'unico rimedio in grado di guarire, sì.. guarire... la carie. Per quest'effetto si usa l' essenza di timo: si pone, con costanza.. giorno dopo l'altro, una goccia di quest'ultima all'interno del dente cariato, o in prossimità di essa. Oppure, si mastica a fondo fra i denti, a lungo, per estrarla.


(Ricetta presa dal libro: Antiguo Recetario Medicinal Azteca - Antiguo Hierbario Medicinal Azteca - Curese con plantas y yerbas, doctora Laura Samano Tajonar, Mexico D.F, Gomez Gomez Hnos Editores)


Sempre per la carie: può essere molto d'aiuto, nei dolori forti, masticare un dente d'aglio o sfregarlo nella parte infiammata; funge da analgesico e, a volte, può devitalizzare un nervo. Anche i chiodi di garofano, sia in essenza, estratto, o così come sono masticandoli, sembra aiutino a lenire la parte lesa.

  • invece, per le Gengive deboli, sensibili al caldo e al freddo, o sanguinanti; che s'infiammano facilmente, o con i denti che si muovono dentro, provate la corteccia di Quercia: sì, questo magnifico albero, infatti, nella lingua spagnola deve il suo nome (Encino) appunto a che gli antichi conoscevano già le straordinarie proprietà che questi aveva per la gengiva (Encia). Si fa una decotto molto forte e concentrato (nel senso che si fa bollire a lungo) della corteccia, meglio se polverizzata; ma anche normale andrà bene. Poi con questo, si faranno dei risciacqui prima e dopo dover mettere sotto i denti un pasto. Questi ultimi saranno protetti da questo preparato, dalle insidie dei microbi causanti la piorrea. Già dopo un mese noterete i risultati se sarete costanti.

Avvertenza: non bere il preparato! Dopo aver risciacquato i denti, è preciso sputarlo. Altrimenti, ne potrebbero risentire la gola e le corde vocali. Soprattutto, se la corteccia è stata polverizzata, come è abitudine per rendere un preparato più forte. (Succede anche per il riso quando si vuole preparare l'orzata: viene ridotto in polvere. Anticamente, infatti, anche l'orzata era preparata per fini terapeutici: per curare dissenterie e altre molestie intestinali).

i Nervi

  • Massaggi;
  • Saune;
  • Idroterapia;
  • Bagni dei piedi in acqua calda con foglie di vite;
  • arancie, o limoni: prese
    • spremute;
    • decotto della buccia;
    • infusione dei loro fiori e/o foglie. A scelta. (I fiori vengono considerati generalmente piu forti delle foglie).

Nota: Nell'Appendice metteremo Tisane più specifiche; dando preferenza però sempre, a quegli ingredienti più facili da trovare.

la 'Visione' e gli Occhi

  • per la Visione:
  • per gli Occhi (stanchezza): più che la classica patata grattuggiata (che è anche buona), o la camomilla (in impacchi), o i classici cetrioli, utili piuttosto per quando si presentano 'gonfiori'; provate:
    • la mela grattuggiata: da degli eccellenti risultati quando fanno male gli occhi (oltre a essere un toccasana anche per la pelle);
    • il latte, qualsiasi basta che intero; da un rapido sollievo quando si sente dentro come sabbia, ardore, bruciore o prurito. Si può usare un contagoccie, o applicare con un panno impappato, o cotone idrofilo, sopra gli occhi, fino a sentire giovamento (questo rimedio è utile anche per togliere, o diminuire le occhiaie).
    • un' infusione leggera di petali di rosa, o l'acqua ottenuta da loro macerazione (per esempio nel corso di una notte) in una bacinella: è eccellente sia per togliere la stanchezza, che per schiarire la vista.
    • infine, anche se non è naturale..., segnaliamo anche questo rimedio perchè pare che dia degli eccellenti risultati per
  • fortificare la vista e il nervo ottico , nei casi di vista debole e impagnata. Si tratta del, fegato di Bue: meglio, chiaro, se comprato nei paesini, dove gli animali vengono ancora nutriti senza cose chimiche. La ricetta è molto semplice e dura 12 giorni, ma si può proseguire se a qualcuno piace, senza inconvenienti; ed è questa:
    • 100gr di fegato di Bue si fa bollire in 1/2 litro d'acqua senza sale; prima si beve il liquido, poi si mangia la carne. Si fa a digiuno la mattina, per il tempo richiesto.

Ricetta presa dall' "Antiguo Formulario Azteca de Yerbas medicinales del Prof Tlaquecocupitztle Zintzun Tecuciztecatl"

la Forfora

Se le avete già tentate tutte, prima di arrendervi, provate:

  • il succo di Limone : è il rimedio più efficace, sopratutto se lasciato tutta notte; distribuendo bene colle dita sul cuoio capelluto, e involvendo poi tutta la testa in un'asciugamano. In casi non troppo severi, basterà un'oretta o due; in quelli piu ostinati, ovviamente, bisogna ripetere il trattamento più volte la settimana e nell'arco di un tempo prolungato. Per esempio un mese, o oltre.
  • l'acqua della pasta, o del riso cotti (con tutto e il sale), sembra abbia dato dei notevoli risultati a molti, specialmente per togliere il prurito tipico della forfora secca. L' amido di mais, o quello di riso, è ciò che darebbe l'effetto. Queste stesse acque, ricordiamo, erano usate dai nostri nonni per lavare i piatti e sgrassare, quando non disponevano di cenere o lisciva.
  • Decotto di Rosmarino: si usa semplicemente una decozione molto forte e concentrata come dopo-shampoo. La stessa, una volta preparata, si può filtrare e imbottigliare.
  • acqua di arance, ottenuta lasciando le bucce in macerazione per esempio una notte; la stessa ha un effetto 'balsamico' sui capelli, aiutando a toglierne i nodi. Se filtrata bene, si può anche imbottigliare.

i Capelli

    • Come balsamo naturale, tuttavia, il rimedio piu eccellente che possa uno provare, per chi avesse la fortuna di poterselo conseguire, è: la buccia del frutto del cacao fatta a pezzi, senza semi (questi si mangiano, oppure si polverizzano per farne appunto il cacao), sempre per macerazione. (Comproveranno altresì, che questa buccia resiste moltissimi mesi nell'acqua in macerazione, senza ammuffirsi, o marcire. Bisogna però cambiare l'acqua costantemente, chiaro). Il composto si può poi filtrare e imbottigliare, e si utilizza dopo lo shampoo.
    • Per chi non disponga della possibiltà del cacao fresco, diciamo che eccellentissimi risultati ben paragonabili, si possono ottenere anche dalle pesche, applicate grattuggiate o frullate, direttamente sulla testa. Si avrà cura di distribuire il composto omogeneamente su tutt'i capelli, involvendo poi nella solita asciugamano. Si può lasciare da 40 minuti, a tutta una notte; dipendendo dal tipo di capello. Anche l' uovo sbattuto ha fama di dar buoni risultati, soprattutto per fortificare i capelli fragili (alcuni vi aggiungono poche gocce di marsala, o di rhum, per aumentarne l'effetto). Se applicato una o due volte la settimana, già nell'arco di un mese si dovrebbero vedere dei risultati.
    • Altra ricetta, sempre come balsamo, è la Lattuga. Si frullano le sue foglie, con pochissima acqua oppure succo d'arancia o limone, e si applica il composto omogeneamente sui capelli.
    • Anticamente anche le foglie di betulla venivano utilizzate per sciogliere i nodi dai capelli. Si fanno bollire a lungo (attenti a dove le prendete, alcuni alberi vengono spruzzati con chimici!), poi vi si butta una manciata di bicarbonato (è opzionale: aiuta la fuoriuscita della sostanza) si tappa e si lascia macerare 24ore (anche meno se non avete "tempo"). Si filtra e imbottiglia per l'uso. (Se le raccogliete voi, credo che il periodo migliore sia l'estate o la tarda primavera, momento in cui le foglie sarebbero ricche delle sostanze in questione).
    • Se poi volete anche uno shampoo naturale: mischiate tuorli d'uova con succo d'arancia (filtrato), e un decotto che contenga saponina naturale, per esempio La Saponaria (ma anche le radici dell' amaranto, o certe altre piante comuni ne hanno al loro interno; basta informarsi). Ricordate d'altronde, che alcuni ritengono siano proprio gli shampi chimici a provocare la forfora, dato che le popolazioni indigene, non ne avrebbero affatto.
    • Contro la calvizie, vedete il capitolo seguente la sezione dedicata alla Cipolla e al Limone.
  • Altri rimedi tradizionali caseri per la forfora, da sempre sono considerati anche: l' aceto (meglio se fatto da voi: quello in commercio infatti, presenta sempre delle sostanze non naturali), il succo di cipolla, l' ortica, l' acqua delle patate (fate bollire patate oppure anche solo la buccia).
  • Per ultimo: se non volete più farla riformare non usate più shampoo comprati, che sono tutti chimici. L'unica cosa veramente naturale è il Ghaossùl (o, Rhassoùl), un' argilla saponifera proveniente dal Marocco (tutte le donne orientali la usano, e hanno dei capelli bellissimi), o in alternativa certe piante contenenti "saponina" naturale come la "saponaria" appunto, o i ceci (messi ammollo; poi l'acqua la si scuote e fa schiuma) o anche "farina di ceci".
  • In Italia il GHAUSSUL è distribuito da "UN PUNTO MACROBIOTICO", la catena di omonimi Ristoranti. Credo sia più facile sia da usare che da trovare, rispetto alle piante. Anche il prezzo è conveniente: 4euro il pacchettino da 200gr, alla data in cui vi scrivo. Essendo che si scioglie in acqua, dura abbastanza a lungo.

la Pelle

A parte le famosissime maschere di fragola, con o senza yoghurt naturale, provate anche l'efficacia di:

  • mela grattuggiata: come la fragola e il Limone (quest'ultimo applicato qualche minuto sulla pelle, o anche bevuto la mattina presto a digiuno per qualche mese), possiede un anti-ossidante che ritarda e previene l'invecchiamento delle cellule.
  • miele puro d'api: arricchisce e nutre la pelle, con poche goccie di limone ha anche un effetto schiarente e toglie le macchie'.
  • succo di spinaci: o anche solo applicati ridotti in poltiglia, la rendono piu bella.
  • cetriolo, e/o patate: per la pelle sciupata.
  • avena: per ammorbidirla.
  • chiara d'uovo sbattuta, o carote grattuggiate: in caso di bruciature.
  • panna liquida: al posto dell'abbronzante.
  • l'unica pianta però in grado di ringiovanire davvero un po' la pelle, togliendo le rughe (e anche le striature), anche quelle fastidiose che s'insinuano ai lati degli occhi, come pure il doppio mento sul collo, sarebbe: il nocciolo del mamey , un frutto delizioso molto conosciuto in Messico e climi affini. (Il nocciolo in questione, si trova all'interno del frutto). Si grattuggia con un coltello, o ancora meglio con qualcosa non di metallo, e si applica questa pasta odor mandorlato sul viso. Si combina bene con l'unica altra pianta avente anch'essa fama ringiovanente, ossia l' Aloe Vera . Anche qui si possono aggiungere delle gocce di limone, e mischiare il tutto.
  • il Succo di Limone preso per tre mesi consecutivi, la mattina presto a digiuno, nel caso non si disponga dell'aloe o del mamey, ringiovanirebbe anch'esso in casi di vecchiaia prematura.

'Parti intime'

  • Per queste parti delicate, è bene procedere con l' argilla, della migliore che possiate trovare. Oppure,
  • l' aloe: è difatti il rimedio più indicato per queste parti; perch'è molto dolce e non provoca danni o effetti collaterali. Si utilizza sia per via interna che esterna. Vedasi nell'appendice il capolo dedicato.
  • Per le donne: sono rinomati i lavaggi interni vaginali con acqua calda e sale (o al posto di questo aceto, o bicarbonato), oppure con un'infusione forte di Salvia. Meno conosciuti, sono invece quelli che utilizzano la propria orina, o un decotto d'aglio nei casi forti di amibiasi o altre infiammazioni serie. O ancora: di Aloe.
  • Alcuni al posto del decotto utilizzano direttamente il dente d' aglio in vagina come suppositorio (generalmente per la notte). La precauzione in questo caso, sarà quella di assolutamente non tagliarlo ma neanche un pochino; anche un minimo graffio infatti, ne farebbe uscire il liquido: se avvenisse, questo potrebbe bruciare le delicate mucose interne all'utero. Per sbucciarlo quindi, invece di farlo con mani e unghie, si consiglia un piccolo trucco che servirà anche in cucina: versateci sopra dell'acqua bollente; in questo modo, la buccia verrà via facilmente.

L'Orecchio

Il canale auditivo costituisce forse una delle parti più delicate dell'anatomia umana.

Dentro l'orecchio è veramente meglio non introdurre proprio nulla, se non è strettamente necessario. Solamente la rottura del timpano, o quello che possa portare a ciò, è da considerarsi come fattore di gravità. Cosicchè, fate molta attenzione: questo, è veramente un danno irreversibile! Che richiederebbe l'attenzione di uno specialista.

  • Bisogna utilizzare sempre tappa-orecchi quando si è obbligati a permanere, o attraversare in ambienti rumorosi.

Anche se siete giovani, 'prevenire' è sempre meglio che curare; soprattutto e in particolar modo, quando si tratta delle orecchie. Esistono in commercio dei tapponi, che prevengono la maggior parte dei danni occasionati dai rumori intensi.

Daremo nell'Appendice ricette e rimedi più specifici, visto che in questo caso di 'rimedi comuni', ce ne sono molto pochi.

  • E' il caso dell' olio d'oliva extra-vergine (il più genuino che riusciate a trovare), spremuto a freddo. Risulta ottimo se l'infiammazione, ossia l'otite, è lieve. Si mettono poche gocce nel canale auditivo, con molta cautela (ne bastano una o due, non di più). Si può usare un pezzo di stoffa (pulito), o un cotonette.
  • Anche l'Eucalipto, le foglie, aiuta. Si fanno bollire in un po' da'acqua e si convoglia il loro vapore, una volta tolto dal fuoco e intiepidito abbastanza, all'entrata del canale auditivo, o con un asciugamano buttato sopra testa o con un pezzo di carta avvolto a imbuto, la cui entrata più stretta si sistemerà all'interno dell'orecchio.
  • L' applicazione dell' argilla, in questo caso, non è molto consigliata. L'umidità infatti, potrebbe essere controproducente e peggiorare le cose. Se si vuole procedere comunque con questa, bisogna allora avere almeno la precauzione di scaldarla, o intiepidirla prima di applicarla; e, 'proteggere prima gli orecchi' con una garza fine e pulita, di modo da evitarne l'entrata nei canali auricolari.
  • Infine, la cipolla: cotta e applicata in impacchi, suggettando con delle bende, ha molta fama di disinfiammare le otiti, anche quelle severe. Bisogna essere costanti, però, negli impacchi; e, possibilmente, usare cipolle non coltivate chimicamente. Queste, infatti, presentano sempre sostanze tossiche.


Qualsiasi sia il sistema che usiate, va protetto poi con un pezzo di cotone l'entrata del canale auditivo se si fanno le applicazioni di sera o comunque in ambienti freddi e/o umidi, lasciandolo tutta la notte, o più se necessario. Ricordate la parte delicata che è: anche il rimedio più efficace, infatti, potrebbe risultare controproducente se poi non lo proteggete dal freddo.


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