La cura Breuss

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Indice

esempio di testo

La cura anticancro del Dottor Breuss, è una forma di digiunoterapia a base di succhi di verdura (in realtà, uno solo..), tisane ed infusi. Il succo[1], scrisse poi posteriormente, è possibile sostituirlo con del brodo.


Si tratta di un semidigiuno, non di un digiuno totale, quindi; ma, al contrario di altre diete (come quella della Terapia Gerson, per esempio o del Metodo Kousmine), sfrutta appieno i meccanismi biologici che si formano nel digiuno totale. O, almeno, cerca di farlo.

In esso infatti, meno si beve succo, meglio è! (proprio l'opposto della Terapia Gerson che, invece, consiglia esattamente il contrario! ); altro esempio: viene suggerito di "insalivare il più possibile" il succo prima d'ingerirlo e, assolutamente, di non berne se non si sente reale necessità di farlo!, onde evitare dilatare lo stomaco innecessariamente, il quale va, invece, lasciato il più possibile a "riposo"..; oppure ancora: il succo di mela [2], al contrario di quanto afferma Gerson, non va MAI mescolato ai succhi! e, in generale, meglio non assumerlo, e via discorrendo.


La durata totale di questo semidigiuno, è di 42 giorni in caso di malattie gravi (cancro, tumore); solo 30 invece, in quelle meno gravi, oppure gravi, ma comunque non gravissime. In questo lapso tempo, secondo il dottor Breuss che l'ha ideato, se si hanno ancora intatte le proprie risorse immunitarie (cioè, se non si è passati già sotto chemio, sostanzialmente) si avrebbe la possibilità di guarire da qualsiasi malattia senza perdere le forze, e senza avere tutti quegli altri nefasti effetti collaterali che, invece, in un digiuno totale si hanno, sopratutto negli organismi già debilitati da malattia o dall'età.


Il succo e/o il brodo manterrebbe "in forze" la persona: si tratta cioè, di una dieta idrica che fonda il suo concetto sulla convinzione che la malattia, il cancro per esempio o il tumore, si nutrirebbero solo dei "cibi solidi"; e che quindi, per debellarla, senza debellare anche il paziente!, sia necessario non ingerire questi ultimi per 30-42 giorni, dando al corpo fisico nutrimento solamente tramite questo succo che, sempre a detta sua, conterrebbe tutti i nutrienti essenziali di base, e dando anche la possibilità al corpo di "rinnovarsi" e di guarire insomma, tramite i meccanismi che sono propri del digiuno: chetosi, ecc. Non dei succhi. (Non è una "succo-terapia", insomma, come la già menzionata Gerson; non fonda i suoi principi sui valori di questi ultimi, ma solo su quelli del digiuno e dei rimedi naturali).


Secondo Breuss, infatti:

Questa sezione è parte di un Articolo o articoli citati; potrebbe pertanto non esprimere il punto di vista enciclopedico, del resto della voce.
Un tumore canceroso, è un corpo autonomo che produce cellule proprie; in sè dunque non è nemmeno una malattia. La massa esercita poi ovviamente una pressione sulle cellule circostanti dell'organismo e queste ne risultano disturbate, in ciò sta la malattia. Perciò, non ci resta che distruggere le cellule cancerose affamandole mediante la cura dei succhi. Questo è il modo di vedere mio. Infine, ciò che importa è il successo del trattamento, che mi è stato confermato migliaia di volte.

Attraverso la cura dei succhi e decotti, l'apporto esterno di proteine viene bloccato, cioè le proteine vengono escluse dall'alimentazione quotidiana.. [allora] il sangue affamato di proteine va a "rodere" ovunque nell'organismo vi sia un qualcosa di superfluo, di escrescenza, di accumulo di scorie, di formazioni tumorali. E' questa un'operazione senza bisturi che il sangue stesso intraprende dosandola sottilmente. Un secondo aspetto lo vedo nella ricchezza di sali minerali dei succhi delle piante. E' documentabile che durante il processo carcinogeno il ricambio dei sali minerali nelle cellule è disturbato. I succhi delle piante, che ne sono ricchi, possono allora influenzare favorevolmente e compensare questo disturbo.


Contenuto di libera utilizzazione ai sensi della legge 22 aprile 1941, n. 633.


Allo stesso tempo, però, bisognerebbe bere anche dei decotti e degli infusi specifici che aiuterebbero i reni a smaltire tutte quelle tossine che ovviamente in un digiuno, trattandosi di un processo di "pulizia", verrebero fuori. Altrimenti, i risultati potrebbero essere piuttosto disastrosi! invece che benefici..

Dei succhi si può berne a seconda dell'appetito, ma non oltre un quarto di litro al giorno (meno se ne beve, meglio è), cioè circa tre bicchieri. Mentre, per i decotti, vale la regola inversa.


Durante questa cura di succhi è molto importante, naturalmente, che le funzioni intestinali e urinarie siano ben attive, affinchè le sostanze che vengono eliminate non rimangano a lungo nell'organismo, provocando eventuale intossicazione.


L'attività degli organi adibiti alla pulizia dell'organismo, verrebbe dunque favorita dalle tisane. Per questo l'importanza di prenderle! Di non pensare, cioè, che siano solo i succhi di cui abbiamo bisogno.. (nella Terapia Gerson vengono invece proposti, a questo scopo, gli enteroclismi a caffè e la "zuppa ippocrate", che favorirebbe appunto i reni; mentre, gli enteroclismi, pulirebbero il fegato e ne riattiverebbero la bile, oltre a svolgere una sorta di "dialisi" naturale del sangue).


Infine, fondandosi sull'igienismo (Breuss era un esperto di "rimedi popolari"), la cura prevede l'utilizzo anche di tutti gli altri tipi di piante e rimedi naturali che madre natura offre, sempre per arrivare a tale scopo (la guarigione, e l'eliminazione delle tossine e scorie); nel suo libro, infatti, accenna agli impacchi di cavolo, per esempio, e per alcune malattie inserisce anche una ricetta specifica in più di tisana da bere (a parte le tre di base).


Il Succo di Breuss

Ecco dunque, il succo proposto da Breuss:


Preparazione

Tutte le verdure vanno passate nella centrifuga, poi il succo va filtrato ancora attraverso un filtro fine o un telo di lino, perché su 1 di litro di succo c'è sempre ancora circa un cucchiaio di scorie. Queste, anzitutto non sono buone da bere, inoltre servirebbero di nutrimento al cancro.

Il cancro vive solo di cibi solidi che si mangiano, per cui se per 42 giorni si bevono solo succhi e decotti, il tumore muore, ma la persona può benissimo vivere.


Posologia

Berlo adagio, a cucchiaiate; non inghiottire subito, ma insalivare bene. [3]

In aggiunta a questo succo di base si può bere, di tanto in tanto, anche del succo di cavolo cappuccio.

Durante questa cura non si deve mangiare nulla per 42 giorni, salvo bere il succo di verdura e i decotti

Bisogna sottolineare con forza, che la miscela di succhi secondo la ricetta, deve assolutamente essere bevuta in combinazione con i decotti, sempre solo a sorsi e bene insalivata! Non succhi di verdura soltanto!!

L'attività degli organi escretori viene favorita dalle tisane, in quanto: il geranium robertianum stimola i reni, la meummutellina depura il sangue, la salvia è antinfiammatoria e, la calendula, elimina la cosiddetta viromicosi, cioè, i disturbi dell'ossigenazione cellulare del sangue. L'intera cura dei succhi va dunque valutata in relazione a questa triplice azione.

Durante questa cura di succhi è molto importante, infatti, che le funzioni intestinali e urinarie siano ben attive, affinchè le sostanze che vengono eliminate non rimangano a lungo nell'organismo, provocando eventuale intossicazione.


Brodo di cipolla, al posto del succo

Alla pagina 45 del suo libro [4], Breuss afferma che (in base alle sue ultime ricerche ed esperienze avute coi malati più deboli che mal sopportavano il suo semidigiuno) è possibile sostituire i succhi, oppure integrarli, con del brodo di cipolle (solo il brodo, non le cipolle) che, secondo la sua ricetta, non è altro che un brodo di vegetali vari, a cui si aggiunge alla fine una cipolla brasata o rosolata, che poi si gira e si lascia un po' in infusione, prima di toglierla per consumarne solo il brodo.


Preparazione del Brodo

Brodo di Zuppa di cipolle alla Breus: Tagliare una cipolla della grandezza di un limone a pezzettini, assieme alla buccia marrone, rosolare in grassi vegetali od olio, infine, aggiungere un brodo vegetale e mescolare energicamente.

Poi filtrare ed utilizzare soltanto il brodo chiaro, senza cipolla.


Posologia

Si deve prendere 1-2 piatti pieni di brodo di zuppa di cipolla al giorno. Se però non si ha nessuna necessità di questo brodo, allora lo si può anche tralasciare, o prenderne un piatto pieno solo a pranzo.

ATTENZIONE: In caso di cancro al fegato ed alla cistifellea, non si deve mai prendere un piatto intero di brodo di zuppa di cipolle. E' consigliabile invece berne, ogni ora, circa 10 cucchiai caldo. In questi casi si beve inoltre, una tazza circa di infuso di assenzio al giorno.


I Decotti e Gli Infusi

Decotto di Bucce di Patate

Se si vuole togliere la patata dal succo, si può sostituirla col decotto fatto con le sue bucce.

  • mettere una manciata di bucce crude in 2 tazze di acqua, e
  • far bollire per 2-4 minuti.


Bere 1 tazza di decotto di bucce di patata al giorno; freddo, a sorsi

Se il decotto risulta di sapore sgradevole, è segno che il fegato non ne ha bisogno; in tal caso, si può fare a meno di berlo.


Decotto di Salvia

In infuso: .. solo per gargarismi ...


Per berla, occorre lasciarla bollire esattamente 3 minuti: metterne un massimo di 2 cucchiaini da tè, in mezzo litro d'acqua bollente e far bollire 3 minuti, poi togliere dal fuoco. Nella salvia c'è molto olio etereo, assai necessario per i gargarismi, ma che non deve essere inghiottito; per questo va bollita esattamente 3 minuti.

Dopo questo tempo, l'olio non è più attivo; in questo momento, si libera un fermento vitale assai importante per tutte le ghiandole il midollo e i dischi intervertebrali. Per questo motivo, si dovrebbe bere salvia ogni giorno, per tutta la vita. Chi ne beve sempre, difficilmente si ammalerà.

Dopo 3 minuti di bollitura togliere dal fuoco, e aggiungere opzionalmente altre erbe "salutati", quali: iperico, menta piperita, melissa, calendula, ecc, lasciandole in infusione per altri 10 minuti.

Il Decotto di salvia, è il più importante di tutti i decotti; bisognerebbe berlo per tutta la vita. Non per nulla uno studioso romano disse: "Ma perchè si continua a morire, se abbiamo la Salvia nell'orto!" Naturalmente, alludeva al fatto di morire ancora giovani.

Per gargarismi, invece: lasciate pure in infusione la salvia in acqua bollente per 10 minuti, senza bollirla.


Decotto (+infuso) per i reni


Questa dose basta per 3 settimane per una persona.

Metterne una presa (raccolta con tre dita) in una tazza, con acqua bollente, e lasciare in infusione per 10 minuti; poi, filtrare; aggiungere ai fondi altre 2 tazze di acqua calda, e bollire ulteriormente per 10 minuti; poi filtrare e mescolare le due tisane.


Molti si chiederanno : perché questo procedimento?

Nel'infuso ci sono 5 sostanze che non devono essere bollite, perché andrebbero distrutte. Ma c'è ancora una sesta sostanza (l'acido salicilico) che, invece, si ottiene solo facendo bollire i fondi rimanenti per altri 10 minuti.


Il decotto per i reni si deve bere solo per 3 settimane: al mattino a digiuno, prima del pranzo, e alla sera, prima di coricarsi, berne ogni volta mezza tazza, freddo. In seguito non bere il decotto per almeno 2 - 3 settimane. Durante questo periodo, evitare i brodi di carne, e carne di manzo e di maiale!

Bere in ogni caso di malattia per tre settimane, specialmente in presenza di infiammazioni e, prima di operazioni chirurgiche. A scopo preventivo, questa cura può essere fatta anche per tre-quattro volte all'anno, però con interruzioni di almeno quindici giorni.

Nella mistura di questo decotto, si possono usare anche altre erbe utili, tuttavia la preparazione deve avvenire secondo la ricetta base sopraelencata.


Tisana di Geranio di S.Roberto

Preparazione:

lasciare in infusione una presa per 10 minuti, in una tazza di acqua bollente.

Bere in caso di Cancro, in particolare se il malato ha già subito la terapia radiante, perchè contiene un po' di radium.

Berla fredda, una tazza al giorno, a sorsi.


Decotti aggiuntivi

Oltre al decotto per i reni e quello di salvia, Breuss consiglia anche il Decotto di Calendula; inoltre, si dovrebbero bere le tisane appropriate ed atte a guarire il proprio disturbo, che sono appunto dei decotti aggiuntivi rispetto a quelli di base; vediamo quali:

Stitichezza

Se la stitichezza da disturbi, si possono fare clisteri con camomilla o bere un qualsiasi decotto di lassativo leggero. La cura dei succhi, stimola talmente la circolazione portale, che ciò che si trova nell'intestino ed è ancora utilizzabile, viene quasi totalmente assorbito dall'organismo. Per cui, può avvenire che per alcuni giorni non si abbiano affatto evacuazioni o se ne abbiano scarsissime, pur non accusando disturbi.

Tumore al cervello

Da 1 a 2 tazze di tisana di melissa al giorno, bevuta fredda a sorsi. Melissa monarda o melissa officinale o ambedue mescolate. Lasciare in infusione in acqua bollente per 10 minuti. Dose: una presa.

Cancro agli occhi

Una tazza di eufrasia al giorno, bevuta fredda a sorsi. Una presa, in infusione per 10 minuti in acqua bollente.

Cancro al seno, all'ovaia, all'utero

Ogni giorno una tazza di alchemilla alpina e volgare (erbe del piano alpino) con ortica bianca e gialla (lamium), bevuta fredda, a sorsi. Lasciare in infusione una presa di alchemilla mista e una piccola presa di ortica bianca e gialla in una tazza di acqua bollente per 10 minuti.

Cancro al palato, labbra, lingua, ghiandole del collo, laringe

Decotto di pimpinella (anice) per tutti i 42 giorni. Preparare come segue: 1 cucchiaino da tè in una tazza d'acqua, bollito per 3 minuti. Usare come segue: col primo sorso sciacquare la bocca o fare gargarismi, poi sputarlo; col secondo sorso altrettanto; col terzo sorso altrettanto ma inghiottirlo anzichè sputarlo. Ripetere più volte al giorno.

Cancro della pelle

Se la piaga non supera un centimentro di diametro: inumidirla leggermente alcune volte al giorno con succo fresco di celidonia (erba da porri): spezzando il gambo esce un succo giallo, amaro. Se però la piaga è più grande, inumidire solo il bordo e la pelle sana attorno. D'inverno bisognerebbe usare la tisana di questa pianta per inumidire o lavare, ma anche questo solo attorno alla piaga. Lasciare in infusione una presa in una tazza di acqua bollente per 10 minuti e usare tiepido. Si può usare anche la tintura della pianta. Ma ripeto ancora una volta: mai sulle piaghe aperte!

Cancro alle ossa, ai polmoni e tubercolosi polmonare

Si beve un'infusione di piantaggine, lichene d'Islanda, polmonaria, edera terrestre, verbasco e, disponendone, anche meum-mutellina. Metterle assieme in infusione in acqua bollente per 10 minuti. Non è indispensabile che tutte queste erbe siano contenute nel decotto, e si può berne quanto si vuole, quanto più tanto meglio.

I decotti califeri, come consigliati qui nel caso di cancro alle ossa o ai polmoni, fanno bene anche in altri casi. Si raccomandano per questo a tutti gli ammalati di cancro.

Con questa tisana, durante la cura non risulta nessuna mancanza di calcio e potassio.

In caso di Tubercolosi polmonare, aggiungere una volta al giorno anche un cucchiaino da tè di semi di piantaggine inghiottiti, con un po' di acqua o di tè.

Cancro allo stomaco

Bere una tazza al giorno, a sorsi, di infuso freddo di assenzio o centaurea minore. Lasciare in infusione una piccola presa in una tazza di acqua bollente solo per tre secondi. Se vi è concomitante un disturbo nervoso di stomaco, bere una tazza al giorno di decotto di valeriana e assenzio: mezzo cucchiaino da tè di radici di valeriana bollite per tre minuti in una tazza d'acqua, poi versato 3 secondi su una piccola presa di assenzio.

Cancro alla milza e al pancreas

Si dovrebbe bere almeno un litro di decotto di salvia al giorno, fredda o calda. Inoltre sarebbero consigliabili brevi impacchi molto caldi di fiori officinali del fieno, equiseto, o paglia di avena. I fiori del fieno si lasciano solo in infusione; l'equiseto e la paglia d'avena, vanno bolliti 10 minuti. (Fare gli impacchi solo se si sanno fare come si deve, altrimenti fanno più male che bene. Istruzioni in questo senso si trovano nei libri che trattano delle cure Kneipp).

Cancro alla prostata e ai testicoli

Due tazze al giorno di epilobio a fiori piccoli, bevuto freddo a sorsi. Mettere in infusione in acqua bollente per 10 minuti.

Cancro al fegato

Due tazze al giorno di decotto di bucce di patata, bevuto a sorsi freddo o caldo. Far bollire una manciata di bucce crude da 2 a 4 minuti in due tazze di acqua. Se il decotto risulta di sapore gradevole è segno che il fegato ne ha bisogno! Se risulta di sapore sgradevole non è necessario berlo.

Nel caso di cancro al fegato, bisognerebbe anche fare impacchi di foglie di cavolo-verza.

Cancro al fegato e Cistifellea

Preparazione: nei primi 5-6 giorni lasciare in infusione una piccola presa di assenzio per 10 secondi in acqua bollente, negli altri restanti giorni, invece, lasciarla solamente per 3 secondi, altrimenti diventa troppo forte.


Dove comprare

Se non trovate le piante, o non vi fidate delle vostre erboristerie, potete provare gli indirizzi scritti direttamente nel libro del dottor Breuss.


Tratto dal libro; Malattie incurabili, sono guaribili - Rudolf Breuss, pag.29

Per richiedere le erbe delle tisane citate, rivolgersi a:

  1. UN PUNTO MACROBIOTICO Erb. PRIMULA, Rennweg 82 - 39012 MERANO (BZ)
    • Tel. 0473/235130
  2. BIO-PARADIES snc di Karadar Doris, Bahnhofstr. 60 - 39057 S. MICHELE APPIANO (BZ)
    • Tel. 0471/660708


NB: Si fa presente ai lettori che dovessero ricorrere alle suddette erboristerie, di non telefonare per consigli in merito alla cura, ma unicamente per richiedere le erbe che non sono reperibili nella propria zona.
In merito a possibili effetti indesiderati consultare le informazioni per l’uso, il medico o il farmacista.


Impacchi di Cavolo-Verza

Fasciate in modo che aderiscano bene, con successiva frizione con olio di oliva od oleolito di iperico (iperico macerato in olio di oliva). Queste applicazioni di cavolo sono consigliabili in tutte le forme di cancro, il migliore dei modi è applicare l'impacco nell'incavo del dorso. Si procede così: si prendono tre foglie di verza (le migliori sono quelle esterne) e si puliscono in acqua tiepida. Poi si spianano con una bottiglia finchè le coste sono diventate piatte.


Per l'applicazione: si mette sul letto una coperta di lana ripiegata (larga circa 50 cm), sopra di essa un telo di lino largo 25-30 cm e, sopra a questo ancora, un telo con le foglie di verza (2 accostate e la terza sopra). Le foglie vengono applicate con la parte interna sulla zona malata, poi si fascia subito e ben saldamente col telo di lino, poi con la coperta di lana. Questi impacchi devono essere ben fissi affinchè non possano scivolare, dato che si lasciano sul posto tutta la notte. Se fossero troppo allentati, il paziente avrebbe una sensazione di freddo, il che sarebbe solo di danno e in questo caso bisognerebbe togliere subito l'impacco. Al mattino poi lo si toglie, si lava subito la parte con acqua calda e si asciuga molto bene. Indi si friziona con poco (1-2 cucchiaini) olio intiepidito, si copre con un panno caldo che può essere tolto dopo qualche minuto.


Prima di fare un impacco di questo genere il malato deve sentirsi ben caldo, perciò stia un po' a letto finchè si è ben riscaldato, oppure si riscaldi preventivamente il letto. Ulteriori informazioni su questa terapia si possono trovare nella pubblicazione Von den wunderbaren Heilwirkungen des Kohlblattes (Dei meravigliosi effetti risanatori della foglia di cavolo) di Camille Droz, in vendita nelle farmacie, librerie, drogherie e negozi specializzati di lingua tedesca, e presso la nostra libreria di vendite per corrispondenza.


Dosaggi e combinazioni

Le seguenti indicazioni, tratte dal libro, variano da caso a caso. Per esempio, se ci si sente troppo deboli per fare un diguno così stretto, si possono sostituire i succhi (o integrarli) con brodi e zuppe, come già spiegato sopra. L'importante è mantenere la dieta "idrica", non ingerire cioè nulla di solido, per quanto piccolo possa essere. Quindi anche la zuppa, in realtà, si tratta di un brodo vegetale leggermente "arricchito" con olio.

Nelle prossime indicazioni, quindi, sostituire i sorsetti di succo con questi brodi se si sceglie questa via. Oppure, fare un po' e un po'.

Quello che rimane stabile e non deve variare mai, sono invece le Tisane di base (dei reni e di salvia).

Al mattino: mezza tazza di tisana per i reni, bevuta fredda e lentamente. Da mezz'ora a un'ora più tardi: da 1 a 2 tazze di decotto caldo di salvia con iperico, menta piperita e melissa. Dopo un'altra mezz'ora o un'ora: un piccolo sorsetto di succo, ma non inghiottirlo subito, bensì insalivarlo bene prima! Dopo altri 15 o 30 minuti, di nuovo un sorsetto di succo di verdura, a seconda dell'appetito. Durante la mattinata si ha bisogno di un pochino di succo per 10, 15 volte. Berlo solo se si sente il bisogno di farlo. Fra un sorso e l'altro, nuovamente decotto di salvia, che può essere bevuto anche freddo, e quanto se ne vuole. Ma ricordare che tutti i decotti durante la cura vanno bevuti senza zucchero. A mezzogiorno: nuovamente 1/16 di litro (mezza tazza) di tisana per i reni, e anche alla sera prima di andare a letto. La tisana per i reni però, deve essere bevuta soltanto durante le prime tre settimane! Al pomeriggio poi, si ha bisogno più volte di un sorsetto di succo. Come già detto sopra, si può berne fino a mezzo litro al giorno, ma non è che si debba!
Durante la cura generalmente non è necessario il riposo a letto, anzi al contrario si dovrebbe lavorare per distrarsi dal cibo e dalla malattia.


Le successive Tabelle, sono solo indicative giusto per dare un esempio.

Si possono distribuire i sorsetti di succo, oppure, berne semplicemente tre bicchieri (o meno) durante l'arco della giornata, per concentrarsi poi così più sulle Tisane.


Tabella indicativa 1

08.00am : Tisana per i reni ;
09.00am : Decotto di Salvia ;
09.30am : sorsetto di succo ;

10.00am : sorsetto di succo ;
11.00am : sorsetto di succo ;

12.00pm : Tisana per i reni ;
13.00 : Decotto di Salvia ;

14.00 : sorsetto di succo ;
15.00 : sorsetto di succo ;
16.00 : sorsetto di succo ;

17.00 : sorsetto di succo ;
18.00 : sorsetto di succo ;
19.00 : Tisana per i reni ;

20.00 : Decotto di Salvia.


Tabella indicativa 2

08.00am : Tisana per i reni ;
09.00am : Decotto di Salvia ;
09.30am : bicchiere di succo ;

10.00am : Decotto bucce di Patate ;
11.00am : Decotto curativo di Calendula ; (oppure: rosmarino, aglio, aloe.. a seconda del male che si ha)

12.00pm : Tisana per i reni ;
13.00 : Decotto di Salvia ;

14.00 : infuso di assenzio ;
14.30 : Decotto di Calendula ;
15.00 : bicchiere di succo ;
15.30 : Tisana di Geranio ;

16.00 : Decotto bucce di Patate ;
17.00 : Decotto califero ;

18.00 : bicchiere di succo ;
19.00 : Tisana per i reni ;

21.00 : Decotto di Salvia;
22.00 : Clistere di Camomilla.
Notte: impacchi di foglie di cavolo-verza


Terapia Breuss in breve

In breve, possiamo dire che la terapia breuss si basa essenzialmente su:


  • succo breuss e/o brodo vegetale di cipolla
  • 2 tisane principali: quella di Salvia e il preparato per i Reni
  • tisana lassativa ed eventuale clistere di camomilla



eventuali altre tisane e gli impacchi, solo se il malato e la sua gravità di malattia lo richiedono.


Note

  1. Si può seguire questa cura o con succhi spremuti personalmente, la soluzione migliore, oppure servendosi del succo misto, già preparato da una ditta (con verdure biologicamente coltivate) detto "Breuss", che si trova in negozi specializzati, attualmente in Austria, Svizzera, Germania e Italia, ( Il Fior di Loto - C.so Adriatico 347/12 - 10095 Grugliasco TO - Tel.: 011/4018511 E-mail: marketing@fiordiloto.it ). Tuttavia, lo stesso Breuss consiglia nel libro che, in casi di malattie gravi, è sempre meglio il succo fresco preparato in casa al momento.
  2. pagina 42 del libro
  3. Alcuni giorni prima dell'inizio del digiuno, Breuss inizia a somministrare un quarto di litro della mistura, affinché il malato vi si abitui. Si ricorre, inoltre, a speciali decotti di erbe; soprattutto a base di: salvia, calendula, e geranium robertianum. Il dott. Breuss sostiene però che, per ottenere successi in questa terapia, è necessario i malati non siano stati già trattati con irradiazioni e altre terapie pesanti anticancerose, che abbiano danneggiato preventivamente le normali difese immunitarie dell'organismo.
  4. Cancro Leucemia, e altre malattie apparentemente incurabili sono guaribili con metodi naturali. Consigli per la prevenzione e cura di molte malattie. Rudolf Breuss. Anno: 1987-2006. Edizioni di Medicina Naturale [1]


Voci correlate

Per approfondire, vedi Manuale pratico di medicina naturale/La cura Breuss.


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