Pensiero castanedico/Toltechità

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La Toltechità

Immagine:75%.png Si denomina Toltequità il pensiero ideologico delle culture precolombiane del Mesoamerica. L'introduzione e diffusione di questo termine nel mondo accademico si deve all'antropólogo messicano Miguel León-Portilla, che nel 1980 pubblicó un libro intitolato "Toltecayotl, aspectos de la cultura náhuatl". In questo lavoro Portilla riporta alla luce i principali postulati filosofici, estetici e teologici delle culture mesoamericane (León Portilla).

Il termine 'toltechità' è la traduzione letterale dal náhuatl toltecayotl secondo l'autore, viene formato dalla radice Toltecatl che significa "persona saggia". Con il tempo, dice, arrivò ad essere un titolo di appartenenza culturale che veniva impiegato per riferirsi a tutti i popoli del Mesoamerica. Il primo dizionario della lingua náhuatl, redattado nel XVI secolo da padre Molina, traduce peró il termine toltecayotl come "arte di vivere".

La toltechità si baserebbe su una serie di principi che furono raccolti nel Huehuetlahtolli, il 'libro delle parole antiche', che raccoglie dialetti conservati dalla tradizione orale, e altri documenti. Di cui i principali, sono i seguenti:

  • “Procurate cercarvi l'amicizia di Colui que sta in ogni luogo ed è invisible, e impalpabile. Mantenete la pace con tutti, per niente al mondo procuriate umiliazione ad un'altra persona. Non perdiate il tempo che ci è stato otorgato in questo mondo, nè di giorno nè di notte, perché il tempo ci è grandemente necessario” (Bernardino de Sahagún, Suma Indiana)
  • “In questo modo vi convertirete in toltechi: se prenderete l'abito e la consuetudine di consultare tutto con il vostro proprio cuore” (Olmos, Huehuetlahtolli).
  • “Non è per l'esistenza collettiva la ragione per cui Nostro Signore ci conserva sopra la Terra. Possiate arrivare a vivere per il mio merito e per il tuo!” (Códice Fiorentino, Libro VI).
  • “Ti sto liberando dalla terra, dall'oscurità, dallo sporco e mortale. Ti sto liberando dalla condizione della scimmia. Sono il gran liberatore. Avanti, iniziato, sforzati!” (Rituale dei Bacabs)

Uso del termine

"Toltechità" è anche il nome dato in generale alla conoscenza tolteca, o alla conoscenza lasciataci dagli antichi abitanti della città di Tula (Hidalgo, Messico). Non si utilizzerebbe peró troppo in ambienti universitari, nè in analisi archeologiche; verrebbe utilizzato per lo più da gruppi neo-sciamanici, relazionati appunto come s'è detto al Pensiero castanediano.

La validità storica della toltechità come tale, poi, tende anch'essa ad essere polemica: neanche gli storici riescono infatti a mettersi d'accordo per esempio sulle città dei Toltechi riconosciute normalmente; si considera Tula come la principale (circa 550 d.C), messa in genere in relazione con la storia di Quetzalcoatl. Sebbene anche di questo vi siano quattro versioni, tutti concordano peró nell'indicare un re, che fu adorato dopo come un dio, e più avanti verrebbe poi ad essere uno degli dei principali degli Aztechi. Sebbene i Toltechi diedero inoltre luogo alla fondazione di una città leggendaria chiamata Tollan, gli storici non riescono per esempio ancora a mettersi ben d'accordo sulla sua ubicazione precisa; la stessa, recentemente è stata identificata come Teotihuacan (vicino a Citta del Messico), però probabilmente questa si relaziona già ad un gruppo etnico differente, risultato dallo scontro contro i Teotihuacani intorno al 900, dove questi ultimi risultarono vincitori.

Neanche siti governativi o di dipendenza ufficiali in Messico, come l'Istituto Nazionale di Antropologia e Storia (INAH), farebbero troppo riferimento a questo termine.

Mexicayotl e Toltecayotl

Attualmente in Messico esistono ancora una serie di gruppi infocati al ritorno delle proprie radici culturali ed etniche, che hanno preso il nome generico di mexicanidad (messicanità). La differenza principale fra la messicanità e la toltechità, sta nel fatto che il termine mexicanidad si attribuisce a gruppi soprattutto di danza cerimoniale, nonché a praticanti delle proprie tradizioni come il bagno di vapore chiamato Temazcall (o Temazcalli), tipico anche di certe tribù pellirossa (la capanna sudatoria). Mentre il termine toltequidad, si riferirebbe a una frangia più ristretta e specifica della loro stessa cultura. Quella appunto che sarebbe saltata alla luce grazie ai libri degli autori menzionati in basso nella Bibliografia, primo fa tutti Carlos Castaneda.

I Toltechi

Guerrieri Toltechi rappresentati nelle famose statue degli Atlanti di Tula

I toltechi (o toltec o tolteca) erano un popolo nativo americano dell'epoca pre-colombiana, che dominò gran parte del Messico centrale tra il X ed il XII secolo. La loro lingua - il nahuatl- era parlata anche dagli aztechi.

Originalmente erano un popolo nomade-militare e si pensa possano essere stati loro, o i loro antenati, ad aver saccheggiato la città di Teotihuacan (ca. 750). Dopo che il loro stile di vita fu gradualmente caratterizzato da una maggiore sedentarietà, i toltechi riunirono i molti piccoli stati del Messico centrale in un impero governato dalla loro capitale, oggi Tula (Messico). Erano abili costruttori di templi. La loro influenza si diffuse in tutta la Mesoamerica nell'epoca post-classica. L'influenza tolteca sui Maya dello Yucatan è notevole, e specialmente evidente nella città di Chichen Itza. Sono state ritrovate loro ceramiche fino in Costa Rica.

Alcuni scrittori hanno ipotizzato che potessero essere stati i toltechi ad introdurre il culto di Quetzalcoatl, il serpente piumato. Non può certamente essere così, dato che questa divinità è stata comunemente descritta in tutto il Mesoamerica già secoli prima di loro, fin dai tempi degli olmechi. Secondo la mitologia tolteca (e, in seguito, anche in quella azteca) Quetzalcoatl era un rivale di Tezcatlipoca, il primo dio di cui siamo al corrente ad aver richiesto il sacrificio di cuori umani. Questo sarebbe il motivo per cui i toltechi avrebbero introdotto la consuetudine di sacrifici umani in massa, usanza che è stata poi ripresa dagli aztechi.

Si reputa che l'impero tolteco sia stato distrutto intorno al 1200 dai guerrieri nomadi Cicimechi. La famiglia regnante degli aztechi affermava di discendere dai toltechi della città sacra di Colhuacan.

Nei suoi scritti, Miguel León-Portilla spiega che, secondo la leggenda dei Nauha, i toltechi sarebbero stati gli originatori di tutte le civiltà, perciò "tolteco" divenne il sinonimo di artista, o artigiano, e la loro città, Tolán, fu descritta come essere piena di meraviglie. Quando gli aztechi riscrissero la loro storia, cercarono di dimostrare i loro legami con i toltechi. Sfortunatamente questo significa che buona parte della tradizione dei toltechi sarebbe una leggenda e difficile da dimostrare. Secondo alcuni racconti, dopo la caduta di Tula, alcuni dei toltechi si ritirarono a Cholula, che cadde solo secoli dopo, quando venne bruciata da Hernán Cortés e dai conquistadores spagnoli.

La maggior parte della storia tolteca è conosciuta per merito dei resoconti degli ultimi discendenti (come gli aztechi), scritti secoli dopo il "periodo buio" del Messico centrale, insieme ad altre testimonianze dei maya.

Alcuni dei sovrani toltechi:




Nel 1941, la Sociedad Mexicana de Antropología confermò che Tula era stata la capitale dei toltechi, come era da molto tempo suggerito dagli archeologi, fin dal IX secolo. Alcuni studiosi, compresa Laurette Séjourné, non condividono questa decisione e affermano che, negli anni, i numerosi scavi hanno solo dimostrato che si trattava di una città minore, non abbastanza da giustificare la leggenda dei toltechi. La posizione di Tula dimostra in realtà che un tempo era stata una grande città, anche se l'arte cerimoniale e l'architettura oggi deducibile è meno imponente di quella degli altri siti mesoamericani. Dovrebbe essere chiaro, comunque, che alcuni dati raccolti ai tempi dell'arrivo dei conquistadores spagnoli e anche dopo, confondono i toltechi con altre civiltà mesoamericane ed a volte tendono ad attribuire ai toltechi tutte le conquiste dei secoli precedenti l'ascesa degli aztechi.

Durante l'ultima parte del XX secolo, alcuni sciamani messicani (compreso Don Miguel Ruiz, che dice di essere un discendente dei toltechi) ed eredi dei loro poteri spirituali, cominciarono a scrivere ed insegnare ad un pubblico sempre più vasto ed internazionale, provocando una ondata di rinnovato interesse verso i toltechi. Immagine:100%.png


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