Pelle

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Indice

[modifica] LA PELLE

[modifica] EPIDERMIDE

L’epidermide è molto sottile ed è composta da 5 strati di cellule sovrapposte. Il più profondo è lo strato basale, dove nascono le cellule cutanee, che per diverse trasformazioni vanno poi a costituire gli altri strati, fino a quello più esterno, quello corneo composto solo da cellule morte.

[modifica] DERMA

Il derma si trova al di sotto dell’epidermide ed è costituito da tessuto connettivo, più o meno ricco di fibre collagene ed elastiche a seconda dell’età. E’ il collagene che conferisce alla pelle la sua caratteristica morbidezza ed elasticità. Nel derma si trovano anche le ghiandole sebacee (che secernono il sebo idratando e proteggendo la pelle), le ghiandole sudoripare (che contribuiscono a controllare e mantenere la temperatura corporea ottimale ed eliminare le tossine) e il bulbo pilifero che contiene la radice del pelo.

[modifica] IPODERMA

L’ipoderma è il pannicolo adiposo (il grasso) che si trova al di sotto del derma. Ha funzione di cuscinetto, isolante e costituisce una riserva di calorie per l’organismo.

[modifica] FUNZIONI

[modifica] PROTEZIONE MECCANICA

La pelle ha una grande resistenza alla trazione e ottime caratteristiche di deformabilità e di elasticità, che permettono di non ricevere alcun danno da traumi e colpi causati da oggetti smussati.

[modifica] BARRIERA CONTRO AGENTI NOCIVI

La cute protegge dalle infezioni, grazie alla secrezione di sudore e sebo che hanno un’azione batteriostatica e alla flora cutanea che vive in un equilibrio saprofitico con il nostro organismo.

[modifica] TERMOREGOLAZIONE DELL’ORGANISMO

Grazie alla continua vasodilatazione e vasocostrizione dell’estesa rete vascolare dermo-epidermica, e attraverso la sudorazione, la pelle contribuisce a mantenere la nostra temperatura.

[modifica] ELIMINAZIONE DELLE SOSTANZE DI SCARTO

La pelle, assieme al rene, è deputata all’eliminazione delle sostanze di scarto tramite il sudore, sostanze come acido lattico, ammoniaca e urea.

[modifica] LA DIMENSIONE SIMBOLICA

[modifica] I DETTI

“MI SEI SUBITO PIACIUTO A PELLE”

“NON LO SOPPORTO: E’ UNA QUESTIONE DI PELLE”

“CAPIRE A PELLE”

“AVERE LA PELLE D’OCA”

“ESSERE LIVIDI DI RABBIA”

“ESSERE ROSSO COME UN PEPERONE / POMODORO” (EMOZIONI / RELAZIONI)

“NON STARE PIU’ NELLA PELLE”

“AVERE I NERVI A FIOR DI PELLE”

“VENDERE CARA LA PELLE”

“RISCHIARE LA PELLE”

“AMICI PER LA PELLE” (VITA)

“NON VORREI ESSERE NELLA SUA PELLE / PANNI”

“CAMBIARE PELLE”

“NON STARE PIU’ NELLA PELLE” (LIMITE)

“RIDERE A CREPAPELLE”

“PELLACCIA”

“SCABROSO”

“ROGNOSO” (CARATTERE)

“CI HA FATTO IL CALLO”

“NON ABBIA IL PIU’ PICCOLO NEO”

[modifica] IL MITO

[modifica] MARSIA

Qualcuno conosce questo mito? Beh parla di un statiro che aveva osato sfidare Apollo nella musica. Vinto, fu legato a un albero e scorticato dal dio delle muse. Lo scorticamento subito da Marsia è certamente una dolorosa privazione, ma dall’altro canto realizza una liberazione ben più importante. Privato della pelle, infatti, perde i confini della propria identità per giungere alla pienezza di una coscienza illimitata, quella del Sé, immagine divina.

[modifica] IL SERPENTE / DRAGO

Il serpente o il drago nell’antichità aveva un grande valore simbolico legato alla conoscenza e alla trasformazione. Vi ricordate la Genesi? Nella bibbia assume una connotazione demoniaca, malvagia che tenta l’uomo sulla conoscenza, dà il via alla sete di conoscenza e crescita umana. Ma il serpente è sempre così viscido e maligno? Certo se pensiamo al serpente è facile che nasca in noi un senso di disgusto e paura, in fondo può essere un animale pericoloso… Può essere… ma cos’è che lo rende così pericoloso? La sua sinuosità? Il suo veleno? In sostanza il suo potere! E noi sappiamo che il potere deriva dalla conoscenza. In realtà il potere non è negativo, ma è l’intento, il modo in cui viene usato che può determinarne un pericolo o no. Nelle altre tradizioni antiche, infatti, il serpente non assume questa connotazione negativa, ma rappresenta la conoscenza nella sua purezza, si pensi al caduceo… nella tradizione orientale rappresenta poi la Kundalini che è il fuoco cosmico che arde, purifica e porta la pura conoscenza libera dai veli dell’illusione. Ma perché il serpente gode in tutto il mondo di questo potere simbolico archetipico legato alla conoscenza? Probabilmente perché il serpente cambia pelle, simboleggiando quindi la trasformazione, il cambiamento e continuo rinnovarsi. La pelle rappresenta i vecchi condizionamenti, il passato la storia dell’animale che viene lasciata indietro, abbandonata per proseguire lungo il cammino, l’evoluzione. Simboleggia l’adattamento al cambiamento.

[modifica] LA RAPPRESENTAZIONE DELL’IO

[modifica] CONFINE

La pelle rappresenta il confine tra l’esterno e l’interno, permette lo scambio o la resistenza tra ciò che è dentro e ciò che è fuori. Una vera e propria barriera si consideri per esempio malattie come la psoriasi che assumono un valore di barriera, corazza con cui non permettiamo al mondo esterno di penetrarci. Questa funzione è insita nella natura, nel macrocosmo come nel microcosmo, la stessa cellula ha una parete esterna che ne determina un confine e le interrelazioni con le altre cellule, la terra stessa ha una “barriera” protettiva che la divide e distingue dal resto dell’universo. Ma questo confine lo manifestiamo solo con delle malattie? No, altre modalità derivano dal linguaggio del corpo, che attraverso determinate posture, protegge se stesso o le zone più deboli, in modo inconscio ed automatico… Vi è mai capitato di incrociare le gambe o le braccia? Vi risulta istintivo e meccanico o vi siete accorti delle motivazioni che vi spingono a farlo? Lo stesso vestirsi ha in realtà una funzione di questo tipo. La rigidità delinea questo senso di barriera, di corazza, che si rifletterà anche sui piani psichico-emotivo ed energetico.

[modifica] IDENTITA’

Allo stesso modo, se la pelle delinea un limite, un confine tra ciò che c’è fuori e ciò che c’è dentro, avremo anche un’idea d’identità che appunto ci distingue dal resto. I confini ci servono per delineare ciò che è nostro da ciò che non lo è, se ciò avviene per i nostri possedimenti, avverrà anche verso il nostro corpo che di fatto non è altro che un nostro mezzo di manifestazione nel mondo. La pelle ci delimita e ci identifica, dandoci un senso di unicità, singolarità e separatezza dal mondo, determinando la nostra personalità. Ma osservando il macro e microcosmo, ci renderemo conto che questa divisione dal mondo non può essere e non deve essere assoluta. Noi abbiamo sì una nostra unicità, che è determinata dalle nostre esperienze, ma non dobbiamo dimenticare che siamo nel mondo, viviamo nel mondo e pensare solo alla nostra unicità porterebbe a una distorsione delle leggi di natura. Osserviamo le cellule: anche loro hanno una loro identità, specificità, sono uniche per la loro “esperienza” funzionale, ma tutte assieme collaborano in un progetto più ampio di vita che per esempio è l’uomo nella sua complessità. Quando queste cellule smettono di collaborare e decidono di fare di testa propria si genera la malattia, il cancro, che alla fine non è altro che un’autodistruzione. Questo cosa significa allora? Significa che la nostra unicità deve essere funzionale alla nostra evoluzione e a quella dell’umanità, noi facciamo parte di un organismo più grande, dell’umanità e del pianeta. Non possiamo considerarci slegati da essi, perché il nostro vivere comporta delle modificazioni e implicazioni in essi. Dovremo quindi comunicare coi nostri simili, col mondo.

[modifica] COMUNICAZIONE

Quindi anche nella comunicazione la pelle è fondamentale. Potremmo considerarla come un taccuino su cui vengono impresse tutte le nostre emozioni, la nostra vita. Questo può avvenire naturalmente come attraverso le rughe, il colore, la consistenza, la sudorazione, le malattie etc. o per volere dell’uomo tramite l’utilizzo di pigmenti e simboli. La persona attraverso la sua pelle ci dice chi è, è come una carta d’identità (non a caso vengono usate le impronte digitali che sono uniche e irripetibili)… Quante informazioni possiamo attingere dalla pelle: malattie, emozioni, ricordi, eventi…

[modifica] LA SESSUALITA’

Grazie alla ricca e complessa innervazione sensoriale, la nostra pelle è un organo altamente erogeno, soprattutto zone come la bocca, i genitali, il seno, in cui il tatto, con tutte le sfumature di dolcezza e sensualità, esprime il linguaggio privilegiato dell’intimità. Accarezzare e farsi accarezzare è il modo per donare se stessi all’altro, ma anche per accogliere l’amato in modo profondo ed autentico. L’attività sessuale comporta variazioni dello stato della cute e dei suoi annessi: ingorgo dei vasi sanguigni, gonfiore e rossore di labbra, alcune parti del naso, aumento della sudorazione, etc. La sessualità trattenuta, un’energia lipidica che non scorre liberamente, può cercare una via di sfogo erompendo sulla pelle. Da un lato tentiamo di trattenere e nascondere le nostre fantasie sessuali, se vissute come inadeguate e sporche, dall’altro esse affiorano in maniera evidente e sotto gli occhi di tutti sulla pelle, in particolar modo sul volto che, guarda caso, è il più esposto agli sguardi.

[modifica] I SENSI

[modifica] OLFATTO

L’olfatto è strettamente connesso alla pelle, alla nostra pelle, infatti attraverso la cute il nostro corpo emana un odore, un odore singolare, il proprio odore. L’odore della pelle è in grado di influenzare il comportamento dell’altro e segnare profondamente la relazione interpersonale. L’utilizzo di profumi artificiali sulla cute è il mezzo con cui le persone si servono di un modo poco visibile, ma assolutamente inequivocabile, per proiettare se stesse nel mondo, per manifestare la propria presenza ed essenza… non a caso essenza.

[modifica] TATTO

Essendo veicolo di conoscenza e portatore di vita e guarigione, spesso il tatto è temuto (come il serpente), soprattutto nel nostro Occidente cristiano, spesso legato al senso di colpa e alla trasgressione. L’importanza del tatto, come strumento di conoscenza privilegiato, è dimostrato dal fatto che, in ambito cerebrale, è riservato un ampio spazio a questo senso rispetto agli altri. L’istinto di toccare segue immediatamente l’attrazione visiva. Il piacere tattile svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo dell’individuo, dalla prima infanzia sino alla vecchiaia.

[modifica] IL MASSAGGIO COME VIA DI RELAZIONE E COMUNICAZIONE

Uno degli aspetti essenziali del massaggio è quello della manipolazione. Il contatto delle mani con il corpo ci riporta ad uno dei sensi più importanti e sviluppati sin dalla nascita, il tatto, e ad un organo, protagonista assoluto nel neonato, la pelle, come già abbiamo visto. La pelle ha la medesima origine embrionale degli altri organi di senso e del sistema nervoso, ma è l’organo più esteso del corpo, ricoprendo 18.000 cm2 nell’adulto e 2.500 nel neonato. Dopo il cervello, possiamo quindi affermare che la pelle sia l’organo più importante, indispensabile alla vita. La sua sensibilità è incredibile: i peli fungono da amplificatori delle sensazioni tattili, esotericamente parlando, sono vere e proprie antenne di trasmissione delle energie, mezzi di comunicazione sul piano eterico, di cui i maggiori esponenti sono i capelli essendo quelli a più diretto contatto con l’ambiente esterno e il collegamento tra uomo e cielo. Attraverso la pelle, in questa comunicazione, passano quindi due sensazioni di importanza basilare come il piacere e il dolore. Ci avete mai fatto caso? Per esempio vi è mai capitato di stringere una zona dolente quasi a voler fermare la risalita del dolore? Una relazione tattile è al tempo stesso affettiva ma anche molecolare, infatti si è scoperto che il massaggio può modificare la chimica del nostro corpo. Nel bambino le stimolazioni tattili favoriscono un sano e armonioso sviluppo psicofisico e hanno quindi una maggior importanza che gli altri sensi. Si pensi al fatto che il bambino per conoscere il mondo esterno porta tutto alla bocca, conosce attraverso di essa, attraverso le sue stimolazioni, più che attraverso gli altri sensi. Si è osservato, per esempio, che neonati prematuri, posti in una incubatrice, risentono della deprivazione sensoriale cui sono costretti e della lontananza dell’amore materno. Se non erro si stanno sperimentando, su questo fronte, metodologie nuove per non far mancare le stimolazioni materne a tali bambini. Ma… anche gli animali si massaggiano! La maggior parte degli animali amano e ricercano le carezze. Il contatto fisico tra individui della stessa specie è molto frequente e diffuso. Molte specie di mammiferi presentano comportamenti istintivi utili per la sopravvivenza legati proprio al contatto e alla manipolazione reciproca: si mordono, si fiutano, si leccano per scambiarsi diversi tipi di messaggi e informazioni. Se avete un gatto, ma anche un cane, avrete notato che si struscia contro le cose o le nostre gambe, che viene a chiedere una coccola o in casi particolari cani e gatti coccolarsi a vicenda… Tornando a noi… in diverse tradizioni e culture vengono attribuiti poteri magici e terapeutici alla mano dell’uomo, ma se ci facciamo caso anche noi ne siamo coscienti: infatti, quando abbiamo un dolore fisico, è istintivo massaggiare la parte dolente per attenuare il dolore. Quante volte avete aiutato vostro figlio a sopportare un dolore o guarirlo solo apponendo la mano o dandogli un bacio? Questo perché la mano è come la bacchetta magica del mago, è lo strumento attraverso cui l’uomo può agire e creare nel mondo. Se è vero che tutto è energia e noi siamo vivificati e sostenuti da essa, la mano è lo strumento con cui noi trasmettiamo e condividiamo la nostra energia al mondo, da qui tutte quelle tecniche terapeutiche come il massaggio, la pranoterapia, il reiki, etc.

Lao Tze diceva: “Più lontano vai e meno conosci. Senza peregrinare il Saggio apprende.”

Cosa voleva dire? La nostra tendenza è quella di cercare la saggezza, la conoscenza, la felicità, la guarigione al di fuori di noi, ma la vita dei saggi ci insegna che conoscenza e benessere non dipendono dall’immersione nell’esteriorità, ma dalla capacità di muoversi dolcemente dentro se stessi, di ritrovare quello spazio creativo e fecondo dove ogni trasformazione è possibile. Il massaggio è uno strumento che ci può aiutare in questo viaggio alla ricerca di noi stessi, del nostro spazio interiore. Se come abbiamo detto la pelle ha funzione di confine, identità e relazione attraverso il massaggio possiamo andare ad agire sull’unità psicofisica che ci contraddistingue. Le funzioni del massaggio sono quindi:

  1. quella di liberare il corpo e il movimento dalle armature derivanti dal consolidarsi di strutture mentali e rigidità che ci limitano e riducono le nostre possibilità d’espressione.
  2. di riconnettere, attraverso la stimolazione di tutto il corpo, il mondo alto con quello basso, cioè recuperare quell’equilibrio tra emotività e razionalità troppo spesso sbilanciate in uno dei due sensi.
  3. riattivare il flusso energetico dell’individuo attraverso la stimolazione dei meridiani energetici e lo scambio energetico che avviene tra operatore e cliente.

[modifica] I DISTURBI

[modifica] ORTICARIA, DERMATITE DA CONTATTO, EREUTOFOBIA

Sono disturbi che fanno prendere le distanze dalle situazioni “acide e pungenti” e che fanno arrossire la pelle.

[modifica] ACNE E HERPES

Sono la manifestazione fisica dell’energia libidica che, trattenuta, affiora tutta sul volto.

[modifica] VITILIGINE E DISCROMIE

Sono macchie che si presentano in caso di crisi d’identità; ognuno di noi ha la sua pelle: tipo, colore e caratteristiche elementi indispensabili per la formazione dell’identità.

[modifica] PSORIASI

La cute ci protegge dall’ambiente esterno, ma se il bisogno di difendersi diventa eccessivo, la pelle reagisce indurendosi e diventando più spessa.

[modifica] ECZEMA, DERMATITE SEBORROICA, ONICOFAGIA

Sono la manifestazione delle emozioni, come rabbia e aggressività, che essendo trattenute ardono dentro la persona e trovano la via di sfogo bruciando in superficie.

[modifica] BORSE, RUGHE, CAPELLI CHE CADONO, CELLULITE

La pelle svolge la funzione di contenitore e quando è in salute è tonica ed elastica, ma quando le emozioni diventano pesanti la cute si lascia andare.

[modifica] I DISTURBI NEL BAMBINO

[modifica] DERMATITI

Derivano da un’alterata relazione con la madre: madri che non hanno piacere nel toccare i figli e nel prendersi cura di loro e i figli hanno una predisposizione a reazioni di sensibilità cutanea, ovvero le capacità percettive della pelle hanno un ruolo emotivo intenso. Tali disturbi sono legati al desiderio d’amore.

[modifica] CROSTA LATTEA

Diffusa tra i lattanti, è una forma di dermatite seborroica. Colpisce il cuoio capelluto o il viso, collo, orecchie, nelle pieghe inguinali, tra i glutei. Simbolicamente rappresenta la ricerca di un guscio protettivo sostitutivo del grembo materno. Serve contro l’invasività materna o dell’ambiente in generale.

[modifica] ALLOPECIA AREATA

E' un vissuto di stress quasi sempre legato alla vita familiare, che può essere riferito alla nascita di un fratellino o a un clima di grave tensione fra i genitori. Sentimenti come rabbia, invidia e gelosia, vissuti come riprovevoli e che devono essere sradicati a livello simbolico.

[modifica] LINK DI INTERESSE

Appunti a cure di Valerio Folloni, Conferenza del 2007

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