Pensiero castanedico/Versione stampabile

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QUESTA SINTESI E' ANCORA IN FASE DI SVILUPPO. CHIEDIAMO PAZIENZA QUINDI, A CHI APPREZZA QUESTO TIPO DI LAVORO. CHIARIAMO ANCHE CHE IL SOMMARIO, COME "Sezione Non Modificabile", SI RIFERISCE AL FATTO CHE NON POSSONO ESSERNE TOLTI I TITOLI COME "STRUTTURA PORTANTE", MA POSSONO SI' SEMPRE ESSERNE AGGIUNTI DEGLI ALTRI, O MODIFICATI CON SINONIMI. SEI INVITATO A COLLABORARE ANCHE TU, PER ULTIMARLA PIU' IN FRETTA.



Indice

Copertina

Benvenuti nel wikilibro:

Pensiero castanedico

Il pensiero di Carlos Castaneda e di altri autori a lui affini, comparato.

Autore: Aura Ambar


Toltechi Tula Mexico

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Copyleft 2007


Prefazione


Questa prefazione è soprattutto per spiegare che, se qualcuno cercasse di boicottare il libro visto che è modificabile, stravolgendolo parzialmente (o, addirittura, completamente), i lettori devono sapere come difendersi. Potete reagire: siate attivi.

Un wiki è disposto in modo che possiate farlo.

Non ci credete? Tutto rimane nella "cronologia": vedete, quel tastino in alto "history" in inglese; ogni wiki ce l'ha. A cosa serve? Esattamente a salvare e memorizzare TUTTE le versioni, tutti i cambi.

Questa prefazione pertanto, non potrà essere cambiata proprio per questo motivo. Perchè avvisa il lettore.

Voi non dovete far altro che andare a vedervi per sicurezza (vostra) quelle versioni precedenti più significative. Confrontate e state attenti soprattutto con la prima, la primissima versione, per vedere se non ne avessero stravolto l'intento.

Poi, voi potete decidere che farne; se a vostra volta cambiarne e modificarne dei contenuti solo per voi e farli circolare solo nella vostra ristretta rete di amici, oppure renderli pubblici e contribuire qui.

Se il materiale fosse stampato e venduto (o comunque fatto circolare) in cartaceo, chiediamo l' obbligo per quanto sopra spiegato, di annettere SEMPRE la prima versione originale, che è questa; l'ideale, sarebbe comunque aggregare almeno quelle più significative, di modo che chi legge possa intuirne le varie "evoluzioni".

Lo scopo e intento di questo manuale, a parte quello citato nell'introduzione, è favorire una corretta comunicazione, ossia "costruttiva", fra i membri delle diverse scuole. Comunicazione che soprattutto in Italia, secondo noi manca.


Origine di questo wikilibro: la Comunità "Viaje a Ixtlan"

Il lavoro di questo wikilibro, è stato generato grazie allo sforzo e alla dedicazione dei membri di un'intera comunità virtuale di "Guerrieri", che a metà di questo Febbraio verrà chiusa e cancellata assieme a tutti gli altri Gruppi di hotmail, del resto.. un'ennesima censura.

Coloro che volessero conoscerla e visionarla, prima che ciò accada, possono ancora farlo a quest'indirizzo:

Se invece leggeste questo messaggio dopo che ciò sia già accaduto, potrete ugualmente vederne una copia salvata (anche se non più attiva, mi riferisco solo alla parte grafica dei testi) ai seguenti link:

Di ciò, dovete ringraziare gli amministratori di questi due siti, il Sgr Claudio Carli e il dottor Marco Paret, che ci hanno gentilmente concesso, non solo di poter terminare indisturbati il nostro lavoro (infatti, su wikipedia, è stato censurato, mentre su wikibook spagnolo mezzo boicottato e vandalizzato, come tuttavia si può leggere là), ma ci hanno anche permesso di poter archiviare sui loro server tutta la nostra antica comunità, che è ora interamente consultabile e resta come documento e testimonianza online, grazie a loro.

Da essa, ha avuto origine questo lavoro di wikibook sul Castanedismo, come già affermato.


Questo archivio, era stato salvato anche ai seguenti link:

http://castaneda.altervista.org [1]

li riportiamo, ma non sappiamo fino a quando saranno visibili

mentre, su quest'altro,

http://naguales.com

ci era stato salvato solo in un principio. Poi, l'hanno cancellato (promesse da marinaio...).


Il Libro Manuale-wiki sul pensiero castanedico, è stato protetto anche qua:

nella sua doppia versione "italiano-spagnola"


nella speranza che questi due progetti e testimonianze non si perdano e vengano protetti, sviluppati, divulgati, fatti crescere.

Speriamo adesso che, con l'aiuto di tutti, ne venga fuori una grandiosa delucidazione, capace di andare al di là della dilagante confusione che attorno a questo pensiero regna e si è venut'a formare.


Introduzione


Etimologia

Si denomina pensiero castanediano la filosofia e cosmovisione scaturite dalle numerose opere lasciateci dall'ormai scomparso, antropologo Carlos Castaneda. I suoi scritti riprendono a detta dello stesso autore, una frangia molto specifica del pensiero tolteca, tanto particolare ed articolata, da non riuscire ad offrirne (nonostante i suoi libri siano più di una dozzina) un quadro completo ed esauriente.

Le idee dei gruppi di Neosciamanesimo derivanti da Carlos Castaneda, si racchiudono in un corpus di regole e ottiche filosofico-religiose, che vengono spesso raggruppate e definite nel loro insieme come 'Pensiero castanediano' o "Cammino Tolteca".

La "Toltechità" in questo senso, risulta essere un movimento più o meno fin dai primi anni '80, come risultato già detto dei libri di Castaneda; si è venuto però a creare, negli ultimi anni, un movimento diviso in due parti: da un lato, libri come quelli di Miguel Ruiz che mostrano una serie di idee e principi, e, dall'altro, una serie di corsi stile new-age, volti solo secondo alcuni a 'spillare' soldi alla gente, senza nessun interesse apparente cioè, per la divulgazione vera di questo 'antico sapere' storico-culturale. Immagine:100%.png

Castaneda e i "Nuovi Autori"

Attorno a Castaneda si è creato a detta di molti una specie di culto, tanto che alla sua morte si sarebbero appunto formati orde di discepoli, più o meno in conflitto tra di loro.

A parte questi, ci sarebbero per fortuna per chi s'interessa del tema sotto un punto di vista più culturale e scientifico, già nuovi autori; altri investigatori, cioè, che sarebbero entrati in contatto con la stessa cultura di cui parlava Carlos Castaneda e ne apporterebbero quindi, dati nuovi e rilevanti. In grado perciò di offrire un panorama più ampio, rispetto a prima e, cosa più importante, di colmare quegli enormi vuoti e lacune che Castaneda ci avrebbe lasciato.

Le loro opere sono abbastanza recenti, quindi per lo più ancora da tradurre. Questo è un tentativo per cercare di farle conoscere a chiunque interessato però limitato dalla conoscenza della lingua spagnola, o inglese. Immagine:100%.png

Scelta del "termine"

Al 'pensiero castanediano', che si conosce anche come Cammino Tolteca o Toltechità come già detto, alcuni dei "discepoli" che citavamo all'inizio lo denominano semplicemente il Cammino del Guerriero, ma questa definizione risulta essere limitante se poi uno non riconosce che si tratta del guerriero tolteca, e può essere desviante.

Una precisazione importante va fatta proprio in merito ai termini usati: ci rendiamo conto che forse 'pensiero castanediano' non sia stato chissà né fra i migliori, né uno dei più appropriati; cionondimeno nell'attualità, in mancanza di un termine più adeguato, risulta essere l'unico usato, il più comune almeno, per indicare questa sorta di 'nuovo cammino' o disciplina.

Del resto, qualsiasi degli altri termini già citati prima si prestano, comunque, ad equivoci.

Noi abbiamo scelto di utilizzare questo, soprattutto perché più attinente per lo meno alla verità storica (i libri di Castaneda appunto) per cui tutto questo avrebbe avuto inizio; nonostante ciò, precisiamo, che non ci si deve lasciar confondere dal richiamo che ciò comporta con l'autore originario, giacché dalla sua morte (ma anche già da quando era in vita) molti altri autori, scrittori ed investigatori, si sono fatti avanti ognuno apportando un proprio contributo a questo pensiero. Quindi, è 'nel suo insieme' che va visto ed inteso: nel corso della seguente trattazione, cioè, non parleremo solo di quello che scrisse o pensava Castaneda, ma appunto di 'tutto questo corpus' di regole e discipline che da esso avrebbero originato, dando adito a numerose altre speculazioni sull'argomento.

Cammino Tolteca o Toltechità, come anche 'Nagualismo' o 'Nahualogia', sarebbero forse risultati più adatti per alcuni (ed infatti, molti li utilizzano per indicare la loro 'estraneità' con Castaneda), ma noi abbiamo deciso di non usarli proprio perché troppo recenti; lasciando che sia la 'Posterità' futura, eventualmente, a decidere quale ne sia il più appropriato. Immagine:100%.png

"Estratti" dei libri, "citazioni" e Glossario

Un'ultima cosa: quando nel corso della trattazione si aggiungono dei pezzi estratti esattamente così come sono dai libri di Castaneda, si deve intendere che chi gli parla e gli risponde è don Juan il suo maestro: le sue opere, sono infatti quasi tutti dei dialoghi con lui. Chiarifichiamo qui tuttavia che la parola "maestro" non era la più indicata secondo Castaneda per riferirsi a lui, giacché egli stesso più volte gli avrebbe detto che "nessuno era maestro di nessuno". Ciononostante, noi questo termine qui lo utlizziamo per far capire al lettore il ruolo che comunque lui aveva nei suoi confronti, guidarlo appunto, e quindi "maestro" ci sembra indicato.

Altra cosa importante: molte parole e vocaboli sono "intesi" e descritti da Castaneda nei suoi libri secondo un'accezione diversa da quella comune. Per cui, questi vocaboli, verranno messi "tra virgolette" di modo che al fondo, al finale di questo libro nell'Appendice, la gente si possa andare a vedere un Glossario specifico di questo linguaggio e i lettori che intendessero collaborare alla sua stesura, sappiano quali essi siano essendo così indicati. Immagine:100%.png

Regole generali per la stesura di questo libro

Essendo un progetto wiki ed essendo albergato su un sito come questo: Wikibook, ci si aspetta che questo manuale venga ricopilato seguendo un certo criterio e determinate regole, che riportiamo qui di seguito. Immagine:75%.png


  • usate sempre il "condizionale"
  • citate SEMPRE la fonte delle vostre affermazioni che non sono al condizionale
  • cercate di scrivere in stile "enciclopedico", quindi scartando o limitando le opinioni personali (per il quale questo progetto, comunque, alberga altri tipi di spazi; vedi le pagine di discussione delle voci stesse).
  • se trovate qualcosa di scritto NON al condizionale cercate di appurarne sempre la fonte, prima di correggerlo; se non ci riuscite, mettete il codice html appropriato. In questo caso: {{citazione necessaria|''"testo"''}} .


  • discutete i cambi, soprattutto se "corposi", nelle relative pagine di discussione create appositamente allo scopo; altrimenti la vostra modifica, potrebbe sembrare "vandalismo"
  • state attenti soprattutto, a non creare doppioni e ripetizioni inutili. Questo libro-manuale vuole essere una 'sintesi', non un'analisi del pensiero castanediano


infine:

Toltechità

La Toltechità

Immagine:75%.png Si denomina Toltequità il pensiero ideologico delle culture precolombiane del Mesoamerica. L'introduzione e diffusione di questo termine nel mondo accademico si deve all'antropólogo messicano Miguel León-Portilla, che nel 1980 pubblicó un libro intitolato "Toltecayotl, aspectos de la cultura náhuatl". In questo lavoro Portilla riporta alla luce i principali postulati filosofici, estetici e teologici delle culture mesoamericane (León Portilla).

Il termine 'toltechità' è la traduzione letterale dal náhuatl toltecayotl secondo l'autore, viene formato dalla radice Toltecatl che significa "persona saggia". Con il tempo, dice, arrivò ad essere un titolo di appartenenza culturale che veniva impiegato per riferirsi a tutti i popoli del Mesoamerica. Il primo dizionario della lingua náhuatl, redattado nel XVI secolo da padre Molina, traduce peró il termine toltecayotl come "arte di vivere".

La toltechità si baserebbe su una serie di principi che furono raccolti nel Huehuetlahtolli, il 'libro delle parole antiche', che raccoglie dialetti conservati dalla tradizione orale, e altri documenti. Di cui i principali, sono i seguenti:

  • “Procurate cercarvi l'amicizia di Colui que sta in ogni luogo ed è invisible, e impalpabile. Mantenete la pace con tutti, per niente al mondo procuriate umiliazione ad un'altra persona. Non perdiate il tempo che ci è stato otorgato in questo mondo, nè di giorno nè di notte, perché il tempo ci è grandemente necessario” (Bernardino de Sahagún, Suma Indiana)
  • “In questo modo vi convertirete in toltechi: se prenderete l'abito e la consuetudine di consultare tutto con il vostro proprio cuore” (Olmos, Huehuetlahtolli).
  • “Non è per l'esistenza collettiva la ragione per cui Nostro Signore ci conserva sopra la Terra. Possiate arrivare a vivere per il mio merito e per il tuo!” (Códice Fiorentino, Libro VI).
  • “Ti sto liberando dalla terra, dall'oscurità, dallo sporco e mortale. Ti sto liberando dalla condizione della scimmia. Sono il gran liberatore. Avanti, iniziato, sforzati!” (Rituale dei Bacabs)

Uso del termine

"Toltechità" è anche il nome dato in generale alla conoscenza tolteca, o alla conoscenza lasciataci dagli antichi abitanti della città di Tula (Hidalgo, Messico). Non si utilizzerebbe peró troppo in ambienti universitari, nè in analisi archeologiche; verrebbe utilizzato per lo più da gruppi neo-sciamanici, relazionati appunto come s'è detto al Pensiero castanediano.

La validità storica della toltechità come tale, poi, tende anch'essa ad essere polemica: neanche gli storici riescono infatti a mettersi d'accordo per esempio sulle città dei Toltechi riconosciute normalmente; si considera Tula come la principale (circa 550 d.C), messa in genere in relazione con la storia di Quetzalcoatl. Sebbene anche di questo vi siano quattro versioni, tutti concordano peró nell'indicare un re, che fu adorato dopo come un dio, e più avanti verrebbe poi ad essere uno degli dei principali degli Aztechi. Sebbene i Toltechi diedero inoltre luogo alla fondazione di una città leggendaria chiamata Tollan, gli storici non riescono per esempio ancora a mettersi ben d'accordo sulla sua ubicazione precisa; la stessa, recentemente è stata identificata come Teotihuacan (vicino a Citta del Messico), però probabilmente questa si relaziona già ad un gruppo etnico differente, risultato dallo scontro contro i Teotihuacani intorno al 900, dove questi ultimi risultarono vincitori.

Neanche siti governativi o di dipendenza ufficiali in Messico, come l'Istituto Nazionale di Antropologia e Storia (INAH), farebbero troppo riferimento a questo termine.

Mexicayotl e Toltecayotl

Attualmente in Messico esistono ancora una serie di gruppi infocati al ritorno delle proprie radici culturali ed etniche, che hanno preso il nome generico di mexicanidad (messicanità). La differenza principale fra la messicanità e la toltechità, sta nel fatto che il termine mexicanidad si attribuisce a gruppi soprattutto di danza cerimoniale, nonché a praticanti delle proprie tradizioni come il bagno di vapore chiamato Temazcall (o Temazcalli), tipico anche di certe tribù pellirossa (la capanna sudatoria). Mentre il termine toltequidad, si riferirebbe a una frangia più ristretta e specifica della loro stessa cultura. Quella appunto che sarebbe saltata alla luce grazie ai libri degli autori menzionati in basso nella Bibliografia, primo fa tutti Carlos Castaneda.

I Toltechi

Guerrieri Toltechi rappresentati nelle famose statue degli Atlanti di Tula

I toltechi (o toltec o tolteca) erano un popolo nativo americano dell'epoca pre-colombiana, che dominò gran parte del Messico centrale tra il X ed il XII secolo. La loro lingua - il nahuatl- era parlata anche dagli aztechi.

Originalmente erano un popolo nomade-militare e si pensa possano essere stati loro, o i loro antenati, ad aver saccheggiato la città di Teotihuacan (ca. 750). Dopo che il loro stile di vita fu gradualmente caratterizzato da una maggiore sedentarietà, i toltechi riunirono i molti piccoli stati del Messico centrale in un impero governato dalla loro capitale, oggi Tula (Messico). Erano abili costruttori di templi. La loro influenza si diffuse in tutta la Mesoamerica nell'epoca post-classica. L'influenza tolteca sui Maya dello Yucatan è notevole, e specialmente evidente nella città di Chichen Itza. Sono state ritrovate loro ceramiche fino in Costa Rica.

Alcuni scrittori hanno ipotizzato che potessero essere stati i toltechi ad introdurre il culto di Quetzalcoatl, il serpente piumato. Non può certamente essere così, dato che questa divinità è stata comunemente descritta in tutto il Mesoamerica già secoli prima di loro, fin dai tempi degli olmechi. Secondo la mitologia tolteca (e, in seguito, anche in quella azteca) Quetzalcoatl era un rivale di Tezcatlipoca, il primo dio di cui siamo al corrente ad aver richiesto il sacrificio di cuori umani. Questo sarebbe il motivo per cui i toltechi avrebbero introdotto la consuetudine di sacrifici umani in massa, usanza che è stata poi ripresa dagli aztechi.

Si reputa che l'impero tolteco sia stato distrutto intorno al 1200 dai guerrieri nomadi Cicimechi. La famiglia regnante degli aztechi affermava di discendere dai toltechi della città sacra di Colhuacan.

Nei suoi scritti, Miguel León-Portilla spiega che, secondo la leggenda dei Nauha, i toltechi sarebbero stati gli originatori di tutte le civiltà, perciò "tolteco" divenne il sinonimo di artista, o artigiano, e la loro città, Tolán, fu descritta come essere piena di meraviglie. Quando gli aztechi riscrissero la loro storia, cercarono di dimostrare i loro legami con i toltechi. Sfortunatamente questo significa che buona parte della tradizione dei toltechi sarebbe una leggenda e difficile da dimostrare. Secondo alcuni racconti, dopo la caduta di Tula, alcuni dei toltechi si ritirarono a Cholula, che cadde solo secoli dopo, quando venne bruciata da Hernán Cortés e dai conquistadores spagnoli.

La maggior parte della storia tolteca è conosciuta per merito dei resoconti degli ultimi discendenti (come gli aztechi), scritti secoli dopo il "periodo buio" del Messico centrale, insieme ad altre testimonianze dei maya.

Alcuni dei sovrani toltechi:




Nel 1941, la Sociedad Mexicana de Antropología confermò che Tula era stata la capitale dei toltechi, come era da molto tempo suggerito dagli archeologi, fin dal IX secolo. Alcuni studiosi, compresa Laurette Séjourné, non condividono questa decisione e affermano che, negli anni, i numerosi scavi hanno solo dimostrato che si trattava di una città minore, non abbastanza da giustificare la leggenda dei toltechi. La posizione di Tula dimostra in realtà che un tempo era stata una grande città, anche se l'arte cerimoniale e l'architettura oggi deducibile è meno imponente di quella degli altri siti mesoamericani. Dovrebbe essere chiaro, comunque, che alcuni dati raccolti ai tempi dell'arrivo dei conquistadores spagnoli e anche dopo, confondono i toltechi con altre civiltà mesoamericane ed a volte tendono ad attribuire ai toltechi tutte le conquiste dei secoli precedenti l'ascesa degli aztechi.

Durante l'ultima parte del XX secolo, alcuni sciamani messicani (compreso Don Miguel Ruiz, che dice di essere un discendente dei toltechi) ed eredi dei loro poteri spirituali, cominciarono a scrivere ed insegnare ad un pubblico sempre più vasto ed internazionale, provocando una ondata di rinnovato interesse verso i toltechi. Immagine:100%.png


Fondamenta del Pensiero castanedico

Al presentare il suo pensiero inizieremo chiaramente con le sue opere, con esporre quello scritto da lui (con "citazioni", ecc). Per cui, essendo spesse volte incompleto lo integreremo man mano, ma solo in un secondo tempo, con quello scritto da altri per cercare di delucidarlo. Al fare questo, per non confondere il lettore, faremo bene attenzione a DISTINGUERE esattamente quando si tratta di uno e quando di un altro, cercando altresì di citare sempre la fonte (libro o rivista) precisa ed il numero di pagina.

Pensiero

I suoi libri presentano molte lacune e incoerenze, troppe per poter definire questo pensiero univoco o fornire delle basi serie per un "cammino" come invece vorrebbero i suoi discepoli.

Per altri, tuttavia, i nove lavori più famosi di Castaneda sarebbero organizzabili in tre gruppi di tre, di cui ognuno corrisponderebbe ad una particolare conoscenza Tolteca.

Sono però solo supposizioni. Le uniche definizioni chiare e precise che da l'autore nei suoi libri, infatti, concernono solo le prime due arti: quella del sognare (una sorta di maneggiamento del "sogno lucido") e quella dell'agguato (manipolare il proprio comportamento).

Tuttavia si ferma a questo. Non arriva mai cioè, a svilupparle veramente.

Concetti nuovi e contraddizioni

La sintesi del pensiero di Don Juan potrebbe essere riassunta con queste parole: "il Cammino del Cuore". Nel suo primo libro, Gli insegnamenti di Don Juan: una via Yaqui alla Conoscenza, Castaneda afferma:

Per me c'è solo il viaggio su di un cammino che abbia "un cuore", qualsiasi strada che ha un "cuore"... Lì io cammino, e la sola sfida di valore per me è il percorrerla tutta. E lì io vado e ricorro, guardando e, osservando, rimirando senza fiato.. senza mai stancarmi

Nelle opere successive tuttavia, l'autore introduce il concetto della "spietatezza assoluta", basilare nel guerriero se non vuole perdere energia, o il potere che ha "accumulato".

Niente "amore quindi". Niente inutili "lasciarsi andare" a se stessi.. (altro termine impiegato proprio cosi).

Assieme a questo, il suo pensiero è un insieme di numerose altre contraddizioni, vuoti e lacune, che alla data ancora nessuno oggi è riuscito soddisfattoriamente a chiarificare.

Un Cammino Nuovo

Gli insegnamenti di Don Juan secondo lo stesso Castaneda, non havrebbero niente a che vedere con le altre tradizioni mistiche e credenze esoteriche o religiose.

Sono concetti totalmente nuovi e innovatori, gli stessi che gli hanno dato il successo che ha avuto e che continua ad avere; includono delle pratiche di cui non si è mai parlato prima.

Non si parla per esempio di santi, non c'è un tema "salvifico" del tipo "comportati bene o verrai punito".. Tutto poggia più che altro sulle proprie capacità interne personali di uno (la "salvezza" se c'è, è qualcosa di "individuale") le quali possono venire sviluppate e affinate tramite certe tecniche, secondo criteri e però per scopi del tutto diversi da quelli comuni alla maggior parte delle altre filosofie.

Castaneda utilizza una terminologia propria, il suo pensiero è quindi legato a tali termini e alla spiegazione che se ne ricava dagli scritti.

Si maneggiano argomenti di vario tipo, e anche se non arriva come già detto a svilupparli (sopratutto l'arte dell'intento, di quella nemmeno una definizione..), è possibile cercare di fare almeno una sintesi della terminologia che usa, che è proprio l'intento di questo nostro manuale.

Le Tre Attenzioni

Ciò che noi crediamo essere unico ed assoluto, è solo uno in un insieme di mondi consecutivi, posizionati come gli strati di una cipolla. Egli affermò che anche se noi fossimo stati energeticamente condizionati a percepire solamente il nostro mondo, avremmo avuto ancora la capacità di entrare in quegli altri regni, che sono reali, unici , assoluti ed ingolfati come lo è il nostro mondo. (viii)

Secondo Castaneda, il fatto più significativo nella vita di una persona è che non si renda conto di avere a disposizione altre "attenzioni possibili" (così lui le chiama), le quali andrebbero fatte sviluppare.

Incrementandole, arrivandole cioè a "percepire", ad averne piena coscienza, prima, disponibilità e controllo, poi, l'essere umano secondo lui poteva arrivare addirittura a compiere una "morte alternativa" a quelle comuni.

Incrementarle richiede certa disciplina, ma soprattutto "forza", energia, quello che don Juan gli descrive come "potere personale'".

Ecco che con la corretta applicazione dell'arte dell'agguato (che però non spiega), egli afferma che possiamo diventare dei "cacciatori di potere". Andare a "caccia" di "potere", significherebbe quindi "accumulare" energia tramite certe tecniche di "controllo comportamentale", ma anche dei rituali che non escludono, come gia accennato, il consumo di allucinogeni, ma piu spesso trattasi invece del contatto diretto con certe "forze" (spiriti, che lui chiama: "alleati", di potere appunto) naturali che ci circondano.

Un potere personale' sufficiente, porterebbe così alla consapevolezza di tutte queste tre attenzioni, e quindi alla padronanza dell'"intento": il controllo cosciente e volitivo della propria "forza di volontà" (che Castaneda asserisce descrivere dagli sciamani veggenti come fibre luminose di energia partenti dalla base dell'ombellico).

Il "Punto di Unione"

Questa padronanza sarebbe principalmente il movimento controllato di quello che verrebbe conosciuto in questa particolare disciplina come il punto d'unione (NdT: "punto d'incastro"), quel centro energetico sulla sfera luminosa d'energia umana in cui si metterebbe insieme la percezione, e responsabile quindi di quello che si percepisce coi sensi (l'uovo degli esseri umani sarebbe intersecato anche da dei particolari "filamenti di energia" che produrrebbero percezioni diverse, a seconda di quelle toccate, ossia "accese", dal Punto in questione).

Secondo questa particolare disciplina, nei bambini il punto d'unione scorrerebbe fluido; ma poi, crescendo e vivendo un'esistenza ordinaria (concentrandosi cioè solo sulla loro "prima attenzione"), concretizzerebbero solamente una piccola parte di queste emanazioni che diventerebbero così quindi tutta la loro realtà percettiva, escludendo automaticamente tutti gli altri possibili mondi che invece potrebbero essere ugualmente raggiunti (attraverso le altre attenzioni possibili).

Castaneda afferma che ogni sensazione, sentimento o azione, sarebbe determinata dalla posizione di questo punto di unione. Il movimento consapevole del punto di unione permetterebbe quindi la percezione del mondo in maniera differente (realtà non ordinaria), nonchè l'entrata in altri mondi veri e propri, diversi dal nostro, ma ugualmente "inglobanti" e "reali".

L'obiettivo di tutto questo sarebbe quello di raggiungere la "totalità di se stessi", ossia la piena percezione e dominio di tutte le attenzioni umanamente possibili.

La ricerca della "Libertà"

Castaneda asserisce che don Juan lo aveva consigliato ed esortato a "non perdersi" nei numerosi mondi nuovi che poteva arrivare a percepire; in quanto l'unica cosa importante, al momento della morte, era la "Libertà" di poter continuare a "percepire-rsi". Non doveva quindi cedere alle "lusinghe" o alle "bellezze", che in essi avrebbe potuto trovare..

...il guerriero mirerebbe a riguadagnare la propria libertà perduta, che gli sarebbe stata tolta da entità chiamate da Castaneda "esseri inorganici" (o "predatori", nel capitolo "Ombre di Fango" del libro Il lato attivo dell'Infinito); libertà di "percepire" veramente: chi è, da dove viene, ma soprattutto.. dove sta andando.., e... dove vuole andare. Per poi "concretizzare" appunto questo suo "volere", grazie al "potere personale" che avrebbe accumulato durante tutta una vita d'impeccabilità (essere "impeccabili", fa parte dello "stato d'animo del guerriero").

Recuperare la propria Totalità: il Salto alla "libertà Totale"

Riguadagnare la Totalità di se stessi era sinonimo di assicurarsi il proprio "biglietto di sola andata per l'Eternità", come Carlos definisce la conquista della "Libertà Totale" nel suo ultimo libro: Il Lato Attivo dell'Infinito.


Per capire peró bene il Pensiero castanediano, conviene forse rifarci a uno di questi ultimi nuovi autori cui accennavamo prima; per esempio Domingo Delgado Solórzano, che ha soprattutto il merito di essere riuscito, secondo alcuni, a colmare più di ogni altro quelle enormi lacune lasciate da Castaneda nei suoi scritti. Quindi, cominciamo.

"Energetica" o Percettica (o, 'Nahualogia')

Percettica è un termine introdotto dallo scrittore Domingo Delgado Solòrzano, un autore che dopo la morte di Carlos Castaneda ha proseguito lo stesso lavoro sulla Scienza Nahualica (nota anche come Cammino Tolteca, o semplicemente Toltechità).

Questo argomento si ricollega con L'Arte di Sognare, L'Arte dell'Agguato e L'Arte dell'Intento, i tre pilastri del 'Pensiero Castanediano'. In questo senso la percettica (l'Arte della Percezione, Nahualogia, o semplicemente Energetica) le ingloberebbe tutt'e tre. I libri di Castaneda, infatti, sono passati alla storia proprio per ridurre e considerare tutto ad un livello "energetico": di pura energia.. E questo filone riprendono e proseguono, molti dei nuovi autori.

Si tratterebbe secondo l'autore Solorzano per esempio, di una scienza antica, per molti oggi pseudo-scienza, ma stando ai suoi scritti si sarebbe trattato ai tempi di quelle civiltà precolombiane, della loro scienza: di una scienza vera e propria.

Il libro di Solòrzano (non ancora tradotto) s'intitola El Nahual de 5 puntas (il nagual di 5 punte). In esso, Domingo Delgado ci descrive un lignaggio molto particolare di Nahual, con la loro relativa regola.

Carlos Castaneda descrisse nei suoi libri qualcosa in merito alla regola dei lignaggi dei Nahual di quattro punte, ma poco o nulla per esempio su quella dei lignaggi di tre punte, e praticamente niente su quelli di cinque punte.

Quindi nel suo libro, questo nuovo autore affronta queste tematiche lasciate in sospeso dal suo predecessore, rivelandone dettagli e caratteristiche molto più precise, e ricorrendo spesso anche a termini presi in prestito dalla Fisica quantistica per esporli.

(Referenze di un altro lignaggio diverso da quello di cui parlava e scriveva Carlos Castaneda, le possiamo anche trovare in un altro nuovo autore sulla tematica, di nome Enrique Rojas Pàramo, nel suo libro Nerea).

Definizione

Collabora a Wikiquote
"Percettica è la scienza della percezione.


La regola del nahual di cinque punte è la base della nahualogia pentagonale, terza parte della 'percettica'.


Si sudddivide in tre nahualogie: la percettica (o le tre nahualogie) è la scienza quantistica incaricata di studiare i cambiamenti e le trasformazioni della coscienza energetica mediante il movimento del punto di unione e le sue trasmutazioni risultanti fra la prima e la seconda attenzione."
()


Questa, la definizione precisa esposta dall'autore.

"Scienza Nahualica"

Nel Pensiero castanediano, si crede che una particolare casta di veggenti sia sopravvissuta al massacro di Cortés sui popoli precolombiani. Questa casta, si sarebbe poi organizzata in lignaggi per meglio nascondersi, e riuscire a far sopravvivere le loro conoscenze fino a noi.

Una 'morte alternativa'

Alla base di tale dottrina, sta la convinzione che solo le persone in grado di sviluppare la loro veggenza (ossia la possibilità concreta e reale del corpo fisico di vedere l'Energia direttamente così com'è) possano ottenere, tramite certe tecniche, il Potere necessario per recuperare la Totalità di sè stessi ed essere così in grado poi, una volta raggiunto quel Potere, di compiere una "morte alternativa" a quella comune data a tutti gli esseri ordinari.

Per far ciò, Castaneda proponeva nei suoi libri: l'Arte del Sogno, l'Arte dell'Agguato e quella dell' Intento, come utili strumenti, i principali (assieme anche ai suoi Passi Magici), in grado di aiutare il "Guerriero" (colui che cammina su questa via antica di conoscenza, distinto quindi dall'uomo comune, ordinario) ad accumulare sufficiente Potere Personale per far ciò. Ossia, per essere in grado di muovere a Volontà il proprio Punto d'Unione: quel centro energetico responsabile, sempre secondo questa disciplina, di far percepire all'essere umano la Realtà che lo circonda.

Muovendo questo particolare punto, diceva Castaneda, si cambiava quindi la gamma di percezione umana; si poteva addirittura entrare in un altro mondo con tutto il corpo fisico, ma per non morire nell'atto, per non disintegrarsi diceva, era preciso accumulare sufficiente Potere. Altrimenti, l'unico risultato che si sarebbe raggiunto sarebbero state delle inutili auto-combustioni umane.

Per accendere questo Fuoco dal Profondo, questo Fuoco interno, Castaneda scrisse nell'omonimo libro che questo Punto d'Unione avrebbe dovuto essere stato attivato direttamente dalla Volontà del veggente-guerriero, e fatto girare all'unisono con certi altri punti, in modo tale da trasformare l'intera struttura energetica umana (che agli occhi di un veggente appare come un campo di energia a forma di uovo) in un immenso Punto di Energia che, questo nuovo autore Domingo dice, nel suo libro, trattarsi di un gigantesco Punto d'Unione capace poi così d'incorporarsi all'Energia dell'Aquila, intesa qui non come rapace ma come Grande Spirito.

"Aquile" nello spazio di "Zero"...

La Struttura Energetica del Cosmo

Anche su questo punto, sul tema dello Spirito inteso come Grande Spirito, o Spirito Infinito, o semplicemente Energia illimitata da cui tutto trae origine, Domingo e Castaneda differono un poco.

Carlos Castaneda scrisse al rispetto che allo Spirito Supremo lo si chiamava Aquila, e nulla più. Mentre Domingo Delgado, a riguardo, rivela che non solo esisterebbero una, ma innumerevoli Aquile! E che, allo Spirito infinito e Supremo, lo si chiamava invece Zero; nello spazio di Zero vivrebbero tutte le Aquile, ossia i macromondi, o macrouniversi, e a quello spazio gli antichi sciamani-veggenti di questa cultura di cui lui si fa portavoce, avrebbero dato il nome di Quinta Attenzione. Per distinguerla dalla Quarta, dalla Terza, dalla Seconda ed infine dalla Prima: ognuna rappresentante un differente livello vibrazionale nell'uomo (e quindi un differente grado di percezione umana); la più profonda delle quali, raggiungibile solo attraverso molto sforzo e disciplina.

Anche qui amplia di molto la visione lasciataci da Castaneda, che solo scrisse nei suoi libri di Tre Attenzioni possibili: l'ultima delle quali, la terza, raggiungibile solo nell'atto di consumare il proprio Fuoco dal Profondo.

La Struttura Energetica Umana

Carlos Castaneda nei suoi libri diceva che gli antichi veggenti-sciamani del Messico potevano vedere l'intera struttura energetica umana come un campo luminoso d'energia, a forma di uovo. Che all'interno di questo uovo luminoso vi era poi un punto ancora più luminoso chiamato Punto d'Unione poiché lì si metteva insieme la percezione, il quale spostandosi cambiava frequenza all'essere umano in questione facendogli percepire un mondo diverso (una Realtà non Ordinaria), ma anche facendolo cambiare di forma: era perciò in grado di trasformarsi in un animale, per esempio, o in un qualsiasi altro essere vivente esistente all'interno della vasta gamma vibrazionale di energia che riuscisse a toccare.

Domingo Delgado spiega a proposito che non solo l'essere umano possiederebbe agli occhi di un veggente un punto d'Unione, ma ne avrebbe addirittura anche più di uno. Scrive in merito che uno di questi è denominato Punto d'Unione Collettivo, e sarebbe il principale responsabile della nostra fissazione su questa dimensione d'energia, responsabile cioè della nostra prigione, impedendoci di muoverci verso piani diversi, come sarebbe più naturale.

Catalogazione delle Coscienze Sferiformi

Scrive anche che alcune Coscienze (che lui chiama Percettori), uomini, donne o animali che siano, presenterebbero nel loro uovo luminoso degli scompartimenti in più rispetto ad altri: da qui il nome di Nahual (o Nagual) di tre, quattro o cinque punte. Da essi, deriverebbero le tre regole dei lignaggi (giacchè, essi sarebbero dei lider); ossia:



Castaneda accennava nei suoi libri solo a quelli di tre e di quattro; ma questo nuovo autore, Domingo, si spinge ancora più in là, fornendo una visione ancora più dettagliata e precisa delle Coscienze Sferiformi, nella quale classifica anche quelle che non sarebbero denominate Nahual per avere solo due scompartimenti. Queste coscienze più "normali", nel senso che numericamente sarebbero di più (rispetto invece ai Nahual, che sarebbero di meno), a loro volta sono suddivise in tre gruppi: quelle più piccole (la stragrande maggioranza), quelle intermedie, e quelle leggermente più grandi di quest'ultime, le cui dimensioni maggiori permetterebbero loro poter esser facilmente inserite per esempio in determinati gruppi di lignaggi nahual.


Le prime, le denomina

  • Coscienze Nane o "Collettori";


le seconde,

  • Coscienze Mezzane o "Scansiatori";


ed infine quelle del terzo gruppo, dice siano conosciute col nome di

  • "Volatori Rotondi",


perché la loro unione al fondersi i propri rispettivi Punti d'Unione, permetterebbe loro di poter viaggiare attraverso le Emanazioni della Grande Aquila: ossia, di "volare" in questo quasi-infinito macro-universo. Dice l'autore poi che, al terminare il viaggio, i loro due Punti di Unione rispettivi si discongiungerebbero nuovamente, per tornare ad essere due esseri distinti.

L'autore che più si addentra in dettagli e spiegazioni qui risulta essere sempre Domingo, quindi riportiamo dal suo libro quanto ci accingiamo a definire in merito. Castaneda, infatti, ci dice a proposito poco o nulla, e altri si concentrano di piu sull'aspetto 'etico'.

i Cinque Corpi energetici

Allora; l'uovo luminoso sarebbe costituito come abbiamo gia visto da vari 'scompartimenti', quindi da diversi 'corpi'.

  • Uno é quello fisico,

poi Domingo ne classifica altri quattro:

  • quello mentale,
  • quello da in-sogno,
  • quello volitivo individuale e
  • quello volitivo collettivo.



Per ognuno di essi descrive anche le pratiche opportune (vedere sezione esercizi) affinché possano, col tempo e colla pratica costante, arrivare a 'fondersi'. L'unico che non rientra nell'unione sarebbe quello mentale: questi, dice, colla pratica é destinato a scomparire per lasciare posto alla conoscenza naturale e silenziosa. Dice testualmente che: "La perdita di 'questo corpo' é il guadagno di quello 'luminoso', giacché sará quest'ultimo che 'vedrá' e penserá quando il primo sará scomparso, facendo percepire la 'Visione Totale' di tutte le Realtá", invece di una singola e limitata, quale lo é appunto la nostra di questo mondo.

i Dialoghi Interni e i Punti di Unione

Poi; un'altra questione sono i DIALOGHI INTERNI cosí con 'plurale', Domingo infatti ne classifica almeno Tre:

  • quello INDIVIDUALE,
  • quello COLLETTIVO, e ..
  • quello DELL'AQUILA STESSA.



Un Dialogo Interno, questo lo diceva anche Castaneda, é mantenuto 'fermo' dalla fissazione del proprio Punto d'Unione, e quindi risulta strettamente vincolato ad esso. Domingo a riguardo rivela esattamente quindi la loro stessa natura al dirci che:


  • A) i nahual di tre punte possiederebbero all'interno della loro sfera luminica 2 Punti d'Unione, mentre
  • B) quelli di quattro punte ne possiederebbero 3, ed infine
  • C) quelli di cinque punte, ne avrebbero al loro interno addirittura 5!


Quindi, tornando alla questione, credo forse che solo un nahual di quattro punte possa allora chissà arrivare a sperimentare completamente tutti i dialoghi interni di cui ci parla, quindi in definitiva solo poche persone visto che questi corrisponderebbero solo a una minoranza esigua; e non contemplo neanche quelli di cinque, visto che di questi ci dice solo ne esista un solo esemplare per ogni Grande Aquila, fatta eccezione per la nostra che ha avuto col proprio un 'piccolo' problema.. (ved. capit. Cosmovisione). Ciò nonostante, questa é solo una mia opinione buttata qui come spunto di riflessione, visto che sul libro di Domingo la questione é lasciata per il momento in sospeso.


Adesso, concentriamoci invece sui 'singoli corpi' cui abbiamo accennato prima. Vediamo 'cosa' sono, 'energeticamente parlando', sempre secondo le rivelazioni di Domingo.

La totalità di Se Stessi

Estratto del libro El Nahual de cinco puntas -La consecución de la totalidad de uno mismo di Domingo Delgado Solórzano.


  • ...Il seguimento cosciente della "regola" da parte di una coscienza, arriva nella pratica, al movimento del punto di unione a volontà. Questa prassi sviluppa la volontà o forza impulsora e retrattora del punto di unione. La regola esige la pratica paradogica di cinque rutine seriate e ripetitive: fisico, mentale, in-sognatrice, volitiva individuale e volitiva collettiva.


  • Il corpo fisico, la parte solida dell'energia del bozzolo luminoso, deve incorporarsi al resto delle sue parti, disminuendo la sua oscillazione vibratoria. I percettori seguirono l'aspetto solido della regola, con un sistema di resistenza progressiva ad alta intensità di spintoni y tironi, chiamato "quanimec", al quale io ho arbitrariamente messo il nome di "corpofilia". Molto somigliante agli sports dell'"halterofilia", in combinazione con i sollevamenti di potere ed il fisico-culturismo. Variando l'approccio vibratile e l'intensità, in relazione all'aspetto ludico e atletico attuale.


  • ...Il corpo fisico si doveva lavorare tre giorni sì, un giorno no: tre giorni sí, due giorni no e si ripeteva il ciclo. Un giorno si lavorava la parte inferiore del corpo, cominciando dai piedi e i polpacci, in seguito le curve, le coscie e i glutei, per terminare con la parte bassa dell'addome. Un altro giorno toccava alla parte dietro del corpo, schiena superiore, centrale e inferiore, seguita dai trapezi, collo, deltoidi posteriori, tricipiti e avambracci. Il terzo giorno si lavorava il petto, deltoidi frontali e laterali, i bicipiti, gli avambracci e l'addome alto. Sempre in questo rigoroso ordine.


  • Don Chema mi assicuró che i movimenti che ogni bozzolo luminoso deve eseguire e l'intensità degli stessi, alla lontana, è un disegno dello spirito o forza che tutto lo permea. Tuttavia, mi disse, esistono movimenti basici da dove tutti dobbiamo partire. Continuó dicendomi che i disegni sono la causa fondamentale degli atti dei percettori. Un percettore, mi disse, ormai non attua più come tutti gli altri esseri, per impulsi emozionali impetuosi. I disegni lo guidano e gli indicano come, dove e perché attuare. Questo si deve a che il bozzolo si torna uno, con il potere dello spirito. Come una goccia d'acqua che cade nell'oceano, però che a differenza delle altre non si disintegra in questa vastità d'acqua, ma che stando nell'oceano, conserva la sua forma e funzione particolare. E' una gocciolina individuale e allo stesso tempo è tutto l'oceano. Sta cosciente della sua doppia natura e usa il potere per muoversi a volontà in questa immensità ogni volta che lo intenta. I movimenti con pesi addizionali sviluppano la coscienza dell'essere e dello star cosciente dei disegni. L'intensità della sua esecuzione sviluppa il potere di percepirli e seguirli senza remora alcuna. La costante ripetizione seriata di questi, sviluppa l'impulso della volontà e l'intento per volare dietro la perpetuità della coscienza individuale di forma indipendente.


  • I percettori complementavano questi esercizi con l'ingestione di piante di potere, utilizzando primordialmente le radici, fiori e semi. Con queste, incrementavano l'acutezza mentale e la massa muscolare. Qui, don Chema mi fece un'osservazione. Mi disse che nell'uso delle piante si basa una delle differenze fra stregoni e percettori. Gli stregoni usano piante di potere che diminuiscono l'acutezza mentale e la massa muscolare dovuto a che incrementano la sfera del corpo energetico ed i percettori usano altri tipi di piante di potere che equilibrano i corpi o sfere interiori, incrementandoli tutti allo stesso tempo. Gli stregoni sono concepiti da inorganici ombra ed i percettori da inorganici recettori.


  • Nella sua alimentazione quotidiana non mancava mai siero di latte, ricotta, miele d'api, olio di pesce, pesce, succo di "nopal", carne secca macinata di differenti animali e una polvere fatta di steroli e flavoni vegetali, aminoacidi, carboidrati e vitamine e minerali concentrati. Per il resto don Chema mangiava di tutto eccetto trigo, caffé, latte intero, maiale e zuccheri raffinati o prodotti che li potessero contenere.


  • I movimenti all'incrementare la loro intensità, accellerano per pressione-tensione, la fuoriuscita del corpo energetico, al far scivolare il punto di unione del corpo fisico verso quello energetico...


  • ...Esiste tutta una tradizione relazionata con lo sviluppo e il mantenimento ottimale delle sfere interiori nei lignaggi di guardiani protettori del nahual pentagonale, molto lunga da numerare, cosí come dell'ingestione di alimenti tanto vitali per i movimenti e i cambi del punto di unione. Il corpo fisico in particolare funziona molecolarmente con energia percettora, dove ogni reazione chimico-elettrica deve concordare con la seguente e con l'anteriore. Il flusso di energia fluisce allo stare i canali bioenergetici aperti. E' una questione programmatica e non estetica o atletica. Queste ultime due si danno di per se stesse come guadagni addizionali. Nella seconda attenzione un corpo debilitato o trascurato tende a frazzionarsi e a disintegrarsi per mancanza di coesione e di controllo. Un corpo forte invece al disintegrarsi mantiene il controllo per integrarsi nuovamente in un'altra attenzione.


  • Negli ultimi anni ho visto lo sviluppo dello sport del fisico-culturismo. Lo sviluppo del corpo fisico è l'esito supremo di un bozzolo luminoso nella prima attenzione. E' la base per viaggiare ad altre attenzioni. L'umanità sembra che s'incammini nuovamente verso il conoscimento silenzioso, tramite lo sviluppo di ognuna delle sue parti fisiche. Poco a poco tutto si riunisce fino a riuscire a reintegrare un tutto.


  • La pressione-tensione del sovraccarico progressivo in punti specifici del corpo fisico allenta il punto di unione. Il quale nella sua posizione, però allentato, può essere fatto scivolare e mosso all'indietro. Senza questo movimento reversibile non è possibile rivivere appieno i propri sogni. La retrospezione dell'in-sogno è il movimento all'indietro del punto di unione collettivo allineato al punto di unione del corpo energetico, mentre il punto di unione del corpo fisico sta fermo. In questo modo la retrospezione è assoluta e completa. Al riviverla si accendono nuevi filamenti nel bozzolo. La luminosità che si sprigiona da essi riporta la vecchia nuova esperienza vissuta esattamente per la seconda volta. La serpente sceglie quello che più gli aggrada per consegnarcelo all'Aquila come alimento. La ragione si perde e il conoscimento del silenzioso effluire della vita si guadagna per essere ritenuto e conservato per sempre.


  • Altro degli aspeti fisici della corpofilia è quello dei movimenti di stiramento dei muscoli e delle articolazioni. E si complementa alla fine con l'assoluta cessazione del pensiero. Detenere la formazione del pensiero e della comunicazione interiore costante. Tutto questo porta al momento in cui il punto di unione si muova e cambi la nostra percezione. In questo istante il corpo fisico deve essere pronto per sopportare la nuova tensione o soccomberá. Il corpo energetico dovrá essere capace di prendere lo stato cosciente della totalità di se stesso e sopportare le enormi pressioni della seconda attenzione, dove la compattazione dell'energia è ancora più dura di quella della prima attenzione. Al non essere cosí, il bozzolo luminoso colassa ed è disintegrato dalla contrazione della serpente...


  • Il corpo luminoso: Il corpo mentale è il prodotto del punto di unione fissato nella posizione del corpo energetico. E' la parte volatile del corpo luminoso che ci permette di organizzare l'energia solida che rodea il corpo fisico. La regola non lo contempla nella totalità, per questo, la rutina e la pratica paradogica lo porta poco a poco alla sua sparizione, lasciando al suo posto il conoscimento naturale e silenzioso dell'energia stipulato nella "regola". La perdita di questo corpo è il guadagno di quello luminoso, giacchè sarà quest'ultimo che vedrá e penserá quando il primo sarà sparito. E' la visione chiusa di una realtà contro la visione totale di tutte le realtà. La sua dissoluzione comincia con l'annichilamento dell'ego e delle sue parti: l'importanza di possedere, di essere, di ordinare, di essere obbedito e di essere obbediente. Finalmente si annichila il significato della parola e dell'offesa che provoca, costantemente all'ego. Per riuscirci entra in gioco l'astinenza sessuale unicamente nei periodi di alta luminosità, il contatto con organici elementali, con inorganici luminosi o ombra e le camminate notturne su colline o montagne.


  • Il corpo di sogno è quella parte della totalità la cui caratteristica naturale è la proprietà de disminuire o aumentare la sua costante oscillatoria vibratile, la quale gli permette interattuare negli stati di vigilia dei differenti stati attenzionali. Si accede a questa parte del bozzolo fissando il punto di unione nello stato de vigilia, per svegliarsi nell'in-sogno. La tecnica utilizzata amplia lo stato di vigilia agli anteriori stati dell'in-sogno. Si fissa l'attenzione in un sogno fino ad entrare in esso. Realizzando questo, varie volte, il corpo di sogno comincia a "muovere i primi passi" negli in-sogni in vigilia. Il rango di visione del bozzolo si amplia, cominciando a vedere cose che prima non vedeva, fino a raddrizzarsi e camminare in piedi.


  • Il corpo volitivo individuale è la parte parallela del corpo fisico; rimane un arco di fronte all'altro, senza importare la posizione dell'osservatore davanti alla sfera luminosa. E' la parte sinistra del bozzolo luminoso. La parte complementare della coscienza totale della luminosità. E' accesible allo stato di vigilia all'ampliare il rango in-sognato dell'osservatore. Queste tecniche furono quelle che più tardi convertirono il punto di unione di Hexápoda, il collettivo, nella magia, fattucchieria o stregoneria. Antecedente diretto dell'indurimento della parte solida dell'energía, conosciuta oggi come scienza e tecnologia. L'unica maniera d'integrare la vigilia a questo corpo è con la ripetitiva intonazione del suo stato oscillatorio vibratile, intonato per il corpo fisico. Il corpo di sogno deve accorrere al corpo volitivo individuale, ricevere il suono proprio di questo e ritornare al corpo fisico a consegnarcelo. L'intonazione del suono del punto di unione collettivo, alla portata di tutte le coscienze, permette la riduzione individuale per raggiungere una delle sue parti. Questa riverberazione è l'essenza del conoscimento silenzioso. Il pulsare del cuore del grande bozzolo maggiore.


  • Il corpo volitivo collettivo è la membrana esteriore della sfera cosciente. Riflette l'energia in sua espansione. Come punto di unione, è l'anello che copre l'interiore del bozzolo. Un anello mobile in espansione circolare costante, la cui velocità crea la membrana apparente esteriore del bozzolo. E' l'ultima parte ad essere raggiunta dalla vigilia del bozzolo. Queste cinque parti compongono le coscienze; i suoi compartimenti, siano due, tre o quattro, formano il suo interiore. La concentrazione dei compartimenti al centro della coscienza formando un nucleo, confluisce con la fusione dei cinque corpi in questo stesso nucleo, sebbene in differenti luoghi. Cosí si raggiunge la percezione totale e l'ingresso alla terza attenzione. La saturazione delle attività delle altre quattro parti porta conseguentemente alla recuperazione di questa parte e con questo all'inserzione nucleare di tutte le parti del bozzolo luminoso...




Le differenti 'attenzioni' umane

Sempre nell' ottica castanediana, l'essere umano possiederebbe differenti livelli di profonditá attenzionale i quali vengono distinti come abbiamo gia accennato, fra la prima e la quinta attenzione, per indicare in quale aspetto di essi ci si trovi.

In merito a come la pensa Castaneda, abbiamo già scritto qualcosa a rispetto qui.

Possiamo dire comunque che fra Castaneda, Domingo e altri autori come Enrique Rojas, ci siano delle differenze nel modo in cui considerarle. Se ci rifacciamo ai testi classici di Castaneda per esempio, lui ci dice che Don Juan il suo maestro lo avrebbe fatto passare continuamente fra la prima e la seconda attenzione (utilizzando all'inizio anche droghe) per via del suo apprendistato e del fatto che alcune cose (soprattutto l'arte dell'Agguato) gliele avrebbe potute insegnare e trasmettere solamente nella seconda attenzione, e mai e poi mai nella prima; tuttavia a questo riguardo, Enrique Rojas Paramo risponde per esempio invece proprio il contrario (nel suo libro: Nerea). Suggerendoci che forse tale considerazione dipenda quindi solo dai specifici lignaggi che avrebbero differenti regole per l'insegnamento, ma anche chissá dalle singole persone apprendiste, che cambiano, avendo ognuna un proprio e diverso parametro.

Dal canto suo Domingo, cita nel suo libro il nahual di cinque punte che le differenti attenzioni riguardano i differenti e specifici 'singoli corpi' in cui l'uovo energetico risulterebbe essere composto, ed essendo questo diverso per ognuno (ci sono 'varie categorie' come gia detto, di coscienze sferiformi), mai e poi mai sarebbero quindi tutte raggiungibili da chiunque. Semplicemente perché secondo quanto ci dice, c'é semplicemente chi energeticamente non potrá mai arrivare a farlo. Le uniche comunque sperimentabili sempre da chiunque sarebbero solo le prime due, dato che l'unitá semplice di base per ogni coscienza sferica sarebbero due scompartimenti energetici, mai solo uno. E questo vale, ci dice, anche per i Nahual di Tre punte, dove addirittura in quel caso il loro 'terzo scompartimento' risulterebbe alla fine trovarsi diviso anch'esso pur sempre, anche se 'impercettibilmente', in due .. .

Tutti gli autori concordano comunque su una cosa, questo sì: che, chiunque e comunque sia che entri nel cammino della 'conoscenza' (energetica), abbia come scopo ultimo e obbiettivo di fondo l'unificazione di tutte le sue differenti 'attenzioni possibili' che il suo uovo luminico le permetta sperimentare, questo per ritrovare la 'Totalita di Se Stesso' e il cammino per Recuperare la Totalita di Se Stessi é proprio il Cammino del Guerriero (Tolteca).

Un'ultima considerazione va fatta in merito all'ottica che Domingo Delgado imprime nel suo libro a tutto ciò; al fatto cioé che, solo nella parte dell'Aquila (Grande Spirito) dominata da Luztlán (quindi anche nel nostro mondo, che si troverebbe 'al confine'), siano sorte queste 'differeti' attenzioni e la 'necessitá di ritrovarle' (sperimetarle) e 'recuperarle'. Sembra sia stata una conseguenza, secondo quanto ci dice, di questo nuovo 'status di cose' dato per Lutzlán appunto. Ossia che, nella 'parte sana' della nostra Grande Aquila tutto questo parlare e differenziare di attenzioni non avrebbe senso, né modo di 'essere'.

E, pur tuttavia, essendo la 'fissazione' dell'attenzione (qualsiasi fra le cinque) la causa poi e la radice dell' importanza personale nell'uomo, in una parte del suo libro egli spiega come una delle guide del lignaggio di Guardiani di cui si fa portavoce, gli dica al rispetto che "neanche ai massimi livelli di perfezione raggiungibili della percezione umana, uno risulta completamente libero dall'importanza personale; quindi, anche un provato e sperimentato Nahual avrá sempre difficoltá e pecche" e noi lo intendiamo qui, come detto, come ciò avvenga soprattutto sotto i non-liberi domini della realtá di cui si sarebbe impossessato appunto Luztlán.

Fra la prima e la Quinta Attenzione..

Prima e Seconda

Sommariamente quindi, prendendo in considerazione i punti di vista di tutti i citati autori, possiamo dire che in questa dimensione del nostro universo dell'Aquila (Grande Spirito) generata per Lutzlan,


  • la prima attenzione corrisponderebbe a quella inerente al corpo fisico e al suo stato da 'sveglio' ; mentre
  • la seconda, al corpo in-sognante e al suo stato quando quello fisico dorme e quest'altro suo 'gemello' si viene invece a trovare in un in-sogno, viaggiando in 'realtà non ordinarie'.


Normalmente però, poi uno dimenticherebbe tutto: ossia, non si ricorderebbe praticamente piu niente al momento di 'rientrare' nel suo stato 'normale' di coscienza (quando si sveglia), o detto con altre parole... quando il movimento del Punto d'Unione ritorna alla posizione 'abituale', non riuscirebbe a mantenere il registro dei ricordi vissuti al toccare altri punti e posizioni. Da qui, la necessitá di avere una sorta di guida e tecnica che ci permetta di recuperarli.

Terza e Quarta

Come accennavamo, la terza attenzione, la quarta e la quinta, non sarebbero invece sperimentabili da chiunque. Presumiamo, per quanto ci rivela appunto sempre Domingo, che allora la Terza Attenzione sia raggiungibile solo quando tutti gli altri 'corpi' conformanti l'uovo luminoso arrivino a 'fusionarsi' tra di loro completamente, assieme ai loro corrispettivi Punti di Unione: anzi, é proprio l'unione di questi ultimi che porterebbe all'espansione della percezione. Può risultare infatti ovvio e plausibile che sia così: visto che il Punto di Unione é appunto il principale responsabile di farci percepire, cos'altro mai potrá accrescentare la percezione se non, appunto, l'Unione di più Punti di Unione?

Difatti, in un certo senso risulta inesatto dire che bisogna 'fusionare' questi corpi, giacché questi sono appunto ciò di cui é composto l'uovo aurico; quello che bisogna arrivare a 'fusionare' e ad accomodare, semmai, é per l'appunto la posizione dei loro corrispettivi Punti di Unione, nulla di più.

Solo allora si raggiungerá per definizione la Totalitá di se stessi, e si arriverá quindi a sperimentare la Terza Attenzione.

La differenza poi tra quest'ultima e la Quarta Attenzione, sempre secondo Domingo starebbe solo nella 'posizione' all'interno della Grande Aquila cui un Nahual giá 'trasformato' deciderebbe 'fissarsi':


  • la Terza riguarderebbe le 40 Grandi Bande di Emanazioni Strutturali (vedi, capitolo sulla 'Cosmovisione'), mentre


(per lo meno anticamente... visto che ora grazie a Lutzlan esistono due nuclei, di cui uno é appunto il suo; la cuarta attenzione da allora, verrebe ad essere e a trovarsi quindi in una posizione distinta... -vedere sempre il capitolo sulla Cosmovisione per ulteriori dettagli-).

Quinta

Avevamo giá scritto della Quinta Attenzione, trattarsi invece dello


  • Spazio Esteriore dove esisterebbero le Grandi Aquile e le Serpenti,


e raggiungibile solamente per un nahual di cinque punte; oppure un Nahual pentagonale (non si tratta della stessa cosa, il secondo come termine si riferisce infatti alla conformazione di un nuovo essere: una Nuova Aquila, al cui interno si troverebbero, oltre che il Nahual di cinque punte, anche un numero svariato di più Nahual di quattro punte); o in alternativa, vi si riuscirebbe a dargli delle rapide occhiate solo attraverso delle tetra-proiezioni ...

Le tre Arti

Come già riportato, Castaneda non ci spiega esaurientemente tutte le tre arti (altrimenti, non ci sarebbe stato bisogno di questo wikilibro) e il suo pensiero al momento risulta incompleto. In base a quel tanto che ha scritto, possiamo comunque almeno definire grosso modo le prime due. Mentre sulla ultima, possiamo solo speculare. Queste sono le Tre Arti del Cammino del Guerriero:


il Cammino del Guerriero

Esse sarebbero tra gli strumenti che un guerriero avrebbe a disposizone, per raggiungere i propri

Obiettivi:


  1. accumulare potere personale,
  2. riguadagnare la propria "libertà" perduta e..
  3. compiere, così, una "morte alternativa"




L'Arte dell'Agguato

L'arte dell'agguato, è un concetto espresso dallo scrittore Carlos Castaneda nei suoi libri.

Uso del Termine

Il termine "agguato" è usato sia per indicare

  • la "manovra dell'agguato", che
  • la "follia controllata".



La "Manovra dell'Agguato"

Nel primo caso, la definizione dell'autore è che

  • La manovra dell'agguato e' qualsiasi cosa che dia uno "strattone" al Punto d'Unione, muovendolo cioè dal suo sito, dalla sua posizione abituale in cui si trovasse "sedimentato"



La "Follia controllata"


  • il secondo concetto dell'autore, si riferisce al comportamento da tenere nei confronti della gente e del mondo esteriore in generale, per non farsi rubare energia (ossia, il potere che un guerriero avrebbe accumulato).



"FOLLIA CONTROLLATA" E':

riuscire a SEPARARSI DAL MONDO, RESTANDO IN ESSO, continuando a viverci.


Non serve a niente nascondersi quando tutto il mondo sa che siamo nascosti, come non serve a niente proporsi, ponersi nel mirino, se tutto il mondo se lo aspetta. Un Guerriero, per questo, non ha abitudini fisse, niente lo fa rutinario; per essere imprevedibile e non essere così una presa facile da catturare.


Però, questo non si raggiunge così solamente pensandolo. Questo, si raggiunge quando uno, RICAPITOLANDO E CANCELLANDO LA PROPRIA STORIA PERSONALE, non solo si rende conto di quello che è e di quello che ci sta dando la caccia, senonchè recupera anche l'energia necessaria per poter intraprendere da solo la manovra dell'agguato (che si basa sulla Spietatezza), che è dare uno "strattone" al punto di unione utilizzando di una certa forma il proprio comportamento.


è la forma di

trattare con la gente senza lasciarci affettare da essa, e senza impazzire nell'intento...

le persone' ci affettano, ci tolgono potere, energia, ci schiavizzano...

L'UNICA FORMA, l'unica maniera di evitare questo, è: non stare alla loro "portata" -

Per riuscirci, l'unico modo è UTILIZZARE LA BUGIA, SENZA PENA, CON DISTACCO, CONVINZIONE E FERMEZZA.


Un guerriero lo fa per difendersi, non per ingannare le persone; LO FA PER FINI TRASCENDENTI, ASTRATTI, NON PERSONALI.. - Come un cacciatore inganna la sua vittima per depistarla e non lasciarsi ammazzare, così è come va utilizzata la bugia. (vedere anche: "Cancellare la propria Storia personale")


Principi e Precetti

Nel libro La Ruota del Tempo di Carlos Castaneda, in cui riassume tutti i suoi concetti chiave espressi praticamente in tutti gli altri, possiamo leggere

i 7 Principi dell'arte dell'agguato
  1. Scegliersi il proprio campo di battaglia.
  2. Eliminare l'innecessario, tutto quello che non è indispensabile.
  3. Essere pronti a morire e star predisposti all'ultima battaglia in qualsiasi momento, circostanza, luogo.
  4. Dimenticarsi del problema, di se stessi. Non aver paura di niente. Solo allora i poteri che ci guidano ci aprono la strada. Solo allora.
  5. Non lasciarsi "trascinare" dalle situazioni. Ritirarsi. Lasciar che i pensieri scorrano liberamente. Occuparsi di qualcos'altro. Qualunque cosa può essere utile.
  6. Comprimere il tempo, tutto conta, anche un attimo.. Non sprecare nemmeno un istante.
  7. Non lasciar vedere il "gioco". Non mettersi mai in prima linea.



Mentre in Il Dono dell'Aquila, troviamo

iI 3 Precetti dell'Agguato
  1. Il primo precetto della regola è che tutto quello che ci circonda è un mistero.
  2. Il secondo, che noi dobbiamo cercare di svelare i misteri senza però sperare di riuscirvi mai.
  3. Il terzo, che un guerriero, conscio dei misteri imperscrutabili che lo circondano, e del proprio impegno nel cercare di svelarli, prende il proprio posto che gli è dovuto tra gli altri misteri e si considera uno di loro. Di conseguenza, per un guerriero, il mistero dell'essere è senza fine, sia che si tratti di un ciottolo, di una formica o di se stesso. E' questa l'umiltà del guerriero. Si è tutti uguali a tutto.



Nel Fuoco dal profondo, invece, uno dei suoi ultimi scritti, il Nagual Julián Osorio parla delle " 4 Qualità " che un guerriero "Cacciatore" dovrebbe avere. Dice che nelle donne esse sarebbero innate.


Le 4 Qualità del "Cacciatore"

ossia, di chi pratica la "follia controllata", sono:

  1. PAZIENZA
  2. ASTUZIA
  3. SPIETATEZZA (o "NON COMPASSIONE")
  4. SIMPATIA (recentemente, l'associazione ufficiale Cleargreen si riferiva ad essa come: "ELEGANZA")




La Discesa dello Spirito, il Silenzio Interno e.. "gli Occhi"

L'arte dell'agguato è muovere il PdU utilizzando e approffittando al massimo il nostro proprio comportamento per questo. (vedi anche, il Non-Fare

In termini "tecnici", come già detto, energeticamente parlando la "manovra dell'agguato" sarebbe il fatto di "dare uno strattone" ("energetico") al punto di unione, nostro e/o di altri.

Usando quello che più gli convenga, il guerriero procede a cercar di realizzare questa manovra prendendo in considerazione che solo e unicamente la "discesa" dello Spirito è quello che alla fine, fa in modo che la manovra si realizzi sul serio.

La "discesa" in questione bisogna approffittarla! Bisogna anzitutto "sentirla", quando arriva!! E' il "centimetro cubico" di fortuna che ognuno di noi ha, e soprattutto i guerrieri incamminati su questa via. E, solo "detenendo il nostro Dialogo interiore" questo diventa fattibile; por questo, è così importante detenerlo. Detto in altre parole: si "sente" e quindi "approfitta" questa "discesa", solo dal nostro "silenzio interno".

emozioni e ..silenzio interno..

Cosicchè, la manovra dell'Agguato (come qualsiasi altra di "stregoneria") inizia "fermando il dialogo" interno. E, visto che per realizzare questo, bisogna "detenere la mente" significa quindi andar "al di là" di questa: con giusta ragione quindi, si ricorre alle "emozioni" forti per riuscirvi. Non si può riuscirci in un altro modo. Non si può infatti dominare la mente con la stessa mente..

Per questo don Juan spesso e volentieri spaventava Carlos: nei suoi libri difatti, relata come pare utilizzasse "gridi" acuti, all'occorrenza, dicendogli che essi servivano a "far fuggire" via, lontano da lui, cierte "forze" o spiriti aderiti al suo essere.


Qualsiasi "sentimento forte", sia esso "amore", "rabbia", "tristezza", o "spavento" .. qualsiasi diceva, potrebbe essere "approfittato" da un guerriero, purchè egli attui dall'animo corretto.


A questo riguardo il nuovo autore Enrique Rojas sull'argomento, aggiunge (discussione Forum) che, nel corpo fisico-energetico, l'importanza di tale scoperta è fondamentale se si vuole poi "padroneggiare" l' "intento"; ossia che, dal "Cuore" (energetico, "chackra del cuore" ) è da dove appunto partirebbero quei collegamenti che ci farebbero a loro volta connettere con la "Volontà", e alla fine al "Potere".


Questa importanza del "sentimento" è una deduzione logica, spesso rimarcata e confermata anche da altri nuovi autori come già visto; non si trova mai però espressamente scritta nei libri di Carlos. Ci arriviamo per deduzione leggendo.

Si convoca utilizzando "gli occhi" ..


Lo Spirito (la sua "discesa") si convoca utilizzando "gli occhi"; chissà per questo il nuovo autore Domingo Delgado Solorzano utilizza i termini "Arte del Cenno" [NdT:lett "Atisbo, atisbar=cenno degli occhi, accennare"] per riferirsi a quest'arte nel suo libro. Don Juan ricordava a Carlos come alcuni animali predatori, il serpente per esempio oppure la lontra, utilizzassero infatti uno "sguardo quasi ipnotico" per catturare appunto le loro prese. E in numerosi molti altri passaggi dei suoi libri, gli ricorda il legame e l'importanza che "gli occhi" avrebero con "l'Intento". L'intento si chiama con gli occhi. Gli occhi, hanno una loro "memoria". Sono solo alcune delle frasi utilizzate.


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"L'arte dell'agguato è una delle tecniche che dominano gli stregoni indirizzati come guerrieri verso il cammino della ricerca della conoscenza, consiste nel controllo del punto di unione per assumere la sembianza della creatura che si desideri essere. L'apparenza che prende il guerriero, non sempre è dettata anche da un cambio nell'aspetto fisico, piuttosto, da una specie di compenetrazione e dominio che egli può avere su se stesso, di modo che possa "attuare" il personaggio che desideri con tanta impeccabilità, che riesca ad ottenere la convinzione piena sugli spettatori, a tal punto, che essi non riescano a notare che l'attore possa fingere sul suo comportamento, ma anzi, sperimentino come se si trovassero davvero di fronte a quel personaggio, o creatura, che il guerriero stia interpretando. Per compiere questo fine, il guerriero sempre deve avere un proposito, egli non agisce mai sapere perchè lo fa [senza criterio]."
(contributo anonimo)


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"Il cambio di conformazione dell'"attore" si deve anche a una modificazione delle emozioni dei suoi spettatori che è il guerriero stesso ad indurre; questo è necessario, perchè anche gli spettatori devono a loro volta entrare in un piano distinto di percezione, per rendere possible l'immagine che realizza il guerriero, il quale anche lui entra in contatto con un altro piano percettivo. Quindi, si può affermare che il punto di unione degli spettatori si vede "affettato" anche lui di fronte ad un guerriero che pratica l'arte dell'Agguato."
(contributo anonimo)


Senza dimenticare che a lungo termine, il suo obbiettivo finale è sempre quello di: apprendere come riuscir a "muovere a volontà" il punto di unione, per dominare "la Percezione", un guerriero utilizza QUESTA MANOVRA per DUE FINI principali:

  • per "non abbandonarsi.."-non "darsi", "lasciarsi andare...",


ossia.. per bloccare il "potere" delle proprie "ossessioni" (le quali, la maggior parte, procededono e sono alimentate da questa "seconda mente foranea" che c'installerrebbero gli "inorganici") e poter così riuscire invece ad "abbandonarsi" allo Spirito; e

  • per "proteggersi".


Bisogna proteggersi dai propri nemici. Come?

A questo scopo, don Juan gli insegna a Carlos i segreti della Caccia...


La Caccia: essere "Cacciatori"

Un guerriero va a caccia di potere, come già detto.


Estratti da libri di Castaneda:

  • "Ti ho insegnato tutto sulla caccia per convertirti in un cacciatore, però devi anche capire che tutto quanto fai è una routine, questo perchè pensi che il mondo sia facile da capire; adesso, potresti predisporti a convertire la caccia in una routine alla stessa maniera e questo starebbe male. Parli a una certa ora, mangi a una certa ora e vai a dormire a una certa ora.. Un buon cacciatore conosce soprattutto una cosa: conosce le abitudini della sua preda. Questo è quello che fa di lui un buon cacciatore. Se ricordi il modo in cui ti ho insegnato a cacciare, forse capirai quello che voglio dirti. Primo, ti ho insegnato a fare e installare trappole, poi ti ho insegnato le routine degli animali che perseguivi e, infine, abbiamo provato le trappole contro di loro. Queste parti, sono le forme esterne della caccia."


  • "Ora devo insegnarti la parte finale e decisamente la più difficile. Forse passeranno anni prima che tu possa dire che la capisci e che sei un buon cacciatore. Essere un cacciatore è molto di più che semplicemente catturare animali; un cacciatore degno di esserlo, non cattura animali perchè mette delle trappole ne perchè conosce bene le abitudini delle sue prede, ma perchè lui stesso non ha abitudini. Questo è il suo vantaggio. Non è in nessuna maniera come gli animali che persegue, fisso in routine pesanti ed in capricci prevedibili; è libero, fluido e imprevedible. Per essere un cacciatore devi rompere con le abitudini della tua vita. Sei progredito nella caccia, hai appreso velocemente e adesso puoi vedere che sei come la tua presa: facile da prevedere. Un buon cacciatore cambia di percorso tante volte come "abbisogna" [NdT. io lo avrei tradotto con: "sente", o: "gli suggerisce l'istinto, l'intuito"; perchè contrapposto alla ragione di cui parla dopo"], ma lascia molte poche cose al caso."


  • "Sto parlando della caccia, per lo tanto m'interessano le cose che gli animali fanno: i siti dove mangiano; il luogo, il modo e l'ora in cui dormono; dove e come annidano. Queste sono le routine che ti sto segnalando affinchè tu possa interessarti e notare le abitudini del tuo proprio essere. Come ti ho detto, tu a mio avviso, ti comporti come la tua preda. Un giorno nella mia vita qualcuno mi fece notare la stessa cosa, di modo che non sei l'unico. Un giorno ho scoperto che se volevo essere un cacciatore, degno di rispettarmi a me stesso, dovevo cambiare il mio modo di vivere. Tutti ci comportiamo come la preda che perseguitiamo; questo, naturalmente, ci fa essere preda di qualcun'altro. Il proposito di un cacciatore che sa tutto questo, è lasciare di essere lui stesso una preda. Per essere un cacciatore, bisogna stare in perfetto equilibrio con tutto il resto [(qui si può notare, ancora una volta, come non si maneggia mai il concetto di "fare del bene")], altrimenti sarebbe una faena senza senso. La paura per esempio [(come la "paura" di fare "il male", e il suo conseguente "senso di colpa")]], ti converte immediatamente in una preda. Essere cacciatori significa che uno sa tutto questo. Significa che uno può vedere il mondo di "forma distinta" agli altri. [(ossia, oltre il "bene ed il male")] Un buon cacciatore, non solo deve conoscere le abitudini della sua preda, ma deve anche sapere che su questa terra ci sono poteri che guidano gli umani, gli animali e tutto quello che vive; poteri che guidano la nostra vita e la nostra morte. Per questo, essere cacciatori non è solo fare trappole e saper collocarle; un cacciatore vive sempre come un cacciatore per poter così ottener sempre il massimo dalla sua vita. [(significa questo: indipendentemente, da se si azzarda a "invocare" per ciò inorganici buoni, come cattivi)]"


  • "Della stessa maniera, essere inacessibili non significa nascondersi o andarsi con segreti; non significa neanche che non puoi trattare con la gente. Un cacciatore usa il suo mondo il meno possibile [(lo sufficiente per "vivere")] e con tenerezza, non importa che esso siano cose, piante, animali, persone o "potere". Un cacciatore mantiene tratto intimo con il suo mondo e pur tuttavia, rimane inacessibile a questo stesso mondo. Lo tocca soavemente; rimane quanto ha bisogno fermarsi e, poi, si allontana senza far rumore, senza lasciar tracce. In questo consiste il segreto dei grandi cacciatori: nel mostrarsi raggiungibile e poi irraggiungibile, giusto alla volta del cammino."


  • "Quando riesci a vivere come un cacciatore e possa tu ammettere di esserlo, allora necessiti diventare un guerriero. Si potrebbe dire che la differenza tra un cacciatore e un guerriero è che il cacciatore attrappa animali, mentre il guerriero è un cacciatore di potere. Quello che fa un guerriero è convertire il suo mondo nel suo campo da caccia. Come cacciatore il guerriero sa che il mondo è fatto per usarsi, di modo che lo usa fino alla fine, però a differenza dell' uomo comune non si arrabbia quando a sua volta viene usato. Un guerriero è un cacciatore di potere. [(alleati: esseri inorganici; e, in generale, tutto quello che si riveli un aiuto efficace e concreto nel compito di "muovere" e mantenere certo controllo sul suo "punto di unione"; ossia, sulla propria "percezione" -di questo mondo, e anche delle altre "realtà non ordinarie"-)]"




Essere inacessibili

Estratti da libri di Castaneda


  • "Ora dunque, l'arte del cacciatore è diventare inacessibile . Devi imparare a metterti volontariamente sotto tiro e fuori dal tiro. Non si tratta di nasconderti quando tutto il mondo sa che sei nascosto. I tuoi problemi di adesso sorgono da lì. Quando sei nascosto tutto il mondo lo sa e quando no, ti poni in mezzo del cammino affinchè chiunque ti calpesti. Un guerriero non sta mai disponibile; giammai sta parato nel mezzo del cammino ad aspettar pietrate. Cosí, riduce al minimo le possibilità di un imprevisto. In una epoca della mia vita io, come te, mi mettevo in mezzo al cammino una volta dopo l'altra, finchè non rimaneva nulla di me per fare nessuna cosa; eccetto eventualmente, per piangere. Però un bel giorno mi stancai, e cambiai in maniera definitiva."


  • "Diciamo che un giorno, quando mi stavo facendo un cacciatore, appresi il segreto di mettersi al tiro e fuori dal tiro . Devi metterti fuori del tiro. Devi riscattarti dal mezzo del cammino. Tutto il tuo essere sta lí, di modo che non ha senso nascondersi; solo ti figuri di essere nascosto. Essere in mezzo al cammino significa che tutto il mondo guarda i tuoi andirivieni. Essere inaccessibile, invece, significa toccare il meno possibile il mondo che ti circonda. Non usi ne spremi la gente fino a ridurla in niente, e meno la gente che ami. Ponersi fuori dal tiro, significa che eviti a proposito esaurire te stesso e gli altri. Significa che non sei affamato ne disperato come quel che sente che non tornerá a mangiare e divora tutto il cibo possibile. Un cacciatore, sa che attirerà nelle sue trappole continuamente ciò di cui ha bisogno, e non si preoccupa. Preoccuparsi è ponersi sotto tiro; e una volta che tei preoccupi ti afferri a qualsiasi cosa per disperazione; e una volta che ti afferri, forzosamente esaurisci la persona o la cosa alla quale ti stai afferrando. [(vedere anche: la "lussuria riposata" del guerriero)]."




Cancellare la propria "storia personale"
  • "Un uomo di conoscenza non ha onore, dignità [(da difendere)] ne importanza personale, ne storia personale, nè famiglia, nè nome ne terra... Io non ho storia personale; un giorno mi accorsi di non averne più bisogno e la lasciai, assieme al vizio di bere. Per abbandonare la storia personale bisogna avere il desiderio di lasciarla e dopo uno deve tagliarsela armoniosamente, poco a poco. La storia personale è tutto quello che la gente sa di uno. Tuo padre conosce tutto di te, in questo modo, ti ha risolto per completo. Sa chi sei, che fai e non c'è potere sopra la terra che lo faccia cambiare di parere sul tuo conto. Mantieni la tua storia personale raccontandole alla gente tutto quanto fai. Invece, se non hai storia personale, non hanno bisogno di spiegazioni; nessuno si arrabbia ne si delude dei tuoi atti; e soprattutto, nessuno ti lega con i propri pensieri."


  • "Conviene cancellare tutta la storia personale perchè questo ci libera dal "peso" dei pensieri altrui; nessuno conoce la mia storia personale, nessuno sa chi sono, ne quello che faccio; neanch'io. Poco a poco devi creare una nebbia attorno a te; che nulla possa darsi per scontato; che niente abbia una certezza assoluta. Il tuo problema è che sei troppo prevedibile. I tuoi progetti sono troppo prevedibili; i tuoi umori sono prevedibili. Non dare le cose per scontato; devi iniziare a cancellarti. Il brutto è che, una volta che ti conoscono, ti danno per scontato e da quel momento non puoi più rompere il legame dei loro pensieri. A me, personalmente, mi piace di più la libertà illimitata di essere sconosciuti; nessuno mi conosce con certezza costante."


  • "Quando uno non ha più storia personale, niente di quello che dice può prendersi come una bugia. Il tuo problema è che ti senti che devi star lì a spiegargli tutto a tutto il mondo per dovere, e allo stesso tempo vuoi conservare la freschezza, la novità di quello che fai. D'ora in avanti, devi mostrarle alla gente, solamente quello che vuoi mostrargli; senza dire mai con precisione le cose come lo hai fatto fin'ora. Sempre ti senti in obbligo di dare una spiegazione per i tuoi atti, come se fossi l'unico uomo al mondo che si equivoca."


  • "Isolare i propri atti chiamandoli meschini, brutti o cattivi, è dar loro un'importanza ingiustificata. Questo vecchio sentimento d' importanza personale; ne hai troppa. Hai anche troppa storia personale.. D'altro canto, non ti fai responsabile (vedi: Etica castanediana) dei tuoi atti, non usi la tua morte come consigliera e soprattutto sei troppo sotto tiro, ti rendi accessibile."


  • "Per cancellare la tua storia personale, hai bisogno di
  1. Perdere la tua importanza personale
  2. Assumere la responsabilità delle tue azioni e
  3. usare la morte come consigliera.
  4. Essere spietato"

(vedi capitolo sull' Etica castanediana)


  • "D'altro canto, solo abbiamo due alternative: o prendiamo tutto come una certezza, oppure no. Se facciamo la prima cosa, terminiamo morti di noia con noi stessi e con il mondo; se invece facciamo la seconda, e cancelliamo la nostra storia personale, creiamo una nebbia attorno a noi e uno stato molto emozionante e misterioso nel quale nessuno sa per dove andrà a saltare la lepre; nemmeno noi. Quando niente è una certezza assoluta, ci manteniamo allerta tutto il tempo. E' più emozionante vivere cosí, che comportarci come se sapessimo tutto."




La Spietatezza

La Spietatezza non è "crudeltà", ci spiega Carlos nei suoi libri, assomiglia più all'essere distaccato cui accenniamo nel capitolo sull'Etica castanedica; qui vale però, ricordarlo e metterlo perchè, riferito al "Potere" e all'Agguato, sarebbe la manovra e l' attitudine da tenere per eccellenza, la più importante di tutte. Altrimenti, nulla di quello che avremmo fatto relazionato a questo avrebbe avuto valore.

Potremmo interpretarlo come un "non-fissare" la propria coscienza e attenzione sull'immagine che si ha di se stessi, ma di riponerla sempre invece piuttosto sulla propria "azione" (nel senso "presente") e nel mondo attorno. Questo ovviamente, fa in modo che ci "preoccupiamo" più di "sentire" che di "pensare"; di "agire", invece che di "compiacerci" e commiserarci per la nostra "sorte".

Questo, per non debilitarci, per non esaurirci, come si spiega anche nel paragrafo dove si parla dell' Impeccabilità del guerriero: affrontare il mondo quotidiano come una sfida provoca che tu riunisca potere personale; fare il contrario invece, che si disperda. Questo perchè, adesso lo stiamo capendo meglio, al muovere con l' "agguato" il nostro PdU, provochiamo che, "se qualcosa o qualcuno" ci stesse "succhiando", questo laccio energetico "si rompa" d'immediato. Ecco perchè, non ne dissipiamo più (di energia); e per tanto, è così importante e di valore questa manovra.

Senza la "spietatezza", senza questo "distacco", di niente servirebbe nulla. Neanche la "morte" come "consigliera", riuscirebbe a trasformarci in "guerrieri".

Nei suoi libri Carlos afferma che, assieme con il "detenere il dialogo" interno, siano le due manovre di potere fondamentali per eccellenza per poter proseguire sopra questo cammino.

Por ultimo: "Essere-Spietato" non è "essere crudeli" semplicemente perchè, come spiegato nel paragrafo AZIONE NEL PUNTO "ZERO", la "coscienza" e "percezione" dell' immagine che uno avrebbe di se stesso, si trasladerebbe a quella molto impersonale astratta dello Spirito, si fonderebbe con essa; per questa ragione le proprie azioni potrebbero sembrare solo esteriormente "buene", quando in realtà a un guerriero siffatto, solo gl'importerebbe nel suo di dentro "la propria impeccabilità" e mantenere pulito "questo laccio" (2 anello di potere) con lo Spirito. Per questa ragione, si utlizzano i termini: "essere spietato". A un guerriero, detto in altre parole, non gl'importa "essere buono"; questo, non vuol dire però neanche che ci tenga a "essere cattivo". Solo, vuole "essere impeccabile". (vedi paragrafo: l'Umiltà del Guerriero)

O, come spiegato per il Non Fare:

nell'insegnamento castanedico, è il corpo (non la "mente") di SOMMA importanza. Non si immaginano cose, nè si assumono concetti "spirituali", o di "Fede" [(qui, inteso come "dogmi" -sempre: la "mente", contro il "percepire" puro-)]. Il "corpo" è il parametro.


Il Tocco dello "Spirito"

La Spietatezza provoca la "Discesa dello Spirito".

Il Tocco dello Spirito è l'unica cosa che ha davvero valore, perchè è lui a muovere il punto di unione; ci lascia liberi, rompe queste catene del Riflesso di Sè, dell'immagine che abbiamo di noi stessi - E senza catene, l'unica maniera che abbiamo di avere tratto e relazione con la gente è tramite la "Follia Controlata" - Perchè, quando uno recupera veramente Se Stesso, la sua energia dispersa, si ritrova VERAMENTE REALMENTE CAMBIATO, ormai con un altro tipo di Coscienza: si ritrova tutto d'un tratto "distaccato", a volte distratto..; TERRIBILMENTE DIFFERENTE, si sente un'altra persona, o un'altra cosa che prima non era, o forse era, ma non se ne rendeva conto. - QUANDO UNO SI LASCIA LIBERO, FA COSE IMPREVEDIBILI, imprese a volte impossibili; insomma, non si riconosce... - LA COSA PIU DRAMMATICA DI TUTTO QUESTO E' CHE NON RIESCE PIU' AD AVER PENA PER SE STESSO, senza catene semplicemente non ci riesce.. e, ovviamente, meno per gli altri. Il suo stato di NON COMPASSIONE, di spietatezza assoluta al quale arrivò, lo deve in qualche modo mascherare: QUESTA E' FOLLIA CONTROLLATA; non è crudeltà, è solo una maschera ....


Il "Pinche Tiranno" e "los Magos Negros"

Piccoli movimenti (del PdU) porterebbero a piccoli cambiamenti nella percezione, ma grandi movimenti porterebbero a cambiamenti radicali. E sono questi che un guerriero cerca.

Secondo Castaneda, don Juan gli avrebbe spiegato che gli antichi stregoni messicani per ottenere questo "movimento" ricorrerebbero a varie tecniche. Una di queste, era sfruttare la dinamica (energetica) di certe "reazioni emotive" e comportamentali (arte dell'agguato).

Da qui l'adozione, o la "ricerca" (folle, per un "essere ordinario", ossia per colui che non sia un guerriero) di "andarseli proprio a cercare" i problemi, soprattutto di gente che ci renda "la vita impossibile"; don Juan, li definisce i "Pinches Tiranos" (tradotto vagamente all'italiano con: "meschini tiranni").. e sarebbero, delle vere benedizioni!... (solo per un guerriero, ovviamente, che sappia quello che sta facendo e cercando). Da qui il nome di "follia controllata" per definire questo aspetto dell'arte agguato, in quanto per un uomo comune questo comportamento è appunto folle! .

Per esempio: nel libro il potere del silenzio don Juan afferma che la scelta di Castaneda come apprendista, tra le altre cose, era appunto anche perchè per lui rappresentava quanto di più fastidioso e irritante potesse esistere, assicurando però di trarre da questo energia invece di perderla, come accadeva invece nelle normali dinamiche della gente.

"Los Magos Negros" (lett: "maghi neri"), sarebbero i "pinches tiranos" (ma anche forse tra le righe -mai chiarifica il punto- gli "antichi stregoni" ancora a tutt'oggi sopravvissuti i quali in qualche modo ci vampirizzerebbero e dominerebbro), tutte quelle persone cioè, che ci "rubano" energia. Compito di un guerriero sarebbe "ribaltare" il gioco: non farsi cioè rubare potere ed, eventualmente, rubarne proprio a chi sia invece tutto intenzionato a togliercelo.

Anche questa, (l'utilizzo dei Pinches Tiranos a proprio beneficio) è una manovra di Agguato.



Ricapitolazione e 'Retrospezione'

La differenza tra la Ricapitolazione di Carlos Castaneda e la Retrospezione di Domingo Delgado Solorzano, radica nel fatto che, la seconda, si attuerebbe anche nel sogno; ossia si ricapitolerebbero anche i "sogni" e, in generale, tutte le esperienze fatte e vissute nella "seconda attenzione" con il "corpo insognante". Castaneda, ci parlava invece solo della prima attenzione per eseguir questa tecnica.

La Ricapitolazione di Carlos Castaneda

Ricapitolare sarebbe "rivivere tutte le esperienze fatte nella propria vita", e tramite la tecnica della respirazione muovendo il capo verso destra e sinistra, recuperare tutta la propria energia vitale lasciata dispersa e, nel contempo, espellere tutta quella estranea a noi, che non ci corrisponda per i nostri fini. L'energia sarebbe dunque così di nuovo reintegrata al proprio essere; è un azione di estrema importanza per recuperare, quindi, la "totalità di se stessi", della proprio "conformazione energetica" originaria.

Allo stesso tempo, questa tecnica sarebbe importante anche per ben altri due motivi:


  1. proporzionerebbe se fatto bene, all'Aquila un "surrogato" delle nostre esperienze vitali, un "sostituto" che, al momento della morte, ci salverebbe dalla disintegrazione totale della nostra coscieza, regalandoci la Libertà.
  2. porrebbe fine definitivamente all'immagine di sè che uno abbia accumulato, irrimediabilmente; di modo che uno, ormai privo dello "specchio", non possa più "auto-commiserarsi" e liberi una buona volta tutta quell'energia prima bloccata lì. In questo modo, libererebbe la percezione intrappolata prima in questo sentimento per altri scopi, guadagnando "potere", ossia energia. Può fare cose dunque, che prima per lui era impensabile fare.


Questa tecnica, si esegue e si completa con queste altre due:

  • "cancellare la propria storia personale", il proprio passato; e
  • adottando una "cassa per la ricapitolazione".


La prima, è imprescindibile, e ne parliamo più approfonditamente nel capitolo sull'Etica castanedica; la seconda è invece, secondo i nuovi autori, del tutto superflua. Si potrebbero cioè adottare diversi altri strumenti che vengano n aiuto.

Infine, possiamo concludere che, essendo la Ricapitolazione ci aiuta a muovere il punto di unione fermo di solito nella nostra abituale posizione, possa anch'essa essere così considerata una "manovra di agguato" in piena regola, facente parte di quest'arte.

E' il "porre l'agguato a se stessi", con cui si "catturano" i propri vizi e tutte le altre abitudini malsane. Con questo uno inizia a "trasformarsi". E una volta trasformato, l'unico modo di rapportarsi al mondo è tramite la "follia controllata".

La 'Retrospezione' di Domingo Delgado

estratto dal libro: El Nahual de cinco puntas (trad.Il Nagual di Cinque punte) di Domingo Delgado Solórzano

- "La retrospezione è una delle tecniche di maggior valore degli insegnamenti lasciati nelle grotte per convertire una coscienza in un percettore. E' una relazione o riassunto delle attività di questa coscienza. E' la storia della coscienza nella prima e seconda attenzione ed è la storia del nahual pentagonale, iniziando per la prima coscienza che fu in-sognata dall'Aquila Aura Ambar."

- "Bisogna confidarsi con lo spirito, come se parlassi ad un buon amico, dandogli del tu, con infinita fiducia; fallo tutte le notti prima di dormire e quando meno lo ricordi ti risponderá nei tuoi sogni. Cosí ricapitolerai ogni istante della tua vita nella prima e seconda attenzione simultaneamente. Raccontale alla culebrita, al potere, tutte le tue pene passate e anche lei il giorno meno pensato accetterá le tue tonterie a cambio della tua stessa vita e ti lascerá il passo libero alla terza attenzione -mi disse in una occasione don Chema."




L'Arte dell'In-'sogno'

L'arte di "sognare" è muovere il proprio punto di unione utilizzando e approffittando al massimo i nostri sogni per riuscirci.

Al contrario del movimento che si fa con l'agguato però, il punto di unione non riceverebbe una "spinta" di modo che si "sradichi" dalla sua posizione abituale (routinas), ma, per dirla così, si "fisserebbe" sempre più nel punto nel quale già si trovi, o in un altro nel quale riuscissimo a indurlo tramite l'agguato.

Por questo "Sogno" e "Agguato" vanno insieme; come "manovre", non possono essere separate. L'una serve all'altra. Le due arti, devono necessariamente andare assieme, vuol dire: che si utilizza il corpo insognante da "svegli" (ossia, quando siamo nella "prima attenzione"), così come "quello di vigilia" quando dormiamo (ossia, quando ci troviamo nella "seconda").


Le donne sarebbero avvantaggiate energeticamente anche nel sognare non solo nell'agguato.
In particolare alcuni, che non sono Castaneda, asseriscono che esse non avrebbero bisogno di passare per i sette "gradini", le "sette soglie" o "portali", come invece gli uomini.


Uso del Termine

L'arte di sognare è un termine molto popolare utilizzato dallo scrittore statunitense Carlos Castaneda nelle sue pubblicazioni, soprattutto nel suo libro omonimo. Si tende spesso a confonderla con il sogno lucido, con il quale però avrebbe solo pochi elementi in comune.


Nelle sue opere, con "arte del sogno" tende a riferirsi sia alla:

  • "manovra del sognare"

che

  • al "sognare" vero e proprio.




La "Manovra del Sognare"

Questa sarebbe la definizione stando a quanto esposto dall'autore nel libro Il Lato Attivo dell'Infinito, nel capitolo "Viaggio nell'oscuro mare della coscienza"


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"..oggi ho una nuova definizione del sognare per te, più in accordo con il tuo nuovo stato di essere. Il Sognare è l'atto di cambiare il punto di fissazione con l'oscuro mare della coscienza. Se lo vedi così è un concetto facile e una manovra semplice."
(don Juan)



Sarebbe quindi "muovere" il proprio punto di unione utilizzando e aproffittando al meglio i propri "sogni di potere". Tuttavia, al contrario che nel movimento prodotto tramite l'agguato, questa volta il punto d'unione non riceverebbe uno "spintone" di modo che sia allontanato dalla sua abituale posizione, ma si "fisserebbe" sempre più nel punto nel quale già si trova, o in un altro il quale sia riuscito a raggiungere tramite la manovra dell'agguato.


"Sognare"

"Sognare" così con virgolette, meglio tradotto con "in-sognare", è arrivare ad avere piena consapevolezza dei propri sogni. Non tanto dominio: giacchè, anche su questo punto, sul "dominio" e il potere di controllarli, Castaneda scrive innumerevoli definizioni in contraddizione.

Più che di sogno lucido, si tratterebbe quindi di "sogno di potere".


Ecco una sua definizione tratta dal libro Il Dono dell-Aquila:

L'arte di sognare è la capacità di utilizzare i sogni ordinari e trasformarli in coscienza controllata, in virtù di una forma speciale di attenzione denominata "atenzione di sogno"-altro termine per indicare la seconda attenzione-.


Si tratterebbe quindi, sia di

  • tutte le tecniche per riuscire a raggiungere questi obbiettivi (come quella di riuscire a "vedersi le mani" nei propri sogni) le quali porterebbero, nella pratica, a riuscire a trasformare i propri semplici sogni convertendoli da iniziali sogni lucidi a veri e propri "sogni di potere", in quanto all'interno di essi si avrebbe appunto il potere di controllarne i dettagli, oppure le loro conseguenze sulla realtà oggettiva (come guarire qualcuno, o se stessi; oppure arrecargli danno tramite la pratica della stregoneria).



Citazioni

Alcune definizioni esposte nel suo libro L'Arte di Sognare, sono le seguenti:

Prima porta

  • Arriviamo alla prima quando ci rendiamo conto di una sensazione molto particolare che ci viene adosso poco prima di cadere profondamente addormentati -disse-. Una piacevole oscurità e pesantezza che ci mantiene sospesi e non ci permette aprire gli occhi.
  • Non ci sono passi a seguire. Uno solamente intenta rimanere cosciente nell'atto di addormentarsi.
  • Nel caso particolare della "prima porta del sogno", la meta è intentare che il tuo corpo energetico si renda conto che si sta addormentando. Non cercare di sforzarti. Lascia che il tuo corpo energetico lo faccia. Intentare è desiderare senza desiderare, fare senza fare.
  • Mi assicurò che intentare la "prima porta del sogno" era uno dei mezzi scoperti dagli stregoni antichi per arrivare al "corpo energetico" e entrare enlla "seconda attenzione".
  • Don Juan diceva che l'elemento attivo era la persistenza, che la mente con tutte le sue difese razionali non può difendersi dalla persistenza. Prima o poi le barriere della mente cadono sotto il suo impatto, e l'attenzione di sogno fiorisce.


Seconda porta

Terza porta

Quarta porta

Quinta porta




Le 7 "Porte"

Ci sarebbero 7 portali da raggiungere e dover superare, secondo Castaneda, prima di poter avere pieno controllo sul proprio "sognare".

Le prime 5 porte del sogno sono descritte nel suo libro. Le ultime due, solo accennate.

  1. prendere coscienza dell'entrata, al momento di addormentarsi, nel sogno
  2. addormentarsi all'interno di un sogno e svegliarsi apparentemente, ma essere invece ancora dentro il sogno
  3. ricercare oggetti ambientali, nella "realtà oggettiva", per poi al momento di svegliarsi controllare se erano reali o meno
  4. vedersi addormentato nel letto, vedere il proprio corpo fisico addormentato
  5. accorgersi di altre entità coscienti nel sogno (denominate da lui inorganici), e utilizzarli per "viaggiare" ad altri "mondi".



Le ultime due come dicevamo sono solo nominate, ma non spiegate.

Tuttavia, altri autori scrivono al rispetto

  • la 6 sarebbe "temporale" (ossia, viaggiare nel "tempo") e
  • la 7 di natura "spaziale" (materializzare "il doppio" nella realtà di tutti i giorni, o materializzare oggetti).


Citazioni

I Cancelli del Doppio Sognante di Thaisha Abelar

Come abbiamo visto nelle altre citazioni sopra, L'Arte di Sognare serve a sviluppare la seconda attenzione con il suo doppio sognante.

Allo scopo di rendere più reale il Doppio Sognante, nel suo libro Il Passaggio degli Stregoni, Thaisha Abelar descrive come attivare i "cancelli" del doppio, ossia i "sette portali".


Ecco il passaggio del libro riportato per intero:

I CANCELLI DEL DOPPIO
"Come si è sicuri di stare equilibrando il doppio?"
"Aprendo i cancelli," replicò. "Il primo cancello è nella pianta dei piedi, alla base dell'alluce." Si chinò sotto il tavolo e, afferrandomi il piede sinistro con un solo movimento incredibilmente rapido, mi sfilò scarpa e calza. Poi, usando pollice e indice come una morsa, schiacciò la protuberanza rotonda dell'alluce sotto la pianta e la giuntura dell'alluce sul dorso del piede. Il dolore acuto e la sorpresa mi fecero urlare. Ritrassi il piede con tale forza che urtai il ginocchio sotto il tavolo. Mi alzai in piedi e gridai: "Che cosa diavolo pensi di fare?" Ignorò il mio scoppio d'ira e disse: "Ti sto indicando i cancelli come prescrive la regola. Quindi presta molta attenzione." Si alzò e fece il giro del tavolo venendomi accanto. "Il secondo cancello è l'area che comprende i polpacci e la parte interna delle ginocchia," disse chinandosi per strofinarmi le gambe. "Il terzo si trova nella zona degli organi sessuali e dell'osso sacro." Prima che potessi scansarmi, mi infilò le sue mani calde dentro l'inguine e mi sollevoò leggermente dandomi una robusta strizzata. Lo respinsi, ma lui mi afferrò il fondo schiena. "Il quarto e più importante è nell'area dei reni," disse. Senza preoccuparsi della mia irritazione, mi spinse di nuovo a sedere sulla panca. Mi spostò le mani su per la schiena. Mi irrigidii, ma per amore di Nelida, lo lasciai fare. "Il quinto punto è fra le scapole," disse. "Il sesto è alla base del cranio. E il settimo sulla sommità." Per indicare l'ultimo punto mi diede un colpo secco con le nocche in cima alla testa.

"Lo scricchiolio che senti alla base del collo segnala il momento in cui il lato destro e sinistro si separano. Questo lascia un varco proprio nel mezzo del corpo da dove l'energia risale fino al collo, il punto in cui si ode il suono. Sentire quello schiocco significa che il doppio sta per diventare consapevole."

Alcuni pensano che i cancelli del Doppio si aprano con l'aver oltrepassato la porta corrispondente. E' curioso notare come alcuni corrispondano ai Chakra o ai Nawi della tradizione andina.[citazione necessaria]
  • Fonte: pagina numero ... del libro.. Edizione.. Anno.. ISBN




    Pericoli del "Sogno"

    Castaneda sempre nei suoi libri, avverte che per gli uomini soprattutto, più che per le donne, il sogno potrebbe rappresentare un pericolo in quanto varie entità da lui definite esseri inorganici sarebbero desiderose di catturarli e imprigionarli per sempre nei loro mondi.

    Nel libro "L'isola del Tonal", afferma per questo che un guerriero dovrebbe per prima cosa mettere ordine nella propria vita, ossia "pulire l'isola del Tohnal", prima di poter procedere con quest'arte.




    L'Arte dell'Intento

    Di questa Castaneda non ci parla in assoluto, neanche una definizione; e, fin dove se ne sa al momento, non lo hanno fatto nemmeno i nuovi recenti autori dell'argomento. Cosicchè, possiamo solo fare delle supposizioni, in base solamente a quel poco di materiale che si trova scritto come rimando e referenze nei suoi numerosi libri, o articoli e interviste apparsi.

    In primo luogo, possiamo pensare che se nessuno ci ha mai parlato chiaramente del tema, possa essere a ragione della "pericolosità" intrinseca che forse racchiude. Sarebbe in altre parole, come "insegnare a giocar con il fuoco" ad un bambino..


    La ricerca di una Definizione

    In secondo; possiamo comunque azzardare una definizione.
    Per esempio, di questo tipo:

    L'arte dell' "Intento", sarebbe la possibilità di movere il punto di unione utilizzando e approffittando al massimo IL POTERE supremo per farlo. E quindi, per ende, la capacità di muoverlo a volontà.

    Non quindi il potere personale, quello di uno (a questo, concernono le altre due arti), ma quello racchiuso nelle forze (spiriti) naturali oppure, quello dell'Aquila stessa.. .

    Arriviamo a questa conclusione, pensando per esempio a quando Carlos ci descrive la Rotante, l'energia della morte, i fulmini, certi tipi di esseri inorganici chiamati alleati, e ci dice che appunto gli stregoni antichi usavano tutto questo per muovere i propri punti di unione.


    La definizione che i più danno, resta comunque questa:



    Impresa possibile solamente acquisendo familiarità precedentemente con le altre due arti e, infine, recuperando appieno la Totalità di Se Stessi. Non prima. (proprio perchè, prima, non ne abbiamo il dominio pieno. Si tratta di recuperare anzitutto il dominio sulla nostra "forza di Volontà".. come "centro energetico"...ecco perchè, in altri passaggi, don Juan diceva a Castaneda che bisognava "Evocare la Volontà"; o, ancora: che "un guerriero sa che sta aspettando la sua Volontà").



    Comunque, detto con le parole proprie di Castaneda:




    Differenza con le altre due Arti

    Potremmo quindi dedurre, come corollario, che:

    • una volta mosso, una volta "sradicato" dalla sua abituale posizione (manovra di agguato), il "dirigerlo in se stesso" competa allora all'Arte dell'Intento.
    • Mentre quella del In-sogno/Sognare, serverebbe solo per "fissarlo".




    Altre ipotesi

    Altri ancora, suggeriscono invece che potrebbe trattarsi dei passi magici-Tensegrità, descritti nell'omonimo libro.

    Sembra plausibile, in quanto in alcuni passaggi dei suoi libri, fra cui quello di Taisha Abelar (Donde cruzan los brujos) discepola al pari di lui di don Juan, si menziona come Silvio Manuel, maestro indiscusso di quest'arte (definito il "padrone" dell'Intento, don Juan ne era solo un "amico"), fosse un esperto di danza e molto capace nella maestria di contorsionare il proprio corpo, a volte nelle posizioni anche più impensate e giudicate impossibili da compiere.




    Altre tecniche

    Sintetizzando quanto detto fin'ora: un guerriero utilizza nella prima attenzione, per i propri scopi, la:


    mentre, nella seconda attenzione:

    • "sognare" (lucidamente), e ..
    • maneggiare l'"Intento" ("creare", fare "miracoli" o cose "assolutamente impossibili" per la nostra mente "razionale"; si suppone "creare" in quanto questo, è l'unico vocabolo associato a questo termine che si trova nei suoi libri. Tuttavia ripetiamo, che non ha mai espresso chiaramente nulla su quest'arte).


    Cerca di arrivare però alla meta anche attraverso molte altre tecniche che Castaneda sempre "solo accenna" senza mai però, purtroppo, arrivare a spiegarle fino in fondo; per cui, le mettiamo qui al finale cercando di "congetturare", in quali delle tre arti esse possano rientrare.


    Etica

    Sicuramente parte della prima attenzione, sono:





    il guerriero mirerebbe così, come già detto, ad accumulare sufficiente potere ossia l'energia necessaria, per riguadagnare al fine la propria libertà perduta, che gli sarebbe stata tolta da entità chiamate da Castaneda "esseri inorganici" (o "predatori", nel capitolo "Ombre di Fango" del libro Il lato attivo dell'Infinito); libertà di "percepire" veramente: chi è, da dove viene, ma soprattutto.. dove sta andando.., e... dove vuole andare. Per poi "concretizzare" appunto questo suo "volere", grazie al "potere personale" che avrebbe accumulato durante tutta una vita d'impeccabilità (essere "impeccabili", fa parte dello "stato d'animo del guerriero").


    Parare il "Dialogo interno": "Fermare il mondo"

    Tutto questo, i "pinches tiranos" e le tecniche descritte (agguato, sogno, intento), aiuterebbero a raggiungere una delle mete supreme (l'altra è la "spietatezza") del Guerriero, in quanto "chiave di volta" per essere liberi (in questo caso di "percepire"): si tratta del "silenzio interno", descritto da Carlos con i termini: "parar il dialogo interno" (caratteristico della mente dell'uomo).

    Detenere il dialogo interiore (o "fermare il mondo" altrimenti detto), sarebbe il primo passo deliberato (della mente) per cominciare ad accumulare potere. Sarebbe anche il passo antecedente il "vedere" vero e proprio.

    Per don Juan, detenerlo completamente è sobrietà completa; ossia è, al suo culmine, l'impeccabilità a cui tanto aspira il guerriero.

    Ogni atto di "potere" passa necessariamente attraverso quest'azione: nessun'azione di potere è cioè possibile, senza aver prima detenuto il proprio dialogo interno.

    Quindi questa pratica, essendo alla base di tutto, rientra automaticamente in tutt'e tre le arti.


    Estratti da Libri di Castaneda


    • "Il dialogo interno è quello che ci fa arrastrare. Il mondo è cosí, come è, solo perchè parliamo con noi stessi dicendoci che è così; cambiare l'idea del mondo è la chiave del guerriero e di tutte le manovre di stregonerìa; e l'unica maniera di riuscirci è parando il dialogo interno. Sei come sei, tan solo perchè ti dici a te stesso che sei cosí. Niente cambierebbe in te o nella tua idea del mondo, senza prima fermare il dialogo interno. La chiave del guerrero è il dialogo interno: qusta è la chiave che apre tutto. "


    • "Quando un guerriero apprende a pararlo, tutto si fa possibile; si realizzano i piani più scervellati. Quello che un apprendista necessita è fermezza; è la sobrietà e la forza. Parare il dialogo interno è la sobrietà completa." [(E' da questo passaggio che capiamo che parare il dialogo interiore completamente, corrisponde a essere impeccabili completamente. Giacchè, in un altro passaggio, afferma che l'"impeccabilità" è "sobrietà", sempre secondo Don Juan.)]


    • "Generalmente uno pensa e parla troppo. Dovremmo lasciare di parlare con noi stessi. Ognuno di noi parla troppo con se stesso. Sosteniamo una conversazione interna continua. Ci parliamo del nostro mondo, anzi è di più, manteniamo il nostro mondo con la nostra conversazione interna; quando terminiamo di parlare con noi stessi il mondo sempre è come dovrebbe essere [(invece di "essere" come "è" veramente. Con questo, Don Juan ci vuole dire che "a seconda di come dovrebbe essere" secondo i nostri "pregiudizi", crediamo e creiamo al mondo, però in questo modo ci precludiamo la capacità naturale che abbiamo di "vederlo", tal come è veramente; invece di "pensarlo", dovremmo in verità "sentirlo". Allora, la verità sorgerebbe davanti ai nostri stessi occhi, e nessuno potrebbe ingannarci più su nulla)]. Lo animiamo, lo accendiamo di vita, lo sosteniamo fermamente con la nostra conversazione interna; e non solo è così, se non che addirittura scegliamo anche i nostri propri cammini al parlare con noi stessi. Da lí che ripetiamo le stesse preferenze.., gli stessi errori di sempre, una e un'altra volta; fino al giorno della nostra morte."


    • "Un guerriero lotta per parare la sua conversazione. Questo è l'último punto che deve sapere colui che vuole vivere come un guerriero. Dal primo momento in cui usiamo gli occhi per giudicare al mondo, parliamo agli altri e a noi stessi circa quello che vediamo; il brutto delle parole è che sempre ci fanno sentire illuminati, però quando diamo la volta per affrontare il mondo, sempre ci mancano e terminiamo affrontando il mondo tale e come lo abbiamo sempre fatto: senza illuminazione alcuna. Per questo motivo a un guerriero gli si precisa attuare più che parlare."



    Non-Fare

    Il Non Fare sarebbe assumere un comportamento inusuale che vada contro il nostro naturale di ogni giorno. Nel scegliere un "non-fare", si "intenterebbe" un "fare" diametralmente opposto a quello attuato dal nostro abituale carattere, fino ad arrivare ad agire come se questo stesso fosse in realtà quello usato da tutta una vita.

    Dal punto di vista energetico questa pratica sarebbe il "rompere routinas", e quindi rientrerebbe sempre nell'arte stessa dell'agguato. Smuoverebbe il punto di unione, dal momento che esso è mantenuto nella stessa posizione di sempre dal nostro "fare" "normale" e abitudinario oltre che dal dialogo interno, e cosi' facendo libererebbe l'energia lì imprigionata che poi andrebbe ad aumentare il potere personale del guerriero.

    Potrebbe allora essere un "porre l'agguato a se stessi", anche se Castaneda non lo specifica mai bene nei suoi libri; ci arriviamo per deduzione e anche per suggerimento di uno di questi ultimi nuovi autori: Theun Mares, che così lo presenta nel suo libro Il Ritorno dei Guerrieri.

    Potrebbe tuttavia ancora, come concetto e definizioni, essere inerente anche all'arte dell'intento (che lascia ugualmente nel vago non spiegandocela) essendo l'equivalente di una specie di meditazione (e in questo, è molto simile come idea al "wu-wei" -'non fare', appunto- taoista). Potrebbe essere tutto.

    Vediamo dunque, dai suoi stessi libri, alcuni passaggi.


    Estratti da libri di Castaneda


    • "Il primo passo deliberato per accumulare potere personale è permettere al tuo corpo di "Non-Fare". Al corpo gli piace Non-Fare. Fare, è quello che fa di questa roccia una roccia e di quest'arbusto un arbusto. Fare, è quello che ti fa essere te te, e a me essere io. Questa roccia è una roccia per tutte le cose che tu sai farle. Io chiamo questo Fare. Un uomo di conoscenza, per esempio, sa che la rocca è rocca solo per il suo Fare. [(Non-Fare è parte di una serie di "tecniche" fatte per el corpo fisico affinchè "detenga la mente" -la razionalità-, di cui molto poco ci parla Castaneda. Alcuni pensano che possano essere per ciò relazionate con i suoi "Passi Magici". La cosa certa è che, qualunque cosa che riesca a "detenere la mente" può essere considerato come un "Non-Fare". Qualsiasi esercizio fisico diretto a questo. Una stessa cosa, può non essere quindi uguale per un'altra persona. Alcuni "Non-Fare" possono risultare essere molto individuali)]."


    • "Don Juan restó in silenzio molto tempo. Sembrava lottare coi suoi pensieri.
    -Ti ho già spiegato che il segreto di un corpo forte non consiste in quello che fai, ma piuttosto in ciò che non-fai -disse alla fine-. Adesso è tempo che tu non-faccia quello che sempre "fai". Siediti qui fino a che non ce ne andiamo e non-fare. CON QUESTO NON VOLEVA DIRE CHE SE NE RIMANESSE SOLO LI FACENDO IL TONTO. CONTINUANDO, GLI SPIEGA IN COSA CONSISTE IL "NON-FARE" -Non la capisco, don Juan. Mise le mani sulle mie note e me le tolse. Chiuse scrupolosamente le pagine del mio blocchetto, le assicuró col suo laccio e, dopo, le scaraventò come un disco volante lontano, alla macchia. Iniziai a protestare, ma lui mi tappò la bocca con la mano. Segnaló un arbusto grande e mi disse che fissara la mia attenzione, non sulle foglie, ma sulle ombre delle foglie. Disse che il correre nell'oscurità, invece di nascere dalla mia paura, poteva ben essere la reazione molto naturale di un corpo giubiloso che sa­peva come "non-fare". Ripetè una e un'altra volta, sussurran­do nel mio orecchio destro, che "non-fare quello che io sapevo fare" [IN QUANTO A PERCEZIONE] era la chiave del potere . Nel caso di guardare un albero, quello che io sapevo fare era infocare immediatamente le foglie. Giammai mi preoccupavano le ombre delle foglie ne gli spazi tra di esse. Le sue raccomandazioni finali furono che iniziara a infocare le ombre delle foglie di un solo ramo per poi dopo, senza fretta, ricorrere tutto l'albero, e che non lasciassi che i miei occhi tornassero alle foglie, perchè il primo passo deliberato per accumulare potere personale, era permettere al corpo di "non-fare". Forse fu per la mia fatica o per l'agitazione nervosa, però mi assorbì a tal grado nelle ombre delle foglie che per quando don Juan si mise in piedi io potevo già quasi aggruppare le masse oscure delle ombre tanto effettivamente come per lo generale facevo per le foglie. L'effttto totale era sorprendente. Dissi a don Juan che mi sarebbe piaciuto fermarmi un altro po'. Lui rise e mi dette palmate sul capo. -Te l'ho detto -rispose-. Al corpo gli piacciono queste cose. Poi mi disse che lasciassi che il mio potere accumulato mi guidasse attraverso gli arbusti fino al mio block notes. Mi spinse soavemente alla macchia. Camminai al azar un momento e quindi la trovai. Pensai che dovessi aver memorizzato inconsciamente la direzione verso cui don Juan l'avesse tirata. Lui spiegò l'evento dicen­do che andai direttamente verso il block notes perchè il mio corpo si era imbevuto per ore del "non-fare". [Pagina 111 del libro VIAGGIO A IXTLAN]"


    La Potenza del "Non-Fare": anche se non pensava a niente in assoluto, con un'altra parte della propria "Totalità" del suo essere luminoso, fu dritto dritto verso il suo block notes e riuscì a trovarlo senza "pensarci", senza pensare a niente in assoluto! E' chiaro che, quello che "trovò" il blocchetto, fu IL "POTERE".


    Il linguaggio "castanedico" su questo punto, è che: "il corpo" lo fa. L'intelligenza del corpo".

    Nell'insegnamento castanedico, il corpo è di somma importanza.

    NON SI IMMAGINANO, NE SI ASSUMONO COSE "spirituali", o di FEDE. IL CORPO, E' IL PARAMETRO. vedi sezione esercizi.


    Il Potere

    Estratti da Libri di Castaneda


    • "Il potere è una questione molto peculiare; non posso dire con esattezza quello che realmente sia. E' un sentimento che uno ha su certe cose. Il potere, è qualcosa con il quale un guerriero se la deve vedere da solo.. Al principio è una faccenda incredibile, presa un po' così; poi, si converte in una cosa seria. Non è nulla e, tuttavia, fa apparire meraviglie davanti ai tuoi occhi. Per finire, il potere è qualcosa addentro a uno medesimo, qualcosa che controlla i nostri atti e al contempo obbedisce ai nostri ordini. Il potere dispone i suoi limiti, e un guerriero è, diciamo così, un prigioniero del potere; un prigioniero del potere che può prendere solo una decisione: la decisione di attuare come un guerriero impeccabile. Il potere si ottiene attuando come un guerriero; vale a dire: quando la vita si prende come una sfida, si riunisce sufficente potere personale. Il potere personale fa in modo che il guerriero agisca nella maniera appropriata; un guerriero ha fiducia nel suo potere personale senza importare che questo sia piccolo o grande. Fare questo significa essere impeccabile. Tutto quanto facciamo, tutto quanto siamo, riposa nel nostro potere personale. Se ne abbiamo a sufficienza, una parola che ci si dica potrebbe essere sufficiente per cambiare il corso della nostra vita; però, se non abbiamo sufficiente potere personale, ci può essere rivelata la sapienza più grande che non c'importerebbe un accidente. A ben pensarci, chissá un guerriero non sia prigioniero del potere, ma suo schiavo, perchè la decisione di essere impeccabile ormai non è più una decisione per lui. Un guerriero segue i dettami del potere."


    • "Il potere personale appartiene ad uno e basta. Un cacciatore di potere lo cattura e poi lo guarda come un suo ritrovamento personale. Cosí, il potere personale cresce e può darsi il caso che un guerriero, all'averne tanto, si trasformi in un uomo di conoscenza. Il potere ha la particularità che non si nota quando se lo sta accumulando; se accumuli sufficente potere, lo stesso potere troverà per te una buona ragione per trattenerlo. Ti sto insegnando tutto quello che un guerriero ha bisogno per lanciarsi ad accumulare potere da solo. Il cammino del potere e del conoscimento è molto difficile e molto lungo. Si necessita lottare tutta una vita per trovarsi da soli con il mondo del potere."



    Rendersi accessibili al Potere

    Questo discorso è importante da comprendere, se si vuole capire anche la Discesa dello Spirito. E infatti i due discorsi sono collegati. Solo ho preferito affrontare l'argomento in un capitolo separato data la sua importanza e vastità che assume, collegandosi con molti altri, essendo appunto uno dei pilastri, uno degli argomenti basilari su cui poggia tutto il pensiero di questa disciplina.

    Nel libro "Relatos de Poder" di Carlos Castaneda, oltre a quello sul "Rendersi Inaccessibili" cancellando la propria storia personale, c'è un capitolo referente a come: Rendersi "Accesibili al Potere".

    In questo, come nel corso di tutto il libro, menziona l' "importanza" di utilizzare e "lavorare" con "alleati" di potere (forze della natura e esseri inorganici), così come con il "Potere" Stesso.

    Sfortunatamente come dice il titolo, sono solo "relatos" [racconti brevi], non hanno cioè voglio dire la coesione e la consistenza che compete ad un argomento come per poterlo capire pienamente.

    Così che, anche sopra questo punto, possiamo solo appuntare quel poco che sappiamo e speculare soltanto. Nulla più.

    In primo luogo, va detto che ci sono conferme dal mondo intorno a noi che ci arrivano, e "segnali" dallo Spirito, che un guerriero sempre cerca di "vedere" per sapere come e da che parte proseguire.

    In secondo, che per fare questo sempre cerca di mantenere pulita la "connessione con lo spirito", ossia: il suo "secondo anello di potere".

    "Segnali" e "Auguri"

    Lo Spirito propizierebbe le azioni a seguire di un guerriero, tramite "segnali" e "auguri".

    I "segnali" sono "fatti insoliti" che, di solito, accadono come "sincronie" particolari tali da far capire appunto al guerriero la Volontà dello Spirito.

    Gli Auguri sono invece, "conferme" dal mondo, come relatato nell'omonimo capitolo di uno dei primi libri di Carlos. Ma è uno dei nuovi autori, Enrique Rojas Paramo, a darci una definizione più precisa in merito, in una delle sue risposte ad un Forum pubblico. Lui li chiama "Accordi", e arriverebbero in gruppi di "tre" (al contrario dei "segnali" che arrivano "singoli"), e "accorderebbero" appunto una richiesta particolare partente dalla volontà del guerriero, non quindi procedente dall'alto, da quella dello spirito, ma dal basso; dandone come l'"autorizzazione" a procedere, diciamo così.

    Mentre i segnali, quando sono "forti", assumono i connotati di veri e propri "Ordini", comandi che un guerriero deve seguire senza discutere, perchè è suo dovere seguire i disegni e la volontà dello spirito, anche se al momento può non essergli chiara o non trovare il suo interesse.



    Visione di altri autori

    Per approfondire, vedi Verità sulla consapevolezza di Theun Mares.



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    La cosmovisione

    La Struttura Energetica del Cosmo

    "Aquile" nello spazio di "Zero"...

    Su questo punto (sul tema dello Spirito inteso come Grande Spirito, o Spirito Infinito, o semplicemente Energia illimitata da cui tutto trae origine), Domingo e Castaneda differono un poco.

    Carlos Castaneda scrisse al rispetto che allo Spirito Supremo lo si chiamava Aquila, e nulla più. Mentre Domingo Delgado, a riguardo, rivela che non solo esisterebbero una, ma innumerevoli Aquile! E che, allo Spirito infinito e Supremo, lo si chiamava invece Zero; nello spazio di Zero vivrebbero tutte le Aquile, ossia i macromondi, o macrouniversi, e a quello spazio gli antichi sciamani-veggenti di questa cultura di cui lui si fa portavoce, avrebbero dato il nome di Quinta Attenzione. Per distinguerla dalla Quarta, dalla Terza, dalla Seconda ed infine dalla Prima: ognuna rappresentante un differente livello vibrazionale nell'uomo (e quindi un differente grado di percezione umana); la più profonda delle quali, raggiungibile solo attraverso molto sforzo e disciplina.

    Anche qui amplia di molto la visione lasciataci da Castaneda, che solo scrisse nei suoi libri di Tre Attenzioni possibili: l'ultima delle quali, la terza, raggiungibile solo nell'atto di consumare il proprio Fuoco dal Profondo.

    "Aquile" e "Serpenti"..

    Forme e Funzioni...

    Luztlán

    Estratti dal nuovo libro di Domingo Delgado Solorzano: -Los Nahualtecas


    • ..Don Chema e don Vicente non ci giravano attorno. La loro informazione era diretta, senza preamboli. All'inizio mi erano apparsi duri e brutali. Distruttori dei buoni sentimenti e della speranza. La fede cieca nell'essere umano e nelle sue possibilità di cambio per un agognato giorno raggiungere la perfezione come umanità che mi avevano sempre animato quando li conobbi, presto si disintegrò davanti ai loro commenti "mille gradi sotto zero" e alla loro dannata franchezza. La durezza dell'esperienze, tuttavia, faceva sentire le loro parole calide e luminose. Fummo trasportati attraverso di esse a "spintoni", senza misericordia alcuna; ci facevano confrontare con esseri inconcepibili, luoghi demenziali, ed "entrate" e "salite" formidabili. Dallo stupore, breve in verità, passavamo dalla paura al terrore assoluto. Con brusca e feroce durezza fummo costretti a lasciare il cammino dell'idealistica speranza con la sua generosità inneggiante dell'uguaglianza e l'umanismo. Più tardi, scoprimmo che la disintegrazione della coscienza è sinonimo di quiete e di pace.


    • Il movimento concentrato di "disfare" e "ricomporre" era la nostra garanzia di sopravvivenza. La incomprensibile nebbia del conoscimento del "nahuacal" oscurò per sempre le nostre, fino ad allora insulse e candide vite. Il metodo e la disciplina iniciali furono succinti, lasciando il posto ad un "disordinato" ordine di cose da fare e non fare, le quali adempivamo con la più completa e con la più pura impeccabilità. Facessimo o meno qualcosa (se facevamo ogni cosa nella maniera impeccabile, ossia: facendo esattamente quello che dovevamo fare) il risparmio energetico ci ampliò il punto di legamento. Ci lasciammo alle spalle quali illusioni, i sentimenti e gli ideali dell'umanità, per quanto belli e sublimi ci potessero apparire, non lasciano di essere un legame in più con la morte totale dell'anima. Poi, scoprimmo l'essenziale di ogni cosa. Diventammo imponderabili e nitidi nel nostro agire. Esercitammo i nostri corpi fisici, confrontammo tutto il confrontabile. C'innestammo e mutammo fino a comprendere e vedere quello che realmente siamo. Per Dio quanto ci piacque!! Immutabili ci espandemmo fino a contrarci nel "pamulli", nero o luminoso, per poi subito cominciare ad ampliarlo fino a che riempì i nostri bozzoli. Un punto di unione della grandezza di un nuovo luminoso. Quindi, per alcuni istanti, ricordai un libro di poemi di Lao Tze che acquistai nella città di Nuw York a principio degli anni settanta. Quello che non aveva mai fatto allora, lo fece poi. Ascoltai e abbracciai ogni singola parola, concatenando un nuovo contesto. Vibrai, rabbrividì, davanti a tale sapienza e al realizzare che questa monumentale coscienza si era perpetuata.


    • Lì le azioni sono dirette, sincere ed ESATTE. Le misteriose ragnatele degli interessi non esistono e se esistono uccidono senza pensarci due volte. La pietà è illogica dove l'energia è il cibo. La prima e seconda attenzione non si intrallazano con candore e innocenza. Depredazione e predatori, in questo si riassume. Chi desideri il contrario deve affrontare il lento e continuato dono della morte. Se trascende, troverà nella terza attenzione i suoi sogni dorati fatti realtà. Lì la morte, semplicemente non si concepisce nemmeno: agonizzare una vita per morire tra i fiori, rose e aromi di gelsomino, con la ragione dell'intelletto stretto fra spiegazioni serie, sobrie e logiche del suddetto nahualismo o toltechismo, avendo lasciato testimonianza di attitudini ferme e costanti. Solamente per un altro istante, chissà sulla lapide, forse lo ricorderanno. Perdere in questo modo l'energia infinita della libertà di coscienza al liberarci dal corpo fisico che ci sprofonda nell'ignoranza, io e la terra. Lasciare non é abbandonare, è trascendere. Oltre, guardiamo indietro sapendo che possiamo tornare. La coscienza germogliata, fiorita, per essere alimento dell'acquila – serpente Luztlak – an, che nelle sue interiora sa il suo destino originale non era essere questo.


    Testo di libera utilizzazione ai sensi della legge 22 aprile 1941, n. 633.


    'Esseri organici' ed 'Esseri inorganici'

    Gli 'Alleati di Potere': gli 'esseri inorganici'

    I 'Volatori' o 'Predatori'



    Differenti lignaggi: differenti 'Regole'

    Che cos'è 'La Regola' dei lignaggi

    Cultura 'Nahualteca': i 'nahualtechi'..


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    Etica castanediana

    Principi e regole del Cammino del Guerriero

    Non c'è un concetto di "fare il bene" e non seguire "il male" come in altri pensieri. La sua filosofia più che altro, si basa essenzialmente nel far presa delle proprie risorse interne individuali di ciascuno, per la realizzazione di obbiettivi piuttosto personali.

    L'"Oblio": Recuperare la TOTALITA' di Se Stessi

    Nei libri di Carlos Castaneda, se colui che li legge si prende la briga di arrivare fino in fondo non fermandosi ai primi ma leggendo anche i suoi ultimi, risulta chiara per lo meno una cosa: come nello sciamanesimo più tradizionale, l'autore afferma di essere stato trasportato a differenti livelli dimensionali di coscienza.

    Quello che lui apporta come "nuovo" in questo, è il concetto che.. noi tutti saremmo "schiavi" (la maggior parte dell'umanità) di uno in particolare, quello da lui definito: la "prima attenzione".

    Questo si deduce per esempio quando utilizza termini come "essere schiavi di rutine.." e poi, in altri libri, che "le stesse rutine" di sempre sarebbero il prodotto della "fissazione" del "punto di unione" in questa "prima attenzione", mantenuta lì per il proprio "dialogo interno" a sua volta indotto e propiziato da "esseri inorganici" dichiaratamente cattivi (los "Voladores") e dominatori del genere umano, interessati cioè energeticamente a "vampirizzarlo". (per approfondire, vedesi il capitolo sulla "Cosmovisione")

    Tutti "concetti nuovi". Nello Sciamanismo classico non si sono mai menzionate questo tipo di cose, per lo meno non in quello aperto alle masse, giunto fino a noi; e poi così dettagliatamente, abbondando in "definizioni".

    L'autore vuole dimostrare questo quando, nei suoi libri, relata gli stessi avvenimenti che gli sarebbero successi narrandoli però da una prospettiva diversa: quella delle due attenzioni. Nei suoi successivi libri, infatti, cambia gli stessi episodi, raccontandone questa volta le esperienze fatte che a suo dire si era dimenticato proprio per trovarsi, in quelli, nella seconda attenzione.

    Ne deduciamo che: la propria coscienza, cambiando di "attenzione", dimeticherebbe in effetti tutto. Completamente. E, tornerebbe a ricordarselo, solamente quando il "movimento" del punto di unione verrebbe a collocarlo in quell'esatta posizione in cui si sarebbe trovato allora.

    Questo è il "concetto chiave": "l'oblio". Il "dimenticarsi" le cose; le esperienze, i ricordi.

    Quando don Juan lo faceva passare continuamente da un'attenzione all'altra, avrebbe infatti dometicato completamente tutto; e solo con moltissima fatica sarebbe poi, a distanza di anni, riuscito a recuperare quei rcordi.. Quelli che lui definisce appartenenti alla seconda attenzione (non della prima quindi; la quotidiana, quella di tutt'i giorni).

    Non essendo legati alla "coscienza ordinaria", quei ricordi avrebbero potuto essere recuperati secondo il suo maestro, solo, atraverso una procedura ugualmente "non ordinaria".

    Muovere il "punto di unione", e tutte le tecniche ad esso relazionate per riuscirci, rappresenta appunto questa procedura.

    La "guerra" per la "Libertà Totale"

    Al dimenticarsi uno di se stesso, dei suoi propri "pensieri", sentimenti,..ecc,.. come potrebbe essere "libero"?

    Se, come asserisce nei suoi libri, stando in una "attenzione" (che è uno stato della "percezione" specifico e particolare) si "crede" una cosa e la si prende per vera e poi dopo, allo "svegliarci" in un'altra, quegli "stessi concetti" che si "credevano" tanto veri cambiano, o addirittura "svaniscono"... Come potrebbe mai uno esserlo veramente?

    La risposta sarebbe, e ce la pone nella stessa bocca di Don Juan: "nessuno è libero di sentire e pensare veramente, anche se la cosa gli sembri incredibile"; e questo concetto sarebbe così vero, da porlo per questo come premessa.

    La risposta sarebbe: il "cammino del guerriero". Ecco perchè si maneggia il concetto della "guerra". In questo senso, sarebbe: la battaglia che a "minuto".. , ad "ogni istante", la persona che voglia intraprendere questo sentiero libera per "recuperare la propria coscienza". Per essere "libero" di non dimenticare mai più i propri "sentimenti", "emozioni", pensieri, ricordi..

    Raggiungere la "totalità di se stessi", significa innanzitutto questo.


    Nel capitolo "Ombre di fango" del suo penultimo libro Il Lato Attivo dell'Infinito, parla in maniera più approfondita degli esseri inorganici (los predatores o voladores) che ci "installerebbero" propriamente detto una "seconda mente"; Don Juan, come "veggente", gli assicurava che al "vedere energeticamente" la regione della testa umana, si notava un "movimento anomalo", non naturale come avrebbe dovuto essere.

    L'autore Domingo Delgado maneggia lo stesso concetto quando afferma, per esempio, che "tanto forte" sarebbe qui "in questa parte di Aura Negra" (vedi cap Cosmovisione) questa "schiavitù" proporzionataci da questi esseri (lui ci parla anche di "punto di unione collettivo", concetto assente in Castaneda), che nemmeno un vero Nagual, persino il più forte che ci sia, sarebbe capace al cento per cento di vincerla.

    Anche Carlos del resto nel suo libro Passi Magici, afferma che "l'energia tendonica" più sviluppata che avesse mai "visto", quella di Don Juan suo maestro, non andava d'altronde più in su del suo collo.. Possiamo vedere in questo una similitudine.


    Per quale motivo ci installerebbero una seconda mente? Che senso avrebbe, quello di non permettere di lasciarci liberi di pensare come noi umani, "normalmente", faremmo?

    Nei suoi libri dichiara, sempre mettendolo sulla bocca di Don juan, che una "razza" specifica di questi "esseri" inorganici si ciberebbe dei nostri "sentire". Che ogni "nazione", sarebbe una specie di "fattoria" distinta per loro. E che, la "guerra" verso la "libertà" che un "guerriero" affronta, innanzitutto è questa.


    La cosa più corretta, sarebbe: "sentire" e "pensare" come uno "vuole".. como uno "è"... e, soprattutto, "per lui" medesimo; non per alimentare un chissà quale tipo di essere inorganico, sia del "bando buono" che "cattivo". Ed è qui, che sta, un'ennesimo concetto importante che contraddistingue questo pensiero da quasi tutti gli altri! Sia Carlos Castaneda che Domingo Delgado Solorzano infatti, scrivono al rispetto che: "anche gli esseri inorganici buoni (di luce; chiamati "recettori" da Domingo), ci "schiavizzerebbero" in ugual modo, con i loro "intenti".

    Per questo, si utilizza la formula: "Libertà totale". E', anelare a essere liberi veramente, di essere buoni o cattivi per usare un termine, quando e perchè così uno lo decide per sua propria volontà interna; non per un'altra che arrivi direttamente "dall'alto", o "dal basso", o da chissà quali strani "esseri"..

    Azione nel "punto zero"

    Don Juan nei libri di Castaneda, afferma che un guerriero non sarebbe più attaccato all'"immagine" che avrebbe di "se stesso", per consumargli questa troppa energia; così che, il suo "io" diventerebbe molto "impersonale", fondendosi in pratica con quello dello stesso Spirito. Esattamente a questo era dovuto il fatto che, anche se esteriormente le sue azioni avrebbero potuto apparire molto "buone" o "morali" ai più, al guerriero in realtà non gl'importava un comino che lo fossero. L'unica cosa che gl'importava veramente, era che esse fossero un fedele "riflesso" della "Volontà della Grande Aquila" (del Grande Spirito).

    vedesi anche paragrafo sulla Spietatezza


    Nel libro di Taisha Abelar (un'apprendista di don Juan al pari di Castaneda), Donde cruzan los brujos, l'autrice spiega questo concetto utilizzando queste parole: un guerriero deve tenere la propria azione sempre nel "punto zero", significando con questo il suo totale "equilibrio" e neutralità, con rispetto alle "forze che ci governano"; e dovrebbe "fissarsi" unicamente sulla "volontà" dello Spirito, il "Potere Supremo", che rimane al di là degli oposti. Anche Castaneda (suo maestro di fatto), maneggia gli stessi concetti.

    Vedesi paragrafo sul Non-Fare.


    Tutto questo fin qui riportato, sono logiche conclusioni a cui si arriva da quello che si legge nei libri e dagli autori nel loro insieme in generale, che è precisamente la meta de questo manuale; non lo troviamo mai, voglio dire, così tanto "chiaramente" scritto e spiegato nei soli libri di Castaneda (e, alla data in cui scrivo, di nessun altro).

    Scegliersi un "Cammino-con-un-Cuore"

    Per lo meno su questo punto, possiamo dire che tutti gli autori sono d'accordo.

    Don Juan, nei libri di Carlos, dice: un "guerriero" solo si sceglie un cammino con "corazòn"....

    Ogni cammino, di uno o di un altro, sono lo stesso, essendo che tutti abbiamo lo "stesso destino": ossia .. la morte (non si maneggia il concetto di reincarnazione). Per questo, un guerriero, solo si sceglie "un cammino che abbia un cuore", uno cioè che gli proporzioni "felicità" ad ogni istante.. perchè, non ha senso vivere nell'infelicità, se non solo quello di alimentare eventualmente a "questi esseri" inorganici di cui parlavamo prima.

    Le predilezioni del Guerriero

    Il "Cammino del Cuore" di un guerriero è fatto dalle seguenti premesse che sono le sue "predilezioni" intime. Al non esserle, la persona si sarebbe semplicemente equivocata di cammino.

    Assieme a queste egli porta avanti anche una serie di tecniche descritte nel capitolo dei fondamenti del suo pensiero.

    La cosa più importante di tutte, comunque, rimane riuscire a conseguire "lo stato d'animo del guerriero". Lo stato d'animo giusto, da cui bisogna partire.

    Senza di esso, ogn'altra azione è inutile.

    L' "Animo del Guerriero"

    Estratti da libri di Castaneda


    • Nessuno nasce guerriero, esattamente così come nessuno nasce essendo un essere razionale, schiavo della ragione. Noi ci facciamo l'uno o l'altro. Nella vita del guerriero solo c'è una cosa, un unico assunto che in realtà non è deciso del tutto: quanto lontano possa uno avanzare nella via del conoscimento ed il potere. L'allegria del guerriero gli viene dall'aver accettato il suo destino ed aver calcolato in verità quello che lo [ci] aspetta. Un guerriero solo deve star pronto per la battaglia [finale].


    • La cosa più difficile a questo mondo è adottare l'animo del guerriero. Un guerriero non può sentirsi alla deriva ne sconcertato ne spaventato sotto nessuna circonstanza. Per riuscire nell'impresa di sentirti infelice, lavori intensamente. E' da stupidi che tu non ti sia mai reso conto che per sentirti completo e forte hai bisogno della stessa quantità di lavoro. Il trucco sta in quello che uno ricalca; o ci facciamo infelici o ci facciamo forti: lo sforzo è lo stesso. Non c'è bisogno di confondersi; la confusione è un sentimento nel quale uno si mette però allo stesso modo può uno uscirne.


    • Non serve a niente essere tristi, lamentarsi e sentirsi giustificati di farlo, credendo che qualcuno sempre ci stia facendo qualcosa. Nessuno gli fa niente a nessuno e meno ancor ad un guerriero [(questa frase, come molte altre, è sempre stata molto mal'interpretata -tirandola fuori dal suo contesto, come "pretesto" per giustificare altre cose-, è piuttosto relazionata invece con i concetti espressi nel secondo e terzo Accordo di Miguel Ruiz, a loro volta ripresi sempre dal pensiero di Castaneda.)]


    • La pena e la compassione per se stessi non incastrano nella vita di un guerriero. Guardati; tutto ti offende e ti inquieta. Gridi, ti lamenti e senti che il mondo ti fa ballare a suo piacimento; sei una foglia in balia del vento. Un guerriero può soffrire danno ma non offesa. Un guerriero deve avere serenità e compostezza e mai perdere il senno. Per un guerriero non c'è niente di offensivo nelle azioni dei suoi simili mentre lui stesso stia attuando dall' animo corretto.


    • Il tuo spirito è disequilibrato, per contrarrestare questo, ti insegno la vita del guerriero. Allora dunque, un guerriero inizia tal l'impresa con la certezza che il suo spirito sia in disequilibrio, ma che a minuto che va acquisendo potere e conoscenza, va anche acquisendo, il meglio che può, questo equilibrio. Nel tuo caso, come in quello della maggior parte degli uomini, la tua mancanza di equilibrio si deve alla somma totale di tutte le tue azioni. Il tuo spirito sta deformato; devi semplicemente ricomporlo -[(purificarlo, renderlo perfetto)]- dato che durante la nostra vita non c'è altra faccenda maggiormente degna di essere compiuta. Non riaccomodare lo spirito è cercare la morte; e questo è uguale che non cercare niente, beh.. la morte ci raggiungerá comunque. Cercare la perfezione dello spirito è [(invece)] l'unica impresa degna della nostra umanità. Sei ridotto a pezzi, e ti devi ri-unire di nuovo.


    • Non c'è errore nel cammino del guerriero; seguilo e nessuno potrá criticare i tuoi atti. Il cammino del guerriero è accumulare ciò che apprendi senza presumere [(di sapere)] niente e senza farti il caricatevole [(in questo caso: di "conoscimento")]. Fallo cosí, e nessuno potrá trovare errore in quello che fai. Un guerriero sempre sta pronto. Essere un guerriero non è semplicemente una questione di "voler esserlo"; è piuttosto, una lotta interminabile che segue fino all'ultimo istante delle nostre vite.


    • Tu "rufianeggi" per altri; non pianifichi le tue proprie battaglie ma le battaglie di altri. Tutta la tua vita gli hai "presunto" a tutto il mondo e con questo, chiaro, credi di poter collocarti automaticamente al di sopra di tutto, e di tutti. Però tu stesso sai che questo non è vero. Sei solo un uomo e la tua vita è troppo breve per abbracciare tutte le meraviglie e tutti gli orrori di questo mondo prodigioso. Per ciò, questo tuo modo di fare è una cosa schifosa che ti fa rimanere molto male; ed alla fine, le tue scuse non hanno il potere di cancellare i tuoi atti.


    • L'animo del guerriero implica che questi si controlla ed allo stesso tempo si lascia andare. Deve aver un certo grado di abbandono e al contempo, un certo grado di controllo su di se stesso. Un guerriero è un cacciatore, per tanto, tutto lo calcola: questo è il suo controllo; però una volta terminati i suoi calcoli, attua, si lascia andare: questo è il suo abbandono. Un guerriero non è una foglia in balia del vento. Nessuno lo pressiona. Nessuno lo obbliga a fare cose contro il suo animo o contro di quello che giudica corretto. Una delle manovre del guerriero è quella di non permettere mai che nulla lo turbi in niente. Può anche star vedendo allo stesso demonio, che giammai lascerá qualcuno se ne accorga. Il controllo che ha il guerriero deve essere impeccabile. Riuscire a realizzare l'animo del guerrero, rappresenta una rivoluzione.



    L' Umiltà del guerriero

    Estratti da libri di Castaneda


    • ... Un guerriero procede sempre come se avesse un piano perchè si fida del suo potere personale...


    • Un guerriero ha suprema fiducia in se stesso. La fiducia del guerriero non è la fiducia dell'uomo comune; l'uomo comune cerca la certezza negli occhi dello spettatore e chiama questo: "fiducia in se stesso". Il guerriero cerca [(invece)] la fiducia nei suoi propri occhi, e chiama questo: "Umiltà". L'uomo comune sta "agganciato" ai suoi propri simili, mentre un guerriero dipende solo da se stesso. Vai dietro l'impossibile; cerchi la fiducia dell'uomo comune, quando dovresti cercare l'umiltà del guerriero. C'è una differenza fra le due cose: la "fiducia" implica sapere qualcosa con certezza; "l'umiltà", essere impeccabili con le azioni e i sentimenti.


    • Cosicchè, essere un guerriero significa essere umile e vigile. Un guerriero prende la sua sorte qualunque essa sia e l'accetta con la massima umiltà. Si accetta in umiltà tal com'è, non come base per lamentarsi, ma come base per la sua continua lotta e sfida. L'umiltà del guerriero non è quella del pezzente. Il guerriero non abbassa la testa davanti a nessuno, però allo stesso tempo non permette neanche a nessuno di abbassarla davanti a lui; invece, l'accattone, alla minor provocazione, chiede pietà in ginocchio e si butta a terra per essere calpestato da chiunque consideri più elevato. Allo stesso modo poi, esige che coloro che siano più in basso facciano altrettanto. Io, solo conosco l'umiltà del guerriero e questo non mi permetterà giammai essere padrone di nessuno. A te, ti piace l'umiltà del pezzente: abbassi la testa davanti alla "ragione".



    La "Morte come Consigliera"

    Estratti da libri di Castaneda


    • La morte è la compagna inseparabile del guerriero; si siede al suo fianco. "Ogni pezzetto di conoscenza che diventa potere, ha la morte come sua forza centrale". La morte da l'ultimo tocco e quello che la morte tocca.. diventa in realtà potere. La morte è la nostra eterna compagna; sempre sta alla nostra sinistra alla distanza di un braccio. Quando sei impaziente, quello che devi fare è voltarti alla tua sinistra e chiedere consiglio alla tua morte. Un'immensa quantità di meschinità si perdono con solo sapere che sta vigilandoti. La morte è l'unica consigliera saggia che abbiamo. Ogni volta che senti, come sempre fai, che tutto ti sta andando male e che stai a punto di essere annichilato, girati verso la tua morte e domandale se è vero; lei ti dirá che ti sbagli; che niente è più importante se non il suo tocco. La tua morte ti dirá: ancora non ti ho toccato. Il guerriero pensa alla sua morte quando le cose perdono chiarità. Il guerriero considera alla morte la consigliera più trattabile, che può venire anche ad essere testimone di tutto quanto si faccia. L'idea della morte è l'unica che tempra il nostro spirito.



    Il Potere delle Azioni: il cambio "di colpo!"

    Estratti da libri di Castaneda


    • Questo non vuol dire che devi preoccuparti per la tua morte; si tratta di usarla. Poni attenzione sul laccio che ti unisce alla tua morte, senza rimordimenti, tristezza o preocuppazione. Poni la tua attenzione sul fatto che non hai tempo e lascia che i tuoi atti fluiscano in accordo a questo; che ciascuno dei tuoi atti siano la tua ultima battaglia sopra la tierra. Solo sotto tali condizioni avranno i tuoi atti il potere che gli corrisponde. (vedesi paragrafo sul Non-Fare).


    • Altrimenti saranno, mentre vivi, gli atti di un uomo timido; la timidezza non sarebbe così terribile se fossi un essere immortale, però se vai a morire non c'è tempo per la timidezza, semplicemente perchè la timidezza ti fa afferrare a qualcosa che solo esiste nei tuoi pensieri. Ti culla mentre tutto sta in calma, però dopo il mondo di pavore e di mistero apre la bocca per te, come la apre per ognuno di noi; allora, ti rendi conto che i tuoi cammini sicuri, niente avevano di sicuro. La timidezza c'impedisce di esaminare la nostra sorte come umani. Como uomo, meriti tutto quello che è nella sorte degli uomini: allegria, dolore, tristezza e lotta; però, la natura dei tuoi atti manca d'importanza se non attui come un guerriero. Nostra sorte come umani è apprendere ed essere lanciati a mondi nuovi e inconcepibili.


    • Attendere esperienze che appartengono ad un altro tempo e ad un altro animo, è dar loro un'importanza che non hanno; significa togliercela a quello che sta succedendo ora. Un guerriero non può in nessun modo permettersi questo. No c'è futuro; il futuro non è altro che una forma di parlare. Per un guerriero solo esiste il "qui" e l'"ora". Un guerriero non può in nessun modo lamentarsi per non essere da un'altra parte, perchè vive la sfida che gli sta occorrendo qui e adesso, in questo precisissimo istante sei circondato dall'eternità; montati su questo momento e usalo per arrivare fino alla totalità di te stesso, fino all'infinito in qualsiasi direzione.


    • C'è una semplice cosa che non va bene in te: credi di tenere molto tempo. Credi che la vita va a durare per sempre. Che aspetti? Perchè dubitare in cambiare? Vuoi continuare ad essere lo stesso anche a costo del tuo benessere.. Quello che stai facendo ora, può benissimo essere il tuo ultimo atto sopra terra; può benissimo essere la tua ultima battaglia. Non c'è potere al mondo capace di garantire che potrai vivere ancora un solo istante di più. Non abbiamo tempo amico mio; nessuno di noi lo ha.


    • Il cambio non si procura mai "per gradi"; occorre "tutto d'un tratto", producendo un cambio totale. Io ti sto preparando per questo cambio, però non sei cambiato per niente e [(proprio)] per questo credi di star cambiando poco a poco. Però chissà, magari un giorno di questi ti sorprendi "cambiato" di repente, senza alcun preavviso. Io so che le cose vanno così per questo non perdo il mio interesse in convincerti.


    • Non abbiamo nessuna garanzia che le nostre vite vadano a durare indefinitivamente. Ho appena finito di dirti che il cambio arriva di repente, senza preavviso; alla stessa maniera arriva la morte. Si potrebbe interpretare come: riuscir a vivere ogni istante il più felicemente che si riesc'a fare. Io conosco persone veramente felici, che prestano molta attenzione alla natura dei propri atti: la loro felicità, è attuare con il conoscimento pieno che non hanno assolutamente tempo [(nè nulla da perdere)]; i loro atti assumono cosí un potere peculiare. Tutti gli atti hanno potere, soprattutto quando la persona che li realizza sa che questi sono la sua ultima battaglia. C'è una strana felicità ardente nell'attuare con il pieno conoscimento che quello che si sta facendo può benissimo essere l'ultimo atto sopra la terra. Ti raccomando meditare sulla tua vita e contemplare i tuoi atti sotto questa luce. Non hai tempo amico mio, questa è la disgrazia degli esseri umani. Nessuno di noi ha sufficente tempo e la tua supposta continuità, nella quale consiste la tua felicità, non ha senso in questo mondo di mistero e pavore. La tua "continuità" sólo ti fa timido. I tuoi atti, non possono possedere così in nessun modo, il gusto, il potere, la forza irresistibile di quelli realizzati invece da un uomo che sa di star liberando la sua ultima battaglia sulla terra. In poche parole: la tua "continuità" non ti rendefelice, nè potente.


    • La nostra morte aspetta e questo stesso atto che stiamo realizzando ora può benissimo essere l'ultimo; l'ultima battaglia. La chiamo battaglia perchè è una lotta. La maggior parte della gente passa di atto in atto senza pensare. Un guerriero, al contrario, valuta ogni passo e dato che ha conoscenza intima della propriaa morte, procede con giudizio, come se ogni azione fosse la sua ultima battaglia. Un guerriero da, alla sua ultima battaglia, il rispetto che merita; è naturale, quindi, che nel suo ultimo atto sulla terra dia il meglio di se stesso. Cosí è piacentero; gli toglie "filo" al timore.



    L' indifferenza ed il distacco: il non-"darsi" (essere spietati)

    Estratti da libri di Castaneda


    • Quindi, per essere un guerriero un uomo deve rimanere prima di tutto e con giusta ragione terribilmente cosciente della propria morte. Però, preoccuparsi della morte forzerebbe chiunque sia di noi a focalizzare la propria attenzione su di sè; e questo è logorante. Cosicchè, un'altra cosa di cui si ha bisogno per essere un guerriero è il "distacco". (vedere paragrafo sulla Spietatezza)


    • Il "senso della morte" imminente accompagnata con il "distacco", invece di convertirsi in un'ossessione, si converte in indifferenza. Deve uno svincolarsi da tutto senza che questa sia un nuovo "lasciarsi andare". [(un nuovo "darsi", "abbandonarsi".. a se stesso, al vizio, al "circolo della rutine")] Come l'eremita: essere un eremita è un abbandonarsi e io non mi riferivo a questo; un eremita non è distaccato, eh.. si abbandona volontariamente a essere un'eremita. [(qui ci vuole dare l'idea di come sia giusto "seguire il cuore" e non la mente; gli impulsi del momento, piuttosto che la "ragione")] Andare per il cammino del "darsi" è andare per quello facile. Quando fai girare il mondo sull'idea che tutto è troppo per te, per i tuoi sforzi, non stai vivendo come un guerriero; è "darsi" al vizio di "abbandonarsi a se stessi". Il guerriero non si abbandona neppure alla propria morte. La morte deve lottare per averlo. [(in questo senso, un guerriero solo si abbandona allo Spirito, non è schiavo di nessun'altra cosa; sia fosse sè medesimo, con la propria "seconda" mente que c'installarono, sia fosse qualcos'altro. Non è schiavo della ragione, lo è piuttosto del "sentimento", però unicamente di quello che procede dallo Spirito. Quindi, sarebbe libero e non potrebbe essere più "preso" da esseri "parassiti" di energia, allo stesso tempo che nemmeno lui sarebbe mai più portato a "parassitare" nessuno -mago nero, pinche tirano-)]


    • D'altro canto, solo abbiamo due scelte: o prendiamo tutto come una certezza, oppure no. Se facciamo la prima, terminiamo morti di noia con noi stessi e con il mondo; se facciamo la seconda e cancelliamo la nostra storia personale, creiamo una nebbia attorno a noi e uno stato molto emozionante e misterioso, nel quale nessuno sa con certezza per dove salterà la lepre, nemmeno noi. Quando niente è una certezza, ci manteniamo allerta -attivi, vigili- [(con questo sentimento della "morte" che può arrivare in qualsiasi momento)] tutto il tempo. E' più emozionante vivere cosí, che comportarci come se lo sapessimo tutto.



    La "Lussuria riposata": il non-"darsi" godendo.. (follia controllata)

    Ossia: non attaccarsi al mondo, ma godere di esso.


    Estratti da libri di Castaneda


    • Solo il sentimento della morte da all'uomo il distacco sufficente affinchè sia incapace di abbandonarsi a nulla; solo il sentimento della morte da all'uomo il distacco sufficente, affinchè sia capace di non negarsi nulla. Però un uomo siffatto, non ansia; ha acquisito una "lussuria riposata" per la vita, per tutte le cose della vita. Sa che la morte lo va cacciando e non gli lascerá tempo per attaccarsi a niente, cosicchè prova senza ansia, tutto di tutto. Non desiderare nulla è il maggior raggiungimento per un guerriero, tuttavia, nella tua stupidità, hai ampiato la tua sensazione di non voler nulla con quella di non godere di niente; cosí, la tua vita è tediosa e vuota. [(Ossia: DESIDERARE NO, però SOGNARE SI'..; in questa maniera si evitano gli eccessi, non si abusa di niente e di nessuno. Non "attaccarsi" a nulla e a nessuno, significa che tutto lo si cerca di tirar fuori da se stessi, non esaurendo le cose che si amano)]

    (vedesi la "manovra dell'Agguato" e anche Essere inacessibili)-


    • Un uomo comune non vede niente di tutto questo; il mondo non è mai un mistero per lui e quando arriva ad essere anziano, è convinto di non avere più nulla da sperimentare e presenziare. Un vecchio non ha esaurito il mondo; ha solo esaurito quello che fa la gente; però nella sua sciocca confusione, crede che il mondo ormai non abbia più misteri per lui. Un guerriero si accorge di questa confusione e apprende a trattare le cose debitamente: le cose che la gente fa non possono essere, sotto nessuna condizione, essere più importanti che il mondo. Di modo che, un guerriero tratta il mondo come un interminabile mistero; e quello che lui e il resto della gente fa, come un'interminabile follia. [(ancora una volta: "rompere lo specchio della nostra mente", la seconda che c'installano, che ci fa fermemente creare e credere l'illusione del contrario. Si utilizzano le tecniche descritte prima, visto che "la mente" non può domarsi e trascendersi con la "mente" stessa.. Per questo, non è l'"IDEA" della morte quella che "muove" il nostro "punto di unione", ma piuttosto il "SENTIMENTO" che si ha di essa, quando la "sentiamo" veramente insomma. E' una manovra di "agguato", che si porta a termine completamente utilizzando la Ricapitolazione e la Spietatezza. Se qualcuno non riuscisse a viverla e a sentirla in questo modo, non gli servirebbe a nulla e dovrebbe allora cercarsi qualcos'altro che gli provochi un forte "sentimento" capace di "muovere" il suo Punto di Unione. Lo stesso don Juan, dirà a Carlos che poteva intentarlo cercando di utilizzare la "poesia" per farlo, visto che con lui non funzionava la morte)]



    Il Potere delle Decisioni: farsi Responsabili

    Estratti da libri di Castaneda


    • Un uomo distaccato [(indifferente/spietato)], che sa che non ha possibiltà di ponergli limiti alla sua morte, solo possiede una cosa che lo supporti: il potere delle sue decisioni. Deve essere, per così dire, il "proprietario", il padrone, della sua scelta. [(normalmente la "seconda mente" foranea che c'installano, quindi "l'essere inorganico" che ci sta dietro, è il "padrone")] Deve comprendere per completo che ogni sua scelta è una sua responsabilità [(così non si esaurisce nel darle la colpa agli altri)]; e, una volta che sceglie, non rimane tempo per le recriminazioni, nè per i lamenti. Le sue decisioni sono definitive semplicemente perchè la sua morte non gli da tempo di aderirsi a niente.


    [(questa è una manovra di Agguato, nella quale si utilizza la morte per dare uno strattone al Punto di Unione e far muovere la nostra percezione nel punto esatto nel quale "tutt'i nostri io" interni diventino uno di maniera costante; ossia: si mantengano così sempre. In questo modo, la nostra energia "è libera" di fluire e non ci riduciamo a "succhiarla" artificiosamente dall'esterno, alla gente o alle cose, perchè non ne abbiamo bisogno se questa ci arriva "naturalmente" da dentro)]


    In un altro passaggio dei libri, don Juan spiega a Castaneda che proprio per essere coerente con le proprie parole, si deve il fatto che la Morte conceda al guerriero un trattamento "di favore", permettendo e lasciandogli il tempo di eseguire la sua "ultima danza".

    La parola è sacra quindi, per un guerriero. Questo concetto è così importante e tanto basilare, da venire poi ripreso dallo scrittore Miguel Ruiz per la formulazione del suo "Primo Accordo".


    • Ti sei lamentato tutta la tua vita perchè non ti fai mai responsabile delle tue decisioni [(ossia, non agisci dal tuo "io" vero, o con tutt'i tuoi "io" interni unificati)]. Il cammino del guerriero è armonia: l'armonia tra le proprie decisioni e le proprie azioni [(coerenza)]. Un guerriero prende in considerazione tutte le possibilità e poi sceglie in accordo con la propria predilezione intima. Una regola basica per un guerriero è prendere le proprie decisioni con tanta cura, da fare in modo che nulla di quello che possa venire come risultato, sia capace di sorprenderlo; e molto meno di menguare il suo potere. Decidere non significa eleggere un momento arbitrario; decidere significa che hai messo il tuo spirito in ordine impeccabile e che hai fatto tutto il possibile per essere degno del conoscimento e del potere. Preoccupati e pensa pure quanto vuoi prima di prendere una qualunque decisione; però una volta che lo fai, lasciati andare libero da preoccupazioni e da pensieri. Ci saranno ancora un millione di decisioni che ti aspettano. Questo è il modo del guerriero.


    • Un guerriero accetta la responsabilità delle sue azioni, per quanto triviali possano essere. Uno apprende ad agire come guerriero attuando; non parlando nè pensando. L'unico cammino possibile per un guerriero è attuare direttamente e senza riserve. Ormai dovresti già aver assunto la piena responsabilità, e l'idea di star in balia del vento [(ossia: sotto il "controllo" di qualcuno, o di "qualcosa")] dovrebbe essere inammissibile [(dire, "per colpa di.." è ammettere di fatto il nostro "non-controllo"; e rassegnarsi ad esso: questo, è "abbandonarsi". Arrendersi; non "lottare" più; non essere più "guerriero", ma "vittima". Ci trasformiamo in dei "pinches tiranos" come tutti gli altri magos negros, succhiandole energia alla gente perchè non siamo più ormai nelle condizioni di farla uscire dallo Spirito e da noi stessi)]. Quando un uomo decide di fare qualcosa, deve andare fino in fondo, ma deve accettare la responsabilità per quello che fa e poi andar avanti con le proprie azioni senza avere dubbi ne rimorsi. Guarda me, non ho dubbi nè rimorsi; tutto quanto faccio è di mia predilezione e mia responsabilità. La morte mi da la caccia e per questo non ho posto per i dubbi. Se dovrò morire per qualcuna delle mie azioni, allora morirò. Tu, invece, ti senti immortale e le decisioni di un immortale possono cancellarsi, lamentarsi o mettersi in dubbio. In un mondo dove la morte è il cacciatore, non c'è tempo per lamentazioni e dubbi. Solo c'è tempo per decisioni. Farci responsabili delle nostre decisioni è essere disposti a morire per esse; non importa quale sia la decisione [(qui si può leggere anche: non abbia importanza che sia essa di tipo BUONA o CATTIVA)]. Niente potrebbe essere più serio, nè meno importante di qualsiasi altra cosa. In un mondo dove la morte è il cacciatore, non ci sono cose grandi nè piccole; solo ci sono decisioni alla vista della nostra morte inevitabile.


    • Cosí, con la coscienza della sua morte, con il distacco e con il potere delle sue scelte [si potrebbe interpretare anche: di fare le proprie scelte], un guerriero arma la sua vita in maniera strategica. La vita per un guerriero è un esercizio di strategia; vive strategicamente e giammai porta carichi che non può sopportare. Un guerriero procede sempre come se avesse un piano perchè confida nel suo potere personale. L'allegria di un guerriero gli arriva dall'aver accettato pienamente il suo destino e dall'aver calcolato in verità ciò che lo aspetta. Il conoscimento della sua morte lo guida, gli da coraggio distacco e una lussuria riposata; il potere delle sue decisioni definitive gli permette di poter scegliere senza lamentazioni e quello que sceglie è sempre strategicamente il meglio. Cosí, compie con gusto ed efficenza lussuriosa tutto quello che deve fare.


    • Non hai mai accettato la responsabilità di stare qui in un mondo tanto impenetrabile. Credere che il mondo sia solo come tu lo pensi, è una stupidaggine. Il mondo è un luogo sacro e misterioso e non concede facilmente i suoi segreti. E' probabile che attualmente il mondo per te non sia strano perchè quando non ti annoia, sei enemistato con lui. Per me è strano, perchè è stupendo, pavoroso, misterioso, impenetrabile. Il mio interesse è stato quello di cercare di convincerti che devi assumere responsabilità per stare qui in questo mondo meraviglioso; in questo meraviglioso tempo. Ho voluto convincerti del fatto che devi apprendere a toccare il mondo con lo stesso tatto con il quale si osserva un mistero. Questo è un mondo strano; le forze che guidano gli esseri umani sono imprevedibili, pavorose, però il suo risplendore è degno di "vedersi".


    • Il mondo è tutto quello che sta incastonato qui nel suolo; la vita, la morte, la gente, il potere e tutto quello che ci circonda. Il mondo è incomprensible; giammai lo capiremo; non scopriremo mai i suoi segreti. Per questo, dobbiamo trattarlo come quello che è: un assoluto mistero! Bisogna farsi responsabili per stare in un mondo tanto strano e misterioso. Non ti sforzare a volerlo risolvere. Il mondo è un mistero. Questo, quello che stai guardando, non è tutto quello che c'è; nel mondo ci sono molte più cose; tante che... che è interminabile. Devi apprendere a fare che ogni atto conti; beh.. resterai qui solo un tempo corto; di fatto molto corto per presenziare a tutte le maraviglie che esistono.



    "Essere Impeccabili": la Sfida costante del Guerriero

    Estratti da libri di Castaneda


    • Un guerrero, non può lamentarsi; la sua vita è una sfida interminabile e non vi è maniera che le sfide siano buone o cattive: le sfide, sono semplicemente sfide. La differenza basica fra un guerriero e un uomo comune, è che un guerriero tutto lo prende come una sfida mentre un uomo comune prende tutto come una maledizione o una benedizione. Prendere il tuo mondo quotidiano come una sfida provoca che tu riunisca potere personale; fare il contrario, che ti esaurisca. Davanti alla sfida costante della tua vita devi spingerti sempre oltre i tuoi limiti; e centrar la tua attenzione nel mondo attorno a te, prima che in te stesso. Se ad ogni sfida della tua vita tu vai spietato e pronto a morire, non ci saranno cadute nè sorprese sgradevoli, nè azioni innecessarie. Tutto cadrá soavemente al suo posto, perchè tu non ti stai aspettando niente.


    • L'importante è che un guerriero sia impeccabile. L'impeccabilità è in verità l'unico atto che è libero e, por ciò, la vera misura dello spirito del guerriero. Un guerriero è nelle mani del potere e la sua unica libertà è scegliere una vita impeccabile o meno. L'impeccabilità è fare il meglio che si può sempre, in qualunque cosa. Un guerriero confida nell'impeccabilità del suo spirito e soprattutto, rimane al tanto della sua efficienza. La chiave dell'impeccabilità è il senso di avere o non avere tempo. Per regola generale quando ti senti e agisci come un essere immortale, che ha tutto il tempo del mondo, non sei impeccabile. Per un guerriero solo vi è tempo per la sua impeccabilità; tutto il resto mengua il suo potere; l'impeccabilità lo rinnova. Come ti ho già detto, un guerriero si spinge sempre più in là dei suoi limiti, in questo modo evita essere vittima del primo contrattempo che gli capita; inoltre, sempre si assicura che tutto stia in ordine come parte della sua condotta impeccabile.



    I Quattro Accordi Toltechi, di don Miguel Ruiz

    L'autore Miguèl Ruìz, non entra in definizioni "metafisiche" o "energetiche" come Castaneda o Domingo Delgado; egli affrontanta il tema più dalla propspettiva "psicologica" ed etica propriamente detta. Dandoci una catalogazione di principi "morali" da seguire, per colui che voglia intraprendere una corretta "arte di vivere" basandosi sulle fondamenta e nelle radici tolteca.

    Il suo contesto, è quello di una persona nata in seno ad una famiglia di tradizione "nagualica": con una madre "curandera" ed un nonno "nagual"; questo lo avrebbe fatto desiderare tornare, dopo essersi allontanato per un tempo negli USA, per la diffusione di questo antico conoscimento.

    Non sarebbe tuttavia, un "integrante diretto" parte della "partita di un Nagual" così come ce la descrivono nei suoi libri gli autori già citati. Detto di un'altra forma, non formerebbe parte di un "lignaggio nahualico" essendo questo perpetuato non per linea genetica, ma basato sui "segnali ed auguri dello Spirito" che un guerriero sempre cerca di "vedere" e interpretare, per poter così conformare la sua "azione nel punto zero" del quale ci parla Taisha; che vuol dire: "allineare" la propria volontà a quella dello Spirito.

    Il "Primo-Accordo"

    • Onora la tua parola.

    Sii coerente con le tue azioni. Sii impeccabile con quello che dici.

    Il "Secondo-Accordo"

    • Non te la prendere: non prendere mai nessuna offesa, in maniera personale.

    Nè la peggior offesa, nè il peggior malgarbo. Nè la più grave ferita, devi prenderla in maniera personale.

    In realtà, la persona che ti attacca solo sta attaccando se stessa. Tu solo sei un "suo specchio"; lui non ti "vede". Come puoi pensare che stia interessato quindi veramente in te? Il problema è suo, non tuo.

    Il "Terzo-Accordo"


    • Non pre-supporre.
    • Non dare nulla per scontato, per "supposto".
    • Se hai un dubbio, chiarificalo.
    • Se sospetti, domanda.


    Supponere ti fa "inventare" storie incredibili che solo invelenano la tua anima ed esistono nella tua mente, dato che NON HANNO FONDAMENTO. Come potrebbero? Se tu non "vedi" veramente al mondo. Non lo dare per scontato, il mondo è un mistero. Bisogna adottare lo stato d'animo e l' Umiltà del Guerriero per riuscirci, non l'arroganza e la presunzione dell'uomo comune.

    Il "Quarto-Accordo"

    • Fai sempre il meglio che puoi. Sii impeccabile, con tutto il tuo essere.

    Se sempre dai il meglio di te, non potrai mai recriminarti nulla, nè pentirti di niente.

    'Kinam': il Vangelo di Quetzalcoatl, di Frank Diaz


    L'autore di Kinam, Frank Diaz, ci scrive più sugli aspetti "culturali" della tradizione del paese, prendendo soprattutto dati da delle recentissime scoperte archeologiche, per sviluppare le sue premesse e definizioni. Il quale ci fa capire, come si muova in un contesto assai differente da quello fin'ora trattato: più "accademico" e "storico" diciamo così, anzichè "esoterico".

    La "Missione Tolteca" secondo Theun Mares

    Altri autori

    Domingo Delgado Solorzano, per lo meno in questo suo primo libro pubblicato alla data in cui scrivo, (El Nahual de cinco puntas), è colui che maggiormente si concentra nelle definizioni e premesse metafisiche e energetiche, tanto le sviluppa infatti che quasi non parla dell'etica esteriore che bisognerebbe avere. Anzi, molto spesso il suo tono è talmente pessimistico su questo punto (ricordiamoci che sta solo fedelmente "riportando" il pensiero di quel particolare "lignaggio", il modo di pensare che terrebbero nelle loro vite) da far pensare che, forse a proposito, abbia preferito ometterlo.


    Gli altri autori nuovi invece citati nella bibliografia, includendo fra questi anche Enrique Rojas Paramo autore di "Nerea" (il quale, a differenza di altri, formerebbe invece sì parte di una "partita di Nahual" e un lignaggio distinto -sia a quello di Carlos che di quello di Domingo Delgado- lignaggio del quale si fa portavoce), maneggiano concetti molto vicini e simili a quelli della denominata New Age. Cosicchè, non li tratteremo qui.


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    Esercizi corporali


    i Passi Magici-Tensegrità di Carlos Castaneda

    la Corpofilia di Domingo Delgado

    Fonte: Contenuto estratto dal libro e tradotto per la prima volta (in anteprima per voi) :

    - "El nahual de cinco puntas" Autore: Domingo Delgado Solórzano.


    • "Il corpo fisico, la parte solida dell'energia del bozzolo luminoso, deve incorporarsi al resto delle sue parti, disminuendo la sua oscillazione vibratoria. I percettori seguirono l'aspetto solido della regola, con un sistema di resistenza progressiva ad alta intensità di spinte e tiranti, chiamato "quanimec", il quale io ho chiamato arbitrariamente "corpofilia". Molto simile agli sport dell'"halterofilia", in combinazione con i sollevamenti di potere e il fisicoculturismo. Variando l'approccio vibratile e l'intensità, in relazione all'aspetto ludico e atletico attuale."


    Fonte El nahual de cinco puntas: Editorial Percéptica, Domingo Delgado Solórzano, http://www.perceptica.com.mx

    il Kinam di Frank Diaz

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    Comparazione fra Autori

    Autori a confronto

    Quello che maggiormente colpisce nell'opera di Domingo Delgado, è la sua accuratezza nell'esporre dettagli e particolari di quella che asserisce essere stata un'antica scienza, un tempo molto praticata nella mesoamerica. Similmente a Carlos Castaneda, l'autore descrive la cosmovisione insita in questa disciplina, e similmente a lui riferisce essersi trattato all'inizio solo di una ricerca e investigazioni fatte a scopo scolastico: una Tesi universitaria; il resoconto del libro sarebbe stato infatti preso pari-pari da delle traduzioni fatte ad alcune iscrizioni e pitture all'interno di alcune grotte messicane, denominate "di Pom-Arum".

    Sebbene però i due autori presentino alcuni tratti in comune al presentare ed esporre le premesse e le basi a quanto pare di una stessa cultura, vi sono pero fra essi anche differenze notevoli e sostanziali. Come quella che vorrebbe Castaneda l'ultimo di quel particolar lignaggio nagual che descriverebbe nei suoi libri, mentre invece Domingo come semplicemente parte di esso: come un elemento in più e basta (si tratta di due lignaggi distinti, come già detto). Da qui la loro differenza anche nel dare enfasi l'uno ponendo accento su alcune cose, l'altro su altre.

    Castaneda per esempio non ha mai parlato dettagliatamente della lista precisa di tutti gli Esseri Inorganici e Organici come fa Domingo, che invece ne parla accuratamente nei suoi libri. Ne faceva solo brevi accenni, e solo per inquadrare il contesto generale della sua particolare esperienza: che è poi la sua storia, la sua iniziazione fatta con un indio yaqui. E tutte le sue opere, girano attorno a questo.

    Domingo, invece, sembra fare esattamente l'opposto: fa solo brevi accenni alla sua particolare storia e a quella del co-autore del libro e solo per inquadrare non un particolare contesto, ma il conoscimento in sè insito in questa disciplina.

    Entrambe le opere sembrano presentare comunque lacune. Castaneda, per le molte contraddizioni insite nei suoi libri; mentre Domingo, per usare un linguaggio troppo tecnico e pedante, non da tutti comprensibile, e anche per essere solo all'inizio, dal momento che ha pubblicato solo uno di quelli che dovrebbero essere una serie di scritti.

    Gli autori più recenti sull'argomento, alla data in cui scriviamo, restano: Domingo Delgado Solòrzano, Enrique Rojas Pàramo e Theun Mares. Questi, risultano essere "tanto recenti", da non essere stati tradotti ancora nemmeno all'inglese (i primi due, messicani; l'ultimo, sudafricano, è solo in inglese). Il primo, affronta questi temi da una prospettiva alquanto scientifica, utilizzando come s'è detto termini presi in prestito dalla fisica quantistica, per farlo; mentre il secondo, proseguirebbe il filone originario di Castaneda descrivendoci cioè uno dei tanti altri lignaggi che popolerebbero ancor oggi il mesoamerica, di cui si fa portavoce e il quale avrebbe una "particolare missione" a beneficio di tutta l'umanità.

    Nagal Theun Mares vive in Sud Africa. Nelle sue opere, riprende i concetti di Castaneda e li presenta affinché possano essere capiti anche dai principianti, cercando di farne un riassunto e cercando anche di complementare quelle parti da lui lasciate incomplete.

    Nel suo primo libro, Il Ritorno dei Guerrieri, spiega di aver ricevuto questa missione dai Toltechi stessi e ripropone la storia dei Toltechi (la cui parola, significherebbe semplicemente "uomini di conoscenza" più che indicarne una stirpe o un'etnia) affermando come essi si possano ritrovare in realtà in tutto il mondo, non solo quindi nelle comunità del Meso-Americana. Anche Theun si sente insignito di una missione a beneficio di tutta l'umanita'.

    Altri rappresentanti di questo movimento (a parte Castaneda e discepoli) vengono considerati: Ken Eagle (autore del libro El camino tolteca), Miguel Ruiz (Los cuatro acuerdos toltecas), e Frank Díaz (Kinam).

    Ken Eagle non apporta nulla di nuovo o signicativo, tanto che alcuni lo considerano solo una farsa e un ciarlatano; similmente, si potrebbe dire anche di Ruiz, sebbene questi appaia piu serio.

    Mentre Frank Diaz, autore di Kinam, sembra uno dei pochi che si occupi dell'argomento sotto un profilo piu storico e culturale, anzichè esoterico.


    Neo-sciamanismo

    Neosciamanesimo

    Anche se spesso si tende a far inquadrare l'ottica castanediana sotto il filone detto "neo-sciamanesimo", va fatto notare qui pur tuttavia che, se stiamo alle fonti contenute nei libri citati, si tratterebbe piuttosto di un'antico sapere "riesumato", di una cultura che lo praticherebbe da secoli. Non sarebbe quindi perció del tutto esatto, se questo fosse vero, considerarla come tale; dato che, come dice la parola stessa, "Neo"-"Sciamanesimo" indica una "Nuova" forma o versione dell'antica arte sciamanica, mentre invece qui, come s'è fatto notare nel corso della trattazione, si tratterebbe piuttosto di una frangia alquanto particolare dello Sciamanesimo classico, ma pur sempre antica, e a tutt'oggi praticata, da quei pochi ceppi etnici sopravvissuti di tali tradizioni.

    Molto più corretto è allora specificare quale dei due rami in cui questo movimento è venuto a trovarsi diviso, risulta essere più vicino alla categoria "neosciamanica": per definizione, quello dei corsi stile e stampo new-age, proprio perché un tentativo molto "occidentalizzato" di far rivivere certe pratiche e discipline che, a parere di molti, possono sopravvivere solo nel loro 'habitat' originario; tolte dal quale, non sarebbero altro se non delle "trovate" in più, a detta di molti, solo per spillare soldi alla gente.




    Appendice

    Glossario

    Termini toltechi, o "castanedici" (come li definiscono alcuni), usati da vari autori.


    ABISSO -
    1) Il vuoto o il nulla, l'assenza di ogni cosa. La maggior parte delle persone non ha mai visto l'Abisso, mentre altri pensano erroneamente di averlo visto come una visione religiosa "dell'inferno". Se la coscienza e' esistenza, l'Abisso e' oblio.
    2) Il vuoto profondo all'interno di colui che non ha mai fatto un tentativo per la propria evoluzione personale. Il vuoto senz'anima. In questa definizione, l'Abisso e' la fossa di disperazione in cui la gente cade quando sperimentano cio' che viene chiamata come "perdita della fede". Fortunatamente, e' da questa perdita e dalla successiva caduta nell'Abisso che spesso inizia il cammino verso la propria evoluzione. Quando la fede fallisce e viene abbandonata intenzionalmente, e' da questo Abisso che iniziamo la scalata verso noi stessi e la nostra realizzazione del se.

    AGGANCIARE CON LA VOLONTA – un'abilita' di un maestro stregone, o Nagual, di far intraprendere al guerriero il cammino – dal momento che ogni essere sano di mente sapendo cosa gli aspetta se la darebbe a gambe. Per questo motivo, e' abbastanza comune per un Nagual (uomo o donna) agganciare intenzionalmente gli apprendisti con l'energia della propria, altamente sviluppata, volonta'.

    AGGUATO (stalking) – la tecnica del Non-Fare e' di fatto identica all'Agguato, perche' il Non-Fare e' l'arte di porre l'Agguato a se' stessi invece di porlo agli altri. Entrambe le tecniche sono definite come un atto calcolato per manipolare. Un guerriero, talvolta, proiettera' di proposito un'immagine specifica con lo scopo di fuorviare gli altri. Questo e' cio' che viene conosciuto come agguato (stalking). Ci sono diversi motivi sul perche' il guerriero tende l'agguato agli altri, il piu' importante e' quello teso quando si tratta con i meschini tiranni. Essi non sono mai delle persone gradevoli con cui interagire, in breve ci rendono la vita difficile in un modo o nell'altro, ma trattandoli correttamente ci possono fornire molti doni di conoscenza.
    E' il controllo strategico delle proprie azioni, da parte del guerriero, all'interno della società e nell'iterazione con altre persone, per rafforzare l'energia, temprare lo spirito, andare al di là della propria storia personale e delle proprie credenze. L'agguato parte dall'osservazione, non dal giudizio o dal dialogo interno. Il guerriero diventa quindi un cacciatore che conosce tutto della sua preda per poterla prendere in trappola. Il bottino più ambito non sono di certo le persone o la soddisfazione del proprio ego, quindi, benché agisca nella vita quotidiana, la sua caccia e' silenziosa e il suo bottino e' l'energia. La preda più ambita del cacciatore è sé stesso.

    ALLEATO o ALLEATIentità che possono agire per conto di un veggente. Dal momento che gli alleati non devono sottostare alla nostra comprensione spazio temporale, potremmo avere una continua ed apparentemente inesplicabile interazione con un alleato per anni prima di incominciare a capire che spesso e'il proprio se', avendo creato l'illusione di separazione cosi' da servire da insegnante e guida. Altri alleati possono essere degli esseri completamenti diversi dal se', ai quali gli stregoni si riferiscono come "esseri inorganici". Un'altra definizione di alleato riguarda l'essenza vitale delle piante di potere, l'alleato del peyote, per esempio, o mescalito.

    ALTRO (l'altro) – Vedi DOPPIO

    AQUILA – L'universo consiste di un infinito numero di campi energetici che sembrano dei filamenti luminosi. Questi campi di energia simili a filamenti si irradiano da una sorgente di dimensioni inimmaginabili che metaforicamente viene chiamata l'Aquila. Questo e' il motivo per cui questi campi energetici vengono chiamati le Emanazioni dell'Aquila.
    In accordo alla leggenda Tolteca, gli antichi veggenti percepivano una forza indescrivibile che richiedeva la consapevolezza al momento della morte. Sebbene non vi sia nessun'aquila, la forza ha l'apparenza di un'aquila nera e immensa. Ha l'aspetto di un bozzolo la cui parte anteriore è allungata e chiara, mentre il corpo principale è nero, poichè è composto per la maggior parte da coscienza opaca . Da quelli che sembrerebbero gli occhi partono le stringhe energetiche che compongono le diverse bande di emanazioni che danno supporto alle coscienze e una volta percepite diventano universi.

    ATTENZIONE
    PRIMA ATTENZIONEConsapevolezza ordinaria. Il punto in cui il punto di assemblaggio e' posizionato ordinariamente quando non si e' nella Consapevolezza Intensa o nel Sogno. La Prima Attenzione viene definita come: tutte le possibili combinazioni della percezione entro la posizione "ordinaria" del punto di assemblaggio. L'uomo medio, non avendo un punto di assemblaggio fluido, usa sempre una delle possibili combinazioni disponibili entro la consapevolezza normale, e lo chiama il conosciuto. D'altra parte un guerriero, avendo raggiunto la fluidita' del punto di assemblaggio, sperimenta tutte le possibili combinazioni della Prima Attenzione, e cio' viene chiamato Lucidita' o Sobrietà.
    La prima attenzione è il cosmo , parte egocentrica e sociale dell'aquila il cui dominio possiede solidità , consistenza e resistenza . La sua estensione è limitata alle particelle oscitroniche. Quark positivi dall'accelerazione ordinaria e fissa. La prima attenzione è il grande fascio che emana coscienze organiche ed è il primo perché l'aquila fissa la sua attenzione in esso.
    SECONDA ATTENZIONE – la seconda attenzione e' la posizione in cui si trova il punto di assemblaggio nella consapevolezza intensa o nel sognare. La Seconda Attenzione, o lato sinistro, e' la totalita' delle possibili combinazioni di percezione che divengono disponibili quando il punto di assemblaggio si sposta entro la Fascia Umana, che e', entro la portata dei campi energetici che costituiscono la vera esperienza umana. Si evitera' molta confusione se si realizza che questi campi energetici devono includere ovviamente il regno animale di cui l'uomo fa parte.
    La seconda attenzione è una realtà alternativa, di consistenza soffice e flaccida , alla cui descrizione si accede tramite il [[sogno]. La sua estensione è limitata alle particelle statitroniche. Quark negativi a maggior accelerazione di espansione. La seconda attenzione è formata da sette grandi fasci di emanazioni che emanano coscienze inorganiche; L'aquila fissa la sua attenzione in essa con meno intensità.
    TERZA ATTENZIONE - Il punto importante e' che quando il guerriero ha acquisito Intento sufficiente, sara' capace di interrompere il dialogo interiore, che lo rendera' in grado di rompere la fissazione della sua consapevolezza e rendere fluido il punto di assemblaggio. Una volta raggiunto questo il guerriero non solo entra nella consapevolezza del suo sognare, ma diventa anche un tutt'uno con esso, che naturalmente e' il suo vero se. E' questo stato di essere cio' che viene chiamato Terza Attenzione, un livello di consapevolezza in cui il guerriero puo' consciamente manipolare l'espressione del sognare di quella forza universale, chiamata la Volonta' dell'Aquila, o Intento. Percio' si dice, che a un certo punto della vita di un guerriero avviene che, il comando del guerriero diventa il comando dell'Aquila.
    Lo stato di liberta' al di la dell'Aquila, quando un guerriero ha raggiunto lo stato di Integrita'.
    Lo stato di ubiquita', non-locale unita' di consapevolezza..
    La terza attenzione è una realtà energetica la cui coesione è spugnosa e molto porosa . Si accede ad essa tramite il sogno del corpo energetico. La sua estensione è limitata dalle particelle positive retrotroniche e da antileptoni decelerati in quanti retrattili. La terza attenzione sono i quaranta fasci di emanazioni strutturali.
    QUARTA ATTENZIONE - La quarta attenzione è l' interno completo dell'aquila ed espande le altre tre attenzioni precedenti . Una involuzione matematica, una funzione che è l'inversa di sé stessa. Il nagual a cinque punte è l'introspezione totale dell'aquila che capta i propri valori intrinseci. La realtà energetica dell'aquila è interstiziale, di interazione interpolare e olografica. E' una costante isteresi energetica. La sua stabilità si risolve in emissioni di radiazione tachipsichica. E' la diacinesi. I comandi, le coscienze, le emanazioni o effluvi e le funzioni sono emissioni, e tutte formano il sogno dell'aquila, creando grandi pareti o membrane divisorie anulari. Il sogno è fotogeno e polarizzatore. Si entra in esso attraverso l'essere cosciente della totalità delle proprie conoscenze . La sua estensione è limitata alla proto materia ed alla proto antimateria.
    QUINTA ATTENZIONE - La quinta attenzione è lo spazio esteriore dove vivono le aquile e le serpenti . E' il sogno di Zero. Innumerevoli cumuli insiti di aquile intrecciate, che afferrano e si scuotono colle serpenti formano il sogno di Zero. Il sogno è tassativo nel punto dove la percezione entra nel corpo energetico della coscienza e del ponte, tra la micro e la macro coscienza parallela, nel fianco di Zero.

    BOZZOLO, BOLLA, COCOON – Gli esseri umani sono composti allo stesso modo dallo stesso infinito numero di filamenti energetici dell'universo, che prendono forma di un grosso uovo luminoso. L'altezza di questo uovo e' pari alla lunghezza del corpo umano piu' il braccio alzato sopra la testa sull'asse verticale. La larghezza e' stabilita dall'apertura delle braccia sull'asse orizzontale. Questo uovo e' conosciuto come il bozzolo, la bolla (cocoon) dell'uomo.
    Al veggente l'essere luminoso appare come un conglomerato di campi energetici, di natura elettromagnetica, che si mostrano come un gigantesco uovo luminoso. In definitiva l'essere luminoso e' la reale manifestazione della densa fisica incarnazione sia dell'uomo che della donna, e a causa di cio' viene chiamato l'Altro o il Doppio. Dal momento che anche il mondo in cui sono contenuti gli esseri luminosi e' chiaramente visibile, questo livello di esistenza e' quello a cui normalmente ci si riferisce con il Mondo degli Stregoni.

    BRUJO o BRUJA – uno stregone. Tutti gli uomini o donne di Conoscenza possono essere dei brujos, ma non tutti i brujos sono uomini o donne di Conoscenza.

    BRUCIARE DAL FUOCO DEL PROFONDO – il modo in cui uno stregone, guerriero o Nagual lascia questa terra per unirsi all'infinito. Vi sono diverse interpretazioni ma in sostanza e' la metafora per trascendere la morte in assoluta consapevolezza piuttosto che l'abbandono della forma fisica. Cio' che lascia la terra e' la totalita' della consapevolezza, la totalita' del Se'. Tutti gli aspetti della consapevolezza individuale vengono consumati dall'Intento del Guerriero, in modo da non lasciare indietro nessun frammento. In questo modo il guerriero lascia la terra come un'intera entita'.

    CACCIATORE – i cacciatori migliori non sono coloro che hanno una normale predisposizione per cacciare, ma coloro che hanno dovuto lottare a lungo e duramente per imparare ogni trucco dell'impresa. Un cacciatore e' una persona estremamente disciplinata, per cui i parametri della sua condotta di vita sono precisi. Un cacciatore e' intelligente abbastanza da capire che cio' che sta cercando non gli cadra' improvvisamente nella sua padella. Percio', il cacciatore conduce una vita molto disciplinata, il che vuol dire che si dedica totalmente al cacciare (ricercare il potere). E' un discepolo del cacciare nel vero senso della parola percio' dirige tutti i suo sforzi per imparare tutto il possibile sul cacciare. Un cacciatore vive completamente per cacciare, solo cosi' potra' avere successo. Il cacciatore e' gioviale, a volte volubile, e pone l'accento sulla verita', sul paradosso, sulla satira e qualche volta ha un umorismo piuttosto caustico. Il cacciatore esperto dell'agguato e' colui che si assume il peso del mondo di tutti i giorni. E' l'uomo d'affari, quello che tratta con la gente. Tutto cio' che ha a che fare con il mondo degli affari quotidiani passa da lui. I cacciatori praticano la follia controllata proprio come i sognatori praticano il sognare.
    Il cacciatore e' esperto nel mantenere la posizione del punto di unione. Sognatore e cacciatore si completano perchè uno è in grado di spostare con estrema facilità la consapevolezza e il punto di unione verso luoghi non ordinari mentre l'altro è capace di stabilizzare con grande abilità la percezione.
    Il Cacciatore accede alle informazioni semplicemente conoscendo o ricevendo un blocco di informazioni.

    CAMPI ENERGETICI (linee del mondo) – L'universo consiste di un infinito numero di campi energetici che sembrano dei filamenti luminosi. Questi campi di energia simili a filamenti si irradiano da una sorgente di dimensioni inimmaginabili che metaforicamente viene chiamata l'Aquila. Questo e' il motivo per cui questi campi energetici vengono chiamati le Emanazioni dell'Aquila.

    CASTANEDA, CARLOS – Autore di diversi libri riguardanti un ramo della tradizione antica mesoamericana, suppostamente Tolteca, piu' precisamente in relazione al suo apprendistato sotto la guida di Don Juan.

    CHANNELING – Vedi Conoscenza Silenziosa - Gnosis.

    COESIONE DI IDENTITA – uno stato di essere in cui il veggente ha raggiunto un senso della consapevolezza di se' che va al di la' di tutti i Programmi. Il veggente sa chi realmente e' al di la delle persone con cui e' in relazione, o di cio' che fanno per vivere. Esiste un senso del Se, un'abilita' di toccare l'intrinseca consapevolezza di una persona e riconoscerla come un'entita' completa piuttosto che dei singoli frammenti associati a diversi ruoli. Si osservano diversi livelli di coesione. Quando il veggente ha raggiunto coesione, allora sara' possibile introdurre l'intero Se' nell'eternita' come coscienza singola.

    CONDIZIONAMENTO SOCIALE – Il modo di pensare e di essere che la societa', la famiglia, le relazioni con gli altri e l'ambiente impone all'individuo. Per esempio, come genitori possiamo sostenere che le nostre azioni sono la cosa migliore per i nostri figli. Dopotutto e' nostro dovere di genitori indirizzare i giovani nella giusta direzione. Sfortunatamente, e molto spesso, ci consideriamo dei buoni genitori quando imponiamo il nostro volere, le nostre idee e credenze ai nostri bambini. Una volta che abbiamo, con successo, lavato loro il cervello su come comportarsi, cosa sentire, e perfino pensare come noi, beandoci nell'auto compiacimento di sapere che abbiamo consegnato al mondo un cittadino coscienzioso che mitemente righera' dritto. Tale giustificazione non cambia nulla. Guidare i nostri figli con amore e mano ferma e' una cosa, ma imporre la nostra volonta' su di loro, vuol dire abusare del privilegio di essere genitori. Il nostro compito e di incoraggiare i nostri bambini a pensare con la loro testa e di assumersi la responsabilita' delle loro azioni. In altre parole, impedire la loro volonta' imponendo loro di sottostare al nostro giudizio e' un'imperdonabile violazione dei diritti umani.

    CONOSCENZA – si riferisce al risultato dell'esperienza diretta. Per esempio: ai bambini viene insegnato che il fuoco brucia, ma fino a quando non toccano la fiamma di una candela e ne fanno l'esperienza, non possono saperlo con sicurezza. Il guerriero cerca la conoscenza, ma non per fede o per un sistema di credenze. La conoscenza piu' grande proviene dalla gnosis (conoscenza silenziosa). La vera conoscenza e' l'esperienza di se' stessi, ma dal momento che il se' e' unico per ogni individuo, la conoscenza non puo' essere assimilata parlandone. La conoscenza appresa da qualcun'altro manca della familiarita' necessaria per applicarla. La familiarita' si coltiva solo per mezzo della pratica. Niente e' per niente in questo universo; tutta la conoscenza dovra' essere guadagnata a gran prezzo. Il prezzo per la vera conoscenza e' la propria vita. La conoscenza che stai cercando puo' essere ottenuta solo dedicandoci la vita. Non puoi percorrere il cammino della conoscenza senza viverla. Percio' devi essere coinvolto in modo assoluto. Percorrere il cammino della conoscenza non e' cosa naturale per l'uomo percio' l'apprendimento viene forzato (vedi: Agganciare con la Volonta).

    CONOSCENZA SILENZIOSA o GNOSIS – Uno stato alterato di coscienza accessibile tramite svariati metodi, incluso ma non limitato al semplice Intento, meditazione, certe sostanze che alterano la mente come la psillocybina dei funghi, sesso tantrico, le esperienze pre morte, privazione sensoriale, e molti altri metodi. Per me (Della Van Hise – donna Nagual), la conoscenza silenziosa e il piu' cruciale strumento disponibile al guerriero, e' per mezzo della gnosis che – quasi alla lettera – la totale conoscenza dell'intero universo diventa disponibile a colui che sa come ascoltarla. Il punto e' che quando l'universo parla, non stiamo solo ad ascoltare, ma applichiamo il nostro completo Intento al compito di scoprire il significato al di la delle parole. Col passare del tempo, e coll’aumentare della nostra abilita' e consapevolezza, iniziamo ad avere un contatto permanente con la voce della conoscenza silenziosa tramite la connessione al nostro doppio. Raggiungere lo stato di conoscenza silenziosa senza intoppi e' uno dei compiti piu' grandi per un guerriero.

    CONOSCIUTO - consiste in tutto cio' che l'essere umano puo' registrare entro la consapevolezza normale.

    CONSAPEVOLEZZA DESTRA e SINISTRA - una delle piu' importanti scoperte dei Nuovi Veggenti, che era gia' a disposizione degli Antichi Veggenti, e' che ci sono due tipi di consapevolezza, che vengono chiamate la parte destra e la parte sinistra dell'uomo. La parte destra e' la parte pensante, logica e razionale della mente umana. Nel lato destro tutta la conoscenza fluisce in modo lineare e sequenziale. D'altro canto, la parte sinistra e' il sentire (feeling), la parte irrazionale della mente umana che opera interamente indipendentemente da qualsiasi logica o progressione lineare di schemi di pensiero sequenziali. La destra e' una reazione razionale a una concreta evidenza che stabilisce una logica sequenza di pensieri; la sinistra e' una sensazione irrazionale che non ha niente a che fare sia con la logica che con evidenze concrete. Solo piu' tardi questa sensazione verra' confortata con le necessarie evidenze.
    Nel cercare di afferrare questi concetti e' importante realizzare che i termini "parte destra" e "parte sinistra" sono termini riguardanti il bozzolo luminoso dell'uomo, e non sono gli emisferi destro e sinistro del cervello con le rispettive funzioni.
    Quando il corpo umano viene percepito come energia, diventa chiaro che non e' composto da due parti, ma da due diversi tipi di energia, due differenti correnti, due forze opposte e al tempo stesso complementari che convivono una accanto all'altra, rispecchiando cosi' la duplice struttura dell'intero universo. Gli antichi stregoni vedevano i due corpi come due flussi di energia, e ritenevano che il sinistro, piu' turbolento ed aggressivo, si muovesse con un movimento ondulatorio, emettendo onde di energia. Dichiaro' (Don Juan) che il flusso di energia del corpo destro non e' per niente agitato in superficie, ma si muove come acqua all'interno di una vasca che viene leggermente chinata avanti e indietro.

    CONSAPEVOLEZZA INTENSA – uno stato di percezione intensa, in cui il guerriero puo’ apparentemente imparare e assimilare molto piu' rapidamente e profondamente che nella consapevolezza ordinaria. Uno dei compiti del guerriero e' quello di "ricordarsi dell'altro se'", che consiste in parte di restituire alla consapevolezza ordinaria gli episodi sperimentati negli stati alterati di coscienza. Per esperienza, sembra che semplicemente non abbiamo gli organi percettori della memoria per gli episodi avvenuti nella consapevolezza intensa, cosi' come non possiamo vedere il mondo subatomico a occhio nudo. Ci vogliono degli strumenti speciali e in questo caso, gli strumenti della percezione.

    CONSAPEVOLEZZA NON-ORDINARIA – stati alterati di essere come il sognare, la trance, la meditazione profonda, la gnosis, la visione.

    CONSAPEVOLEZZA ORDINARIA – Lo stato di coscienza risultante dal semplice essere vivi e vivere. E' nella consapevolezza ordinaria che recitiamo la nostra programmazione umana. La consapevolezza ordinaria e' anche conosciuta come il minimo comune denominatore dell'essere umano. E' laddove si assembla il mondo e le nostre aspettative riguardo il mondo e noi stessi.

    DIABLERO – uno stregone, un uomo di conoscenza. In alcuni testi, "diablero" o "diablera" si riferisce anche a uno stregone guaritore. Tutti gli uomini/donne di conoscenza sono diableros, ma non tutti i diableros sono uomini/donne di conoscenza. I diableros possono anche essere gli insegnanti del mondo di sotto (underworld). (Vedi anche: Mondo di Sotto (Underworld), Sorcerer, Brujo). Il diablero è colui che incontra gli informi, o diavoli come vengono chiamati nell'immaginario collettivo.

    DIALOGO INTERNO – il chiacchierio automatico della mente umana che e' essenzialmente il mezzo per mantenere il nostro mondo intatto. Il dialogo interno e' qualcosa preso dalle liste che abbiamo fatto per dire a noi stessi che un albero e' un albero e un cane e' un mammifero, funzioniamo a base di questi inventari sin da quando ci svegliamo al mattino. Il Dialogo Interno, in breve, e' il linguaggio del Programma, e uno dei requisiti di qualsiasi viaggiatore spirituale serio e' imparare a fermare quell'automatica programmazione di se stessi in modo da poter sentire il silenzio e accedere nei piu' profondi livelli della mente, incluso lo stato della conoscenza silenziosa.
    Il punto di assemblaggio dell'uomo generalmente e' posizionato sulla superficie del bozzolo, di fronte al punto mediano delle scapole. Nello sviluppo di un bambino normale, dapprima inizia ad imparare quale sia il posto piu' opportuno per sistemare il punto di assemblaggio e poi lo fissa tramite la ripetizione. Questa ripetizione viene in un primo momento suggerita dall’incoraggiamento dei piu' grandi e poi dall'abituale dialogo interno. I Toltechi del giorno d'oggi sanno che l'uomo mantiene la sua visione del mondo confermando costantemente questa visione a se stessi tramite il dialogo interno. Cio' significa che il mondo appare esattamente come l'uomo dice costantemente a se stesso che sia.

    DIPENDENZA o DIPENDENZA DELLA FORMA UMANA – Una dipendenza e' qualsiasi cosa su cui l'energia del guerriero si aggancia. Si puo' visualizzare come esempio il caso di una persona che si sente a disagio nell'essere solo e avere una dipendenza dagli amici, o dal guardare incessantemente la televisione, o dall'ascoltare la musica o da altri tipi di stimoli. Sono esempi solo per illustrare il punto: un bisogno costante di approvazione rappresenta una forte dipendenza. L'incapacita' di smettere i vizi come il fumare, il bere, il gioco, ecc, indica dipendenza. Il guerriero puo' liberare l'energia necessaria ad altre cose semplicemente identificando e abbandonando queste dipendenze. Puo' anche essere facilmente compreso che "Volonta" e "Dipendenza" si escludono a vicenda. Fino a quando queste potenti dipendenze disporranno dell'energia del guerriero, e' praticamente impossibile far affiorare la Volonta', dal momento che l'energia necessaria per farlo e' usata per la dipendenza.

    DON JUAN MATUS – Il Nagual, un indiano Yaqui che fu insegnante e mentore di Carlos Castaneda.

    DOPPIO – Per scopi pratici, il doppio e' il se nell'eternita', ma puo' essere visto come il "recipiente" in cui il guerriero trasferisce la sua coscienza e identita’ tramite il vivere in modo impeccabile. Tutti i guerrieri possono sviluppare il doppio, sebbene molti rimangono inconsapevoli della sua esistenza. Il doppio e' l'energia a forma di corpo e occasionalmente si manifesta nella consapevolezza ordinaria. Viene sviluppato tramite il Sognare fino a un punto di estrema coesione. Il doppio puo' vivere di per se con tutte le intenzioni e scopi.
    Al veggente l'essere luminoso appare come un conglomerato di campi energetici, di natura elettromagnetica, che si mostrano come un gigantesco uovo luminoso. In definitiva l'essere luminoso e' la reale manifestazione della densa fisica incarnazione sia dell'uomo che della donna, e a causa di cio' viene chiamato l'Altro o il Doppio.

    DUALITA – significa letteralmente "due cose simultaneamente". Non e' la stessa cosa che dualismo, che implica percezione tramite opposti, la propensione umana di percepire bianco/nero, bene/male, dio/diavolo, maschio/femmina, ecc. La Dualita’ implica l’evolvere della percezione che rende in grado di vedere che per esempio il passato e il futuro non sono diversi ma solo percezioni differenti causate nel localizzarsi nel tempo. La Dualita’ permette a due apparentemente condizioni contraddittorie di esistere simultaneamente, senza che una annulli o usurpi l’altra. Esempio una “relazione di odio/amore”. Un altro esempio esistiamo come umani mortali qui ed ora, e allo stesso tempo come esseri eterni tramite il corpo energetico del doppio. La dualita’ puo’ essere vista nell’affermazione “devi essere immortale prima di sapere come diventare immortale”. Fino a quando siamo agganciati a una percezione statica e lineare della realta’, siamo prigionieri del dualismo.

    EMANAZIONI DELL’AQUILA – (vedi aquila) La realtà’ per gli stregoni non e’ fatta di oggetti ma di campi di energia, chiamati le emanazioni dell’aquila. Le emanazioni che vengono percepite dall’uomo sono quelle che riescono a filtrare nel suo campo di energia personale attraverso un punto chiamato punto di unione; tutte le innumerevoli altre non vengono normalmente percepite e restano una possibilità.

    EMOZIONE - L’emozione e’ il punto di trasmissione tra il pensiero e l’azione fisica. Passando per l’emozione il pensiero cerca di far terminare o di far iniziare una azione. Per esempio la collera cerca di fermare l’azione esterna mentre la paura avvia l’azione della persona (fuggire).

    ESSERE CICLICO - Gli esseri ciclici per gli antichi stregoni, per don Juan e per noi non significano reincarnazione. Significa che gli esseri umani appartengono a fili tenuti insieme da correnti di energia omogenea. Pensate a una tenda fatta di perline. Ogni filo è particolare e ogni perlina è ancora più particolare eppure sono tenute insieme dalla stessa forza, dallo stesso filo. Le perline di uno stesso filo erano chiamate cicliche dagli antichi stregoni del lignaggio del vecchio nagual. Per esempio Carol Tiggs ha avuto la fortuna o la sfortuna di essere una perlina dello stesso filo a cui appartiene una strana creatura che noi conosciamo come lo sfidante della morte.

    ESSERE DUPLICE – chiamato anche "il Nagual". Un tipo di essere umano che per nascita ha due o piu’ corpi energetici invece del solo che normalmente si possiede. Appare al veggente costituito da due o piu’ bozzoli energetici sovrapposti. E’ un attributo di alcune persone ne piu’ ne meno che avere i capelli biondi o gli occhi verdi. Non si puo’ diventare un Nagual come non si puo’ cambiare il nostro sangue da AB a 0 improvvisamente.

    ESSERE ETERNO – uno stato di coscienza evoluto che ha raggiunto coesione nel tutto, e esiste ubiquamente nel continuum spazio/tempo ed oltre. L’essere eterno puo’ proiettare (intendere) (manifestare) a volonta’ un corpo energetico che e’ indistinguibile da un corpo fisico, o essere completamente non corporeo, semplicemente secondo la sua Volonta’.

    ESSERE IMMORTALE o IMMORTALE - i termini "immortale" e "essere eterno" vengono alcune volte usati intercambiabilmente a meno che non sia specificatamente segnalato, sebbene strettamente parlando vi siano delle considerevoli differenze. Quando diciamo “la ricerca dell’immortalita’ inizia qui’”, potrebbe essere affermato piu’ specificatamente con “la ricerca dell’immortalita’ e’ qui’”. Sulla scala evolutiva, si puo’ presupporre che un essere eterno abbia meno limitazioni di un immortale ancora attaccato alla forma organica. Vediamo la cosa: se una cometa si scontrasse e facesse a pezzi la terra, l’essere eterno avrebbe l’opzione di manifestarsi da qualche altra parte, diventando senza forma, oppure potrebbe assemblare altri mondi. L’immortale fisico, d’altro canto, potrebbe non avere tali opzioni, dipendenti dal suo livello di evoluzione di coscienza. Vi sono speculazioni sulla vita di alcuni immortali tra di noi.

    FANTASMA – individui ancora ancorati al sistema di credenze della realta’ consensuale, normalmente senza mai essersi posti alcuna domanda. I fantasmi si autodefiniscono in base a quello che fanno, alla ditta che possiedono, alla chiesa a cui sono legati, al loro status sociale. Un altro segno del fantasma e’ che possiede un’infinita’ di personalita’ e di ruoli, senza la coesione di un singolo, unico Io-Sono.

    FASCIA UMANA (Banda dell’Uomo) – l’uomo e’ una replica esatta in miniatura dell’intero universo. Nell’universo ci sono sette grandi fasce di campi energetici interlacciati che a loro volta si manifestano in sette sotto fasce. Lo stesso vale per l’uomo. Distese lungo queste grandi fasce nel bozzolo umano c’e’ un miscuglio di sotto fasce che formano una particolare disposizione di campi energetici. Cio’ costituisce la qualita’ della consapevolezza che viene identificata come una peculiarita’ umana. Il miscuglio delle sotto fasce puo’ confondere chiunque ma non il veggente con esperienza, e percio’ ci si riferisce semplicemente come la Fascia Umana. Tuttavia, poiche’ la maggior parte delle percezioni possibili entro la Fascia Umana sono al di la’ della normale esperienza umana, e quindi al di la della consapevolezza normale, vi si riferisce tecnicamente come lo Sconosciuto.

    FOLLIA - "In un milione di anni non c’e’ nessuna differenza." Sebbene trascorriamo l’intera vita pensando che le cose siano materiali, nessuna lo e’ in realta’. Letteralmente tutto cio’ che tocchiamo nel mondo della consapevolezza ordinaria e’ follia (non reale) – e qui’ il guerriero gioca come se fosse materiale e impara l’arte dell’agguato come mezzo per sviluppare la follia controllata – agisce con la consapevolezza che le azioni sono folli, pur tuttavia agendo impeccabilmente.

    FOLLIA CONTROLLATA – «E' possibile insistere, insistere in modo conveniente, anche se sappiamo che ciò che stiamo facendo è inutile». «Ma dobbiamo sapere prima di tutto che le nostre azioni sono inutili e tuttavia dobbiamo procedere come se lo ignorassimo». Questa è la follia controllata dello sciamano. Controllare la nostra follia e’ essenzialmente un atto di cooperazione intelligente. Controllare la follia implica prendere il controllo dei contenuti di quel sogno chiamato vita. Non possiamo cambiare il sogno in nessun modo (vedi sognatore). E questa dopotutto e’ la nostra follia. Tuttavia possiamo controllare la nostra follia, e facendolo, possiamo manipolare il contenuto del sogno (vita). Controllare la nostra follia, e manipolare il contenuto del sogno (vita), e’ lo scopo e il significato dell’arte dell’agguato. Percio’ l’agguato viene definito come la padronanza della follia controllata, e colui che tende l’agguato (cacciatore) come un maestro della follia controllata.

    GIUSTO MODO DI VIVERE – una consapevolezza intuitiva che non ha niente a che fare con la moralita’ sociale o le predilezioni della cultura. Il guerriero viene guidato dal giusto modo di vivere per mezzo di un’intrinseca armonia con la terra, vale a dire tramite la voce interna della Gnosis (conoscenza silenziosa).

    GUERRIERO o GUERRIERO DELLO SPIRITO – Colui che ricerca la conoscenza e che si e’ imbarcato in un cammino che ha un cuore. Il guerriero e’ il viaggiatore che cerca di raggiungere la meta di essere uomo di conoscenza. Prendi in considerazione qualsiasi cammino accuratamente, verificandolo in qualsiasi modo ti sembri necessario – poi chiediti, ma solo a te stesso, un’unica domanda: “questo sentiero ha un cuore?”. Qualsiasi cammino e’ molto simile a tutti gli altri alcuni vanno e vengono, altri sono diretti; ma alla fine nessun cammino va da nessuna parte. L’unica differenza tra un cammino e un altro e’ che alcuni hanno un cuore ed altri no. Il cammino che ha un cuore ti innalzera’, ti togliera’ il peso e ti dara’ gioia. Il cammino senza un cuore ti fara’ inciampare, ti annebbiera’ lo spirito, e alla fine ti fara’ vedere la tua vita in un ottica di collera ed amarezza.

    INSTALLAZIONE ESTRANEA - Vedi Mente Predatrice.

    IMPECCABILITA’ - Impeccabilita’ e’ l’agire al meglio delle proprie possibilita’ in base alle conoscenze disponibile in quel preciso momento. Il tempo e’ l’essenza dell’impeccabilita’, e’ solamente il senso della mortalita’ che fa scaturire nell’uomo il desiderio di agire impeccabilmente. Non e’ altro che l’uso adeguato dell’energia.

    IMPORTANZA DI SE’ – forse la migliore descrizione viene fatta da Don Miguel Ruiz ne: I Quattro Accordi – “Non prendere niente in modo personale”. E’ l’Importanza Di Se che ci fa pensare che tutto cio’ che viene detto o fatto ci riguardi come individui. Arrabbiarsi con colui che ci taglia la strada nel traffico e’ Importanza Di Se. Riguarda lui non te. La mal interpretazione comune e’ che l’Importanza Di Se sia l’arroganza, o un comportamento egoistico maniacale, e sebbene sia vero per esteso, l’Importanza Di Se e’ piu’ accuratamente un modo di difendersi nascosto che impedisce al guerriero di raggiungere la Lucidita’ e il Potere a causa dell’impegno profuso per difendersi, dal momento che non c’e’ nulla da difendere in primo luogo. Il vero pensare e’ istantaneo; solo le trivialita’ basate sull’Importanza Di Se occupano tempo per circolare nella mente.

    INCONOSCIBILE - e’ il livello di consapevolezza che non potra’ mai essere conosciuto dall’uomo finche’ rimane nei confini della sua umanita’. Per entrare nell’inconoscibile bisogna perdere la nostra condizione umana.

    INDIVIDUAZIONE – la manifestazione del se’ come singola unita’ di coscienza. Molti percorsi insegnano l’unita’ con il tutto come scopo del dopo vita terrena, laddove l’Individuazione e’ l’atto di mantenere l’unico ed individuale Io Sono per l’eternita’.

    INTENSITA’ - Bisogna realizzare che l’intensita’ non e’ nient’altro che il risultato di un livello particolare della percezione. Percio’ se volessi alterare la tua intensita’, e con questo imparare a controllarla, devi anche lottare per alterare il tuo livello di percezione ed imparare a controllarlo. Questo ti conduce direttamente al concetto della necessita’ di avere un punto di assemblaggio fluido, dal momento che senza fluidita’ non puoi controllare il tuo livello percettivo o, allo stesso modo, la tua intensita’. Tuttavia, il modo piu’ facile per ottenere un punto di assemblaggio fluido e’ quello di imparare a porre l’agguato alla tua percezione, e il modo migliore per farlo e’ di imparare a leggere le tensioni esistenti nella vita di tutti i giorni, dal momento che queste tensioni sono il prodotto dell’intensita’. Quando sari in grado di leggere queste tensioni, potrai cambiare il tuo livello percettivo e la tua intensita’ semplicemente usando lo scudo del guerriero e praticando il non-fare. In altre parole, se ti impegnassi a leggere le tensioni nella tua vita giornaliera, invece di lasciarti coinvolgere da come si presentano gli eventi, automaticamente inizierai ad accettare senza accettare, credere senza credere, con il risultato di non aver piu’ la tua percezione fissata dall’ossessione, cosi’ il punto di assemblaggio e’ libero di muoversi. Ricordati che tutte queste percezioni sono interattive, nel senso che il potere personale generato da ciascuna di esse alla fine ci innalza al potere universale. Inoltre, ricordate che l'impulso secondario in un atto di percezione è l'emozione, e che queste emozioni sono anche interattive. Inutile dire che tutte queste interazioni danno luogo a una sempre maggiore percezione, cosi’ aggiungendo onda su onda di percezione, ogni onda da luogo a nuovo potere e, inoltre, caricandosi anche di emozione. Queste onde danno sempre luogo a determinati effetti nella vita di tutti gli interessati - effetti che l'individuo esprimerà in termini di azioni di qualche tipo, a prescindere dal fatto che siano mentali, emotive o fisiche. Tali azioni sono determinate da ciò che è conosciuta come l'intensità dell’onda che ha dato origine all’azione. L'intensità di un’onda si manifesta quando il potere personale e l'emozione generata dalla percezione di una persona interagisce con quella di un'altra persona. Ovviamente, se più persone sono coinvolte, l'intensità dell’onda sarà determinata dalla interazione tra i prodotti della percezione di tutti.

    INTENTO: 1) Esiste nell’intero universo una forza misteriosa conosciuta come intento. E’ per mezzo di questa forza che avviene la percezione, e’ l’intento che dapprima allinea i campi energetici e poi causa la consapevolezza di tale allineamento.
    2) L’Intento (o "Intento Inflessibile") potrebbe essere definito come un’idea o una forma-pensiero trattenuta costantemente nella mente di un guerriero fino a che non diventa parte integrante del guerriero stesso. Per esempio, il mio intento e’ di raggiungere una evoluzione della coscienza che mi permetta di esistere in maniera coesa, come essere senziente con un singolo punto di vista continuativamente nell’eternita’. La forza di quell’Intento Inflessibile determina il modo di vivere del guerriero e quali sentieri percorrere.

    LUCIDITA’ (CLARITY) – Un guerriero che ha imparato a vedere e a mantenere di continuo il suo punto di assemblaggio sul punto del vedere ha raggiunto la lucidita’. Lucidita’ puo’ anche essere definita come l’abilita’ di vedere il mondo com’e’, senza l’interferenza di condizionamenti o illusioni. Spesso il primo gradino verso la lucidita’ e’ oltrepassare la paura intrinseca che ci permea in modo da guadagnare abbastanza consapevolezza da fronteggiarla.
    Esiste una linea sottile tra il significato e la lucidita’. Il guerriero cerca lucidita’ piuttosto che significato in qualsiasi situazione. Un guerriero che e’ riuscito a rendere fluido il suo punto di assemblaggio, si apre a tutte le possibili variazioni della Prima Attenzione, e questo viene chiamata lucidita’ o sobrieta’.

    LUOGO DI POTERE – una luogo fisico che porta l’individuo a bilanciarsi con la terra, la rete Non-Locale di tutte le informazioni e con se stesso. Un luogo che ci rende capaci di focalizzare o meditare, in cui noi siamo in un equilibrio impeccabile. Un luogo in cui la parete divisoria tra la prima e le altre attenzioni è meno spessa, più facilmente attraversabile.

    MAGIA – e’ la forza interna all’organismo umano che ci fa fare, percepire e interagire con cose per cui la scienza non ha un’immediata spiegazione. E’ la forza che rende capace a una donna di 50 kg di alzarne 2000 per salvare suo figlio. E’ quella forza conosciuta come “piccola voce” che dice all’uomo di non salire su un aereo che cadra’. E’ il fantasma nella macchina ma e’ ancora umano. Un giorno la scienza riuscira’ a spiegare la “magia”, tuttavia la magia non verra’ mai interamente compresa, dal momento che crescendo ed evolvendoci, la “magia” cresce e si evolve con noi. E’ sempre un passo avanti cosi dobbiamo seguirla. Non significa aderire a un rituale o a una religione. E’ la forza evocata tramite certi rituali, ma la “magia” in se stessa non puo’ essere definita come rituale o religione come non puo’ essere anima con chiesa. Al limite e’ solo uno strumento usato per cercare qualcos’altro. (vedi anche Veggente)
    La magia non esiste – esiste solo l’intento. Cio’ che il folle percepisce come magia e’ soltanto la manipolazione dell’intento. Percio’ un mago e’ solamente un maestro dell’Intento.

    MEDITAZIONE CON L’INTENTO – una forma di meditazione attiva opposta al silenzio passivo. La meditazione con l’Intento puo’ anche essere definita come Gnosis, l’abilita’ della mente umana di porre una domanda alla rete non-locale di tutte le informazioni. Ma piu’ che porre la domanda, rende capace il veggente di trarre una risposta basata sulla verita’ perche’ questa meditazione sviluppa l’abilita’ di ascoltare e interagire con il doppio. La prima volta che il veggente prova non succede niente, dal momento che e’ una tecnica per mettere a fuoco non all’interno o all’esterno, ma non-localmente attraverso lo spazio/tempo, in quel reame dove il passato/presente/futuro sono esattamente la stessa cosa, e dove gli episodi, le probabilita’ e i risultati sono gia’ archiviati olograficamente. La meditazione con l’intento ricerca in quella illimitata biblioteca. (vedi anche Gnosis o Conoscenza Silenziosa).

    MENTE PREDATORIA – se si puo’ percepire che la realta’ consensuale possiede una rudimentale “mente di massa”, diventa poi possibile osservare la natura predatoria di questa mente, in quanto invade e usurpa gli individui a meno che l’individuo padroneggi un’estrema consapevolezza. Possiamo venire sopraffatti da questa “mente di massa”, il cui scopo principale e mantenere il suo statico, status quo.

    MESCHINI TIRANNI - Una persona puo’ decidere di essere usata o influenzata dall’ambiente e dalla gente che vi si trova, ma finche’ non decide di esserlo, non viene influenzata in quel senso. NESSUN UOMO PUO’ ESSERE INTRAPPOLATO SENZA IL SUO CONSENSO. Nessuno puo’ rendere schiava una persona contro la sua volonta’. A sostegno di cio’ ci sono molte persone nel mondo che hanno combattuto e spezzato il comportamento e la disciplina convenzionale. E’ solo deplorevole il fatto che, sebbene tali persone avessero avuto abbastanza potere personale per liberarsene, molto spesso non hanno avuto sufficiente potere per stabilire a se stessi un nuovo scopo e una nuova direzione nella vita. Senza scopo e direzione tali persone spesso finiscono coll’essere dei fuorilegge – legge stabilita dalla media degli uomini per vivere una vita media. Essendosi allontanati dagli usi e costumi di questa legge, tali ribelli non trovano comprensione dalla legge governata proprio da coloro che hanno cercato di evitare in primo luogo. Se questi ribelli sono incapaci di trovare un nuovo scopo nella vita e non sono abbastanza intelligenti da stare dalla parte della legge, inevitabilmente diventeranno cio’ che i Toltechi conoscono come i meschini tiranni. I meschini tiranni passano la loro vita sfogando la loro rabbia e le loro frustrazioni rendendo la vita di coloro che li circondano completamente miserabile.

    MIGRAZIONE DELLE DUE PARTI DELL’ANIMA – il processo in cui il se’ mortale crea il doppio tramite il sognare, a quel punto il doppio inizia ad insegnare al se’ mortale la via dell’evoluzione della coscienza. Il se’ mortale sembra che crei per primo il doppio, cosi’ che il doppio esiste come essere eterno, un costrutto di volonta’ e intento. Quell’”immortale” poi insegna al se’ mortale come evolversi, e quando il procedimento e’ completato, il se’ mortale si ricongiunge con il doppio immortale al di la’ dell’aquila.

    MOMENTO DELLA CREAZIONE – dal momento che per il mondo degli stregoni il tempo e’ una questione di percezione, si puo’ capire come degli avvenimenti che sembrano avvenuti nel passato hanno avuto origine nel futuro, tramite un processo chiamato “incantesimo retroattivo - retroactive enchantment" descritto da Peter J. Carroll. Il momento della creazione e’ il momento in cui lo stregone crea effettivamente il proprio doppio con la completa consapevolezza di avere le evidenze che esisteva gia’ da molto tempo. Il momento della creazione e’ un momento di azione, portato ad essere tramite l’Intento e la Volonta’. Detto in altri termini: se non creiamo il doppio oggi, non esistera’ ieri. Il tempo visto in questo modo e’ molto strano.

    MONDO - I mondi sono l'insieme di percezioni causate dall'allineamento del punto di unione in un determinato punto dentro, fuori o sulla superficie dell'uovo luminoso. Ogni essere vivente in ogni parte dell'universo, sia esso un umano, un animale, una pianta, una stella, un informe o un 'aquila intera, ha un certo numero di punti di unione che percepiscono e scambiano energia con i filamenti esterni al proprio bozzolo energetico. Mancando la possibilità all'inizio di percepire tutte le interazioni energetiche tra sé stessi e l'esterno, gli individui approssimano in qualche modo quello che gli sta succedendo, tentano di semplificare le percezioni per "digerire" meglio le informazioni provenienti dall'esterno. L'insieme delle percezioni e delle illusioni derivanti da questo processo va a formare il mondo che si percepisce. L’energia viaggia libera nell'universo, e sono gli individui che la incatenano percependola, creando mondi con quell'energia. La stessa energia può essere percepita in maniera totalmente diversa da individui diversi, e questo fa sì che alla fine i mondi siano sempre più o meno condivisi, ma che tuttavia ognuno abbia il suo. Entro la banda dell’uomo esistono dieci mondi distinti che possono essere assemblati, uno dei quali naturalmente e’ il mondo che comunemente percepiamo nella coscienza ordinaria. Gli altri nove mondi sono sempre reali e tangibili come quello ordinario dell’uomo, ma possono essere percepiti solamente quando vengono assemblati. Cio’ significa che quando il guerriero e’ capace di spostare il suo punto di assemblaggio nel punto in cui esiste uno di questi altri nove mondi, puo’ allora allineare quei campi energetici costituenti quel particolare mondo. Facendo questo, il guerriero ha infatti assemblato la sua percezione all’interno di quel nuovo mondo.

    MONDO DEGLI STREGONI (il) - Al veggente l’essere luminoso appare come un conglomerato di campi energetici, di natura elettromagnetica, che si mostrano come un gigantesco uovo luminoso. In definitiva l’essere luminoso e’ la reale manifestazione della densa fisica incarnazione sia dell’uomo che della donna, e a causa di cio’ viene chiamato l’Altro o il Doppio. Dal momento che anche il mondo in cui sono contenuti gli esseri luminosi e’ chiaramente visibile, questo livello di esistenza e’ quello a cui normalmente ci si riferisce con il Mondo degli Stregoni. Forse una definizione migliore potrebbe essere punto di vista degli stregoni. Il mondo degli stregoni e’ il mondo di percezioni e abilita’ disponibile a uno sciamano ottenuto tramite l’evoluzione della sua coscienza. Non e’ un mondo diverso, e’ questo mondo, ma senza i limiti stabiliti tramite i nostri programmi intrinseci e l’aderire alla realta’ consensuale.

    MONDO DI SOTTO – chiamato anche l’altro mondo o mondo dello spirito. Molti sciamani raccontano di aver visitato un reame dello Spirito che sembra avere degli elementi in comune, incluso un enorme fiume sotterraneo che scorre in un mondo dove gli sciamani “morti” possono collaborare con coloro che sono ancora da questa parte per facilitare le guarigioni, l’apprendimento, gli scambi energetici su diversi livelli. (citato nel libro di Michael Harner, The Way of the Shaman) (nella tradizione Andina viene chiamato Ujupacha)..

    MORTE COME CONSIGLIERA – Si dice che il guerriero vive con la morte come sua consigliera. Sapendo che siamo esseri che dobbiamo morire e affrontare l’infinito, le decisione del guerriero in vita sono dettate dalla consapevolezza. Sapendo che sono un mortale, le mie azioni attuali sono impeccabili?

    MOVIMENTO DEL PUNTO DI ASSEMBLAGGIO – un movimento del punto di assemblaggio viene definito come una rotazione dello stesso entro la sua posizione normale cosi’ da formare una diversa sistemazione dei campi energetici. Equivale al sintonizzare la radio in modo da migliorare la qualita’ del suono ricevuto da quella particolare stazione. (vedi anche spostamento del punto di assemblaggio).

    NAGUAL (pronuncia "nah*wahl") NAGAL - Nagual e’ una parola con diversi significati.
    1) L’inconoscibile che giace al di fuori della percezione umana. Il nagual non e’ lo sconosciuto, ma l’inconoscibile, tutto cio’ che non puo’ essere oggetto di discussione in qualsiasi linguaggio diretto, ciononostante esiste ed e’ reale.
    2) L’uomo in essenza e’ spirito puro, definito nagal, ma alla nascita assume un veicolo fisico, definito tonal. In altre parole il nagal e’ puro spirito o puro essere, che percio’ sta a significare lo spirito non manifesto. Il tonal e’ Qualche-Cosa, mentre il nagal e’ Nessuna-Cosa. Il nagal ovvero quell’ineffabile Presenza che permea l’intero universo manifesto, ma che, altresi’, esiste al di la di esso; l’Inconoscibile o quel grande vuoto in cui e’ contenuto l’universo manifesto durante uno delle sue periodiche manifestazioni.
    3) Il "nagual" si puo’ riferire anche al leader di un gruppo di guerrieri. Uno stregone, sciamano, “uomo di conoscenza” che e’ per natura un essere duplice. (Vedi anche essere duplice)
    4) Il nagual è una coscienza cosciente di ciò che è, di essere e dell' uso del potere. La coscienza a base di carbonio in generale ha forma ovoidale ed è divisa perpendicolarmente in due compartimenti, conosciuti come alimento dell'Aquila. I nagual sono coscienze sferico-triangolari divise in tre, quattro o cinque compartimenti. Gli si da rispettivamente il nome di nagual a tre, quattro, o cinque punte, per la quantità di sfere che li compongono.
    5) Il Nagual e' un essere duplice a cui e' stata rivelata la regola. Che abbia forma di essere umano, di animale, di pianta o di qualsiasi altro essere vivente, il Nagual e' spinto da questa sua duplicita' a cercare il passaggio nascosto. Il Nagual appare in coppia, maschio e femmina. Un uomo duplice, una donna duplice diventano Nagual solo quando a ciascuno di loro sia stata rivelata la regola e che ciascuno l'abbia capita ed accettata senza riserve.

    NON-LOCALE – si riferisce al concetto che l’informazione, la coscienza e anche alcuni tipi di esseri possono essere descritti come ubiqui. Vale a dire esistere simultaneamente in tutti i posti e in tutti i tempi. Non-Locale si riferisce inoltre al concetto che l’universo, e specialmente la coscienza stessa, e’ un costrutto olografico.

    NON-FARE - l’atto di scegliere una via diversa o opposta a quella che si sarebbe scelta normalmente. Il Non-Fare e' relativamente semplice da capire quanto e' difficile da praticare. Con esso si intende essere costantemente all'erta mentre si esaminano accuratamente le proprie risposte emotive. Questa costante vigilanza apporta al praticante una sensazione di distacco che gli permette di essere completamente obiettivo; portandolo infine a essere completamente distaccato e obiettivo seppure emotivamente coinvolto nella situazione. Il Non-Fare e' l'atto di recitare il ruolo scelto in quel momento, ma siccome non si puo' sapere cosa accadra' appena dopo, bisognera' essere pronti ad improvvisare. Quindi questa pratica non funziona se si e' anche solo un po' addormentati. Bisogna essere vigili per improvvisare. Nel scegliere un non fare si sceglie una "recita" che e' diametralmente opposta al nostro abituale comportamento, tuttavia si deve agire come se questo comportamento fosse quello usato da tutta una vita. Con la pratica la persona si accorge che la sua vita era stata una recita e che le sue azioni erano in effetti la sua parte. In questo modo la persona riconquista la fiducia in se stesso e nelle sua azioni. Scopre i momenti in cui si era sentito insicuro in passato e nota come ora abbia raggiunto una certa fiducia in se stesso. Il Non-Fare e' il gioco del guerriero che inizia come un gioco per poi finire come realta'. Dal punto di vista energetico questa pratica smuove il punto di assemblaggio pezzettino per pezzettino, perche' e' mantenuto nella stessa posizione dal nostro comportamento "normale" e dalle nostre abitudini radicate, e cosi' facendo libera l'energia ristagnante che aumentera' il potere del guerriero. E’ una azione che non sia coerente con le nostre credenze, con la descrizione del mondo o di noi stessi che quotidianamente sosteniamo; qualcosa che non rientra nel nostro inventario personale di possibilità; è il mezzo che gli stregoni usano per fermare il mondo cioe’ per smettere di vederlo come lo hanno sempre visto, un insieme di oggetti e forme, e aprirsi la strada verso il lato ignoto della realtà, la porta di accesso al nagual.

    ORLANDO – La controparte di Della Van Hise, l’Uomo Nagual, il se evoluto nell’eternita’, al di fuori del tempo. Per sapere di piu’ su Orlando vedi Meeting the Mirror or The Life & Death Dialogues (www.quantumshaman.com)

    PARTENOGENESI SPONTANEA – l’atto di portare in esistenza qualcosa dal vuoto, senza nessuna causa apparente. Si teorizza che l’universo creo’ se’ stesso dal vuoto tramite un’atto si partenogenesi spontanea; un pensiero che porta se stesso in esistenza dicendo Io-Sono.
    Di conseguenza dapprincipio c’e’ Nessuna-Cosa. Questa e’ la condizione di essere che puo' essere chiamata Essa E’, e che puo’ essere espressa solo con le parole ‘Io Sono’. Questo e’ lo stato della pura consapevolezza indifferenziata. Per secondo, avviene che l’Esistenza si trovi al punto in cui il nagal diviene consapevole di se stesso come dualita’; chiamata, Essa e la Sua Consapevolezza. Questa Esistenza viene espressa con le parole ‘Io Sono Questo’. A questo punto si deve tenere ben presente che lo scopo della consapevolezza e’, sia di separare che di unire. Da cio’ che gia’ sappiamo della consapevolezza, e’, percio’, evidente che questa Esistenza e’ una delle polarita’ della consapevolezza intrinseca; chiamata, il principio pensante che separa – mente. Per terzo, abbiamo che Esistenza alla quale il nagal riconosce essere una con la sua consapevolezza – un’Esistenza caratterizzata dalle parole ‘Io Sono Cio’ Che Sono’. Questa terza Esistenza e’ chiaramente il principio portante che unisce; che e’, l’intento.

    POTERE – gli Antichi Veggenti chiamarono questa forza potere, ma non la avevano mai capita e nemmeno pesato su come usarla. I Nuovi Veggenti scoprirono che questa forza misteriosa e’ in effetti l’energia dell’allineamento, che e’ la forza che viene prodotta quando i campi di energia all’interno del bozzolo si allineano con in campi di energia all’esterno di esso. I Nuovi Veggenti chiamarono questa forza volonta’, definendola come un flusso di energia continuo che puo’ essere guidato dall’intento del veggente. I Nuovi Veggenti scoprirono anche che la volonta’ e’ la forza che ci detta il modo di comportarsi quando noi percepiamo. E’ percio’ la forza che determina la nostra percezione del mondo. Di conseguenza e’ la volonta’ che fissa il punto di assemblaggio nel punto esatto dove si trova. Il risultato dell’allineamento e’ la percezione. Cosi’ possiamo anche dire che il Potere e’ il prodotto della percezione. Queste sono le due definizioni fondamentali di Potere, ma di per se stesse ci dicono molto poco su come interpretare Potere in pratica. Non siamo in grado di vedere il Potere quanto vedere la percezione, ma possiamo testimoniare gli effetti di entrambi. L’effetto del Potere viene forse meglio descritto sulla nostra comprensione di Vitalita’, o in alternativa, di Energia. Se ti viene da inspirare mentre guardi il sorgere del sole, quell’entusiasmo che provi e’ l’effetto del Potere, o l’effetto di aver percepito. L’entusiasmo o la vitalita’ non e’ il Potere di per se’, ma piuttosto l’effetto del potere, o piu’ accuratamente il Potere Personale. Quest’ultimo termine viene usato come energia dell’allineamento in un essere individuale, in contrasto al potere universale che viene citato semplicemente come Potere. (Vedi anche Volonta’)

    PROGRAMMA - Le affermazioni accettate come vere senza necessariamente essere confermate o disapprovate da noi come individui. Per esempio ci e’ stato insegnato, “tutto finisce”, e percio’ questo ci appare vero, la maggior parte della gente accetta questa affermazione come un fatto piuttosto che fare la propria ricerca per la Conoscenza della veridicita’ o falsita’ dell’affermazione stessa. In realta’ non possiamo sapere per certo se “tutto finisce”. Possiamo solo sapere cio’ che le nostre percezioni ci rivelano riguardo il nostro ambiente. Alterando le nostre percezioni, vale a dire alterando le nostre aspettative automatiche (il Programma), impariamo a vedere molto di piu’ di quello che “conosciamo” sul mondo che e’ solo cio’ in cui “crediamo essere”. Il pericolo di tutti i programmi e’ che quando accettati come fatti ci impediscono di esplorare le altre possibilita’. Se, per esempio, i fratelli Wright avessero accettato il programma “L’uomo non e’ fatto per volare”, vivremmo in un mondo totalmente diverso. (vedi anche Condizionamento Sociale)

    PUNTO DELLA CONOSCENZA SILENZIOSA (il) – uno “spazio” o apertura all’interno del guerriero da dove si puo’ sentire la voce della gnosis, l’insegnante che molto spesso e’ il doppio.

    PUNTO DI UNIONE o PUNTO DI ASSEMBLAGGIO: Solamente una piccola parte dei campi energetici contenuti nel bozzolo vengono illuminati nello stesso momento da un punto di luce brillante situato sulla superficie del bozzolo La percezione avviene quando i campi energetici illuminati dal punto luminoso estendono la loro luce per illuminare i corrispondenti campi energetici al di fuori del bozzolo. Questo punto luminoso viene chiamato il punto in cui viene assemblata la percezione, normalmente abbreviato come punto di assemblaggio (punto di unione). E’ possibile spostare il punto di assemblaggio su qualsiasi altra posizione sulla superficie del bozzolo e perfino al suo interno. Dal momento che il punto di assemblaggio illumina qualsiasi campo energetico con cui viene in contatto, i diversi campi illuminati da tale spostamento costituiscono percio’ una percezione nuova di pacca. E’ un nuovo livello percettivo conosciuto come il vedere. Quando il punto di assemblaggio si sposta sufficientemente lontano, un nuovo completo modo viene percepito, che e’ reale come quello che abitualmente percepiamo.
    Il punto di assemblaggio e’, principalmente, il punto di vista dal quale vediamo il nostro mondo. Alcuni percepiscono il punto di assemblaggio come un punto che si trova di solito sulla superficie del bozzolo, piu’ o meno all’altezza del punto in mezzo alle scapole, ma altri mistici o veggenti lo vedono semplicemente come il “programma” automatico che lavora sullo sfondo delle nostre menti da quando ci siamo completamente socializzati con il mondo, normalmente dall’eta’ di 4 anni circa. Tramite l’imparare a muovere il punto di assemblaggio il veggente puo’ sperimentare la realta’ di altre percezioni, gli altri “mondi”. Il punto di assemblaggio puo’ anche muoversi a causa delle difficolta’ fisiche o emotive.
    Il punto di assemblaggio di uomo guarda fuori, quello delle donne al suo interno. Questo fornisce un modo diverso di interpretare e di percepire dando una visione diversa delle cose.

    PUNTO DI VISTA (MINDSET) – un punto di consapevolezza dal quale un individuo percepisce. Uno stato di consapevolezza dal quale naturalmente assembliamo la nostra idea di realta’. Per esempio, il nostro Punto di Vista principale ci dice cio’ che e’ possibile e cio’ che non lo e’, cio’ che e’ “reale” e cio’ che non lo e’. Nella consapevolezza ordinaria “sappiamo” automaticamente di non poter volare, ma dal Punto di Vista del sogno, scopriamo spesso che possiamo fare diverse cose considerate impossibili dal Punto di Vista della consapevolezza ordinaria. Cambiando il nostro punto di vista sui parametri della realta’, possiamo cambiare le limitazioni che ci impediscono di espanderci come individui e come specie.

    QOSQO – (tradizione Andina) centro energetico, situato nella regione ombelicale, viene usato per contattare l’energia, piu’ precisamente come stomaco spirituale per digerire l’energia. Il campo di energia che ci circonda, o bolla (poqpo), ha una specie di copertura di energia pesante; il qosqo permette di digerire parte di quello spessore che avvolge la nostra bolla. Questa "pelle" piu' spessa non e' necessariamente un problema, ma anche una protezione, un naturale isolamento. Se la copertura e' molto spessa produce pero' una desensibilizzazione, abbinata comunemente alla perdita della nostra capacita' di percezione. Possiamo, cioe', vivere come reclusi nella nostra bolla. Digerendo l'energia pesante del proprio poqpo, stiamo recuperando la nostra sensibilita', stiamo incrementando la nostra capacita' di percezione. Questo e' un fattore essenziale nella tradizione andina.

    QUANTUM SHAMAN™- un termine usato per primo da Orlando per descrivere chiunque affronti il nulla per perseguire ed eventualmente abbracciare la Conoscenza e le abilita’ che lo renderanno in grado di raggiungere la continuita’ della coscienza quando diventiamo degli esseri coesi e senzienti con un singolo punto di vista continuativo nell’eternita’: un’unita’ di consapevolezza. Il quantum shaman raccoglie intuito, conoscenza e tecniche da ogni percorso di vita, dalla strgoneria di Don Juan agli esperimenti quantistici al limite della scienza moderna, dalla leggenda degli antichi alchimisti all’erboristeria sciamanica. Quando affiorano le verita’ individuali da queste fonti plurime e vengono assimilate per creare una mappa inclusiva noi cominciamo a capire il cammino verso la nostra evoluzione. Ed e’ allora che tramite i nostri sforzi prendiamo il controllo del nostro destino. Questa e’ la via di un quantum shaman™. (E’ un marchio registrato di Della Van Hise)

    RAGGIUNGERE LA TOTALITA’ DEL SE – in termini sciamanici, integrazione di se stessi, iniziando con le azioni del guerriero nella consapevolezza ordinarie e nella prima attenzione, per raggiungere il settimo senso, la terza attenzione, l’infinito. Raggiungere la Totalita’ del Se’ coinvolge, tra le altre cose, la definitiva integrazione del guerriero con il proprio doppio cioe’ il congiungimento della coscienza mortale con il contenitore immortale o corpo energetico. Si dice che il doppio abbia gia’ raggiunto la totalita’ del se’, dal momento che esiste al di fuori del tempo, non limitato dal concetto lineare di passato/presente/futuro, bensi’ una coscienza ubiqua esistente in tutto lo spazio/tempo simultaneamente e indefinitivamente. Il doppio e’ l’interezza dello stregone, ma egli diventa intero se e quando quell’interezza viene raggiunta e definitivamente integrata oltre questa vita fisica/mortale. In altre parole non vi e’ alcuna predestinazione. L’esistenza del doppio non garantisce il successo al guerriero. Il doppio esiste a causa dell’intento dello stregone e fino a quando non lo raggiunge e si unisce con quel doppio nell’infinito.

    REALIZZAZIONE – rendere reale tramite l’Intento. Piu’ che “realizzati” siamo esseri con il potenziale piu’ alto, noi Reali-zziamo cio’ tramite le nostre azioni e la nostra Volonta’.

    REALTA’ CONSENSUALE o CONSENSO SULLA REALTA’ o CONTINUUM CONSENSUALE – il mondo della consapevolezza ordinaria, definito e delineato dall’accordo della maggioranza dei consensi. Il Mondo Reale. Le societa’, le culture e le definizioni di “realta’” che accettiamo come dato di fatto, e sulle quali ci basiamo per stabilire che cosa sia “reale” e cosa sia fantastico, che cosa sia giusto e cosa sia sbagliato. Veniamo indottrinati alla realta’ consensuale sin dal momento della nascita, principalmente tramite il linguaggio, ma possiamo notare da una semplice osservazione che la maggior parte di questo indottrinamento e’ scorretto, cio’ che a una cultura appare come “giusto” ad un’altra appare “sbagliato”, cio’ che e’ “normale” per un certo tipo di consenso e’ orribile per un altro. Viviamo percio’ in un mondo di illusioni , un mondo di parole, persino in un mondo di bugie.

    REGOLA DEL NAGUAL – una “mappa” non scritta che rivela al nagual uomo & donna delle specifiche verita’ riguardo la via. La “regola” rivela la verita’ riguardo l’aquila e specificatamente che la consapevolezza viene persa alla morte a meno che il guerriero abbia preso delle contromisure per aggirare l’inevitabile. La mappa, percio’ tratta su come l’inevitabile possa essere contrastato tramite lo sviluppo della coesione. La regola in se vale per la maggioranza dei Nagual, ma si puo’ manifestare in diversi modi. Per esempio, non tutti i Nagual formano un gruppo di guerrieri cio’ nonostante finiscono col guidare gli altri verso la liberta’ in altri modi. Nella mia vita (Della Van Hise) la regola del nagual mi ha mostrato la necessita’ di scrivere questo libro, principalmente dai dati assimilati, perche’ che possa servire da guida per coloro che ne possono beneficiare.

    RICAPITOLAZIONE – un procedimento che essenzialmente consiste di ri-vivere gli eventi del passato del guerriero in modo da sciogliere tramite l’intento l’energia dispersa nello spirito. La ricapitolazione consiste nello sciogliere questi blocchi energetici, rimuovendo “l’importanza” lasciata negli episodi del passato, in modo che il guerriero liberatosi da questi blocchi sia capace di proseguire nel suo cammino. Si dice che la ricapitolazione libera l’energia bloccata nel passato. Fra tutte le tecniche stregonesche da noi apprese per spostare il pun-to di assemblaggio la consideriamo quella più importante. La ricapi-tolazione è veramente la cosa migliore per l’uomo moderno, e il motivo per cui vi poniamo cosi' tanta enfasi — al pari di don Juan — è che chiunque può farla. Non c’è bisogno di essere un “apprendista stregone” o cose del genere. Chiunque abbia un minimo d’interesse può iniziarla, non è affatto necessario esse-re devoti o altro, basta avere un po’ di curiosità. E’ una tecnica che serve a cancellare l’idea dell’io in termini di ricordi e relazioni avute con le persone nel corso della propria vita. E non si tratta solo di un’idea, cioè, è si un’idea, ma un’idea energetica, perché quando interagiamo con le persone, vi è certamente scambio d’energia. Gran parte di essa si perde nelle cose. Vuoi per le preoccupazioni, o per le profonde emozioni, essa si per-de nel mondo e nei rapporti interpersonali, e la strategia — la strategia degli stregoni — consiste nel ricuperarla, nel riportarla indietro, cosi’ da poterne disporre nel presente.

    RICORDARSI DEL PROPRIO ALTRO – non si riferisce solo al ricordare episodi avvenuti in condizione di consapevolezza intensa, ma interessa anche il processo di incominciare a “ricordare” le esperienze del doppio. Tramite il ricordo di questa coesione del se’ il guerriero puo’ trascendere al di la’ dell’aquila e diventare un’unita’ di coscienza.

    SCELTA DEFINITIVA - Il culmine della Via Tolteca, una volta completata con successo, conduce il guerriero al bivio chiamato La Scelta Definitiva. La scelta definitiva permette al guerriero di scegliere tra le due vie disponibili ai Toltechi che hanno completamente spiegato il loro potere. La prima e’ conosciuta come La Via della Liberta’, mentre l’altra come La Via della Somma Avventura. Quest’ultima e’ la suprema tentazione per i guerrieri, a causa della sua brillante ed estremamente allettante via che offre ai suoi fedeli un potere abbagliante, che puo’ essere solamente descritto come intossicante, ma che non conduce i guerrieri verso la liberta’. I seguaci della Via della Somma Avventura sviluppano la Seconda Attenzione fino al suo massimo potenziale, che rende i suoi praticanti abili di procurarsi l’aiuto delle entita’ inorganiche, per riuscire a trasformare il corpo umano, e anche per rallentare il processo di invecchiamento fino al punto da raggiungere una relativa immortalita’. D’altro canto, i guerrieri che scelgono di tralasciare questi formidabili poteri continuano la loro ricerca, piuttosto che ossessionarsi per il fascino della Seconda Attenzione. Col passare del tempo, questi guerrieri si ritroveranno ad entrare in quel livello di consapevolezza chiamato la Terza Attenzione. Questi sono i guerrieri che percorrono la Via della Liberta’, conosciuti anche come i Guerrieri della Terza Attenzione. I guerrieri della Terza Attenzione rimangono sempre all’interno dell’unita’ a cui appartengono e continuano il lavoro di ricerca che non puo essere reso facilmente comprensibile usando le parole, perche’ riguarda la proiezione di schemi di pensiero e la manipolazione della consapevolezza e della percezione al di la’ della normale comprensione umana.

    SCHEMA DI RIFERIMENTO – Vedi Visione del Mondo.

    SCIAMANO – una parola che letteralmente significa “un pazzo che si e’ curato da se’”. Lo sciamano non appartiene a una cultura o a un sistema di Conoscenza specifica. Qualsiasi essere umano ha un’essenza da sciamano una spinta verso la guarigione della mente, del corpo e dello spirito in qualsiasi combinazione. Orlando una volta disse “Ognuno di voi e’ un quantum shaman." La guarigione e integrazione spirituale intrapresa da uno sciamano (qualsiasi sciamano anche tu) e’ cio’ che determina la differenza tra un pazzo racchiuso nella realta’ consensuale e un pazzo che si cura da se’ (sciamano) che inizia a camminare al di fuori del contenitore della consapevolezza ordinaria.

    SCONOSCIUTO - un’area veramente misteriosa, ma che puo’ e diventa conosciuta in modo graduale e sequenziale quando il veggente guadagna abilita’ nel vederla.

    SE’ INTERO – L’integrazione completa tra il se’ mortale e il doppio eterno generante un singolo punto di assemblaggio di coesione al di la dell’aquila. Dal punto di vista del Se’ Intero, tutte le memorie di tutti i frammenti del Se’ si allineano. (vedi anche unita’ di coscienza)

    SERPENTE - Le forme dello Zero (vedi Zero) sono strutture percettibili che oscillano in un movimento perpetuo. Assomigliano al movimento di un serpente. Per questo , la permutazione ondulatoria immutabile dello Zero si chiamano serpente. Le sue funzioni sono poteri attivatori e sono coscienti di esistere. Percepiscono e sognano . Si chiamano "l'aquila" perchè assomigliano ad un uccello falconiforme con le ali aperte, il becco aperto e gli artigli ricurvi, che dalle alture vede tutto con sguardo penetrante. L'aquila è l'attivatore della catalizzazione immutabile dello Zero. La sua azione genera potenziali invarianti e inversori, direttamente proporzionali a se stessi ,conosciuti come coscienze.
    L'attivazione da parte dell'aquila si chiama vita o sogno. Le coscienze sono il sogno dell'aquila e le realtà quotidiane sono il sogno delle coscienze.
    Il serpente, oscillando, genera una compressione-coesione della percettibilità dello Zero e a sua volta una dissoluzione-disintegrazione del percettore che percepisce lo Zero.
    La permutazione-oscillazione del serpente si chiama riassorbimento (rialimentazione) inerziale inerente o morte . Le coscienze sono il nutrimento del serpente anabolicamente e dell' aquila catabolicamente.

    SETTIMO SENSO – un contenitore percettivo che comprende una combinazione dei 5 sensi ordinari piu’ il “sesto senso” della consapevolezza fisica, o piu’ precisamente della consapevolezza del se’. Orlando conio’ il termine “Settimo Senso” per descrivere il “mondo” in cui aspiriamo ad abitare in questa evoluzione della coscienza, che per sua natura ogni frammento e’ perfattamente reale e abitabile come il mondo della consapevolezza ordinaria, ma al quale si accede con un set di percezioni piu’ evolute che si possono descrivere come coscienza stessa. Alcuni usano il termine “terza attenzione”, che talvolta e’ intercambiabile. Il settimo senso e’ nel nostro mondo, ma in un mondo espanso.

    SFIDANTE DELLA MORTE – L’INQUILINO – uno sfidante della morte e’ uno stregone in grado di spostare il punto di assemblaggio in un posto preciso all’interno del bozzolo, per accentuare i campi energetici condivisi con gli alleati (esseri inorganici) e interagire con loro. Tuttavia, nessuno di loro fu capace di riportarlo nella posizione solita per interagire con la gente. D’altra parte l’Inquilino era capace di spostare il proprio punto di assemblaggio per allineare il mondo quotidiano e interagire come se non fosse successo niente. L’inquilino e’ un essere di cui si parla nei libri di Carlos Castaneda, apparentemente un immortale in una manifestazione corporea. Un essere ciclico con Carol Tiggs la donna Nagual di Castaneda.

    SISTEMA DI CREDENZE – Qualsiasi scuola di pensiero che richiede di credere o di aver fede contrapponendola all’esperienza personale. Un esempio la Cristianita’; un altro l’Ateismo. Entrambi richiedono il credere in forze o cause esterne, e percio’ sono solo le due facce della stessa medaglia. La Cristianita’ richiede aver fede sull’esistenza di Dio. L’Ateismo richiede il credere che non esiste nessun Dio. In ultima analisi ne’ il Cristianesimo ne’ L’Ateismo possono provare il loro credo, percio’ da entrambi i punti di vista si richiede di aver fede, quindi entrambi i sistemi falliscono come cammino verso la Conoscenza.

    SKINWALKER – un essere che ha l’abiltita’ di entrare temporaneamente nel corpo di un altro. In alcune branchie dello sciamanesimo, lo sciamano puo’ invitare un’entita’ evoluta (spesso il proprio doppio) ad entrare nel suo corpo con lo scopo di condividerne la coscienza ed espandere la consapevolezza. Sebbene alcuni gruppi religiosi abbiano espresso paura di questa forma di possessione lo skinwalking normalmente e’ un mutuo accordo tra lo sciamano e l’entita’ o spirito al quale presta il suo corpo. Esistono degli skinwalker senza scrupoli? Certo. Ma sono dei preti senza scrupoli.

    SOGNARE – nel mondo degli stregoni il “sognare” e’ un’arte che non puo’ essere adeguatamente spiegata in poche parole. Essenzialmente, e’ un’attiva applicazione dell’Intento che permette allo stregone di sognare lucidamente e agire nel sogno allo stesso modo in cui agisce nel mondo della consapevolezza ordinaria. Il Doppio viene creato tramite il sognare impeccabile e tramite il sognare lo stregone inizia a esplorare i movimenti del punto di assemblaggio che lo rendono capace di assemblare interi nuovi mondi. Per mezzo del sognare diventa possibile la connessione dei mondi di consapevolezza intensa con il mondo della consapevolezza ordinaria.
    Quando il punto di assemblaggio allinea campi di energia che non fanno parte della Prima Attenzione, il pensiero lineare cessa, e la conoscenza fluisce secondo uno schema irrazionale in cui la sequenza, e percio’ anche il tempo non hanno alcuna base. Quando la conoscenza fluisce in un modo irrazionale in cui apparentemente non vi e’ alcun riferimento temporale, quell’esperienza e’ l’esperienza diretta o illuminazione. Tale illuminazione viene tecnicamente chiamata il Vedere, o se si manifesta nebulosamente a causa di insufficiente potere personale, e’ di natura simile al sogno. Poiche’ gli apprendisti all’inizio non hanno potere personale sufficiente, quando il loro punto di assemblaggio si muove l’esperienza che ne risulta viene chiamata, tecnicamente parlando, il sognare.
    Il sognare viene definito come la capacità di muovere o spostare consapevolmente il punto di assemblaggio per assemblare una realtà alternativa.
    Sono sogni in cui non si perde la coscienza e ci si rende conto di star sognando. Agire coscientemente e a proposito nel sognare è una vera e propria arte che consente di aver accesso a quantità incredibili di potere ed energia. E’ il non-fare dei sogni comunemente intesi.

    SOGNARE CONSAPEVOLE (sognare da svegli) – Un livello di consapevolezza in cui il guerriero entra in uno stato sognante mentre tecnicamente rimane nella consapevolezza della prima attenzione. Per coloro che l’hanno sperimentato non e’ necessaria alcuna spiegazione. Per coloro che non l’hanno sperimentato nessuna spiegazione e’ possibile.

    SOGNATORE – il sognatore deve raggiungere un equilibrio molto difficile perche’ non puo’ interferire nei sogni e nemmeno programmarli a volonta’, eppure lo spostamento del punto di assemblaggio deve ubbidire al suo ordine, una contraddizione che non puo’ essere razionalizzata ma deve essere risolta nella pratica. L’unica cosa che un sognatore puo’ dirigere in un sogno e’ la stabilita’ del proprio punto di assemblaggio. Dovunque vada il punto di assemblaggio nel sogno, si chiama posizione del sogno. Il sognatore ha un approccio verso le cose serio, mettendo l’accento sul portare il buono, il bello e il misterioso. Il Sognatore accede alle informazioni tramite visioni o sogni di informazione.

    SOGNATORE – SOGNATO - E' importante definire il termini umano e uomo. I Toltechi definiscono l’essere umano come una persona sociale sul piano fisico, che è il tonal. Il prefisso “hu” ha la sua origine etimologica nella lingua egiziana, nella quale significa “tigre”. Per questo il termine “human” significa letteralmente “uomo-tigre”, o più semplicemente “uomo-animale”. Deve essere compreso che non personifica l’essere umano, ma piuttosto la consapevolezza del nagal. Questa consapevolezza, che nella maggior parte delle scuole esoteriche è stato chiamato il re-incarnato ego, è chiamato dagli insegnamenti toltechi il sognatore. Il termine uomo quindi, è definito come l’insieme del nagal, del sognatore e del tonal. Il concetto viene esposto per sottolineare che il tonal è spesso chiamato il sognato. In altre parole, durante l’incarnazione fisica, il sognatore sogna non solo il tonal, ma anche il destino di questo tonal. Questo è un concetto importante da comprendere, perché è la volontà del sognatore dell’uomo manifestare l’intento attraverso il suo strumento, il tonal, sul piano fisico. Quindi possiamo vedere che non è così difficile coltivare l’intento, perché farlo è insito nel destino di ogni uomo. Tutto ciò che è richiesto è lo sforzo necessario, e qui sta il valore del lavoro pratico.
    Non sei nient’altro che il sogno del tuo sognatore. Non sei il tuo corpo, o la tua mente, neanche il tuo bozzolo luminoso. Queste sono solo le unità elementari, che sono state sognate dall’aquila, e che sono stati fusi dal sognatore per mezzo della messa a fuoco del suo intento. Questa coalizione viene mantenuta intatta per tutta la vita tramite l'intensità (vedi definizione) con cui il sognatore fissa la propria attenzione sull’oggetto del suo sogno - tu. Tutte le caratteristiche del tuo tonal, comprese le competenze accademiche e il talento, sono una questione di concentrazione e intensita’. Nel momento in cui la messa a fuoco viene spostata, o viene modificata l'intensità, il tuo tonal cambia.

    SOSPENDERE IL GIUDIZIO – Il silenzio mentale non e’ solo assenza di pensieri. Piuttosto si tratta di sospendere i giudizi, di essere testimoni senza interpretare. Entrare nel silenzio puo’ essere definito, secondo il modo contraddittorio degli stregoni, come “imparare a pensare senza parole”.

    SOVRAPPOSIZIONE (OVERLAY) - (vedi anche realta’ consensuale). Essenzialmente la Sovrapposizione e’ la “recita” in cui tutti noi abbiamo una parte. E’ la vita che conduciamo e le cose che facciamo che accettiamo erroneamente come “reali”, ma che sono solo un’estensione della programmazione di base umana. Se potessimo vedere il mondo con l’innocenza di un neonato o di un alieno che non sappia nulla sul paradigma umano, vedremmo il mondo com’e’ in realta’, senza le cose che automaticamente sappiamo, pensiamo e facciamo a causa della nostra programmazioni intrinseca.

    SPIRITO – se terra, aria, fuoco e acqua sono i 4 elementi naturali, lo Spirito e’ il 5° elemento della creazione. E’ la forza vitale o anima dell’universo – impersonale, non e’ un dio o un’entita’, e’ il soffio vitale del potere, l’elemento coesivo del tutto.

    SPOSTAMENTO DEL PUNTO DI ASSEMBLAGGIO – uno spostamento del punto di assemblaggio avviene quando il punto viene posizionato per accedere a un gruppo totalmente diverso di campi energetici. Questo spostamento puo’ avvenire sia su un’altra posizione della superficie del bozzolo, sia al suo interno. (vedi anche movimento del punto di assemblaggio).

    STORIE DI STREGONERIA o RACCONTI DI POTERE – storie di stregoneria, normalmente incredibili e spesso inaccettabili a causa della loro natura. Dall’uomo normale, questi racconti, vengono immediatamente catalogati come fantasie, bugie o illusioni. Solo per gli stregoni e i loro compagni sono il racconto di atti di potere, che descrivono un avvenimento reale.

    STREGONE – un uomo/donna di Conoscenza; brujo o bruja. Tutti gli uomini di conoscenza possono essere degli stregoni, ma non tutti gli stregoni sono uomini di conoscenza.

    STREGONERIA – un sistema di Conoscenza indirizzato verso la manipolazione diretta dell’energia a livello quantico. La stregoneria non riguarda frivoli trucchi da palcoscenico, invece e’ indirizzata verso l’allineare lo stregone con il suo se’ superiore (o doppio) come essere eterno. Il “trucco” definitivo dello stregone e trascendere la morte (oltrepassare l’aquila) non solo trattenendo la consapevolezza della vita mortale, ma congiungendosi con il suo se’ superiore in modo da “raggiungere la totalita’ di se’”. In altre parole un’identita completa e senza blocchi che scorre all’infinito nel passato e nel futuro, con la compresione che l’eternita’ e’ entrambi e nessuno dei due.

    TECNICHE (le tre tecniche del guerriero)
    La prima viene chiamata l’Arte dell’Agguato, la seconda l’Arte del Sognare e la terza e’ la Padronanza dell’Intento. Da queste tre tecniche derivarono tre distinte aree di attivita’, nelle quali ogni apprendista deve essere perfettamente esperto per avere successo nel diventare un vero Tolteco, queste attivita’ sono: l’Arte dell’Agguato, la Padronanza della Consapevolezza e la Padronanza dell’Intento. In questo schema l’Arte del Sognare viene incorporata nella Padronanza della Consapevolezza e viene usata solo come mezzo tramite il quale il punto di assemblaggio puo’ essere mosso per raggiungere stati alterati di percezione.

    TONAL - Il mondo della materia e dell’uomo. Qualsiasi cosa di cui si possa parlare o conoscere e’ contenuta nel Tonal. Il Nagual e’ l’inconoscibile, per contrasto. Il Tonal e’ il corpo fisico, la struttura emozionale e la mente. I nostri pensieri, le nostre sensazioni o le nostre azioni sul piano fisico fanno tutte parte del Tonal. Se sono povero, e’ il mio Tonal ad esserlo, poiche’ il Nagual, lo spirito, non puo’ esserlo. Allo stesso modo se sono ammalato, e’ il mio Tonal ad esserlo. Se sono arrabbiato e’ di nuovo il mio Tonal ad esserlo. Se manco di potere personale e’ il mio Tonal che ha questa mancanza. In breve, il Tonal e’ il bozzolo luminoso e tutti i campi energetici contenuti in esso.

    TULPA – l’apparente manifestazione fisica di una forma pensiero, normalmente effimera e senza alcun atto di volonta’ individuale.

    UNITA’ DI COSCIENZA – un Tutto autocostruito, l’evoluzione della coscienza che risulta in un campo di consapevolezza coesivo, che esiste ubiquamente e non-locale infinito ed eterno. L’Io-Sono coesivo e completamente integrato che consiste di tutte le componenti del se’ mortale e del doppio eterno, raccolti sotto un singolo punto di assemblaggio.

    UOMO DI CONOSCENZA - Un uomo di conoscenza è un uomo che ha affrontato tutte le difficoltà che comporta la conoscenza. Un uomo che è andato, senza fretta né esitazioni, il più lontano possibile lungo la strada che porta alla scoperta dei segreti del potere e della conoscenza.

    VEDERE o VEDENDO – E’ possibile spostare il punto di assemblaggio su qualsiasi altra posizione sulla superficie del bozzolo e perfino al suo interno. Dal momento che il punto di assemblaggio illumina qualsiasi campo energetico con cui viene in contatto, i diversi campi illuminati da tale spostamento costituiscono percio’ una percezione nuova di pacca. E’ un nuovo livello percettivo conosciuto come il vedere. Quando il punto di assemblaggio si sposta sufficientemente lontano, un nuovo completo modo viene percepito, che e’ reale come quello che abitualmente percepiamo.
    E’ l’atto di vedere il mondo (o qualsiasi cosa al suo interno) nella sua vera natura, senza le illusioni o le aspettative da noi riposte a causa della nostra umanita’ o condizionamento sociale. Vedere e’ molto piu’ che guardare. E’ lo strumento piu’ grande a disposizione del veggente che lo rende capace di capire l’illusoria natura dell’accordo sulla realtà in cui esistiamo, molto spesso senza saperlo.
    Gli occhi di un uomo possono svolgere due funzioni: la prima e’ vedere l’energia così come fluisce nell’universo e la seconda e’ “guardare le cose di questo mondo”. Questa seconda possibilità e’ quella che abitualmente usiamo e che ci permette di vedere il mondo di oggetti e forme al quale siamo abituati. Esiste pero’ anche l’altra grande qualità degli occhi, quella di vedere la realtà per com’è: l’energia così come fluisce nell’universo. Vedere un essere umano significa vederlo come un uovo luminoso con un punto luccicante, il punto di unione, e tante fibre la cui vitalità e dimensione dipendono dalla condizione energetica della persona.

    VEGGENTE – “Avevi saputo anche, per solo un momento, che avevi abbandonato il karate perche’ ti sentivi offesa per il fatto di non ottenere piu’ elogi riconoscimenti. Ma ricopristi istantaneamente quella spiegazione con un’altra piu’ lusinghiera per te stessa: quella di essere stanca dell’ipocrisia altrui.” Clara disse che questo momento di conoscenza diretta era chiamato ‘il veggente’ da coloro che per primi formularono la ricapitolazione, perché ci permette di vedere direttamente dentro le cose con occhi non offuscati. Eppure, nonostante la chiarezza e l’accuratezza dei suoi giudizi, non prestiamo mai attenzione al veggente, ne’ gli diamo la possibilità di farsi sentire. Con questa continua repressione, ne soffochiamo la crescita e gli impediamo suo pieno potenziale. “Alla fine il veggente dentro di noi è pieno di amarezza e di odio,” prosegui’ Clara. “Gli antichi uomini di conoscenza che inventarono la ricapitolazione credevano che, dato che non smettiamo mai di maltrattare il veggente, questi alla fine ci distrugge. Ma ci hanno anche assicurato che per mezzo della ricapitolazione possiamo permettere al veggente di crescere e dischiudersi come dovrebbe”. "Lo scopo della ricapitolazione e' dare al veggente la liberta' di vedere. Dandogli raggio di azione, possiamo deliberatamente trasformare il veggente in una forza che e' al tempo stesso misteriosa ed efficace, una forza che alla fine ci guidera' alla liberta', invece di ucciderci". È compito del Veggente che si cela in ognuno di noi infrangere i modelli ripetitivi; e una volta fatto, ritornati alla vita di tutti i giorni, saremo più calmi.

    VERITA' DELLA CONSAPEVOLEZZA
    1. L’universo consiste di un infinito numero di campi energetici che sembrano dei filamenti luminosi.
    2. Questi campi di energia simili a filamenti si irradiano da una sorgente di dimensioni inimmaginabili che metaforicamente viene chiamata l’Aquila. Questo e’ il motivo per cui questi campi energetici vengono chiamati le Emanazioni dell’Aquila.
    3. Gli esseri umani Sono composti allo stesso modo dallo stesso infinito numero di filamenti energetici, che prendono forma di un grosso uovo luminoso. L’altezza di questo uovo e’ pari alla lunghezza del corpo umano piu’ il braccio alzato sopra la testa sull’asse verticale. La larghezza e’ stabilita dall’apertura delle braccia sull’asse orizzontale. Questo uovo e’ conosciuto come il bozzolo, la bolla (cocoon) dell’uomo.
    4. Solamente una piccola parte dei campi energetici contenuti nel bozzolo vengono illuminati nello stesso momento da un punto di luce brillante situato sulla superficie del bozzolo
    5. La percezione avviene quando i campi energetici illuminati dal punto luminoso estendono la loro luce per illuminare i corrispondenti campi energetici al di fuori del bozzolo. Questo punto luminoso viene chiamato il punto in cui viene assemblata la percezione, normalmente abbreviato come punto di assemblaggio (punto di unione).
    6. E’ possibile spostare il punto di assemblaggio su qualsiasi altra posizione sulla superficie del bozzolo e perfino al suo interno. Dal momento che il punto di assemblaggio illumina qualsiasi campo energetico con cui viene in contatto, i diversi campi illuminati da tale spostamento costituiscono percio’ una percezione nuova di pacca. E’ un nuovo livello percettivo conosciuto come il vedere.
    7. Quando il punto di assemblaggio si sposta sufficientemente lontano, un nuovo completo modo viene percepito, che e’ reale come quello che abitualmente percepiamo.
    8. Esiste nell’intero universo una forza misteriosa conosciuta come intento. E’ per mezzo di questa forza che avviene la percezione, e’ l’intento che dapprima allinea i campi energetici e poi causa la consapevolezza di tale allineamento.
    9. Lo scopo del guerriero e’ quello di sperimentare tutta la percezione possibile all’uomo. Cio’ costituisce quella che viene chiamata Consapevolezza Totale, che conduce a una via alternativa alla morte.
    (Si possono trovare sia su il ritorno dei guerrieri di Theun Mares che su il potere del silenzio di Carlos Castaneda)

    VISIONE DEL MONDO - Usando un termine Tolteco lo schema di riferimento viene chiamato la visione del mondo, e dipende dalla posizione del punto di assemblaggio dell’uomo, il quale in certe circostanze puo’ essere spostato, ottenendo cosi’ una diversa visione del mondo. Normalmente il punto di assemblaggio e’ rigidamente fissato, e cosi’ ogni uomo o donna ha un solo schema di riferimento che si accorda con cio’ che lui/lei naturalmente definisce tutta la conoscenza e esperienza ottenuta. L’errore dell’uomo e’ che cerca sempre delle spiegazioni che confermino il suo modo di pensare: la sua Visione del Mondo.

    VOLONTA’
    1) E’ un flusso di energia continuo che puo’ essere guidato dall’intento del veggente. I Nuovi Veggenti scoprirono anche che la volonta’ e’ la forza che ci detta il modo di comportarsi quando noi percepiamo. E’ percio’ la forza che determina la nostra percezione del mondo. Di conseguenza e’ la volonta’ che fissa il punto di assemblaggio nel punto esatto dove si trova.
    2) La volonta’ e’ una forza emanata, dalla regione ombelicale attraverso un’apertura invisibile sotto l’ombelico: un’apertura che lui aveva chiamato breccia. La volonta’, pretendeva, era coltivata solo dagli stregoni. Giungeva a loro velata nel mistero e mirava a conferire loro capacita’ di compiere azioni straordinarie. La volonta’, come forza emanata da sotto l’ombelico, e’ anche responsabile del movimento della persona. (nella tradizione Andina = Qosqo)
    3) La volonta’ e’ la forza che rende manifesti nella realta’ i voleri o i bisogni. La Volonta’ e’ una cosa diversa dall’Intento. Una semplice analogia: l’Intento e’ il piano vero e genuino di visitare il Grand Canyon. La Volonta’ e’ la forza che ti fa salire in macchina e guidare. La Volonta’ puo’ anche essere descritta come la forza che fa si che l’Intento si manifesti. E’ l’ingrediente segreto della stregoneria, elusivo come il vento e praticamente impossibile da definire.
    4) La volontà non è l'insieme delle cose che si desiderano. La volontà è una forza presente in tutti i viventi, ma viene usata spesso solo in casi estremi. La volontà viene conosciuta da tutti come quella forza quasi incomprensibile che fa andare avanti nel proprio intento nonostante che tutto e tutti, compresa la propria mente, ci dicano che quella che si sta facendo è un'impresa disperata. E’ una forza in grado di spostare e rafforzare l'allineamento del punto di unione, e viene usata in casi estremi proprio per tentare di allineare filamenti che ci facciano percepire mondi in cui le imprese guidate dal nostro intento siano possibili. Gli sciamani decidono di allenarsi ad esercitare e guidare questa forza fino al punto di percepire solo ciò che desiderano percepire, agire solo nel modo che desiderano. Questa manovra di modellazione della realtà con la propria volontà si chiama follia controllata.

    ZERO - Al potere invisibile , intangibile e inconoscibile , origine di tutti i poteri che governano l'ignoto e l'intellegibile, si da il nome di Zero .Si chiama così per le qualità di permutazione e catalizzazione immutabile che lo caratterizzano. Sognando lo zero, si vide che esso era fatto di forme e di funzioni. Le sue forme sono strutture percettibili che oscillano in un movimento perpetuo. Assomigliano al movimento di un serpente. Per questo, la permutazione ondulatoria immutabile dello Zero si chiama serpente. Le sue funzioni sono poteri attivatori e sono coscienti di esistere. Percepiscono e sognano. Si chiamano "l'aquila" perchè assomigliano ad un uccello falconiforme con le ali aperte, il becco aperto e gli artigli ricurvi, che dalle alture vede tutto con sguardo penetrante.
    L'aquila è l'attivatore della catalizzazione immutabile dello Zero. La sua azione genera potenziali invarianti e inversori ,direttamente proporzionali a se stessi ,conosciuti come coscienze.
    L'attivazione da parte dell'aquila si chiama vita o sogno. Le coscienze sono il sogno dell'aquila e le realtà quotidiane sono il sogno delle coscienze.
    Il serpente, oscillando, genera una compressione-coesione della percettibilità dello Zero e a sua volta una dissoluzione-disintegrazione del percettore che percepisce lo Zero.
    La permutazione-oscillazione del serpente si chiama riassorbimento (rialimentazione) inerziale inerente o morte. Le coscienze sono il nutrimento del serpente anabolicamente e dell'aquila catabolicamente.

    Fonti usate per i vocaboli

    Materiale estratto dai libri di:



    Utilizzo di droghe: 'Piante di Potere'





    Bibliografia


    • Libri di Carlos Castaneda:
      • Gli Insegnamenti di don Juan (1*ed.Ingl-1968;Ital-1970;Mex-1974,Fond.Cult.Econ)
        • Pubblicato all'inizio con il titolo A scuola dallo stregone
      • Una realtà separata (1*ed.Ingl-1971;Mex-1974,Fond.Cult.Econ)
      • Viaggio a Ixtlan (1*ed.Ingl-1971;Mex-1975,Fond.Cult.Econ)
      • L'isola del Tonal (1*ed.Ingl-1974;Mex-1976,Fond.Cult.Econ)
      • Il secondo anello del potere (1*ed.Ingl-1977;Esp-1979,Ed.POMAIRES)
      • Il dono dell'aquila (1*ed.Ingl-1981;Esp-1982,Ed.DIANA)
      • Il fuoco dal profondo (1*ed.Ingl-1984;Esp-1984,Ed.DIANA)
      • Il potere del silenzio (1*ed.Ingl-1987;Esp-1988,Ed.EMECE')
      • L'arte di sognare (1*ed.Ingl-1993;Esp-1993,Ed.DIANA)
      • Tensegrità-Passi Magici (1*ed.Ingl-1998;Esp-1998,Ed.ATLANTIDA)
      • La ruota del tempo (1*ed.Ingl-1998;Esp-1998,Ed.GAYA)
      • Il lato attivo dell'infinito (1*ed.Ingl-1999,Esp-1999;E.B)
    • Autori piu recenti, portavoce di altri "lignaggi":
      • El Nahual de Cinco Puntas di Domingo Delgado Solòrzano (ALBA Edit.Mex-2004)
      • NEREA-Revelaciònes del liñaje del señor nahual don Jorge Elìas di Enrique Rojas Pàramo (GRIJALBO Edit.Mex-2000)
    • Autori meno "esoterici" e più "storici":
      • Toltecayotl, aspectos de la cultura náhuatl di Miguel León-Portilla (Fond.Cult.EconMEX-1987)
      • Kinam, antiguas pràticas toltecas di Frank Díaz (ALBA Edit.Mex-2004)


    Diamo ora, a continuazione, una lista molto più dettagliata.

    Bibliografia sul Pensiero Castanediano

    Bibliografia completa su Carlos Castaneda. (1) (2) (3)

    Questa Bibliografia, vuole essere la lista dettagliata e completa delle opere e dei lavori concernenti la figura del controverso antropologo Carlos Castaneda (libri, video, interviste, articoli apparsi su giornali, conferenze, ecc.), includendo anche le opere derivate di altri autori vicini a lui oppure in netto contrasto col suo pensiero.

    (NOTA: Vengono citati solo i libri più importanti, per quei personaggi che ne abbiano scritti di numerosi).

    Libri di Castaneda

    Iniziamo con il materiale scritto da lui.

    in italiano

    (si apprezza come il suo primo libro sia stato pubblicato prima in lingua italiana, che in quella spagnola)

    in inglese

    in spagnolo

    Nei primi quattro, narra le sue esperienze con l'indio yaqui Juan Matus:

    Nei successivi altri, inizia una tappa più mistica in cui sviluppa i concetti chiave propri del suo pensiero:

    • El segundo anillo de poder (Esp-1979,Ed.POMAIRES)
    • El don del águila (Esp-1982,Ed.DIANA)
    • El fuego interno (Esp-1984,Ed.DIANA)
    • El conocimiento silencioso (Arg-1988,Ed.EMECE')
    • El arte de ensoñar (Esp-1993,Ed.DIANA)
    • El silencio interno (Arg-1988,Ed.EMECE') -conosciuto anche come "El Libro Púrpura", o El conocimiento silencioso, era inizialmente venduto solo nei suoi seminari di Tensegrità-
    • Pases mágicos-Tensegridad (Esp-1998,Ed.ATLANTIDA)
    • La rueda del tiempo (Esp-1998,Ed.GAYA)
    • El lado activo del infinito (Esp-1999,E.B)

    Interviste

    Di seguito alcune interviste, delle quali le più famose divenute libri a se stanti in quanto soprattutto all'inizio della sua carriera, era noto per non rilasciarne affatto ed essere un personaggio alquanto "invisibile" alla stampa e ai mezzi di comunicazione in generale.

    Solo nell'ultimo periodo, specialmente con l'avvento di internet, ne sono sorte maggiormente.

    Autori Associati

    Qui, intendiamo indicare gli altri "discepoli" di don Juan (la mitica figura suo maestro, indicata nei suoi libri come detentore di questo antico conoscimento di cui poi lui si sarebbe fatto portavoce) riconosciuti ufficialmente da Castaneda e che come lui, quindi, avrebbero avuto l' "autorità" per parlare di questi argomenti.

    Va precisato che non tutti i discepoli di don Juan di cui Carlos parla nei suoi libri hanno scritto libri. Noi qui, indichiamo solo quelli che lo hanno fatto.

    Critiche al suo Operato

    Nel corso del tempo, sia mentre era ancora in vita che dopo la sua morte, numerosi autori si sono fatti avanti per criticare la sua opera o il suo operato, vale a dire: sia il suo pensiero che la sua condotta morale, o stile di vita.

    Ecco una lista di questi scrittori.

    • Amy Wallace. The Sorcerer's Apprentice: My Life with Carlos Castaneda (2003)
    • Artaud, Antonin. The Peyote Dance. Farrar, Straus & Giroux, 1976.
    • Ash, Lee. [Review of A Separate Reality.] Library Journal, 1971 (May 1)
    • Barthelme, Donald. The Teachings Of Don B.: A Yankee Way Of Knowledge. New York Times Magazine, 1973 (Feb 11), 14-15, 66-67. Reproduced in D. Barthelme, Guilty Pleasures. Dell, 1974.
    • Beffeman, Gerald D. Anemic And Emetic Analyses In Social Anthropology. American Anthropologist, 1966, 68(2, pt 1), 346-354.
    • Castaneda, Margaret Runyan, as told to Wanda Sue Parrott. My Husband Carlos Castaneda. Fate, 1975 (Feb).
    • Castaneda, Margaret Runyan. A Magical Journey with Carlos Castaneda. Victoria: Millenia Press 1996
    • Cook, Bruce. Is Carlos Castaneda for Real? National Observer, 1973 (Feb 24).
    • Crapanzano, Vincent. Popular Anthropology. Partisan Review, 1973.
    • Cravens, Gwyneth. Talking To Power And Spinning With The Ally. Harper's Magazine
    • De Holmes, Rebecca B. Shabono: Scandal or Superb Social Science? American Anthropology [Vol. 85, p. 664]
    • de Mille, Richard. The Perfect Mirror Is Invisible. Zygon, 1976 (Mar)
    • de Mille, Richard. Castaneda's Journey: The Power and the Allegory. Santa Barbara: Capra Press. 1976. ISBN 0884960676
    • de Mille, Richard. The Don Juan Papers: Further Castaneda Controversies. Belmont, California: Wadsworth Publishing Company. 1990. ISBN 0534121500 / Santa Barbara, California: Ross-Erikson. 1980 ISBN 0915520257
    • Dobkin de Rios, Marlene. Visionary Vine: Psychedelic Healing in the Peruvian Amazon. San Francisco: Chandler, 1972. Dover, 1975.
    • Eliade, Mircea. Shamanism: Archaic Techniques of Ecstasy. Princeton U., 1964.
    • Fikes, Jay Courtney. Carlos Castaneda, Academic Opportunism and the Psychedelic Sixties. Millenia Press (1993).
    • Fire, John/Lame Deer & Erdoes, Richard. Lame Deer, Seeker of Visions. Simon & Schuster, 1972.
    • Foster, George M. Nagualism in Mexico and Guatemala. Acta Americana, 1944(Jan-Jun)
    • Freilicher, Lila. The Carlos Castaneda Trilogy. Publishers Weekly, 1972(Nov 20).
    • Furst, Peter T. Flesh of the Gods: The Ritual Use of Hallucinogens. Praeger, 1972.
    • Furst, Peter T. Huichol Conceptions Of The Soul. Folklore Americas, 1967(June).
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    • Holmes, Rebecca. 1983 Shabono: Scandal or Superb Social Science? American Anthropologist [85]
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    • Kendall, Elaine. 1982. Review of Shabono by Florinda Donner. Los Angeles Times, May 9
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    • Pearce, Joseph Chilton. The Crack in the Cosmic Egg. Julian, 1971. Pocket Books, 1973.
    • Puharich, Andrija. The Sacred Mushroom. Doubleday, 1959, 1974.
    • Pulvino, Charles J. & Lee, James L. Counseling According to Don Juan. Counseling
    • Radin, Paul. The Trickster: A Study in American Indian Mythology. Philosophical Library, 1956.
    • Rank, Otto. The Double. U. North Carolina, 1971.
    • Riesman, Paul. The Collaboration Of Two Men And A Plant. New York Times Book Review, 1972 (Oct 22).
    • Roll, William G. The Poltergeist. New American Library, 1972, 1973.
    • Roszak, Theodore. A Sorcerer's Apprentice. Nation, 1969 (Feb 10)
    • Silverman, David. Reading Castaneda. London: Routledge & Kegan Paul, 1975.
    • Spicer, Edward H. [Review of The Teachings of Don Juan] American Anthropologist, 1969 (Apr)
    • Spicer, Edward H. Pascua, A Yaqui Village in Arizona. U. Chicago, 1940. St. Petersburg Times (Florida), April 25.
    • Sukenick, Ronald. Upward and Juanward: The Possible Dream. In Noel (110-120), 1976. (op.cit.) First published in Village Voice, 1973(Jan 25).
    • Tart, Charles T. Did I Really Fly? Some Methodological Notes On The Investigation Of Altered States Of Consciousness And Psi Phenomena. In Roberto Cavanna, editor, Psi Favorable States of Consciousness. New York: Parapsychology Foundation (29 West 57th Street, New York, NY 10019), 1970. Times Book Review, 1974(Oct 27)
    • Tomkins, Calvin. The Teachings Of Joe Pye: (Field notes for Carlos Castaneda's next epiphany). New Yorker, 1973(Feb 3).
    • Valero, Helena: as told to Ettore Biocca. Yanoáma: The Narrative Of A Girl Kidnapped By Amazonian Indians. 1971 New York: E.P. Dutton; New York: Kodansha International. 1999.
    • Wallace, John. The Sorcerer's Apprentice: Conversations with Carlos Castaneda. Penthouse, 1972 (Dec).
    • Wallis, Robert J. Shamans/neo-Shamans: Ecstasy, Alternative Archaeologies and Contemporary Pagans. London: Routledge. 2003. ISBN 0-415-30203-X
    • R. Wasson, R. Gordon, Valentina P. I Ate The Sacred Mushrooms. This Week, 1957(May 19).
    • Wasson, R. Gordon. Seeking The Magic Mushrooms. Life, 1957(May 13).
    • Wasson, R. Gordon. Soma: Divine Mushroom of Immortality. Harcourt, Brace & World, 1968
    • Wasson, R. Gordon. The Hallucinogenic Fungi of Mexico. Harvard University Botanical Museum Leaflets, 1961(Feb 17).
    • Wasson, R. Gordon. The Divine Mushroom: Primitive Religion and Hallucinatory Agents. Proceedings of the American Philosophical Society, 1958 (June)
    • Benjamin Lee. Language, Thought, and Reality. MIT, 1956.
    • Wilk, Stan. [Review of A Separate Reality]. American Anthropologist. 1972 (Aug)
    • Young, Dudley. The Magic of Peyote. New York Times Book Review, 1968 (Sep 29).

    Discepoli

    Qui includiamo:

    • altri discepoli di don Juan o presunti tali, che non sarebbero stati riconosciuti da Carlos, quindi da lui tacciati come impostori; poi, mettiamo anche
    • i "discepoli" diretti invece di Carlos Castaneda, siano essi riconosciuti o meno da lui

    Discepoli riconosciuti di Castaneda

    Riconosciuti ufficialmente da Castaneda mentre era in vita, o dall'associazione ufficiale da lui creata dopo la sua scomparsa; risultano essere:

    • Norbert Classen (8), uno dei più famosi
      • "Sabiduria Tolteca" (2000)
      • "Carlos Castaneda y los guerreros de Don Juan" (2000)

    Altri discepoli

    Non riconosciuti, o addirrittura contestati dall'associazione ufficiale lasciata da Castaneda "Cleargreen".

    Com'è il caso di:

    • Victor Sanchez (12),
      • Las Enseñanzas de Don Carlos - Aplicaciones Prácticas de la Obra de Carlos Castaneda (Ed LECTORUM, México,D.F., 1987)
      • Gli insegnamenti di Don Carlos Ed.ingl ISBN 1-879181-23-1
      • Toltecas del Nuevo Milenio (Ed LECTORUM, México,D.F., 1996)
      • El Camino Tolteca de la Recapitulación, Sana tu pasado para liberar tu alma (Ed Bear&Company, July 1, 2001)
      • The Toltec Oracle with Cards -(L' Oracolo Tolteca, con le Carte)- (Ed Bear&Company, August 2004) (13) (14)

    Discepoli di don Juan non riconosciuti da Castaneda come tali

    Presunti altri "discepoli" di don Juan che affermano aver ricevuto una missione diversa da quella di Carlos, per cui per questo il "maestro" non avrebbe interato di nulla quest'ultimo.

    E' il caso di:

    Altri scrittori sulla sua stessa tematica

    Per ultimo, tutti gli altri:

    • altri autori concernenti sempre la sua stessa tematica (un presunto sapere antico e ancestrale, dimenticato e riportato a luce da lui grazie all'incontro appunto con l'indio yaqui don Juan, originario e procedente suppostamente dalle antiche popolazioni dei Toltechi-anche se, nei suoi libri, nemmeno in questo risulta essere preciso; a volte parla vagamente degli "antichi stregoni messicani" riferendosi in generale a quelle popolazioni; altre volte, invece, fa riferimento a questa parola senza mai però chiarirne il concetto e lasciandolo sempre nel vago-).
    • autori che hanno voluto riportare qualcosa del loro vissuto con Castaneda, senza però criticarlo.

    Mettiamo poi in questa sezione anche tutti quei personaggi che si sarebbero fatti avanti, dopo la sua scomparsa, per cercare di far fronte alle numerose "lacune" e contraddizioni sparse nei suoi libri.

    Tra questi nuovi autori, alcuni affermano a loro volta esser entrati in contatto con altri degli antichi "lignaggi" di cui parla Castaneda nei suoi scritti, ma differenti dal suo, da quello di Carlos; e fattisi quindi portavoce, al pari di lui, degli stessi. (Similmente, cioè, a come egli avrebbe fatto per quello di don Juan).

    di cui, coloro che affermano far parte di un lignaggio Nahual

    Al momento coloro che si identificano come parte di autentici (e non presunti) lignaggi nahualici, affermando al contempo esserne quindi i rispettivi portavoce, sono:



    Questi due l'unica cosa che hanno in comune è l'affermazione di appartenere a dei lignaggi separati e distinti, sia dal loro proprio che da quello di Carlos, rispetto al quale condividono sia l'opinione che esso si sia ormai estinto (Castaneda stesso ne fu promotore del resto), sia quella che Carlos abbia palesemente fallito la propria missione ("velatamente" nei propri scritti, ma in maniera molto "più aperta" tramite discussioni su "Forum") forse per colpa dello sfidante della morte, o forse ancor più per "mancanza d'impeccabilità".

    Sono però tra loro molto diversi: affrontano per esempio le tematiche in maniera apparentemente quasi opposta. Il primo con termini "scientifici" e addirittura "quantistici" e, nel complesso, abbastanza sul "crudo-realismo/pessimistico" andante per farlo; mentre, il secondo prendendo spunto e usando parole che sembrano uscite quasi direttamente dalla New Age, e con un alone di "vena-salvifica" che il lignaggio del quale formerebbe parte, avrebbe, nei confronti dell'intera umanità.

    mentre, gli unici ad affrontare l'argomento sotto un profilo storico

    quindi meno "esoterico" e più "culturale"; al momento, sarebbero soltanto:

    Note

    1. Carlos Castaneda Bibliography Retrieved 03/08/2008
    2. Carlos Castaneda Biography and List of Works Retrieved from LitWeb 03/08/2008
    3. A Critical Bibliography of Carlos Castaneda Retrieved from Sustained Reaction 03/08/2008
    4. Fondo Cultura Economica
    5. Fondo Cultura Economica
    6. gopher://gopher.internet.com:2100/11/collected/yoga
    7. http://www.holysmoke.org/fem/fem0427.htm
    8. profilo
    9. referenze editoriali
    10. referenze editoriali
    11. referenze editoriali
    12. http://www.toltecas.com/
    13. referenze editoriali
    14. altri suoi libri
    15. http://www.randomhouse.com
    16. http://openlibrary.org/a/OL3968966A
    17. http://openlibrary.org/b/OL12631454M
    18. Radio Universal Estereo, di cui il suo maggior e principale popolare programma: "El Club de los Beatles"
    19. http://www.colegionacional.org.mx
    20. Fondo Cultura Economica
    21. referenze editoriali



    Epilogo




    Text of the GNU Free Documentation License

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    • A. Use in the Title Page (and on the covers, if any) a title distinct from that of the Document, and from those of previous versions (which should, if there were any, be listed in the History section of the Document). You may use the same title as a previous version if the original publisher of that version gives permission.
    • B. List on the Title Page, as authors, one or more persons or entities responsible for authorship of the modifications in the Modified Version, together with at least five of the principal authors of the Document (all of its principal authors, if it has fewer than five), unless they release you from this requirement.
    • C. State on the Title page the name of the publisher of the Modified Version, as the publisher.
    • D. Preserve all the copyright notices of the Document.
    • E. Add an appropriate copyright notice for your modifications adjacent to the other copyright notices.
    • F. Include, immediately after the copyright notices, a license notice giving the public permission to use the Modified Version under the terms of this License, in the form shown in the Addendum below.
    • G. Preserve in that license notice the full lists of Invariant Sections and required Cover Texts given in the Document's license notice.
    • H. Include an unaltered copy of this License.
    • I. Preserve the section Entitled "History", Preserve its Title, and add to it an item stating at least the title, year, new authors, and publisher of the Modified Version as given on the Title Page. If there is no section Entitled "History" in the Document, create one stating the title, year, authors, and publisher of the Document as given on its Title Page, then add an item describing the Modified Version as stated in the previous sentence.
    • J. Preserve the network location, if any, given in the Document for public access to a Transparent copy of the Document, and likewise the network locations given in the Document for previous versions it was based on. These may be placed in the "History" section. You may omit a network location for a work that was published at least four years before the Document itself, or if the original publisher of the version it refers to gives permission.
    • K. For any section Entitled "Acknowledgements" or "Dedications", Preserve the Title of the section, and preserve in the section all the substance and tone of each of the contributor acknowledgements and/or dedications given therein.
    • L. Preserve all the Invariant Sections of the Document, unaltered in their text and in their titles. Section numbers or the equivalent are not considered part of the section titles.
    • M. Delete any section Entitled "Endorsements". Such a section may not be included in the Modified Version.
    • N. Do not retitle any existing section to be Entitled "Endorsements" or to conflict in title with any Invariant Section.
    • O. Preserve any Warranty Disclaimers.

    If the Modified Version includes new front-matter sections or appendices that qualify as Secondary Sections and contain no material copied from the Document, you may at your option designate some or all of these sections as invariant. To do this, add their titles to the list of Invariant Sections in the Modified Version's license notice. These titles must be distinct from any other section titles.

    You may add a section Entitled "Endorsements", provided it contains nothing but endorsements of your Modified Version by various parties--for example, statements of peer review or that the text has been approved by an organization as the authoritative definition of a standard.

    You may add a passage of up to five words as a Front-Cover Text, and a passage of up to 25 words as a Back-Cover Text, to the end of the list of Cover Texts in the Modified Version. Only one passage of Front-Cover Text and one of Back-Cover Text may be added by (or through arrangements made by) any one entity. If the Document already includes a cover text for the same cover, previously added by you or by arrangement made by the same entity you are acting on behalf of, you may not add another; but you may replace the old one, on explicit permission from the previous publisher that added the old one.

    The author(s) and publisher(s) of the Document do not by this License give permission to use their names for publicity for or to assert or imply endorsement of any Modified Version.

    5. COMBINING DOCUMENTS

    You may combine the Document with other documents released under this License, under the terms defined in section 4 above for modified versions, provided that you include in the combination all of the Invariant Sections of all of the original documents, unmodified, and list them all as Invariant Sections of your combined work in its license notice, and that you preserve all their Warranty Disclaimers.

    The combined work need only contain one copy of this License, and multiple identical Invariant Sections may be replaced with a single copy. If there are multiple Invariant Sections with the same name but different contents, make the title of each such section unique by adding at the end of it, in parentheses, the name of the original author or publisher of that section if known, or else a unique number. Make the same adjustment to the section titles in the list of Invariant Sections in the license notice of the combined work.

    In the combination, you must combine any sections Entitled "History" in the various original documents, forming one section Entitled "History"; likewise combine any sections Entitled "Acknowledgements", and any sections Entitled "Dedications". You must delete all sections Entitled "Endorsements."

    6. COLLECTIONS OF DOCUMENTS

    You may make a collection consisting of the Document and other documents released under this License, and replace the individual copies of this License in the various documents with a single copy that is included in the collection, provided that you follow the rules of this License for verbatim copying of each of the documents in all other respects.

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    7. AGGREGATION WITH INDEPENDENT WORKS

    A compilation of the Document or its derivatives with other separate and independent documents or works, in or on a volume of a storage or distribution medium, is called an "aggregate" if the copyright resulting from the compilation is not used to limit the legal rights of the compilation's users beyond what the individual works permit. When the Document is included in an aggregate, this License does not apply to the other works in the aggregate which are not themselves derivative works of the Document.

    If the Cover Text requirement of section 3 is applicable to these copies of the Document, then if the Document is less than one half of the entire aggregate, the Document's Cover Texts may be placed on covers that bracket the Document within the aggregate, or the electronic equivalent of covers if the Document is in electronic form. Otherwise they must appear on printed covers that bracket the whole aggregate.

    8. TRANSLATION

    Translation is considered a kind of modification, so you may distribute translations of the Document under the terms of section 4. Replacing Invariant Sections with translations requires special permission from their copyright holders, but you may include translations of some or all Invariant Sections in addition to the original versions of these Invariant Sections. You may include a translation of this License, and all the license notices in the Document, and any Warranty Disclaimers, provided that you also include the original English version of this License and the original versions of those notices and disclaimers. In case of a disagreement between the translation and the original version of this License or a notice or disclaimer, the original version will prevail.

    If a section in the Document is Entitled "Acknowledgements", "Dedications", or "History", the requirement (section 4) to Preserve its Title (section 1) will typically require changing the actual title.

    9. TERMINATION

    You may not copy, modify, sublicense, or distribute the Document except as expressly provided for under this License. Any other attempt to copy, modify, sublicense or distribute the Document is void, and will automatically terminate your rights under this License. However, parties who have received copies, or rights, from you under this License will not have their licenses terminated so long as such parties remain in full compliance.

    10. FUTURE REVISIONS OF THIS LICENSE

    The Free Software Foundation may publish new, revised versions of the GNU Free Documentation License from time to time. Such new versions will be similar in spirit to the present version, but may differ in detail to address new problems or concerns. See http://www.gnu.org/copyleft/.

    Each version of the License is given a distinguishing version number. If the Document specifies that a particular numbered version of this License "or any later version" applies to it, you have the option of following the terms and conditions either of that specified version or of any later version that has been published (not as a draft) by the Free Software Foundation. If the Document does not specify a version number of this License, you may choose any version ever published (not as a draft) by the Free Software Foundation.

    How to use this License for your documents

    To use this License in a document you have written, include a copy of the License in the document and put the following copyright and license notices just after the title page:

    Copyright (c)  YEAR  YOUR NAME.
    Permission is granted to copy, distribute and/or modify this document
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    or any later version published by the Free Software Foundation;
    with no Invariant Sections, no Front-Cover Texts, and no Back-Cover Texts.
    A copy of the license is included in the section entitled "GNU
    Free Documentation License".
    

    If you have Invariant Sections, Front-Cover Texts and Back-Cover Texts, replace the "with...Texts." line with this:

    with the Invariant Sections being LIST THEIR TITLES, with the Front-Cover Texts being LIST, and with the Back-Cover Texts being LIST.

    If you have Invariant Sections without Cover Texts, or some other combination of the three, merge those two alternatives to suit the situation.

    If your document contains nontrivial examples of program code, we recommend releasing these examples in parallel under your choice of free software license, such as the GNU General Public License, to permit their use in free software.





    INDICE

    Sintesi del pensiero di Castaneda e affini. Immagine:50%.png


    CAPITOLI

     

    1. Pensiero castanedico/Copertina Immagine:100%.png
    2. Pensiero castanedico/Prefazione Immagine:100%.png
    3. Pensiero castanedico/Introduzione Immagine:100%.png
    4. Pensiero castanedico/Toltechità Immagine:100%.png
    5. Pensiero castanedico/Fondamenta del Pensiero castanedico Immagine:75%.png
    6. Pensiero castanedico/La cosmovisione Immagine:25%.png
    7. Pensiero castanedico/Etica castanediana Immagine:75%.png
    8. Pensiero castanedico/Esercizi corporali Immagine:25%.png
    9. Pensiero castanedico/Comparazione fra Autori Immagine:50%.png
    10. Pensiero castanedico/Neo-sciamanismo Immagine:75%.png
    11. Pensiero castanedico/Appendice Immagine:50%.png
    12. Pensiero castanedico/Bibliografia Immagine:100%.png
    13. Pensiero castanedico/Epilogo Immagine:00%.png
    14. Text of the GNU Free Documentation License

     

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    Si autorizza la copia, la distribuzione e la modificazione di questo documento secondo i termini della licenza di documentazione libera della GNU, versione 1.2 o qualsiasi altra che posteriormente publichi la Fondazione del Software Libero (Free Software Fundation); con le seguenti Sezioni Invarianti (Unvariant Sections): "Indice di tutto il libro" inclusi tutti i paragrafi minori; "Prefazione", e "Epilogo; senza testi di Copertina (Front-Cover Texts), ne testi di retroportata (Back-Cover Texts).

    Si include una copia in inglese di questa licenza nell'articolo "Text of the GNU Free Documentation License".



    QUESTA SINTESI E' ANCORA IN FASE DI SVILUPPO. CHIEDIAMO PAZIENZA QUINDI, A CHI APPREZZA QUESTO TIPO DI LAVORO. CHIARIAMO ANCHE CHE IL SOMMARIO, COME "Sezione Non Modificabile", SI RIFERISCE AL FATTO CHE NON POSSONO ESSERNE TOLTI I TITOLI COME "STRUTTURA PORTANTE", MA POSSONO SI' SEMPRE ESSERNE AGGIUNTI DEGLI ALTRI, O MODIFICATI CON SINONIMI. SEI INVITATO A COLLABORARE ANCHE TU, PER ULTIMARLA PIU' IN FRETTA.



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  • Collabora a Wikibooks Wikibooks contiene testi o manuali su Pensiero castanedico/Versione stampabile
  • Pensamiento castanediano libro gemello di questo su Wikilibro spagnolo

Wikilibri relazionati

(l'Arte di Sognare, è l'unica delle tre di cui Castaneda ci parli abbastanza estensamente nel suo omonimo libro)



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