Piramidi di Plaine Magnein
Da Naturpedia.
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Sette piramidi individuate sull'isola africana di Mauritius
Mauritius è parte dell'arcipelago delle Mascarene nell'Oceano Indiano, circa 900 chilometri a est del Madagascar. Le sette piccole piramidi sono state identificate sul lato sud dell'isola, in una pianura conosciuta come Whillem, tra l'Oceano Indiano e la montagna Creola e Lion Mountain, a 20 ° 26' .8.15 "S e 57 ° 39 ' 2, 60 "E. La loro base è di forma rettangolare e l'altezza non supera dodici metri, con un numero tra 6 e 11 terrazzi. In apparenza, sono simili alle piramidi trovate su un'altra isola vulcanica al largo delle coste occidentali d'Africa, Tenerife; strutture simili esistono anche in Sicilia, che è pure un'isola di origine vulcanica. Ci sono molti parallelismi tra le piramidi di Mauritius e Tenerife. Su entrambe le isole, le piramidi sono parte di un complesso: una serie di piramidi raggruppate in un solo luogo. Su entrambe le isole, le piramidi sono fatte di pietra lavica e la costruzione non fa uso di malta o di qualsiasi altro agente di collegamento. Alcune delle strutture su Mauritius sono state parzialmente smantellate, con le pietre riutilizzate nelle vicinanze.
Le piramidi di Tenerife ugualmente non superano 12 metri di altezza, e dalle dettagliate fotografie dei terrazzamenti, è chiaro che non si può distinguere se si sta osservando una piramide a Tenerife o Mauritius. Nella prima piramide di Mauritius, l'accesso alla piattaforma superiore avviene attraverso una scala centrale. Questa è stata restaurata in pietra bianca, ed è quindi più visibile. Non tutte le piramidi hanno un tale accesso – come avviene anche a Tenerife. Ciò suggerisce una comunanza tra le due isole al di là della coincidenza.
Alcune delle piramidi di Mauritius, con le loro piattaforme, avrebbero potuto essere utilizzate per osservazioni astronomiche. Anche in questo caso si riscontrano similitudini con Tenerife, in particolare con il complesso Guimar. Se questa correlazione si applica alle piramidi di Mauritius, queste piramidi dovrebbero essere allineate a fenomeni solari e, in particolare, le terrazze dovrebbero essere allineate ai due solstizi. I primi calcoli indicano che questo è davvero il caso, ma occorrono ulteriori verifiche. In particolare la Piramide 2 di Mauritius è probabile che sia allineata con il solstizio d'estate (che nel sud del mondo si verifica il 21 dicembre) e si dovrebbe essere in grado di osservare un doppio tramonto. Il primo tramonto si avrebbe dietro la montagna Creola, il secondo dietro la vicina montagna Lion. Un doppio tramonto dietro un orizzonte di montagna è anche un fenomeno osservato nel complesso Guimar a Tenerife.
A livello locale, come Stéphane Mussard ha sperimentato, le persone affermano che queste piramidi sono solo cumuli di pietra, ammucchiati per liberare i campi per la coltivazione della canna da zucchero. Se ciò fosse vero, perché alcune delle piramidi su Mauritius erano protette come monumento storico, sino alla prima metà del XX secolo? Sorprendentemente, però, da allora il sito ha perso il suo status protetto, senza dubbio per conseguenza del cambiamento di governo (Mauritius era sotto dominio britannico fino al 1968). E' chiaro che quelli che rifiutano queste piramidi come "mucchi di pietre" hanno paura di vedere i loro terreni agricoli recuperati, o di dover rispettare le norme che proteggono i siti archeologici. E' comunque chiaro che con il giusto aiuto, il governo dovrebbe essere in grado di evidenziare i benefici economici del turismo per l'economia locale che, si spera nel risultato della ricerca scientifica effettuate sul sito.
L'uomo responsabile dell'identificazione e la promozione del complesso di Guimar è stato Thor Heyerdahl, un pioniere marinaio norvegese, che ha sostenuto che i nostri lontani antenati erano in grado di navigare gli oceani e ha organizzato varie spedizioni per dimostrare il suo punto di vista. Heyerdahl ha trovato una piramide nelle Maldive, a Gan. Questa piramide è allineata al sole e misura 8, 5 metri di altezza. E' stata chiamata "Hawittas". Heyerdahl ha sostenuto che le Maldive si trovavano su una rotta orientale marittima commerciale utilizzata da varie antiche civiltà, provenienti dal Medio Oriente.
Gli antichi Egizi usavano la flotta fenicia per effettuare spedizioni, ed è noto che i Fenici costruirono templi astronomici perfettamente allineati ai punti cardinali e ai fenomeni solari. Con la scoperta di complessi identici di piramidi a Tenerife, in Sicilia e adesso a Mauritius, è chiaro che questi sono i resti di una cultura marinara, che ha lasciato tracce sulle isole in varie parti del continente africano.
Notizia originale: http://www.laportadeltempo.com/news.asp?ID=4145
Scoperte Nuove Piramidi a Mauritius (Simone Corradini)
La prima volta che lessi dell'esistenza delle sette piramidi nella piana di Plaine Magnein a Mauritius (Africa) rimasi fortemente colpito. Come era possibile che simili strutture a gradoni quasi identiche (per tipologia costruttiva) a quelle siciliane e sarde nonché a quelle delle Canarie fossero state rinvenute in luogo così lontano? Erano frutto di una medesima “cultura madre” ? Ed in tal caso, chi mai avrebbe potuto costruirle seguendo rotte marittime talmente lunghe da riuscire persino a circumnavigare l’Africa? Furono proprio questi interrogativi a spingermi a meditare per lungo tempo un viaggio sull’isola più affascinante delle Mascarene, cercando di far combaciare il nostro viaggio di nozze (mio e di mia moglie Alessandra) con il viaggio che avrebbe potuto fornirmi qualche indizio in più su quelle meravigliose strutture a gradoni, unendo così l’utile al dilettevole. Iniziai così a programmare sia il nostro soggiorno sull’isola sia le tappe ed i luoghi da visitare aiutandomi prevalentemente con internet e con l’inestimabile servizio fornito da Google Earth. Si può dire che fu proprio grazie alle immagini da satellite che cominciai a rendermi conto che sull’isola dei defunti Dodo si nascondeva qualcosa di ben più grande rispetto alle seppur bellissime piramidi di Plaine Magnein.
Singolare Allineamento
La prima cosa che mi balzò agli occhi era il particolare allineamento delle tre piramidi che si trovano più vicine all'aeroporto, quelle per intenderci che sitrovano più ad Est. A mio parere (e ne sono sempre più convinto) rappresentano anch’esse come le tre piramidi principali della piana di Giza le stelle della cintura di Orione (costellazione visibile anche dall'isola mauriziana). Ad ogni buon conto, continuando a perlustrare per giorni dal monitor del mio pc la superficie dell’isola mi accorsi subito dell'esistenza Grand Bois così come su gran parte dell'isola di strane macchie scure e strani tumuli a volte di colore nero a volte ricoperti dalla vegetazione, tuttavia non riuscendo a stabilirne la natura rimandai ogni speculazione al viaggio dello scorso Ottobre.
Enormi e lunghi Muri
Sempre da satellite mi accorsi dell'esistenza nel sud dell’isola, in particolare a sud di Savannah a pochi metri dal mare, di alcuni enormi muri di pierta che come ho avuto modo di constatare in seguito sono immensi, lunghissimi e probabilmente della stessa epoca delle piramidi. Tuttavia, una volta giunto sul posto non sono riuscito a raggiungere tutti i luoghi che avevo individuato dal satellite poiché piuttosto difficili da raggiungere in auto ed anche perché ad un certo punto un signore, dipendente di una grossa multinazionale dello zucchero, ci ha bloccati non consentendoci di proseguire sul nostro cammino e precludendoci l'accesso ad una vasta zona sempre a sud di Savannah. Questi antichi muri la cui larghezza varia da 1,5 a 3 metri circa sono stati in gran parte riutilizzati dagli allevatori locali per custodire gli animali al pascolo ed oggi sono caratterizzati da strutture aggiuntive come cancelli di ferro e legno, filo spinato ed abbeveratoi di cemento. La tecnica costruttiva di questi chilometrici muri (che purtoppo da satellite si vedono poco poiché coperti dalle fronde degli alberi) è la stessa di quella osservata sulle piramidi e sono costituiti delle stesse rocce vulcaniche nere che sono state utilizzate nella costruzione delle suddette piramidi e che si trovano praticamente ovunque sull'isola raccolte in immense cataste.
Sempre da satellite, è possibile notare come in alcune zone vi siano delle macchie rettangolari o quadrate sul terreno che a mio parere farebbero supporre l'esistenza in passato di altre piccole piramidi oggi forse completamente rimosse per agevolare il passaggio dei mezzi agricoli sugli immensi appezzamenti di canna da zucchero.
Due tipi di Rocce
Ma veniamo al dunque. Appena giunto sul sito di Plaine Magnein, mi accorsi subito che le piramidi erano abbastanza danneggiate e che si poteva notare un particolare singolare. Queste meravigliose strutture a gradoni furono costruite utilizzando differenti materiali, infatti all'esterno sono tutte ricoperte da roccia vulcanica scura squadrata in blocchi più o meno omogenei mentre all'interno sono caratterizzate da uno o due tipi di roccia biancastra e per lo più caratterizzata da piccoli frammenti grezzi ed in alcuni punti da lastre di altro materiale sempre di colore chiaro.
Strani Fori
Girando attorno alla prima piramide che incontrammo, notai subito una enorme roccia posta alla base della struttura e caratterizzata da tre inequivocabili segni di lavorazione. Si tratta di tre fori perfettamente circolari e molto lisci, profondi almeno una trentina di centimeri e realizzati in modo obliquo. Rimane quindi da stabilire chi li abbia realizzati e quando, dato che per ottenere un simile risultato si sarebbe indubbiamente reso necessario l'utilizzo di qualche tipo di trapano ad alta velocità. Ribadisco comunque che non sono in possesso di alcuna prova in grado di dimostrare con certezza che tali fori risalgano all'epoca della costruzione delle piramidi oppure siano stati realizzati in seguito in epoca moderna.
L'Ottava Piramide
Poco più avanti accanto a quella che viene comunemente indicata come la quinta piramide del complesso esiste una ulteriore struttura a base quadrata e di forma apprrossimativamente piramidale. La struttura in questione è molto più piccola delle altre sette piramidi ed è praticamente distrutta e ricoperta di vegetazione ma anche in questo caso si nota che è composta da due differenti tipi di roccia (gli stessi delle altre piramidi) e da satellite risulta essere ben squadrata e perfettamente allineata con il lato nord della piramide ad essa vicina. Tutti questi particolari mi inducono a considerarla come una piccola piramide "satellite", l'ottava del complesso di Plaine Magnein appunto. Non posso invece esprimermi in merito del tumulo circolare alla base del capanno del guardiano che per inteso non sorveglia le piramidi bensì le "preziosissime" canne da zucchero. Devo inoltre aggiungere di essere stato prontamente accolto dal manager della piantagione che educatamente mi ha invitato ad alzare i tacchi.
Un secondo Enorme Complesso
Il 18/10/10, vale a dire l'ottavo giorno del nostro soggiorno mauriziano, intorno alle 13,00 ora locale, ci stavamo recando a visitare la fabbrica del thè di Bois Cherì. Oramai mi ero rassegnato ad incontrare solamente informi cataste di pietre ammassate nei campi, prima dagli schiavi poi dai moderni mezzi agricoli, convincendomi che tutte quelle strane strutture osservate da satellite fossero a questo punto semplici cumuli di pietre e niente più. Fortunatamente mi sbagliavo. Guardando distrattamente fuori dal finestrino del Pick-up che ci stava accompagnando i miei increduli occhi scorsero ad un tratto una silouette piuttosto famigliare e con un sobbalzo presi ad urlare per la sorpresa provocando un attacco di cuore ai miei compagni di viaggio del tutto rilassati sui propri sedili. Avevo appena scoperto un immenso complesso di piccole piramidi di cui forse nessuno sapeva niente, a parte ovviamente gli apatici contadini locali. Il complesso in questione è davvero enorme sia per l'estensione, sia per il numero di strutture piramidali che lo compongono. Il sito di Grand Bois si estende per chilometri tutto attorno all'omonimo paesino sia a Nord che a Sud, sia ad Est che ad Ovest e sicuramente molte di queste strutture a gradoni sono state in passato demolite per far spazio ai seminativi e a nuovi edifici, spesso costruiti appunto con tali pietre già abbastanza squadrate e quindi pronte all'uso.
Le piramidi di Gran Bois sono mediamente più piccole di quelle di Plaine Magnein e probabilmente se fossimo passati in un altro periodo con le canne da zucchero alte 5 metri non le avremmo nemmeno potute distinguere. Sono strutture a gradoni realizzate con le stesse tecniche costruttive delle altre sette e sempre costituite da due tipologie di rocce. A mio parere, sarebbe importante riuscire a mapparle tutte con precisione al fine di poterle censire e numerare ed al fine di poter controllare se la loro disposizione serva a rappresentare sul terreno qualche costellazione come in altri luoghi del pianeta. Inoltre, come nella lontana Teotihuacan messicana, anche ad est di Grand Bois si sviluppa un complesso lineare di piramidi con al centro appunto una strada, simile alla "Strada dei morti" messicana; e questo, non può che stimolare la mia curiosità nel tracciare similitudini nemmeno poi così tanto assurde. Nel totale, il sito archeologico di Grand Bois conta almeno una cinquantina di piramidi a gradoni e rappresenta a mio avviso una delle più importanti scoperte archeologiche dell'anno.
Conclusioni
Direi che è abbastanza evidente il fatto che a Mauritius sia esistita una civiltà abbastanza antica legata al mare ed organizzata in una società stanziale in grado di occupare stabilmente più o meno tutta la parte meridionale dell'isola e capace di edificare una gran quantità di costruzioni piramidali, muri enormi e strade lastricate di cui si trovano i segni sia a Plaine Magnein sia a Grand Bois. Purtroppo però il governo mauriziano è a dir poco latitante e lacunoso in materia di conservazione e tutela dei propri beni storici e culturali e questo atteggiamento rischia di compromettere la salvaguardia di un pezzo di storia tutto da chiarire e sicuramente molto affascinante.
Mi auguro quindi che sempre più appassionati e ricercatori decidano di visitare Mauritius alla ricerca di altre piramidi nascoste ed alla scoperta di qualche dettaglio capace di far luce sulle incredibili similitudini che legano il passato di questa incredibile isola con quello di altre zone del pianeta unite a doppio filo non solo dall'esistenza delle piramidi, ma probabilmente anche da origini culturali comuni. Infine, alla luce del fatto che le canne da zucchero possono raggiungere anche i 5 metri di altezza prima di essere tagliate e che quindi spesso non si riesce a vedere nulla oltre ad esse nemmeno passandovi accanto, è più che lecito supporre che sull'isola mauriziana possano esservi ancora molte altre piramidi da scoprire.
Credo che l’archeologia abbia bisogno in egual misura di regole ed intuizioni, di ricerca ed immaginazione, poiché senza la capacità di saper guardare oltre i propri limiti si rischia di non oltrepassarli mai.
Filmato
Eccovi un breve filmato disponibile ora su You Tube:
tratto da: Altro Giornale
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Collegamenti esterni
Fonti dell'articolo
- http://www.histories-mysteries.com/
- http://www.laportadeltempo.com/news.asp?ID=4145
- http://centroufologicotaranto.wordpress.com/2009/04/20/sette-piramidi-individuate-sullisola-africana-di-mauritius/
- http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.6577
- http://www.altrogiornale.org/comment.php?comment.news.6454
- http://lanuovaeradellaterra.blogspot.com/2010/12/scoperte-nuove-piramidi-mauritius.html
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